Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ciclicamente Verdone ritorna ai suoi personaggi più celebri componendo film a (rigorosamente tre) episodi. Era già successo con VIAGGI DI NOZZE, che ottenne grandi consensi, succede oggi con questo GRANDE GROSSO e... VERDONE, in cui tornano il bambinone (in versione scout cresciutello con famigliola a rimorchio), la coppia di burini (con la brava Gerini come partner fissa) e “Furio” (senza Magda ma col figlio e la sua fidanzatina a sostituirla). Verdone è invecchiato ed è inutile negarlo, pur tuttavia sfruttando cliché consunti...Leggi tutto riesce ancora a far ridere con un film che (episodio centrale a parte), è preminentemente comico. Il primo episodio, al di là delle apparenze e di una famigliola “verdonesca” che simpaticamente ha la caratteristica di parlare con la sua stessa inflessione (ottimo il lavoro di doppiaggio), ricalca la vecchissima trovata del funerale cialtrone a doppia velocità (vedi Fantozzi o LE COMICHE, solo a voler citare gli esempi più vicini) e trova quindi terreno fertile in personaggi molto azzeccati come il becchino cocainomane. Scritto meglio del previsto (a mancare è semmai la regia, in questo caso) riesce a far dimenticare il ricorso a gag stravecchie (sia come argomento che come atteggiamenti tipici del protagonista). Nel secondo episodio ritorna il padre ultra-apprensivo e preciso nato in BIANCO ROSSO E VERDONE, che è sempre stato un punto di forza dell’attore e viene qui riproposto con sfumature più da commedia sordiana che puntando alla comicità pura, ottenendo risultati alterni: a momenti esilaranti (vedi quando il nostro se ne va “professionalmente” in cerca di prostitute incontrando pure un suo amico parlamentare) fanno da contraltare un finale stiracchiato che tende a compromettere un ritmo già non impeccabile legato alle figure non esattamente felici del figlio e della sua ragazza. E’ comunque il momento meno banale del film, che poi col ritorno del coatto romano in viaggio con moglie (Claudia Gerini) e figlio disadattato rientra nel campo della comicità più immediata e “facile”, con tanto di moralina di fondo a dir poco scontata. Quest’ultimo episodio però, che è anche il più lungo, parte subito bene e riconferma una coppia perfetta: la Gerini, che mostra il fisico ancora invidiabile ad ogni piè sospinto, è la partner ideale e si rivela superiore e più matura rispetto a VIAGGI DI NOZZE. In vacanza a Taormina nel solito albergo di lusso in cui Verdone si ostina a elargire mance a tutti direttore compreso, i due si faranno ovviamente subito riconoscere e mentre lui perde la testa per la cicognona di classe (l’algida Eva Riccobono), lei incontra l’idolo della trasmissione tv “L’isola dei primitivi” e si lascia sedurre dal suo presunto fascino. Il figlio, che dapprima si esprime solo con cartellini alla arbitro di calcio (rosso-negativo, verde-positivo) agirà di conseguenza. Ottime battute, situazioni già viste ma ben raccontate. Peccato che anche qui il finale sia sfilacciato e tenda a lasciarci un po’ con l’amaro in bocca. Colonna sonora quasi fantasma, il che in film del genere accentua i difetti legati al ritmo. Ad ogni modo un ritorno superiore alle attese, dal momento che solitamente film così smaccatamente clonati da esperienze precedenti vengon girati quando le idee latitano.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/03/08 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/03/08
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Mfisk 13/05/08 12:13 - 127 commenti

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Da interviste e recensioni sembrava questa un'operazione azzeccata; ma al riaccendersi delle luci resta l'amaro in bocca per aver visto un film forse non inutile, ma certo inferiore alle aspettative. Non a caso i "tipi" verdoniani nascevano come sketch televisivi: tutti sono *troppo* macchiettistici e non possono reggere il lungometraggio se non giustapponendo più episodi. Operazione fatta mediante geniale shakeratamento in Bianco rosso e Verdone, mentre qui la narrazione diacronica fa emergere soprattutto l'infruttuosa lunghezza dell'ultimo episodio.
MEMORABILE: La Gerini; la Riccobono e qualche (qualche!) felice battuta.

TomasMilia 8/03/08 21:41 - 157 commenti

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Inferiore alle attese. Infelice la scelta di separare i tre episodi perché mostra i difetti di ciascuno di essi. Il primo è il più debole. Sembra un rifacimento del personaggio di Leo (sulla scia degli attuali e tristi sequel di film cult) più che una sua evoluzione. Il secondo con il sadico Callisto Cagnato, che ricorda il moralista sordiano, non ha pecche e risulta il più riuscito fino alla sua enigmatica conclusione. Il terzo è ottimo come critica al malcostume italiano, ai nostri vizi ma scivola nel patetismo con quel finale consolatorio.

