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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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Puppigallo 11/02/07 14:54 - 5258 commenti

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Il vero film D.O.M. (Denominazione d’Origine Marcia). Più raro di una mosca bianca. Qui sembra tutto reale, nonostante la ferocia, il cinismo, la situazione stessa che il cervello non dovrebbe accettare; e invece la accetta, perchè dà l'impressione di un reportage, un documentario sulla deviazione mentale estrema con vittime inconsapevoli. Il rumore della porta scorrevole di metallo che si chiude non si scorda più, come faccia di cuoio che sfiora i denti con la lingua e muove gli occhi. Unico e imperdibile.

Venticello 15/02/07 16:10 - 63 commenti

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Forse troppo corto ma per alcuni TROPPO e basta. Non sono in molti a riuscire a creare un simile orrore ed un simile senso di disagio mostrando così poco sangue, ma questo caso più unico che raro ti sbatte in una dimensione di angoscia che non riesci a scrollarti di dosso. Inquadrature sublimi che accompagnano i personaggi fino alla macellazione ultima e l'ultima danza disperata di Leatherface che chiude un capolavoro per aprire una nuova era per i film dell'orrore. Autostoppisti ? No grazie!

Stubby 6/03/07 19:26 - 1147 commenti

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Film veramente terrificante. Nonostante il passare degli anni, i vari remake non riescono a raggiungere le terribili atmosfere claustrofobiche e cariche di angoscia che offre questo film. La scena in cui Leatherface chiude la porta dietro di sè è veramente impressionante per ciò che rappresenta: da brivido. Capolavoro del cinema di terrore.

Undying 29/04/07 16:47 - 3807 commenti

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Ed Gein è il "modello" di riferimento alla base del libro di Thomas Harris The Silence of the Lambs, al quale, a sua volta, è ispirato il personaggio Buffalo Bill (androgino che protende alla metamorfosi sessuale) del celebre e pluripremiato Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme. Il killer seriale aveva però già originato "derivazioni" cinematografiche: una in Psycho, l'altra in questo impressionante nuovo capitolo del corso horror post-moderno, a firma del maestro Tobe Hooper. La pellicola farà scuola... Caposaldo.
MEMORABILE: Gli inseguimenti nel bosco, la casa adornata di ossa e resti umani, il finale...

Giapo 30/05/07 11:26 - 243 commenti

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Senza mostrare una goccia di sangue (o quasi) Hooper ci sconvolge con una storia di degrado umano portato all'eccesso. Brutale, malatissimo, sviscera la bestialità dell'animo umano spingendosi oltre ogni limite di sopportazione. Finale da mal di stomaco. Imperdibile per i fan dell'horror.

Deepred89 28/06/07 12:43 - 3704 commenti

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Violento, allucinato e davvero macabro. Un po' rozza ma efficace la regia di Hooper, che nonostante i mezzi limitati (o forse anche grazie, ai mezzi limitati) crea un'atmosfera molto realistica che riesce a disturbare nonostante lo scarso utilizzo di sangue. Gli attori non sono nulla di eccezionale ma funzionano e le musiche riescono ad incrementare il clima sporco e malato dell film.

Dr.schock 7/12/07 16:03 - 83 commenti

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Seminale. Non credo di esagerare se affermo che, dopo, il cinema horror non è stato più lo stesso. Hooper è riuscito nella titanica impresa di creare un caposaldo, forse il film più imitato del genere, avendo a disposizione un manipolo di attori semisconosciuti e risorse economiche pressochè nulle. Il realismo è impressionante e la figura di Leatherface è giustamente entrata nel mito, insieme al terrificante ronzio della sua motosega...
MEMORABILE: La prima apparizione di Leatherface, quando chiude la porta dietro di sè; la ragazza appesa al gancio da macellaio; e tutto il resto...

Tomslick 1/01/08 22:37 - 205 commenti

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Per stomaci forti. Spaventoso, agghiacciante, truculento, senza scampo. Ben poco viene lasciato all'immaginazione e tutto viene schiaffato di fronte ai nostri occhi in un crescendo di violenza e di terrore. Girato con mezzi poverissimi (e si vede), questo film non ti dà un attimo di tregua, guidato con mano sicurissima ed efficacissima dall'ottimo Tobe Hooper. Dialoghi quasi nulli: tutto il resto lo fanno le grida, il rumore della motosega, la carne che sfrigola sulla brace... Un incubo.

Hackett 13/04/08 11:47 - 1865 commenti

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Titolo che fa parte della storia del cinema horror. "Non aprite quella porta" è un'alternarsi di scene cupe e violente che calano lo spettatore in un incubo senza fine. Meravigliosamente sgranata, la fotografia contribuisce a creare quella patina sporca di realtà che rende il tutto più inquietante. Hooper pesca subito l'asso con un film praticamente perfetto, che gli garantirà per il resto della sua carriera l'etichetta (poco spesso meritata) di autore.

Herrkinski 16/05/08 12:00 - 8072 commenti

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Indubbiamente meraviglioso. A mio avviso il caposaldo assoluto della cinematografia Horror, l'iniziatore di tutto. Non ho mai più riscontrato un'atmosfera così malsana, opprimente e terrificante in nessun altro film. Attori perfetti, regia solida, fotografia in stile documentaristico, che dà un senso di realismo alla pellicola rendendola ancora più paurosa. Scene indimenticabili, brutalità costante anche se si vede pochissimo sangue. Ambienti curati in modo eccezionale, location splendida. Soundtrack 'rumoristà e dissonante da brividi. Mitico.
MEMORABILE: Troppi da nominare; comunque la ragazza infilzata sul gancio da macellaio e la lunga parte nel bosco di notte non si scordano più.

