Nella pagina che si apre cliccando qui sono catalogati migliaia di volti di attori legati direttamente o marginalmente al cinema italiano, ognuno con nome e filmografia (davinottica e non). La pagina (e conseguentemente le schede dei film) sono costantemente aggiornate con nuove introduzioni.
Un giallo ambientato in epoca romana, un progetto che rimase a lungo nel cassetto prima di essere finalmente realizzato. Il senso finale del film è un inno alla pace e alla tolleranza e l'ambientazione storica non nasconde le tante allusioni al presente. Cast internazionale forse sprecato, però Damiano Damiani, anche se nella fase calante della sua carriera, confeziona comunque un buon prodotto.
Proletario vince alla lotteria e man mano perde tutto. Fassbinder riprende la critica alla borghesia buñueliana e mostra come i deboli, soprattutto socialmente, vengano soggiogati mentre si cerca di cambiarli. Di nota l’interpretazione dello stesso regista, circuito da un mondo che non conosce e sincero nella sua sprovvedutezza. Come nello stile del regista, la parabola del protagonista è vissuta senza sconti e in più, la tragicità degli eventi è asciutta nel mostrare il cinismo di chi dovrebbe essere maturo ed esperto.
Il film è interessante per come affronta in modo sensibile e piuttosto originale il tema dello stalking, ma lascia addosso un dubbio sull'autore, come se si percepisse un forte intento speculativo nel farsi bello (brutto, patetico, da compatire) delle disavventure accadutegli. Resta addosso la sensazione che l'autore (stalking a parte) sia in realtà lo stand up comedian privo di talento che si vede sul palco della fiction.
Terzo capolavoro romeriano, agevolmente collocabile da chiunque in un'ipotetica top five dei migliori zombie-movies di sempre. Cupo, disperato, arricchito dagli ineguagliati effetti di Savini, da dialoghi e personaggi sopra le righe ma mai fastidiosi e anzi congeniali alla creazione di un clima di angoscia e pericolo immanente. Fa riflettere, intrattiene, spaventa: ha tutto quello che un horror dovrebbe trasmettere.
Thriller che mette sul piatto tutta una serie di temi (dal big pharma allo stress post traumatico passando per il dramma della perdita di un familiare) che però vengono poco approfonditi preferendo un approccio più action. Dal ritmo serrato con tanta azione e colpi di scena, vanta una discreta messa in scena e alcuni personaggi ben caratterizzati. Il finale sorprende (anche per la modalità con la quale viene risolto il tutto), ma nel mezzo bisogna soprassedere a qualche situazione che poteva essere gestita in maniera migliore. Bene il cast.
Disordinata mistura di fantascienza, avventura e gore (quest’ultimo generoso ma ripetitivo), migliore nel segmento urbano rispetto a quella esotico, per la quale è difficile non provare simpatia: schietta, volenterosa, a tratti puerilea (la missione su Marte...), con attori dignitosi e una regia appassionata che imbosca alla meglio qualche limite oggettivo. Se lo dice da solo: le spore sembrano dei palloni da football, eppure quando respirano qualche inquietudine ce la suggeriscono. C’è il Monni. Poco entusiasmante, molto entusiasta.
Da sempre una grande passione del Davinotti, il tenente Colombo ha storicamente avuto sul sito uno spazio fondamentale. Ogni puntata uscita ha un suo singolo commento da parte di Marcel MJ Davinotti jr. e di molti altri fan, ma per Colombo è stata creata fin dagli albori del Davinotti una homepage personale che raccoglie non solo i commenti ma anche informazioni e curiosità su uno dei più grandi personaggi televisivi mai apparsi. ENTRA
L'ISPETTORE DERRICK
L'unico altro telefilm che col tempo ha raggiunto un'importanza paragonabile a Colombo (con le dovute differenze) sul Davinotti è “L'ispettore Derrick”. Anche qui ogni singolo episodio della serie (e sono 281!) è stato commentato, da Zender prima e da molti altri fan poi, ma con un approccio più sdrammatizzante, in ricercato contrasto con la compostezza del telefilm. Il link porta a una pagina collegata anche agli approfondimenti in tema. ENTRA