Puppigallo 8/03/08 09:48 - 5258 commenti

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Squadra che vince non si cambia e così Verdone riparte con i suoi personaggi, invecchiati (la Gerini regge bene), ma con ancora cartucce comiche da sparare: specialmente il professore, che dà vita al migliore dei tre episodi (un uomo che attorno a sè scatena sconforto, tristezza e rabbia quasi omicida). Mentre nel primo, fortunatamente più corto, il giochetto salma e varie vicissitudini non può reggere più di tanto; e nel terzo, i tre super cafoni (Verdone, Gerini e figlio burino) si scatenano in gag più o meno riuscite. Non male.
MEMORABILE: La discussione con la prostituta sul rapporto quantità prezzo tra quello che il professore chiama "boccaglio" e un rapporto completo.

G.Godardi 10/03/08 21:07 - 950 commenti

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Solo in apparenza è un ritorno ai vecchi personaggi. È più un omaggio ai fasti alle commedie ad episodi anni 60-70; infatti qui Verdone non intreccia personaggi ed episodi, ma li tiene ben distinti tra loro, come avveniva appunto in quel genere di film. Il primo episodio è più un antipasto, il meglio viene dal secondo, grottesco e cinico, memore di Risi, con un'interpretazione degna del Tognazzi periodo Ferreri. Il più divertente è l'ultimo episodio, vero film a sè, dove l'autore si riallaccia al suo idolo Sordi. Ottimo, nonostante un pizzico di buonismo.
MEMORABILE: Il cassamortaro; la scena del Boccaglio; la Gerini, veramente esagerata (in tutti i sensi).

Galbo 17/03/08 05:55 - 12380 commenti

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Per accontentare i suoi fans, Verdone tira fuori dal cilindro i suoi storici personaggi invecchiati ma ancora capaci di strappare al pubblico qualche risata sebbene i tempi migliori siano ormai dietro le spalle. Dei tre, il migliore episodio è senza dubbio l'ultimo anche perchè l'unico in cui il comico romano è supportato da una spalla (la Gerini) degna di lui (negli altri due il cast non è certo memorabile). Come al solito con Verdone si ride a denti stretti riflettendo sul degrado morale dei nostri tempi. Sufficiente.

Red Dragon 24/03/08 19:00 - 125 commenti

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Verdone si (ci) ripropone, a tratti bene, altri meno. Si capisce già dal titolo che in termini di innovazione marca male, d'altro canto non era questo lo scopo e quindi va bene così. Primo episodio un po' insipido (seppur piacevole). Il secondo è forse il migliore, ma i due giovani innamorati recitano davvero maluccio, il che, unito al finale criptico, penalizza il risultato. Il terzo è il più divertente: largo ai coatti e ritorno della Gerini, brava e sempre in grado di alzare la temperatura... E poi si ride sui nostri malcostumi, il che è un pregio non da poco.
MEMORABILE: L'incontro con l'onorevole durante il viaggio verso "il circolo"; il boccaglio; l'abbigliamento dei nostri eroi nel terzo episodio.

Enrikoses 5/04/08 01:31 - 39 commenti

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Verdone ritorna al film "a episodi" ripercorrendo modelli espressi e visti in passato. Sembra di assistere ad un mix di Bianco Rosso e Verdone, Viaggi di nozze e In viaggio con papà. Il primo episodio è discendente, con una comicità un po' grossolana; il secondo è "'verdoniano" per eccellenza anche se pecca un po' nel finale; il terzo con la Gerini è una sorta di Viaggi di nozze vent'anni dopo. Altri avrebbero fatto peggio. Verdone unico.

Plauto 15/08/08 10:19 - 126 commenti

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Mamma mia! Senza ritegno questo film. Alcune cose lo dovrebbero mettere come minimo "vietato ai minori di 14 anni"... come il "boccaglio". In fondo nei film di Alvaro Vitali si vedevano le donne sotto la doccia... ma mai si è arrivato a simili "approfondimenti". Sceneggiatura poi con varie contraddizioni... com'é possibile che i due innamorati lascino che la anziana governante lasci il posto di lavoro senza dire la verità (e cioè che il ladro l'hanno fatto entrare loro)? Insomma, un Verdone ormai che non sa far più ridere.

Skinner 29/08/08 11:05 - 592 commenti

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Scadente. Episodio 1 con una figura azzeccata (il beccamorto cocainomane) e le altre pessimamente scritte (la moglie, il fratello) e trovate scontatissime come lo scambio delle salme. Secondo un po' meglio, anche se si ride pochissimo. Il terzo, troppo lungo e scontato (moralina inclusa), retto solo dalla bellezza di Gerini e Riccobono. Verdone davvero fuorimisura sulla questione David di Donatello (non si capisce a quale nomination possa ambire sto filmetto). Difetti peggiori: confezione ultratelevisiva e si ride pochissimo. E che brutte le musiche!

Sunchaser 1/09/08 14:06 - 127 commenti

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Convinto dalle miriadi di richieste dei suoi fan, Verdone torna, per la 4° volta, al film a tre-episodi-tre-personaggi che gli aveva dato la fama. Il risultato, però, ci consegna un Verdone svogliato e privo di ispirazione, che dirige in maniera piattamente televisiva. Nel primo episodio si ridacchia a denti stretti e ci sono evidenti cadute di gusto, mentre nel secondo si sonnecchia. Il terzo offre qualche motivo di spasso in più e la bellezza di Claudia Gerini, ma è insopportabilmente buonista.