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Patrick78 16/01/09 13:48 - 357 commenti

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Opera di un'importanza talmente devastante da volerci ancora un po'di anni per capirne realmente il valore. Impossibile giudicare il film che "muta" ad ogni visione. Una pellicola camaleontica che sicuramente ha delle notevoli qualità ma anche incredibili cadute di tono e stile. Da apprezzare il fatto che Hooper non mostri nenche un millilitro si sangue, creando ugualmente disagio e tensione. Deprecabile la scelta forse troppo enfatizzata di un "uomo" che rincorre le sue prede con motosega e faccia di cuoio. Sfortunatamente troppo ma troppo imitato.

Rickblaine 24/01/09 14:56 - 635 commenti

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Un horror capolavoro che ha segnato anche una solcatissima traccia per il genere. Preso spunto da una storia vera riesce a impressionare e a intimorire il pubblico per la paura provocata questa volta non da zombie o mostri ma da persone malate mentalmente. Storia ripetuta successivamente, ma mai a questi livelli.
MEMORABILE: Il finale sulla strada.

Bruce 26/01/09 10:11 - 1007 commenti

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La famiglia di macellai più famosa d’America. Faccia di Cuoio e la sua motosega, il Nonno... figure mitiche del cinema non facili da dimenticare. Tobe Hooper è il primo a raccontare di loro: partendo da un fatto reale ci trascina in un incubo di violenza e sangue. Nessuno sconto. Angosciante e malsano.

Ciavazzaro 27/01/09 15:53 - 4768 commenti

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Classico. Sporco e malsano, con una scenografia volutamente decadente e nella quale si respira un odore di morte (è un ex-mattatoio). Attori poco professionisti, ma poco importa visto che c'e tecnica, una solida regia di Hooper che usa più che discreti effettacci speciali, crudi quanto basta. Di culto sicuramente. Da citare l'apertura, la cena e la fuga nella foresta.
MEMORABILE: Leatherface e la sua motosega.

Galbo 28/01/09 12:21 - 12380 commenti

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Esordio alla regia per Tobe Hooper, Non aprite quella porta è un horror che a fatto scuola ed ha trovato parecchi seguaci ed estimatori. Non si può negare che benchè sia un film per certi versi "grezzo" (specie per quanto riguarda la regia) si tratti di una pellicola inquietante al massimo che ben individua i punti "ansiogeni" dello spettatore e li stimola ai massimi livelli essendo caratterizzata da un'alta dose di realismo; della serie la realtà supera l'immaginazione.

Enzus79 3/05/09 10:28 - 2874 commenti

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Capolavoro del genere horror fatto da un regista (Tobe Hooper) che se ne intende per davvero. Forse poteva durare di più, ma con pochi mezzi a disposizione era il massimo che si potesse fare. Scene violente ai massimi livelli; la famiglia del carnefice è la più "simpatica" che abbia mai visto in un film horror. Grandioso.

Homesick 4/06/09 17:48 - 5737 commenti

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Grezzo, viscerale, bestiale e raccapricciante, spazza via definitivamente l'ottimismo americano anni Sessanta (il sogno hippy e l'ideale della famiglia borghese) per spalancare le porte al mondo irrazionale della violenza perversa e incontrollata dell'essere umano. Hooper affigge il manifesto del suo cinema: un manifesto destinato purtroppo a sbiadire nel giro di pochi film, a differenza dell'immagine di Leatherface nell'atto di brandire la ronzante motosega.

Jorge 5/02/10 18:26 - 164 commenti

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Bellissimo. E' del '74, girato con pochi mezzi.. ma è visionario, intatto nella sua casereccia perversione e perfezione. La fotografia è splendidamente allucinata e la realizzazione su celluloide di questo incubo americano ma soprattutto texano è meravigliosamente ispirata e riuscita; sicuramente un film forte e non tanto per le scene (molto viene lasciato all'immaginazione) quanto per il clima creato da hooper claustrofobico, immotivato e che non lascia scampo. una pietra angolare dell'horror, un capolavoro.
MEMORABILE: La chiusura della porta del macello di Leatherface... mi ha terrorizzato.

Noir 18/02/10 21:49 - 24 commenti

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L'atmosfera malsana che si respira durante la visione ti resta addosso anche dopo la fine. Girato in economia e con attori non professionisti, resta a tutt'oggi uno dei migliori horror degli anni '70 che pur non calcando troppo sul gore, lascia realmente impressionati. Peccato che in seguito Hooper non sia più riuscito a raggiungere questi livelli.
MEMORABILE: L'entrata di due dei protagonisti nella casa, la sequenza sul pulmino dei ragazzi e tutto il finale.

Giacomovie 28/04/10 12:56 - 1397 commenti

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Raramente un film diventa un cult per caso. Pur con pochi mezzi a disposizione, Hooper applica bene l’assioma del “minimo sforzo, massimo risultato”, esaltando l’efficacia del concetto di cinema artigianale. Il finale è così incisivo e teso che si fissa facilmente nell’immaginario dello spettatore, con l’alta tensione creata dal più semplice degli elementi: le prolungate urla di disperazione. L’ambientazione è essenziale ed ogni attore ha dipinta in faccia la natura del personaggio che rappresenta. Ripropone una vicenda reale del 1973. ***!

