Mean streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno - Film (1973)

Mean streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per molti si tratta di un capolavoro e la prima collaborazione tra De Niro e Scorsese vanta già un seguito di cult-maniaci. In realtà il grande regista americano non ha ancora raggiunto la maturità artistica, la perfezione stilistica di QUEI BRAVI RAGAZZI e CASINO’ e si arrangia in un film che ha scritto con Mardik Martin senza troppa esperienze. L'idea è quella di descrivere la vita squallida di un gruppo di ragazzi di Little Italy (New York) lasciandola raccontare al personaggio centrale, Charlie (Harvey Keitel), tra tutti quello con più sale in zucca. L'esatto contrario della testa...Leggi tutto matta Johnny Boy (De Niro), che invece fa di tutto per cacciarsi in pasticci dai quali Charlie cerca di tirarlo fuori con ogni mezzo. I pasticci sono soprattutto di origine economica e il debito di Johnny Boy con l’usuraio Michael (Richard Romanus) movimenteranno tutta la seconda parte, decisamente migliore e più vivace della prima. Il film infatti stenta a decollare, si impantana per un'ora in vicende di poco conto, oltretutto raccontate con troppa spocchia da un regista in chiara ricerca d’identità. Nonostante l'indubbia bravura di Harvey Keitel (ma De Niro è ancora meglio e gli ruba regolarmente la scena) si fatica ad appassionarsi: manca la grinta necessaria e qualche notevole invenzione registica (la mdp che segue le spintonate al biliardo per tutta la sala, per esempio) non è sufficiente a vincere una certa noia. Le musiche partono con “Be My Baby” delle Ronettes, “Tell Me” e “Jumpin' Jack Flash” degli Stones per poi arrivare addirittura a “Malafemmena” e “Faccetta nera”. La classe c'è, e si vede, la padronanza dei mezzi non ancora. Con le storie di mafia andrà molto meglio.

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Il Gobbo 3/07/07 09:14 - 3015 commenti

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Scorsese ancora non perfettamente compiuto. Il minor controllo della materia però (seppure si stia già parlando di un signor regista) rende il film più incandescente e scatenato, oltre che anticipatore (c'è già dentro tutto Abel Ferrara, qua dentro). Marty fa già i conti (mai chiusi) con le proprie radici e identità (il tema religioso), Keitel è già maturo, De Niro già incontenibile. Tappa importante di avvicinamento alla maturità artistica

Caesars 5/07/07 09:25 - 3794 commenti

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Uno Scorsese ancora acerbo ma comunque già convincente che ci racconta la vita a Little Italy-New York. Molto bravi sia Harvey Keitel che Robert De Niro. Contiene temi molto cari al regista italo-americano quali l'amicizia e la religione. Sicuramente un buon film anche se non ancora a livello di alcuni capolavori che seguiranno. Da vedere.

Xamini 30/09/07 00:10 - 1252 commenti

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Pellicola intrisa del sapore dell'epoca più di quanto non sembri a una prima occhiata. Gli italoamericani di Nuova York hanno il "com'on" sempre in bocca e le mani spesso in movimento. È questa la fotografia color gangster che ne fa Scorsese, peraltro con qualche tocco di classe mica male. Peccato non scenda in profondità in alcuno dei temi trattati (il conflitto religioso di Charlie, la sua storia d'amore), relegando l'intero svolgimento alla monotonia del regolamento di conti. Dagli esiti invero scontati.
MEMORABILE: Il filmato iniziale sulle note di Be my baby.

Galbo 9/11/08 11:51 - 12399 commenti

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Primo grande film di Martin Scorsese che vi inserisce tutti i temi narrativi del suo cinema, sebbene ancora non perfettamente sviluppati. Mean streets è inoltre una sorta di prova generale (con gli stessi attori) di uno dei grandi capolavori del regista, il successivo Taxi Driver. La storia di Charlie è perfettamente calata in un contesto sociale (quello degli italo-americani) che il regista conosce benissimo e che esalta attraverso la tecnica delle riprese e l'ottima resa scenografica.