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Schramm 2/09/08 14:52 - 3490 commenti

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Exploit che rinforza ulteriormente l'idea già accarezzata altrove che Verdone porti dentro una rabbia e un'amarezza che per quanto forti non esprime mai appieno come dovrebbe vorrebbe potrebbe, che anzi mitiga con risultati da becero cerchiobottista: tradotto, che sia sostanzialmente un democristianoide pusillanime che evita di osare per timore di diventare impopolare o di giocarsi buoni rapporti produttivi. Cambiano gli sceneggiatori, e lo si avverte sensibilmente giacché mai una sola volta si ride. Il cinismo è esibito con impaccio, certi escamotages (i bambini doppiati) da fucilazione; restano una sua buona prova interpretativa e almeno una scena - la danza del ventre della Gerini - che vale quella che è effettivamente una pena. Per il resto, al film e a chi l'ha diretto si intona a malincuore il de profundis.

MAOraNza 3/12/08 10:26 - 244 commenti

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Inguardabile. Non mi viene un altro aggettivo per descrivere questa grande e grossa porcheria, pattume spacciato per commedia all'italiana. Un'ora e mezzo di agonia: non c'è una battuta, uno sketch, un singolo millisecondo di girato che induca spontaneamente al sorriso. Sono finiti i tempi per questo genere di film oppure è Verdone che ha fatto il suo tempo? Patetico e insopportabile, con picchi di intolleranza totale nei primi due episodi.
MEMORABILE: Le catacombe del secondo episodio: la trovata più inspiegabilmente non-sense degli ultimi 100 anni di cinema comico e commedia brillante.

Brainiac 30/12/08 18:02 - 1083 commenti

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Non esalta come Compagni di scuola, ma non è Viaggi di nozze. Primo episodio insostenibile, anacronistico, con un bolsissimo Carlo che cerca (invano) d'attualizzare la macchietta della maschera ingenua. Irritante la trovata dei figli doppiati. Leggermente migliore il secondo episodio, in cui s'intravedono una calzante polemica contro i puritani che vanno a mignotte e la volontà di immedesimarsi nelle problematiche di figlio (forse, dato che appare in un cameo, il suo?). Il terzo è il migliore del lotto: divertente e centrato. Finalmente un buon lavoro sui comprimari (Marino, Propizio, Risi).
MEMORABILE: Verdone urla: "Ettore! Achille!!! Ti uccido!".

Redeyes 21/01/09 18:49 - 2443 commenti

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Il dio denaro omnia vincit! Questo presunto omaggio ai fans è devastante! L'episodio con Leo, nel quale non capisco la necessità di Geppi, è d'una immane tristezza più nell'atto che nel soggetto, il secondo è banalmente cinico e trito, il terzo? Ivano e co. nella loro bieca rozzezza, volgare comicità iper macchiettistica mi hanno strappato un abbozzo di sorriso, ma dal definirlo bello ce ne corre! Insomma, Verdone tradisce appieno i propri fans! Aridatece li vecchi!!!

Herrkinski 15/03/09 20:45 - 8072 commenti

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Pessimo ritorno di Verdone al classico formato ad episodi delle sue commedie storiche. I 3 personaggi sono ricalcati su quelli degli altri film, ma stavolta Verdone non convince per niente, colpa anche di una sceneggiatura che accumula assurdità e moraline di fondo scontatissime a tutto spiano. La malinconia generale che aleggia sulle storie è fin troppo esagerata, facendoci sorgere spontanea la domanda (come già accadde con Villaggio per alcuni suoi Fantozzi): siamo venuti al cinema per ridere o per piangere? Perchè qui c'è tanto da deprimersi.

Daniela 18/03/09 17:21 - 12621 commenti

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Piuttosto patetico, nonostante qualche occasione di riso, più che altro legata al ricordo di altri analoghi personaggi portati da Verdone sullo schermo. Il primo episodio presenta situazioni comiche riclicate o mediocri, nel secondo il personaggio del superpignolo è gustoso ma le figure di contorno pessimamente tratteggiate affondano la storia, il terzo infine parte bene ma finisce banalmente, così da rivelarsi piu che altro un'occasione per apprezzare la Gerini, in splendida forma fisica e brava spalla comica (gli altri fanno invece pena)

Tarabas 2/06/09 23:12 - 1878 commenti

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Titoli di coda: la lista degli sponsor del product placement è più lunga di quella del cast. Si potrebbe chiudere qui, per dire di questo tristissimo riciclone in cui Verdone batte cassa presso il suo pubblico con tre ideuzze vecchie come il cucco, parecchia volgarità (e non per esigenze di copione, ma perché purtroppo non rimane altro per fare ridere che far tessere al Professore l'elogio delle battone-sic). Drammatico. Un film così potrebbe essere l'epitaffio di una carriera.

Magnetti 4/06/09 09:44 - 1103 commenti

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Verdone continua a proporci i suoi personaggi e ben venga. Perchè sono il suo marchio di fabbrica e lui quello sa fare. Nonostante i difetti del film in sè, si deve riconoscere l'impegno profuso alla sua età nel calarsi nei panni dello sfigato-buono, del precisino-pedante e del burino. Per il resto il film è di livello bassino evidenziando pochezza registica e sceneggiatura banale. Il terzo episodio (burino) è il migliore, seguito dal primo (lo sfigato-buono) con la interessante figura del becchino e in coda il secondo (il precisino-pedante).