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Greymouser 5/05/10 15:26 - 1458 commenti

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Storicamente fondamentale, non foss'altro per il fatto di aver generato centinaia di cloni e derivati vari, il film di Hooper deve il suo status di culto ad una vicenda per quei tempi sconvolgente da portare sullo schermo, e soprattutto ad una messa in scena sporca e malata, forse a posteriori troppo legata all'estetica degli anni '70, ma tremendamente efficace. Molte scene di questa pellicola hanno composto parte della nuova sintassi del cinema horror contemporaneo. Hooper, va detto, non si è mai più espresso a questi livelli.

Gestarsh99 21/08/10 20:29 - 1395 commenti

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Tra i migliori horror di sempre. Un film secco, lineare, crudamente realistico ma non vouyeristicamente gore. Terribile nel suo dare ad intendere, disseminando qua e la orridi flash e disturbanti indizi. Le malefatte di Ed Gein, che già avevano ispirato Psycho, servono ad Hooper da pretesto per illustrare quanto di più abominevole e animalesco si celi nel nulla dei deserti del Sud, lontano dalla civiltà delle metropoli. Una pellicola che ha segnato l'immaginario estremo degli anni '70, influenzando l'horror e il Cinema sino ai giorni nostri.
MEMORABILE: La risata finale della Burns: una magistrale summa di gioia, rivalsa, soddisfazione, rabbia, sollievo, follia e disperazione. Da 10 e lode!!!

Pinhead80 13/09/10 23:44 - 4719 commenti

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Decisamente un horror con i fiocchi. Perchè? Semplice, il fatto è che non c'è nulla di più malsano dell'atmosfera che si respira in questo film, che sembra girato in maniera amatoriale. La confusione e la "sporcizia" danno il tocco finale. Elogio della follia, che si preannuncia già nei titoli di testa. Indelebile.

Belfagor 25/06/11 11:28 - 2689 commenti

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Questo film semplice, addirittura rozzo, girato da un regista emergente ha avuto un'influenza sul genere horror come pochi altri. Hooper narra la storia di un gruppo di giovani in viaggio vittime di una pazza famiglia di macellai facendo ricorso ad inquadrature scioccanti, immagini grezze e uno stile d'impatto (pochissime musiche, montaggio frenetico, rumori intensificati) che ci pone a diretto confronto con ciò che accade sullo schermo. E tutto questo mostrando ben poco sangue. Spaventoso e terribilmente riuscito il personaggio di Leatherface.
MEMORABILE: La prima apparizione di Leatherface; la risata finale.

Buiomega71 26/06/11 11:45 - 2901 commenti

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La morte al lavoro, la zozzeria quasi irrespirabile, un'America rurale e buco infernale di un mondo fatto di macelli e sottocultura. Forse l'horror più viscerale e sporco mai girato, zeppo di elementi disturbanti che sfociano in un delirio assoluto di follia umana. Remarkato, citato sino alla nausea, continuato (ma il suo sequel - sempre di Hooper - è fenomenale), ma mai eguagliato. Opera seconda di un autore "horror" visionario come pochi. Ti resta nella pelle e ci rimane per sempre. Seminale, unico, pazzesco e sconvolgente. Capolavoro assoluto.
MEMORABILE: Il suono dei flash delle foto necrofile all'inizio; le composizioni cadaveriche al cimitero; faccia di cuio che "danza" istericamente sulla strada.

Redeyes 10/07/11 17:31 - 2443 commenti

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Pilastro senza ombra di dubbio di un certo genere di pellicole. Al di là di certi passaggi più grotteschi che altro, è spunto per migliaia di pellicole, che da esso mutuano. L'idea della famiglia, la genialiata del nonno, nonchè la violenza assurda, con quel politically uncorrect del fratello in carrozzina, sono tutte piccole chicche. È piacevole anche il caldo background, tutta una fotografia che fa grondare sudore e lo gela, o meglio lo gelava (d'altra parte risente del peso degli anni, ma il valore non è indubbio)!

Didda23 15/07/11 15:22 - 2426 commenti

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Il film non mi ha assolutamente colpito o sconvolto: la prima mezz'ora è di una noia mortale. Poi, piano piano, succede qualcosa, ma sinceramente mi aspettavo di più. Notevole l'ambientazione malsana e decadente, per il resto mi è sembrato tutto al limite del ridicolo, soprattutto l'inseguimento con la motosega. La sceneggiatura è scadente e i dialoghi imbarazzanti. Vederlo per la prima volta nel 2011 non ha certo giovato. Datemi del pazzo, ma volete mettere la bellezza del remake di Nispel?

Saintgifts 23/07/11 00:03 - 4098 commenti

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Ennesima dimostrazione di quanto poco servano i fondi a disposizione per girare un film che lascia il segno. Al di là dei numerosi meriti (regia, interpretazioni, personaggi, ambientazione e pure la musica, con quel gong stile giapponese) è l'argomento, il genere, ad essere stato determinante per il grandissimo successo di questa pellicola, che ha faticato a trovare un distributore. Anche i non estimatori del genere non possono negare che l'atmosfera ricreata da Hooper è perfetta in ogni momento e soprattutto ben dosata ed equilibrata.