Patrick78 14/01/09 14:37 - 357 commenti

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I peccati non si scontano in chiesa, si scontano per le strade. Ma a guardare bene i peccati si scontano all'inferno e sia Charlie sia Johnny Boy lo scopriranno a loro spese... Il capolavoro per eccellenza di Matin Scorsese. Una straordinaria storia di "vita quotidiana" nella New York anni 70 che solo il genio del Maestro poteva raccontare con una precisione a volte davvero maniacale. Al cinema non si è mai più vista una Little Italy così vera e profonda. Da applausi la prova di Keitel e De Niro. Strabiliante e ineguagliabile la colonna sonora. Superbo.
MEMORABILE: La danza della fantastica Jeannie Bell.

Rickblaine 23/01/09 12:44 - 635 commenti

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Martin Scorsese alle prime armi già tracciava le sue tecniche sull'asfalto lasciando il segno. Anche se non molto coinvolgente come la maggior parte dei suoi film successivi, riesce a presentare quel mondo fatto di boss e scagnozzi dei bassifondi dove però il protagonista non è il solito De Niro bensì Keitel.

Undying 15/04/09 19:14 - 3807 commenti

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La Little Italy nuovayorkese è perennemente tratteggiata in notturna. Fuor di figurazione, non meglio appare la gestione cui, i malcapitati residenti della cittadina, son soggetti. La mafia, infatti, manovra le vite (e quindi anche il destino) degli abitanti. E' uno Scorsese sottototono quello che dirige - senza troppa inventiva - un notevole cast, capeggiato da un convincente Harvey Keitel. Noir non solo per definizione, ma soprattutto per composizione, Mean streets può contare su una incredibilmente "variegata" colonna sonora, unico aspetto insolito di un lavoro altrimenti stereotipato.

Cotola 24/02/10 23:44 - 9052 commenti

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Ottimo film di Scorsese che sin dagli inizi di carriera fa capire quali sono i temi a lui cari su cui già insiste in questa riuscita pellicola: il peccato e la redenzione incompiuta, la rivincita ed il fallimento, la criminalità e la violenza e molto altro. Non una semplice storia di piccoli criminali ma un film ben più complesso caratterizzato da un ottimo cast, da una sceneggiatura all’altezza e da una regia già molto matura e sicura. Molto eterogenea, ma al solito efficace e funzionale, la colonna sonora.

Jandileida 26/01/11 11:16 - 1565 commenti

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Se è vero che il mattino ha l'oro in bocca, allora questo terzo lavoro di Scorsese (anche America 1929 faceva già ben sperare) conferma la classe del regista e molti dei temi centrali in alcuni capolavori successivi (Taxi driver e Quei bravi ragazzi soprattutto, ma anche il sottovalutato L'ultima tentazione) sono rintracciabili già in questa pellicola. La storia è in fin dei conti abbastanza esile ma viene girata con piglio personale, ottima tecnica e un gusto sopraffino per l'unione tra musica ed immagini. Keitel resta uno dei miei attori preferiti.

Giùan 13/05/11 10:02 - 4562 commenti

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Primo capolavoro di Scorsese, ha in nuce tutte le tematiche che gli saran care (il senso di colpa cristiano con annessa e connessa volontà inane di riscatto, la lotta tra bene e male mai manichea, il condizionamento socio-culturale-familiare) mostrandole magari senza la tecnica dell'esperienza ma con tutta l'energia vitale dell'età, con l'urgenza infinita della necessità di dire e di "girare". Formidabili, in un cast perfetto, Keitel e De Niro, "fratelli" di una Little Italy che accoglie e trattiene col suo calore "soffocante". Straordinario: stop!
MEMORABILE: L'assasinio nel bar con colonna sonora di Malafemmena versione "lirica"; il carrello di Keitel al ritmo di Piedging my love; la lite Romanus-De Niro.