Renato 21/06/09 16:57 - 1648 commenti

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Stanco, bolso e Verdone, ecco quello che poteva essere un titolo più aderente. Ormai condannato a ripetersi per compiacere il suo (pur ampio) pubblico, l'autore manca purtroppo sia di coraggio che di idee. Sappiamo bene che il vecchio leone può sempre regalare qualche zampata, ma il film è davvero noioso, le musiche sono da magazine mediaset del pomeriggio e si respira un'aria tristissima che ricorda le partite di calcio delle vecchie glorie.

Cangaceiro 20/06/09 12:53 - 982 commenti

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Non sperate in un film comico. Tutti e tre i segmenti sono marchiati da un'amara tristezza di fondo piuttosto insolita e che non mi sarei aspettato. Il Leo invecchiato e con famiglia è una copia sbiaditissima di quel che fu. È l'episodio più avvilente, con gli unici guizzi regalati dal cassamortaro drogato. Verdone attore si riscatta nel ruolo di Cagnato pur se la vicenda è addirittura angosciante e nella collaudatissima veste del coatto arricchito. In quasi due ore però non si ride praticamente mai e questa è la cosa più preoccupante. Scipite le musiche.

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Enricottta 8/09/09 16:42 - 506 commenti

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Ma perché si fanno certi film? Per soldi dice il cinico, per vanagloria risponde il cattivo. Verdone quando apre bocca è un vulcano di trovate: ha i giusti tempi nelle battute e valorizza i comprimari, ma questo mezzo remake del suo bellissimo film non lo doveva fare. "A Verdò, nun ci ài er fisico!"

Capannelle 7/09/09 10:40 - 4398 commenti

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Un po' come Terminator, anche il personaggio del professore pedante (e indistruttibile) si evolve di film in film, arrivando a vette di cattiveria impensabili. È lui il mattatore di questo discreto film, dove ci si gusta anche il primo episodio (grande il cassamortaro) e, solo in parte, il terzo: lunghetto e fotocopia del precedente, offre almeno le forme della Gerini. Orride le musiche (sintetizzate nel retrobottega?), come la recitazione del Miglio Risi come figlio del professore.

B. Legnani 6/01/10 12:06 - 5523 commenti

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Funzionano alcuni momenti dei personaggi, ma non funzionano le storie, specialmente nei finali. Il primo episodio, banaluccio, è il meno riuscito e vale un **, magari un filino scarso. Il secondo è il migliore, con qualche tocco molto azzeccato (la fuga delle prostitute alla vista dell’auto, la discussione sul prezzo), ma chiude in secca discesa: il ** qui è largo (il ladro è Nicola Di Gioia!). Il terzo è il più alterno, ma almeno ha una Gerini brava (unica vera spalla di tutto il film) e stupenda (meglio qui, che prìa): vale **, come la media.
MEMORABILE: Esame di Storia dell’Arte: “Signorina, quale linguaggio appartiene alla pittura del GRANDE Pietro Cavallini?”

Siregon 21/02/10 20:37 - 352 commenti

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Immondo. Prevedibile successo di pubblico per una pellicola che non riesce a far ridere mai. I due primi episodi sono di una tristezza imbarazzante e la totale assenza di idee pesa come un macigno. Verdone stanco e svogliato riprende i suoi ruoli più celebri e li affossa senza pietà nel baratro della comicità più televisiva. Il terzo episodio gioca la carta della volgarità e dice solo banalità sulla crisi della coppia e della famiglia moderna. Verdone, vittima di se stesso, non fa più ridere.

Rambo90 23/02/10 14:52 - 7675 commenti

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Eccessivamente lungo nella durata, questo ritorno di Verdone ai personaggi che lo hanno reso famoso è abbastanza noioso. Praticamente nullo il primo episodio dove non si ride mai, appena vedibile il secondo (con una inutile scena in cui Verdone si sdoppia in due personaggi), il film si risolleva con il terzo dove la Gerini fa finalmente da comprimaria degna del protagonista (gli attori degli episodi precedenti erano ridicoli) e dove la storia ha qualche motivo per essere divertente. Comunque oltre alla bellissima Gerini ben poca cosa.

Pinhead80 1/03/10 14:19 - 4719 commenti

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La comicità di Verdone è maturata nel tempo. I suoi personaggi infatti, oltre che a risultare divertenti, riescono anche ad esprimere efficacemente il lato grottesco dello stereotipo dell'italiano o perbenista o cafone. Si passa dalla comicità alla riflessione e viceversa con intelligenza. Verdone riesce ad essere sia comico che drammatico e non è cosa da poco.

Stefania 15/04/10 04:27 - 1599 commenti

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Forse perché spinto dalle insistenze dei fan, Verdone rispolvera dal museo delle cere i suoi vecchi e amati personaggi, ma deve inserirli in trame sempre più lambiccate, meno autentiche e meno genuine, perché sempre meno genuini e credibili sono quei personaggi. Il primo episodio dovrebbe avere un umorismo macabro che mal si addice alla maschera di Leo e dei comprimari, nel secondo il "finto moralista" non ha alcuna finezza, nel terzo i sempre simpatici coatti sono "puniti" da un finale buonista. E non si ride quasi mai!
MEMORABILE: La trovata del bambino che si esprime mediante "cartellini" nel terzo episodio.