Luchi78 14/11/11 11:52 - 1521 commenti

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Assolutamente uno dei precursori più terrificanti del cinema horror. Era il 1974, gli ingredienti principali li possiamo ritrovare in tutti i film più o meno riusciti di quest'epoca, ma raramente con la stessa efficiacia e forza d'impatto sullo spettatore. Manca quella dose di splatter che ci vorrebbe portare nei meandri delle manie ossessive di Leatherface e della sua macabra famiglia... sarà per questo che ancora oggi vengono prodotti sequel a ripetizione nel tentativo di approfondire l'argomento. Necessario e spaventoso.

Kekkomereq 3/12/11 20:37 - 358 commenti

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Tutti considerano "Non aprite quella porta" uno dei migliori horror di sempre, ma dopo averlo visto mi è parso esattamente come tanti altri brutti horror realizzati negli anni 2000. Certo, per gli anni '70 era abbbastanza spaventoso, ma ora... Il budget è striminzito, la regia statica e anche il finale è prevedibile. Hooper ha creato un horror macabro e bizzarro, ma attori cani e una sceneggiatura anonima non concordano con la mia idea di capolavoro. Davvero una grande delusione.

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Von Leppe 4/01/12 20:11 - 1259 commenti

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Molto semplice, dalla fotografia sporca che odora di sangue e macelleria nell'afosa estate del Texas; anche se visto oggi il sangue non è abbondante, tutto ne sembra contaminato. Recitazione frenetica e la violenza è realistica, in un crescendo di tensione. Personaggi ormai entrati nel mito: Leatherface ancora oggi miete vittime, ma c'è anche la mummia vivente del nonno, nella notevole scena del martello. Un film che segna una svolta nell'horror (americano), anche perché non c'è niente di soprannaturale (il film è ispirato ad un fatto di cronaca).

Giùan 13/02/12 12:04 - 4539 commenti

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Film che paga il fio alle aspettative suscitate dalla sua aura mitologica più che al tempo che scorre (pur considerata la particolare deteriorabilità e storicizzazione del genere horror). Va dato atto all'allora esordiente Tobe di aver ideato un codice identificativo e di padroneggiar già sapientemente quel sequenziale climax parossistico (corretto da un umorismo insalubre) destinato a diventare la propria cifra stilistica. Ammirevole l'uso spigoloso della mdp che, affrancandosi da ogni enfatizzazione splatter, conferisce moralità di sguardo all'opera.
MEMORABILE: L'assalto a freddo dell'autostoppista a Franklin; Franklin che non molla la torcia; Leatherface che sbatte la porta della sua fucina degli orrori.

Ryo 14/02/12 16:36 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Un cult horror memorabile. Esordio di Faccia di cuoio, slasher-man che entra nella storia del cinema. Tobe Hooper, con un badget irrisorio, è riuscito a creare un film malsano, sporco, in cui le numerose situazioni che compongono il film creano tutte quante uno stato d'ansia: l'autostoppista, il nonno, la cena, lo sceriffo. Ottimi gli effetti splatter e personaggi grotteschi che più azzeccati non si può. Hooper non riuscirà mai a bissare la qualità di quest'ottimo prodotto.
MEMORABILE: La cena, quando danno il martello in mano al nonno; La scena finale con il camionista.

Ducaspezzi 31/03/12 00:23 - 222 commenti

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Le macabre possibilità della follia umana, che può esprimersi su sentieri allucinati ma che ci risultano disgustosamente e terribilmente "realistici" nel momento stesso della loro rappresentazione in questo film. Autenticità che ci viene sbattuta sul grugno non tanto sulla scorta del gore, quanto su quella di una rancida "normalità" pervertita, che segue le sue inafferrabili regole mortifere e dolorifere con una spaventevole necessità intrinseca, che pretende il suo posto insano nel mondo, buttato lì per caso nel mare di "sanità" circostante.

Zuni 27/10/12 01:26 - 68 commenti

I gusti di Zuni

Ci sono alcune cose che sono talmente categoriche che non importa quanto effettivamente valgano, ma diventano standard che delineano il tempo in "prima" e "dopo". Il capolavoro di Hooper è uno di quei casi. Niente è mai stato più come prima dopo l'uscita di questo film e ancora oggi a distanza di quasi 40 anni è ancora imitato e irraggiungibile. Inoltre è pure un signor film che portò una ventata di putridume sull'America di provincia più dimenticata. Imprescindibile e di una ferocia insuperata. Un caposaldo del cinema.
MEMORABILE: La prima apparizione di Leatherface; La fuga nel buio del bosco; La straziante cena di famiglia.

Pigro 3/02/13 10:28 - 9635 commenti

I gusti di Pigro

Ma che bella famigliola quella sciaguratamente incontrata da 5 ragazzi nelle campagne texane! Titolo originale perfetto per questo horror indy (e grezzo), cult e seminale: crudo come quel che si racconta e vede, senza troppi ornamenti o divagazioni, repentino e devastante come un incubo incongruo. Ma il film, nel suo dilagare di sangue e nefandezze, vibra di ironia nelle grottesche descrizioni del desco famigliare, del nonno avvizzito e perfino del bamboccione armato di sega. Più raccapricciante che pauroso, più buffo che spaventoso.