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Saintgifts 30/05/11 10:13 - 4098 commenti

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Eccessivo. Recitazione perennemente sopra le righe (Keitel dimostra comunque notevoli capacità), musica ridondante, regia autocompiaciuta. Sembra che Scorsese voglia dirci quanto sia colto in fatto di cinematografia e nella conoscenza delle sue origini italiane, ma ci mostra solo una sequela di luoghi comuni, rendendo sciocchi (per non dire di peggio) personaggi dai comportamenti poco probabili. È come se dei bambini giocassero ad imitare i grandi, senza avere argomenti solidi ma solo atteggiandosi a duri. Qualche buona scena qua e là.

Markvale 12/09/11 10:53 - 143 commenti

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Uscito quasi contemporaneamente al Padrino di Coppola, se ne distanzia per ritrarre le poco edificanti vite della manovalanza mafiosa della Little Italy. Nella galleria di personaggi spicca quello di Harvey Keitel intimamente sofferente, in crisi religiosa e in cerca di redenzione. Tali premesse non possono che aprire le porte ad un tragico finale. Lo sguardo apparentemente realistico e chirurgico finisce per penetrare in profondità l'anima di questi sfortunati reietti. Nei panni di uno psicolabile De Niro anticipa Taxi driver.

Mickes2 28/11/11 16:23 - 1670 commenti

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Prove generali da Goodfellas. Pellicola acerba in più di un'occasione e tecnicamente grezza, ma che non lesina un paio di perle (su tutte la steadicam) e tappa fondamentale per capire ed apprezzare la poetica Scorsesiana. La mafia è rifugio di tutti o nessuno, gli sbagli si pagano a caro prezzo e non sempre il tuo più caro amico è in grado di proteggerti; riparare a questi sbagli è ancor più problematico, se non impossibile. Lavare i misfatti con la chiesa non è sufficiente. Memorabile De Niro nei panni del funambolico Jhonny Roy, Keitel giganteggia.
MEMORABILE: L'incipit.

Disorder 3/08/12 11:18 - 1416 commenti

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L'uso accurato delle musiche e la splendida fotografia notturna lasciano qua e là intravedere il grande talento di Scorsese, che tuttavia non riesce ad esprimersi compiutamente in quest'opera ancora confusa e per molti aspetti canonica. C'è qualche momento di puro cinema (memorabile l'entrata in scena di De Niro sulle note degli Stones), ma siamo ancora lontani anni luce dai capolavori degli anni a venire. Inoltre, strano a dirsi per un film di Scorsese, è anche invecchiato piuttosto male. Un film tuttalpiù gradevole, ma non indispensabile.
MEMORABILE: De Niro impazzito sale sui tetti e spara verso l'Empire State Building.

Almicione 12/06/13 01:09 - 764 commenti

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Qui è ancora uno Scorsese inesperto, sebbene si inizino a notare alcune tecniche registiche che, perfezionate, diverrano poi peculiari dei suoi grandi successi. Il difetto più grave è sicuramente la trama: mal costruita, sembra quasi inesistente e lo spettatore fa fatica a seguirla. Le inquadrature della Little Italy sono un po' spente (a causa, anche, di una pessima fotografia) e trasmettono una cupezza mista a miseria. Mi aspettavo qualcosa in più da Keitel, mentre De Niro recita molto bene. In generale, passabile.
MEMORABILE: La scena della rissa nel locale di Joey.

Didda23 16/04/14 09:11 - 2426 commenti

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Immaturo e acerbo quanto si vuole, ma profondamente riuscito nel voler descrivere i sogni e le illusioni nella New York degli anni '70. Mean Streets trasuda quella meravigliosa epoca cinematografica da tutti i pori, creando un'atmosfera urbana che rimpiango nei film moderni. Eccellente la scelta di raccontare la storia mediante l'espediente del contrasto, non solo religioso ma soprattutto familiare (il volere dello zio e invece quello di Charlie). Scorsese tecnicamente innovativo, Keitel/DeNiro da standing ovation e un tappeto musicale meraviglioso rendono l'opera imprescindibile. Chapeau!