Nando 5/05/10 15:52 - 3810 commenti

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Verdone torna ai personaggi che lo hanno reso ceberrimo in Italia e lo fa in maniera didascalica ma con spunti personalmente interessanti. Nel primo episodio torna Leo, l'imbranato, che stavolta ha messo su famiglia e deve vedersela con gli sciacalli delle pompe funebri. Nel secondo episodio troviamo la figura del professore o intellettuale, poco vista al cinema ma più nei vecchi sketch televisi. Nel terzo il coatto con famiglia. Tutto sommato piacevole anche se prediligo il secondo e terzo episodio.

Piero68 25/05/10 09:35 - 2955 commenti

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Sicuramente il film meno riuscito di Verdone. Rispolverare vecchi personaggi non sempre paga e, onestamente, anche la sceneggiatura alla fine risulta abbastanza pesante. Si ride poco e quando succede è sempre un sorriso forzato. Il terzo episodio poi è letteralmente fallimentare. Oltre la pessima regia di Verdone e la pessima recitazione dei personaggi (su tutti Fornasier e Propizio, inguardabili) il personaggio del coatto poteva andar bene negli anni 90 quando effettivamente rispecchiava certi atteggiamenti. Dopo due decenni sa di anacronistico.

Mdmaster 3/11/10 12:12 - 802 commenti

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Verdone ha decisamente perso la sua ironica e sardonica "presa" sulla società italiana, che ha saputo criticare così bene in passato. Qui si limita a riproporre personaggi già visti, rimordenando minimamente la situazione e facendo andare le vicende con l'autopilota. Il primo episodio è retto quasi solo da Massimo Marino, cassamortaro cocainomane e pazzo. Il secondo con Furio, ora docente di arte, non è male ma vorrebbe troppo buttarsi sulla cattiveria a là Sordi e non ce la fa. I coatti concludono degnamente. Simpatico, ma poco più.
MEMORABILE: I figli di Verdone "bambacione" che parlano con la stessa inflessione; Massimo Marino.

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Il Dandi 1/11/10 21:45 - 1917 commenti

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In Viaggi di nozze il ritorno alle maschere ancora funzionava dopo 15 anni. Passati altri 15 cosa è cambiato? Tutto! Si sono sovvertiti i ruoli: non si può neanche rimproverare al regista di aver perso (magari per età) il contatto con la "società civile": è pieno di autisti (quindi forse anche di carri funebri) fatti di coca, di professori malati di mente che non si accorgono di nulla ma restano sempre in piedi e una famiglia ignorante in un hotel di lusso non è neanche più coatta, ma gente del tutto normale. Non c'è niente da ridere, non più.
MEMORABILE: Massimo Marino che recita sé stesso (non credo che fuori Roma apprezzino); la trattativa del professore con la prostituta; Enza conosce il suo idolo.

Dengus 27/01/11 18:54 - 361 commenti

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Ogni 14 anni Verdone ripropone le maschere istrioniche; peccato che i primi due film e Viaggi di nozze non vengano eguagliati; la Cucciri inadatta, Nella prima parte, se non fosse per il cocainomane, le risate latiterebbero, anche perché i Leo e Mimmo, senza una buona spalla (come fu Sora Lella per Mimmo) non funzionano; ma è nei ruoli di "maniaco-ossessivo" e di coatto con la splendida Claudia Gerini (remake di Viaggi di nozze) che si rivede la sua verve storica; solo per Verdoniani sfegatati!

Cotola 18/04/11 11:31 - 9009 commenti

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La conferma che Verdone è in calo e in questa occasione, purtroppo, anche in crisi di idee. Ricicla, infatti, vecchi personaggi (e fin qui nulla di male), ma lo fa senza minimamente rivitalizzarli. Ne viene così fuori un film abbastanza spento e deludente (troppo risulta già visto) in cui le occasioni di divertimento sono poche.

Nancy 20/07/12 19:56 - 774 commenti

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Verdone torna a dirigere un film a episodi riportando in scena alcuni dei suoi personaggi preferiti. Non sempre fa centro però: il primo episodio non appassiona granché in nessun aspetto e anche il personaggio di Verdone è sottotono; il secondo, a parte il cattivissimo professore di arte, non è sufficientemente incisivo; l'unico che si salva è il terzo, che si avvale anche di una Gerini in ottima forma a ricomporre la coppia vincente di cafoni di Viaggi di nozze: è evidentemente qui che si rischia anche di più.

Modo 16/08/12 22:11 - 948 commenti

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Diviso in tre capitoli, questo leggero film di Verdone. Niente di eccezionale intendiamoci, ma sicuramente allegro. Il primo episodio è deboluccio e scontato, con scambio di bare. Il secondo, ansiogeno, è più intrigante e meglio strutturato, mentre il terzo con la bella Gerini ricalca i soliti difetti degli italiani più o meno coatti.