Furetto60 15/03/13 13:25 - 1193 commenti

I gusti di Furetto60

Non vorrei sembrare sacrilego nei confronti di questa celebrata pellicola, però non l'ho trovata interessante. E' una sorta di elogio all'idiozia umana, rappresentata dagli sventurati villeggianti e alla follia. Apprezzabile l'atmosfera di tensione nella parte iniziale, avvertibile anche quando non accade nulla di particolare, immersi nello squallido panorama della periferia americana. Direi molto sopravvalutato.

Jdelarge 20/08/13 00:32 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Importantissimo film per quanto riguarda il genere horror, realizzato in maniera ottimale da Hooper. L'aspetto più inquietante, oltre al clima malsano che si respira fin dall'inizio, è rappresentato dalle persone che i cinque protagonisti incontrano durante il loro viaggio; infatti non solo nessuno è disposto ad aiutare i poveri malcapitati, ma addirittura saranno tutti ben disposti a indirizzarli verso la via della morte. La scena della cena con successivo tentativo di mattanza nei confronti di Sally è terrificante. Grande horror.
MEMORABILE: Il nonno che succhia il dito insanguinato di Sally.

Modo 29/05/14 09:59 - 948 commenti

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Film d'orrore che ha fatto epoca. Probabilmente il più mal imitato film del genere, scopiazzato in tutte le salse! Leatherface è il maniaco su grande schermo più malato e folle si possa trovare. Atmosfere create ad hoc, veramente impressionanti come mai prima. Sussultante dall'inizio alla fine.

Jena 23/02/15 17:34 - 1550 commenti

I gusti di Jena

Forse l'horror più imitato di sempre. Oltre alla lunga sequela di remake/sequel/prequel ha originato una infinite progenie di imitatori (pensiamo ai Wrong turn). Se da allora ne abbiamo viste di tutti i colori, a rivederlo oggi conserva ancora, a tratti, degli squarci di freschezza impressionante (la prima apparizione di Leatherface, il "trattamento" delle vittime nella cucina, la delirante cena). Il cinema della pazzia di Hooper produrrà anche film migliori, ma questo rimane una imprescindibile pietra miliare del genere che amiamo.

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Metuant 6/07/15 08:49 - 456 commenti

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Spesso considerato come uno degli horror più disturbanti e truci di sempre e a ragione; questa particolare opera rivela al mondo il talento di un regista capace di tirare fuori, con un cast praticamente sconosciuto e pochi soldi, un prodotto entrato meritatamente negli annali del cinema di genere. La figura di Leatherface, qui per fortuna non troppo presente e non stereotipata come accadrà in futuro, è inquietante e folle quanto il resto del film. Per nervi molto saldi.
MEMORABILE: La prima apparizione di Leatherface; La folle cena finale.

Andypanda 30/11/15 10:24 - 29 commenti

I gusti di Andypanda

Un film che ha fatto scuola e che ha lanciato un personaggio, lo sfigurato e folle Leatherface armato di motosega, divenuto un'icona dell'horror. Girata con pochi mezzi, quasi artigianale, è tuttavia una pellicola di indubbia efficacia, che ancora oggi, a distanza di più di quarant'anni, si guarda con piacere. Nessuno dei suoi numerosi sequel, prequel e remake ha la stessa forza. Tobe Hooper non è un genio della regia e molti dei suoi film sono trascurabili, ma qui ha veramente fatto centro.

Rocchiola 11/02/16 15:17 - 953 commenti

I gusti di Rocchiola

Cult che segna la nascita del moderno psycho-thriller nella variante survival-horror con echi dei futuri slasher. Al posto delle classiche immagini orrorifiche tramandate dalla cultura gotica, i mostri sono qui degli essere umani e il film è leggibile anche a livello di critica sosciologica. Malsano, grottesco e disturbante mette in scena poco sangue e molta atmosfera diversamente dal piatto remake del 2003. Girato con un certo stile anche se in economia tanto da sembrare un reportage di cronaca nera. Leatherface mitico.
MEMORABILE: L'urlo di liberazione finale della survival-girl di turno; L'inseguimento notturno nel bosco; I resti delle precedenti vittime sparsi nella fattoria.

Impi3gato 11/02/16 23:57 - 26 commenti

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Regia e fotografia da brivido per uno degli horror per eccellenza. Le disgrazie di un gruppo di giovani nel Texas degli anni 70 ci sprofonda in un incubo visivo e psicologico di rara potenza. Evidentissima la critica all’allevamento industriale; memorabili il personaggio di Leatherface (la sua prima comparsa è storia), le scenografie della casa dei cannibali e l’interpretazione di Marilyn Burns che rende con grande efficacia la follia montante con il trascorrere dei minuti finali.
MEMORABILE: La prima comparsa di Leatherface; Il nonno; Il finale.

Parsifal68 13/04/16 10:44 - 607 commenti

I gusti di Parsifal68

Se dovessimo eleggere un caposaldo del genere horror splatter, quello sarebbe senz'altro Non aprite quella porta. Sì perché nel lontano 1974, uscendo da un'epoca cinematograficamente rassicurante, questo film si posizionò in un posto di primissimo piano nei nostri più peggiori incubi. L'assenza di attori professionisti è degnamente sostituita da una tecnica registica superlativa grazie alla quale sembra di essere lì, nell'angoscia raccapricciante e nella più feroce truculenza. Leatherface è spaventoso. Da vedere ma per stomaci forti.