Jdelarge 15/10/14 13:44 - 1000 commenti

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Una vera e propria genesi del crimine incentrata sul concetto di redenzione: il protagonista è uno dei gangster più buoni che si siano mai visti sul grande schermo ed è una vittima delle proprie origini. La speranza di crearsi una nuova vita viene costantemente disillusa dalla realtà dei fatti, ovvero l'essere nipote di un boss mafioso. Proprio per questo il film è a tratti claustrofobico, senza via d'uscita, come la vita di Charlie. Sofisticato e non troppo semplice da capire, ma Scorsese ha fatto un ottimo lavoro.

Minitina80 20/02/16 19:00 - 2984 commenti

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Contiene già gli elementi cardine che andranno a contraddistinguere la poetica di Scorsese, con la differenza che qui è tutto meno patinato e rifinito, bensì più grezzo e diretto. Uno spaccato di vita dei sobborghi violenti e malfamati dove follia e anarchia si confondono in un vortice pericoloso da cui non è facile sopravvivere. Contestualizzarlo al periodo storico che gli appartiene gli conferisce spessore, anche se il valore aggiunto è un De Niro giovane ma già eccezionale.
MEMORABILE: "I peccati non si scontano in chiesa, si scontano per le strade. Il resto è una balla".

Paulaster 16/06/16 10:28 - 4423 commenti

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Un racconto di una mafia di quartiere, con la famiglia che consiglia e la tradizione che inizia a contaminarsi. La New York notturna è dipinta di rosso e lo stile di Scorsese mostra le sue peculiarità: attenzione ai ruoli e meno agli sviluppi, dove Keitel ha più personalità quando il gioco si sporca mentre De Niro pazzoide ha la forza di essere imprevedibile. Conclusione potente che riassume in due inquadrature ciò che resta (come la Chiesa con i suoi canti) mentre la lotta per il potere ha fatto solo il primo passo.
MEMORABILE: Keitel in primo piano ubriaco; De Niro fuori dal finestrino sanguinante; La ballerina di colore.

Thedude94 7/10/17 23:51 - 1097 commenti

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Ritratto ben fatto ad opera del giovane Scorsese della Little Italy dei suoi tempi, cupa e piena di giovani alla ricerca della scalata nella criminalità. Un buon Keitel, assieme all'acerbo De Niro, ci accompagna in un mondo fatto di favori e un po' di sana cristianità e benevolenza. Scorsese dirige bene, la fotografia sembra naturale e cruda, la sceneggiatura forse non troppo completa. Di certo è un punto di partenza forte per il giovane cineasta, che farà di questo genere la sua fortuna negli anni a seguire.

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Nando 12/10/17 18:23 - 3816 commenti

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Scorsese inaugura Little Italy con questa pellicola in cui evidenzia le sue origini e soprattutto quello che realizzerà in seguito. Si avvale di un acerbo De Niro e un convincente Keitel. Una sorta di film di formazione ben realizzato che condurrà a prove più eclatanti e premiate. Eccellenti i nudi della Robinson e la colonna sonora, che spazia dai Rolling a Di Stefano.

Piero68 11/12/17 09:26 - 2958 commenti

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Nonostante siano già apprezzabili tutto il suo stile e le sue tipicità, non possono passare inosservate alcune ingenuità dettate dall'inesperienza dello Scorsese dell'epoca. Su tutti i minuti finali e la sparatoria. Errore che il regista non ripeterà in Taxi driver (film da considerarsi cugino di questo) riuscendo a dargli la giusta drammaticità. Inutile parlare di De Niro e Keitel, che sono due giganti. Quello che lascia un po' di amaro in bocca è il resto del cast; e la sceneggiatura. che non osa fino in fondo lasciando i personaggi in un limbo indefinito.
MEMORABILE: Gli intercalare dialettali tipo "Maronn!" (Madonna) e quelli inglesi nel doppiaggio in italiano.

Vito 21/07/18 13:48 - 695 commenti

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Grande opera di Scorsese dalla quale emerge già tutta la sua poetica: piccoli gangster visti come angeli caduti, una Little Italy divisa tra sangue e folklore, la cupezza e la violenza dell'oppressiva realtà metropolitana. Molti hanno visto una regia acerba in certi punti, ma il taglio "antropologico" e documentarista è senza dubbio il più adatto. Keitel e De Niro immensi.