Homesick 22/01/13 08:18 - 5737 commenti

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Ritornano i personaggi di Bianco, rosso e Verdone, questa volta in tre episodi nettamente distinti. Evanescente il primo, segnato dalla morte della madre del candido Leo; il secondo è il migliore, con la parossistica pedanteria del prof. Callisto che opprime la vita del timido figlio e della fidanzata; il terzo se la cava, facendo perno sulle caratterizzazioni burine di Moreno e famiglia in vacanza in un aristocratico hotel. Il Verdone interprete, sempre camaleontico, prevale sul debole Verdone sceneggiatore; la Gerini è valida spalla e la Pinto presta il suo dolce volto da Maria Goretti.
MEMORABILE: L’ossessionante prof. Callisto; la danza del ventre della Gerini.

Markus 27/05/13 12:36 - 3682 commenti

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Se in Viaggi di nozze il tentativo di rinvenire alcuni degli storici personaggi messi in scena all'inizio del decennio precedente sembrò funzionare (complice l’attualizzazione e l’invenzione del ”coatto”), nei bigi Anni ‘00 tutto questo non fila più e la regia sembra svogliata. Verdone funziona a momenti alterni e la sensazione del già visto la fa da padrona, inficiando anche sull'aspetto ridanciano che a dire il vero latita. Una buccia di banana per un Verdone "in maschera" davvero consunto.

Von Leppe 3/06/13 13:04 - 1258 commenti

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Ritornano i personaggi classici di Verdone, ormai cresciuti e che hanno messo su famiglia (sembra il seguito di Viaggi di nozze). Il film va in direzione di un umorismo macabro, sopratutto nei primi due episodi di cui il secondo sfoggia una certa atmosfera lugubre, nella casa del professore matto che come vittima stavolta ha il figlio (malinconico che ricorda Leopardi). Nell'ultimo episodio torna il coatto accompagnato dalla moglie e il figlio coatti come lui (e pure lo psicanalista). Divertente ma senza ridere.

Gabrius79 22/06/13 21:26 - 1420 commenti

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Ritorno di Verdone alle origini con un titolo scelto dai suoi ammiratori via web. Il film si divide in tre episodi. Nel primo ci si affida alla coppia Verdone/Cucciari che diverte il giusto; il secondo è con Verdone nei panni di un prof pignolo (ma i migliori rimangono Furio e Raniero Cotti Borroni dei precedenti film); il terzo episodio con la presenza di una sexy Claudia Gerini risulta essere il migliore.

Samuel1979 30/07/13 00:12 - 546 commenti

I gusti di Samuel1979

Costretto a "furor di popolo" a riesumare i suoi antichi personaggi, l'attore romano "stecca" clamorosamente dando tra l'altro prova di una certa stanchezza e scarsa ispirazione. Inspiegabile la partecipazione della Cucciari, lo stesso dicasi per la Riccobono. Dei tre episodi da scartare il primo, a dir poco pessimo, si salva il secondo, mentre il coatto del terzo episodio è un personaggio ormai "spremuto" fino all'osso, che raramente risulta esilarante.

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Delpiero89 19/09/13 23:34 - 263 commenti

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Verdone torna al cinema che lo ha lanciato e consacrato: film a episodi con tre protagonisti caratteristici. Più vicino a Viaggi di nozze che a Bianco rosso e... Verdone. Questa volta però la confezione non convince del tutto, con un primo episodio davvero scarso e gli altri due buoni ma già visti. Divertente comunque, ma una "minestra riscaldata".

Mco 26/12/13 12:44 - 2324 commenti

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Aggiornamento delle macchiette impersonate dal bravo Verdone suddivise in frammenti e accomunate dalla medesima voglia di far sorridere. Il meglio lo si raggiunge con la coppia di arricchiti, sempre pronta a sottolineare la propria agiatezza "conquistata", ma anche in difficile equilibrio soggettivo. La Gerini mostra un corpo perfetto e regala la comicità "coatta" che le è consueta. Nel complesso è un film leggermente lungo ma capace di far trascorrere alcuni bei momenti in compagnia (o anche di riflessione solitaria).
MEMORABILE: La scoperta del vero volto dell'accompagnatrice.

Stelio 22/04/14 17:04 - 384 commenti

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Orribile riproposizione degli esordi grandiosi di Verdone, fiacca dall'inizio alla fine, scritta male e recitata in certi frangenti pure peggio. Probabilmente il film più brutto del regista, superando di gran lunga altri tanto bersagliati dalla critica (penso soprattutto a C'era un cinese in coma e Gallo cedrone) che tutto sommato avevano almeno un motivo di esistere.

Panza 16/06/14 18:24 - 1834 commenti

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Due cose sono chiare: senza Verdone sarebbe un film bruttissimo e la fiacchezza di un'operazione chiaramente alimentare. I tre episodi sono una ripresa dei vecchi personaggi dei primissimi film e sono accomunati da un'eccessiva lunghezza (troppe due ore per un film del genere), in cui le timide parti drammatiche sono mal gestite. In sintesi: orrendo il primo, bene il secondo con una specie di Furio più cattivo ma sempre divertente, così così l'ultimo, con lungaggini evitabili vista la deriva finale della storia non partita male.