Bullseye2 3/08/16 02:13 - 393 commenti

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Può un film girato da sconosciuti con un budget infinitesimale diventare una pietra miliare della cinematografia dell'orrore? Alla seconda prova da regista Tobe Hooper ci riesce benissimo realizzando questo piccolo grande film sguazzando tra marciume necrofilo, sadismo, delirio e tocchi di commedia grottesca. La provincia americana come ricettacolo di orrori non è nuova (basti ricordare 2000 maniacs) ma non è mai stata rappresentata così bene. Non un capolavoro dell'horror, senz'altro un ottimo esemplare di film da grindhouse.

Rufus68 11/12/16 23:15 - 3825 commenti

I gusti di Rufus68

Un'autentica miniera d'oro per tutti gli horror a venire (per tacere dei programmatori di videogiochi). Notevoli i primi minuti e il miasma costante di disfacimento fisico e morale. Bravo Hooper a rinfocolare questa atmosfera col consueto doppio registro musicale: uno disturbante d'avanguardia, l'altro composto da stolidi motivetti country. Grezzo da risultare quasi amatoriale, ma da non perdere.
MEMORABILE: Il nonno che succhia il dito sanguinolento; Il folle balletto finale con la motosega.

Mandrakex 20/04/17 16:59 - 87 commenti

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Un gruppo di amici si reca in Texas per visitare la tomba di un loro parente. Finiranno preda di una folle famiglia di cannibali. Data l'età della pellicola il gore scarseggia ma valutando gli inquietanti assassini, la morbosa atmosfera, le lugubri location e l'alto tasso di violenza si capisce perché l'opera di Hooper sia passata alla storia. Senza tante spiegazioni lo spettatore viene catapultato in un turbine di orrore, pazzia e sadismo che difficilmente si dimentica. Magistrale l'uso degli spazi, sia nelle campagne che nella villetta. Irripetibile.
MEMORABILE: La fine terribile delle prime due vittime; La mitica scena dell'inseguimento nella foresta; La macabra cena di famiglia; La fuga sul filo del rasoio.

Minitina80 22/04/17 08:40 - 2980 commenti

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Terrificante pellicola assurta a culto che ha il pregio di toccare picchi elevati in quanto a grottesco e delirio incontrollato. Se andiamo a stringere la storia in sé è poca cosa, eppure riesce a essere tremendamente allucinante e angosciante in più di un’occasione. La riuscita è imputabile alla mancanza totale di filtri alla violenza, di una fotografia rozza e di un’aria malsana in cui trova espressione una pazzia senza limiti. Il commento musicale, per quanto particolare, è perfetto. Impossibile apprezzare l’horror e non guardarlo.

Magi94 4/07/17 12:39 - 944 commenti

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Un film da lodare più che altro per la fantasia e per il risultato ottenuto con pochi mezzi a disposizione. Buona la prima parte, dove si respira l'atmosfera appestata del Texas rurale. Meravigliosi gli interni della casa circondata da campi brulli. Da quando Sally viene rincorsa da Leatherface, invece, il film cala un po' di livello: troppo visibile il basso livello degli attori e la regia non del tutto corretta; anche a cena ci si sofferma troppo sugli urli di terrore. Si riprende il ritmo nel divertentissimo e grottesco finale, da vedere.

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Rebis 11/07/17 18:48 - 2332 commenti

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Sudicio e torrenziale, è un totem dell'immaginario horror, un canone stilistico e concettuale. Hooper fa esorbitare la violenza senza ricorrere a dettagli splatter: la camera a mano svolazza come una falena negli spazi angusti, sui feticci necrofori, si impenna furibonda attorno alle sciabolate della motosega. Sonoro grandangolare che spalanca l'acustica di un inferno agreste. Animalista, perché denuncia una nazione fondata sul macello delle carni; e anti-machista, perché il grottesco patriarcato ha prodotto una genie aberrante. Leatherface? Lurida massaia in un mondo senza madri.

Luras 3/09/17 15:09 - 146 commenti

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Apripista per un nuovo genere di violenza, lo splendido lavoro di Tobe Hooper trasuda squallore e puzza di sangue marcio in ogni dove, complice una ruspante regia artigianale a basso costo che gli conferisce un che di estrema autenticità. Macabro ma non eccessivamente sanguinolento, a differenza di come diverranno poi i seguiti negli anni successivi, riesce ottimamente a trasmettere nello spettatore la sofferenza dei malcapitati nella casa-mattatoio. Un po' mi ha turbato ma non spaventato e solo per questo non gli do il massimo dei voti.
MEMORABILE: La cena con tortura della protagonista.

Rambo90 20/09/17 17:11 - 7679 commenti

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Un horror indubbiamente importante per il genere, che ha segnato un solco profondo, che rivisto oggi non riesce a spaventare molto (è rozzo nella messa in scena e datato) ma ancora trasmette una forte angoscia e soprattutto un senso di inquietante disgusto per la famiglia dei pazzi assassini. Leatherface è personaggio iconico, le sue corse con la motosega in mano fanno un certo effetto e Hooper riesce con pochi mezzi comunque a dimostrarsi regista competente. Ritmo veloce, niente fronzoli, personaggi usati come pura carne da macello.