Zender 2/05/18 09:42 - 315 commenti

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C'ha un bel daffare Charlie a rimettere in riga quella testa matta di Johnny Boy! Ma tiene un cuore così e intercede, si scusa, media, ricuce finché può mentre sogna di gestire un gran ristorante. Scorsese ci regala Little Italy tra Rolling Stones e rumoroso folklore (da “Faccetta nera” a “Scapricciatiello”) mentre fa il rodaggio ai suoi bravi ragazzi. Quei due son fenomeni, gli altri reggono bene il gioco e per quanto manchi un'ossatura solida i personaggi s'innalzano riempiendo la scena. Interni cupi, colori impastati, Keitel al centro, De Niro sullo sfondo ma mai sfocato.
MEMORABILE: Il confronto al bar con pistola spianata, saggio di bravura di un immenso De Niro, rintuzzato da Romanus a ghigni malinconici e beffardi.

Magi94 25/08/18 23:09 - 954 commenti

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Intramontabile e importantissimo. Definisce lo stile di Scorsese che sarà poi imitato in mille altri film e rimane superiore ai molto più famosi e rutilanti Quei bravi ragazzi e Casinò. La trama qui non è importante, ma per due ore Scorsese ci presenta l'ambiente in cui è cresciuto dimostrando una maturità registica già eccellente. Se la prima parte gira a volte un po' a vuoto, nella seconda il delirio e la caduta di Johnny sono un perfetto filo conduttore, con inevitabile finale sanguinario da tragedia greca. Ottimo.

Rocchiola 28/09/18 08:43 - 968 commenti

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Le gesta quotidiane di alcuni bravi ragazzi di Little Italy tra piccoli crimini e dilemmi morali. Sorsese firma il suo primo capolavoro anticipando i suoi futuri mafia-movie con un taglio però più documentaristico e ruspante. Ma la povertà dei mezzi non va scambiata per immaturità e sotto il profilo tecnico Martin è già unico nel gestire la macchina da presa. Keitel è il protagonista, ma De Niro nei panni di uno scansafatiche irrecuperabile gli ruba spesso la scena. E che dire della colonna sonora, capace di accostare Carosone alle Girl Groups?
MEMORABILE: Charlie che barcolla ubriaco intorno al bar sulle note di "Rubber Biscuit" dei Chips; "I peccati non si scontano in chiesa, si scontano per le strade".

Pinhead80 8/03/19 16:20 - 4765 commenti

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Qui dentro c'è tanto dello Scorsese che vedremo poi nelle opere successive. Mean Streets è una specie d'introduzione al gangster movie d'eccellenza. Tutto sommato non esiste una vera e propria trama, ma tanti personaggi che incrociano la loro vita delinquenziale. C'è chi controlla tutto il traffico passando da un ristorante all'altro, chi non fa altro che combinare guai e chi cerca costantemente di mediare in un mondo maschilista che non ammette passi falsi di alcun genere. Prima viene "la famiglia" poi tutto il resto.

Enzus79 29/12/19 22:15 - 2900 commenti

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Vicissitudini di un gruppo di italoamericani di New York nelle quali la componente criminale la fa da padrona. In evidenza il rapporto fra Charlie e Johnny Boy, con quest'ultimo più incline ai guai. Non siamo di fronte al capolavoro, ma certamente è un film di un certo spessore e capostipite di un genere che verrà imitato da molti registi. Ottimi De Niro e Keitel.

Daniela 12/05/22 19:23 - 12670 commenti

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La vita di alcuni giovani di Little Italy ancora in bilico tra sbruffonaggine e criminalità, in un film che Scorsese scrive e dirige ispirandosi alla propria esperienza. Non un capolavoro assoluto ma una tappa fondamentale nel percorso che lo condurrà a diventare a breve uno dei maggiori registi del cinema contemporaneo, "Mean Street" trascende il bozzetto ambientale riuscendo a rappresentare una mentalità in cui convivono famiglia, religione e mafia. Imprescindibile l'interpretazione nervosa di Kietel e quella schizzata di De Niro che anticipa il Travis Bickle in Taxi driver.
MEMORABILE: Colpito più volte, un uomo si scaglia contro il sicario che gli ha sparato, interpretato dallo stesso Scorsese.