Gugly 19/07/15 12:08 - 1185 commenti

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Irrisolto: l'obiettivo cinismo verdoniano (mi riferisco in primis al rivoltante Cagnato e all'ipocrita coppia borgatara) non basta a risollevare del tutto una pellicola che si trascina talora stancamente (il primo episodio); intendiamoci, Verdone è sempre Verdone e la risata spesso è assicurata, ma non basta prendere i vecchi personaggi e calarli nel XXI secolo tout court: lo spettatore rischia lo spaesamento e talora la noia (le tre voci della famiglia Nuvolone); Gerini e la Cucciari spalle efficaci, ma viva Guerrino!
MEMORABILE: Lo psicologo di una coppia di ricchi coatti non può che essere un coatto di prima categoria anche lui!

Scarlett 29/01/16 01:37 - 307 commenti

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Sulla scia del suo amato primo film, Verdone rispolvera la ricetta riuscita dei suoi celebri personaggi ambientandoli in situazioni leggermente diverse. La regola vuole che eguagliare il clamore o il successo del primo sia utopia e difatti la regola anche qui non si smentisce. Comunque non scadendo troppo nel rimasticato, questa minestra riscaldata perde un po' di sapore ma rimane sempre un buon piatto.

Il ferrini 22/04/16 23:27 - 2345 commenti

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Sicuramente il personaggio ch'è invecchiato meglio è quello del logorroico Furio (qui prof. Cagnato), di cui Verdone - dopo le indimenticabili vicende con Magda e Fosca - decide di raccontarne il ruolo di padre, con risultati sorprendentemente efficaci. Leo invece non è più credibile e comunque di comico non ha veramente niente. Un po' meglio il coatto, accompagnato dalla sempre brava Gerini, ma in generale l'impianto è deludente: questi personaggi avevano già detto tutto ciò che potevano e avremmo preferito ricordarli con Brega e la Sora Lella.

Zender 23/05/16 17:41 - 315 commenti

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Poco ricordato secondo aggiornamento generazionale del caratteristico film a episodi verdoniano, cede un po' nel ritmo ma non sbraca mai e non rinuncia ai consueti graffi di critica sociale. Negli ultimi due episodi (ricalchi evidenti) si insiste su un cinismo di fondo che si concreta in riprovevole spregevolezza mirabilmente messa in scena (Callisto) o su una volgarità inoffensiva quanto esilarante (Moreno), naturale evoluzione nella crescita di Enzo e Ivano; l'episodio di Leo in versione scout presta più il fianco alla critica ma ha comunque momenti genuinamente spassosi.
MEMORABILE: La trattativa sul costo del “boccaglio”; il frusciare delle mance a getto continuo di Moreno.

Paulaster 30/10/19 09:57 - 4389 commenti

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Tre episodi che ricalcano vecchi personaggi. Il primo è poco allegro per via del tema funerario e l'unica variazione sono i figli con la parlata particolare. Il secondo è abbastanza triste per via del ruolo da sessuomane di Verdone e per i ragazzi acerbi per il ruolo. L'ultimo prometteva per le fisime da coatti, invece la coppia rodata con la Gerini è litigiosa e produce solo qualche scenetta. Da sottolineare almeno una certa cura delle location e il ruolo centrato della Riccobono.
MEMORABILE: La parata nella hall; Le mance; Il tuffo per il tavolo; L'esame all'università col 30 e lode.

Minitina80 30/03/20 16:47 - 2980 commenti

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Inizia nel peggiore dei modi introducendo un personaggio di rara bruttezza e stupidità. Quelle voci, poi, sono veramente insopportabili. Il Professor Cagnato, invece, è quanto di più grottesco abbia interpretato l'attore in carriera, talmente folle da riuscire a farsi odiare per il tempo che gli viene concesso. Moreno e Enza, per quanto simpatici nel loro essere coatti, non hanno molto da dire oltre la battuta tamarra. In sostanza, un filmetto brutto e noioso a cui mancano idee decenti per tenere a galla la barca.
MEMORABILE: "Amò! Ma se te sparo tutta de miele d’acacia e poi te lecco? Te piace?"

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Bruce 1/04/20 11:00 - 1007 commenti

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Verdone torna dopo anni al suo congeniale cinema a episodi riproponendo i suoi personaggi più comici, ovviamente cresciuti e invecchiati: il bambinone, il superpreciso e il coatto burino. Il primo episodio è il meno riuscito, forse anche per la presenza di Geppi Cucciari (non affine al comico romano); il secondo ha tratti quasi horror e funziona, il terzo rappresenta la naturale prosecuzione del rapporto con Jessica/Gerini visto e apprezzato in Viaggi di nozze. Non mancano momenti divertenti. Tutto sommato ancora a buoni livelli e apprezzabile.

Pessoa 5/04/21 09:49 - 2476 commenti

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Tre episodi in cui il regista riesuma gloriosi cavalli di battaglia e ritrova il felice connubio con una splendida Gerini. Si nota un certo lavoro sulla sceneggiatura, attenta ad evitare il rischio concreto di "cannibalizzazione" del film da parte di Verdone, ma la pochezza di alcuni comprimari toglie ritmo alle vicende. Anche la lunghezza è eccessiva e accanto ad alcune geniali gag del protagonista alterna episodi tirati troppo per le lunghe. Pure i personaggi storici sembrano invecchiati male e hanno conosciuto tempi migliori. Riesce comunque a strappare alcune risate convinte.
MEMORABILE: La storia d'amore nel secondo episodio.