Thedude94 24/01/18 00:18 - 1089 commenti

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Horror puro, pregno di follia e morte, che entra a far parte dell'immaginario collettivo e delle paure degli spettatori. Hooper gira con mezzi rozzi, una luce fioca e naturale, con il caldo che si vede chiaramente sulle facce degli attori, ma è questo il segno distintivo di un capolavoro del genere che non ha nulla da spiegare. La parte finale è inarrivabile e tormenterà non poche persone; gli occhi della Burns sono perfetti per rappresentare il dolore e l'incredulità di fronte a una situazione malata e folle. Grande opera.

Vito 28/01/18 06:17 - 695 commenti

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Un capolavoro del new horror americano. Sporco, spietato, violento, calato in un'atmosfera malsana che attanaglia lo spettatore fino alla fine. Vedere il gruppetto di hippy fatto a pezzi da Faccia di cuoio e dalla sua motosega è un vero pugno allo stomaco; soprattutto colpisce la scelta semi-documentaristica della pellicola e l'incredibile bravura degli attori. Un vero e proprio viaggio delirante nella follia della mente umana.
MEMORABILE: La ragazza appesa al gancio da macellaio; Il paralitico ucciso con la motosega; La cena a base di carne umana; Il nonno mummificato.

Fedeerra 19/10/18 02:52 - 770 commenti

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Perché Non aprite quella porta è diventato uno dei film più importanti della storia del cinema? Perché per la prima volta nel panorama horror mondiale si parla di rivendicare il proprio diritto al sogno americano, all'interno di un mondo di violenza e soffocante degrado morale. Tobe Hooper ha così suggestionato migliaia di generazioni, inscenando sequenze brutali, sadiche e apparentemente ingiustificate, che hanno decretato la fine della chimera hippie degli anni 60. Maestoso.

Caveman 3/12/18 12:23 - 523 commenti

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Hooper ci regala uno dei più grandi babau della storia: Leatherface (con Freddy, Michael e Jason uno dei quattro alfieri del new horror). Il Texas con il suo clima torrido trasuda da ogni fotogramma, la famiglia cannibale è il nuovo esempio di terrore della porta (appunto) accanto. La casa addobbata a (macabra) festa di morte è una gioia (terribile) per gli occhi! Gunnar perfetto nei panni del ragazzone, regia eccellente, la Burns grande esempio di final girl!

Markus 18/03/19 11:41 - 3682 commenti

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Indubbiamente l'aurea di culto che circonda il film è dettata dalla assoluta lucida follia di Tobe Hooper nell'ideare gli inquietanti personaggi assassini presentati (a partire dall'arcinoto Leatherface). Una sorta di fiaba dell'orrore d'altri tempi riportata nel Texas degli Anni '70. L'ambientazione rurale e assolata, il senso di sporco e la quasi totale di assenza di gore (nonostante, quasi come un ossimoro, sia in definita l'asse portante della pellicola) sono indubbiamente aspetti per l'epoca inediti. Più che il film, c'è da premiare l'idea.

Sircharles 14/04/19 23:40 - 104 commenti

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Eccellente esempio di horror, non a caso passato alla storia e noto anche a chi, come il sottoscritto, non è cultore del genere. Verrebbe quasi da dire un film "elegante", per cifra stilistica: niente splatter esasperato, ma visioni raccapriccianti ad hoc, tensione narrativa con pochi cedimenti e qualche colpo di scena non proprio prevedibile. Ad accrescere il valore dell'opera, quel senso di inquietudine derivante dal fatto di essere di fronte a una storia inventata ma, sotto alcuni aspetti, verosimile, viste certe derive della psiche umana.

Anthonyvm 11/07/19 23:05 - 5640 commenti

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Insieme a La notte dei morti viventi, il film che meglio rappresenta il concetto di horror moderno. Hooper guida lo spettatore in un lungo, inesorabile tour degli orrori, mettendolo di fronte alla morte nella sua forma più putrida e viscerale, a partire dalle primissime scene, con agghiaccianti flash sui dettagli di cadaveri putrefatti. L'immagine rassicurante della famiglia americana è stravolta e parodizzata, diventando una caricatura terrificante. Il finale è un vero delirio, assurdo, grottesco, mai ridicolo. Disturbante anche dopo quarant'anni.
MEMORABILE: La prima apparizione di Leatherface, puro shock, degna della scena di Arbogast in Psyco; La ragazza appesa all'uncino; Il nonno; La cena di famiglia.

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Siregon 17/08/19 16:23 - 352 commenti

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Il Texas asfissiante e dimenticato, umido e selvaggio come un Vietnam sempre meno lontano, un road movie che mette a confronto una generazione di nuovi ideali e un nucleo familiare tradizionale che disperatamente cerca di non scomparire nel nulla di una nazione in divenire. Asciutto e disperato, questo è un horror che non lascia scampo allo spettatore, assaltandone i sensi con ogni povero mezzo a disposizione. Autentico come il sudore e il malessere dei propri interpreti, appiccicoso come i suoi 16mm. Capolavoro.

Taxius 21/12/19 12:45 - 1656 commenti

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Tobe Hooper firma il suo personale capolavoro e più in generale un capolavoro della storia del cinema. Leatherface è un personaggio iconico, il primo di una lunga serie di assassini mascherati divenuti poi miti horror. Ma a rendere il film immortale più che il suo protagonista è l'atmosfera marcia e insana che si respira (basti pensare alla famosa cena di famiglia col nonno). Di horror anni 70 di alto livello ce ne sono tanti, ma pochi possono dirsi invecchiati così bene. Epico!