Noodles 1/06/23 08:49 - 2233 commenti

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L'impressione è che per questo film si gridi al capolavoro solo perché il regista è Martin Scorsese. Sicuramente ci sono molti aspetti interessanti in questo lavoro, e per i feticisti del regista qui c'è da esultare visto che si tratta della prima collaborazione Scorsese-De Niro. Si intravvedono le buone cose che si vedranno nei film futuri, ma il tutto appare ancora molto ingenuo e messo su pellicola tanto per fare un film omaggio alla parte italiana di New York. Insieme a momenti buoni c'è anche tanta noia. De Niro è già grande, anche Harvey Keitel non è da meno. Per i fan.

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Mattatore 22/06/23 17:23 - 82 commenti

I gusti di Mattatore

Geniale ma deforme ritratto di una Little Italy raramente rappresentata con tanta cruda vitalità ed efficacia dal maestro; prima dell'ideale trilogia criminale scorsesiana, tale opera evita (più che fatica) volontariamente a non mettere eccessivamente a fuoco una trama nitida e ben definita, insistendo invece su ambienti (capaci di prendere forma anche grazie alle solite eccellenti colonne sonore), contorni e superfici di una New York lurida e aggrovigliata. Prima epica collaborazione con De Niro, accompagnato da un unico Keitel. Per certi versi appare più analogo a Taxi driver.
MEMORABILE: L'emozionante apertura del film; L'epico piano sequenza di De Niro; Il litigio sulle scale tra Johnny e Charlie; Lo scontro con Michael; Il finale.

Nicola81 5/02/24 22:36 - 2862 commenti

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Film pretenzioso e autocompiaciuto, ma siccome dietro la macchina da presa c'è Scorsese, oltretutto alla sua prima collaborazione con De Niro, ecco che gli elogi si sprecano, anche a dispetto di una storia che non decolla mai ed è popolata da personaggi interpretati indubbiamente bene ma troppo negativi e/o stupidi per suscitare la necessaria empatia. Sorprendentemente variegata la colonna sonora. A conti fatti decisamente meglio il precedente America 1929, che sarà anche più immaturo, ma è senz'altro più sincero.
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  • Homevideo Digital • 30/10/11 20:00
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    Dvd della Minerva Pictures disponibile dal 25/01/2012.



    Dati Tecnici :

    Audio : Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0 Mono
    Rapporto Schermo : 1.85:1
  • Musiche Noncha17 • 3/05/18 19:07
    Magazziniere - 1068 interventi
    Pledging My Love (meglio conosciuta come "Forever My Darling") sarà ripresa ne Il cattivo tenente, con protagonista lo stesso Harvey Keitel.
  • Homevideo Rocchiola • 28/09/18 09:01
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Io consiglio il DVD della Rarovideo.

    Credo si tratti dell'unica edizione italica adeguatamente restaurata. L'immagine è pulita e ben bilanciata nei colori, oltre ad essere presentata nel corretto formato panoramico 1.85. Anche l'audio in Dolby Digital 2.0 ha beneficiato di qualche miglioramento essendo più chiaro e potente. Le edizioni precedenti mi pare fossero presentate in 4:3 e con colori sballati e varie imperfezioni video. Bisogna comunque tener conto del fatto che Scorsese girò questo film con mezzi limitati ed un fotografia volutamente sgranata per dare un maggior effetto di realismo, per cui l'immagine non potrà mai apparire particolarmente definita e curata.
    In ogni caso all'estero abbiamo già diverse edizioni in bluray (Warner Usa, Carlotta Francia, Icon Uk), che pur presentando un ottimo video non riportano la traccia audio italiana.
    Ultima modifica: 28/09/18 14:27 da Zender