Victorvega 19/05/21 14:53 - 501 commenti

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Verdone è un artista troppo capace per non comprendere cosa vuole il suo pubblico e cosa è lui in grado di dare. Ne consegue che il film, fatto per compiacere voglie popolari e forse per suo divertimento, non può essere da lui stesso ritenuto riuscito: i personaggi arrivano fuori tempo massimo nel loro tentativo di essere giovanili e le storie sono rese solo accettabili data la sua capacità autoriale e attoriale. Degli episodi il peggiore è il primo, accettabili i restanti. In ogni caso il mestiere salva tutto e alla fine il complesso diventa guardabile, con alcune buone trovate.

Smoker85 31/05/21 11:47 - 487 commenti

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La mimica di Verdone è ancora buona, ma questo tentativo di rispolverare i personaggi che lo avevano reso grande negli anni Ottanta non lascia il segno. L'assenza dei grandi caratteristi (Sora Lella, Brega) e dei comprimari (Infanti, la Sanpiter) che avevano contribuito notevolmente a rendere più divertenti le situazioni paradossali delle vecchie pellicole, pesa decisamente sul risultato finale. Non a caso l'ultimo episodio, che si riferisce a una caratterizzazione degli anni Novanta, è il più spontaneo. Si sorride un po' a fatica.

Hearty76 23/08/22 22:56 - 258 commenti

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L'inevitabile paragone con gli altri film a episodi più celebri di Verdone potrebbe lasciare perplessi; tuttavia va considerata l'età dell’attore, non più giovanissimo (sebbene con puntualità piacevolmente iconico), e l'ambientazione in un'Italia molto diversa da quella delle commedie di una volta. Di conseguenza gli episodi di questa sorta di "remake aggiornato" assolvono al compito ma non saziano lo spettatore. Ne risulta un meritato ma blando omaggio autoreferenziale, in un'atmosfera più di sfilacciante malinconia che di frizzante ilarità. Non è da cult ma vale una rispettosa visione.
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  • Discussione Capannelle • 14/09/09 10:44
    Scrivano - 3486 interventi
    la frase finale era: "Orride le musiche (sintetizzate nel retrobottega?), come la recitazione del Miglio Risi come figlio del professore (un raccomandato?)." Ma è solo una curiosità, anche così va benissimo.
  • Discussione B. Legnani • 15/09/09 00:35
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    la frase finale era: "Orride le musiche (sintetizzate nel retrobottega?), come la recitazione del Miglio Risi come figlio del professore (un raccomandato?)." Ma è solo una curiosità, anche così va benissimo.

    Ok, grazie.
  • Curiosità B. Legnani • 6/01/10 11:17
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Il film porno che Verdone (nella parte del docente) giudica interessante esiste per davvero. Il titolo è ottenuto alterando leggermente TUTTI PAZZI PER MARY.
  • Curiosità B. Legnani • 17/01/10 17:41
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Durante l'esame di Storia dell'Arte l'assistente del docente è il vero assistente di Verdone, Ivo di Persio, nel ruolo, appunto, del prof. Di Persio.
  • Discussione Dengus • 25/02/11 10:05
    Magazziniere - 178 interventi
    Purtroppo ci ha lasciati a 79 anni Anna Maria Torniai, la moglie del mitico Gino della lavenderia, in ''Acqua e Sapone'' nonchè zia di Verdone in ''I Due carabinieri'' e la Governante in ''Grande Rosso e Verdone''.
    Ultima modifica: 25/02/11 21:08 da Dengus
  • Homevideo Panza • 16/06/14 14:28
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    Il DVD Filmauro in edizione a due dischi:

    Disco 1 (il film):

    Audio: italiano dolby surround, italiano dolby digital 5.1
    Sottotitoli: italiano
    Formato video: 16:9
    Durata: 2h07m27s (sulla copertina del DVD sono indicati 123 minuti)
    Extra: divisione film in 20 scene, speciale (04m57s), Sicilia: ciak si gira (03m43s), trailer (01m32s)

    Disco 2 (extra)

    Il secondo DVD contiene scene inedite (15m15s), paperissime (02m21s), backstage (21m56s), spot TV 30' (33s), TV spot '60 (01m02s)

    Un'immagine dal DVD (si trova al min. 1h28m53s):

    Ultima modifica: 16/06/14 15:28 da Zender
  • Discussione Panza • 25/06/14 20:30
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    Regia di [3e] Carlo Verdone
  • Discussione Zender • 26/06/14 07:37
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Qui mi pare che gli episodi non fossero separati ma intrecciati. In questo caso non vanno segnalati.
  • Discussione Panza • 26/06/14 11:56
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Qui mi pare che gli episodi non fossero separati ma intrecciati. In questo caso non vanno segnalati.

    Qua sono separati gli episodi dei tre personaggi, altrimenti non te lo avrei segnalato.
  • Discussione Zender • 26/06/14 19:26
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Cioè inizia e finisce il primo, inizia e finisce il secondo, inizia e finisce il terzo? Non ricordavo... Ok.