il Davinotti

Classica dramedy in bilico tra toni agri e dolci, con prevalenza ora degli uni ora degli altri. Sinceramente il film funziona meglio nella parte comica, col simpatico giovane protagonista nerd che regala qualche bel momento e qualche risata. La riflessione sul tempo che passa, sulla vecchiaia e sul mondo del cinema, è abbastanza trita, ma ci potrebbe anche stare. Il problema è un certo indulgere nell'emozione facile che, a tratti, pare scadere nel lamento lagnoso. Buono il cast che incarna bei personaggi. In ogni caso con un suo perché.

Uno scrittore in crisi, che si consola a forza di alcol e di belle ragazze di cui si circonda nella sua villa, si ritrova a ospitare la sorella, donna altrettanto frustrata e nevrotica in crisi coniugale e parentale. Cassavetes, nell'intento di sondare le dinamiche di due personaggi borderline, si perde in una strabordante analisi che dovrebbe giustificare i comportamenti e le intemperanze di entrambi, senza riuscire però a suscitare empatia per nessuno dei due, forse anche a causa di un eccesso di autocompiacimento del regista/attore, che in passato aveva dato prove migliori.

Popolare vlogger si reca da sola in Thailandia e fa amicizia con una bella e misteriosa ragazza: non sarà un incontro fortunato. Uno di quei film da guardare sapendone il meno possibile: anche senza ostentare eclatanti colpi di scena, lo script segue un tracciato godibilmente twisty che rivisita in salsa "social" espedienti narrativi non inediti del genere thriller. Dopo una prima parte tesa e allettante, il plot dà l'impressione di girare un po' a vuoto; un finale spiazzante avrebbe risollevato il giudizio, ma non è questo il caso. Resta un prodotto più che dignitoso e ben diretto.

Come noto, per differenziare i procacciati filmati del genere mondo, si ebbe la trovata di inserire una cornice, popolata da una bomba-sexy e da Franchi e Ingrassia. La trovata funzionò al botteghino, nonostante un esito cinematografico miserrimo. Le scene mondo sono le solite (o simili alle solite), Franchi e Ingrassia fanno solo smorfie, il conte Kechler (campione di equitazione - lo si vede fugacemente ne La dolce vita) più che recitare ci mette aplomb nobiliare. Certo, la Mansfield è uno schianto e il ballo alla scala dell'Hilton, con Franco che suona il tam-tam, non si scorda...