Noodles 19/02/20 23:38 - 2204 commenti

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Pur essendo stato girato con un budget ridotto, il film coglie nel segno per quasi tutta la sua durata. Raramente si sono visti altri film tanto ricchi di scene e atmosfere così inquietanti. Straordinarie le scenografie, soprattutto l'esterno e l'interno della casa della famiglia psicopatica, geniale. Ottima anche la fotografia, a tratti sperimentale. Peccato che verso il finale il film si concentri su urla e fracasso, dimenticando quando di buono aveva fatto sin lì. Comunque da applausi.

Westonberg 23/03/20 22:52 - 31 commenti

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Un film veloce, diretto e schietto come le barbarie compiute dai menomati mentali in cui si imbattono un gruppo di ragazzi hippie. Efferatezze, carne maciullata e ovviamente la temibile sega elettrica di Leatherface che nessuno risparmia. Hooper concentra l'azione dall'inizio senza perdersi in convenevoli, spiazzando lo spettatore con numerosissime scene shock. La fotografia sporca, la macchina da presa fissa su dettagli e primissimi piani aumenta l'angoscia in uno degli horror più imponenti di sempre. Non per tutti.

Siska80 19/08/20 20:41 - 3738 commenti

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Cinque giovani vanno a controllare che la bara di un parente non sia stata profanata e trovano la morte. Serial killer dalle fattezze spaventose, gore, body count, fughe rocambolesche, un superstite sfuggito all'inferno: sono tutti elementi che ritroveremo nei futuri slasher (le serie di Halloween, Venerdì 13 e Nightmare). Belle la fotografia e l'atmosfera degli anni Settanta, sufficiente il cast. Memorabili, oltre al sadico Leatherface con la motosega, il nonno succhia-sangue sul seggiolone.

Lupus73 6/09/20 12:25 - 1487 commenti

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Tobe Hooper già prima di Carpenter presenta uno psicopatico mascherato: faccia di cuoio, armato della celebre motosega. Soggetto semplice, di per sé inquietante, traspone i principi del mattatoio nel quotidiano dell'uomo medio, che durante una gita fuori porta si trova in strane case southern isolate, stanze piene di ossa umane e animali (alcune volte formano strani totem) e una famigliola texana di folli cannibali che influenzerà innumerevoli scenari orrorifici dalle case di Rob Zombie ai deformi di Wrong turn. Lo splatter non è così esplicito, ma psicologicamente lascia il segno.
MEMORABILE: Le stanze piene di ossa in terra e appese, in strane composizioni; Il nonno mummificato che si rivitalizza col sangue; La scena con la ragazza "ospite" a tavola.

Kinodrop 4/10/21 19:14 - 2922 commenti

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Di certo un consolidato punto fermo della cinematografia orrifica che ha dato il via a una sequela di prodotti similari e che ancora, dopo tutti gli anni passati, conserva la sua forza visiva e il raccapriccio generato dall'efferatezza della trucida "famigliola" ai danni di un malcapitato gruppo di amici. Nonostante qualche ingenuità e qualche reiterazione molto prevedibile, si rimane ancora colpiti dal sentore di sporcizia e putrefazione che avvolge l'habitat degli assassini e dall'uso molto variato della mdp. Nel finale si fa più evidente l'aspetto grottesco e ironico (voluto?).
MEMORABILE: L'autostoppista; Il benvenuto con mannaia; L'uncino; Il nonno incartapecorito; L'urlante biondina inseguita da leatherface.

Caesars 11/05/22 11:17 - 3779 commenti

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Sicuramente una tappa fondamentale per lo "svecchiamento" del cinema horror, ma non una pellicola molto riuscita. Girando con un budget ridotto all'osso, Hooper riesce comunque a creare una buona atmosfera, pur senza che per almeno mezz'ora accada nulla di particolare. Il limite del film è la sceneggiatura, zeppa di dialoghi piuttosto puerili e di situazioni risapute e ripetute. Alcune scene colpiscono (la prima apparizione di Leatherface), ma altre fasi della pellicola risultano monotone. Non male le prove attoriali, con una convincente Marilyn Burns a capeggiare il gruppo.

Teddy 14/09/22 18:35 - 811 commenti

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Pochi film hanno saputo rappresentare la sensazione audio-visiva nella sua più totale immediatezza. Hooper, con un realismo materico da far accapponare la pelle, vi riesce lavorando tanto sui luoghi quanto sui personaggi. In “Non aprite quella porta” la famiglia è innanzitutto un vessillo del male e un simbolo di coercizione, frutti di una società oramai sull’orlo del mutamento e del baratro collettivo.

Alex75 10/02/23 18:58 - 878 commenti

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Capostipite di un florido filone in cui la tensione latita, malgrado le situazioni da incubo, a causa di una generale povertà di messa in scena, recitazione e analisi psicologica e di un registro più demenziale che grottesco; inoltre i cannibali (tranne il cuoco, inquietante perché meno anormale degli altri) suscitano più ilarità che spavento. Forse con una regia più raffinata e altri mezzi (tecnici e attoriali) l'idea di base e il putrido contesto in cui si svolge sarebbero stati sfruttati meglio. Più riuscito come parodia semiamatoriale che come horror vero e proprio.
MEMORABILE: L'autostoppista; Il dente caduto; Sally cerca soccorso alla stazione di servizio; La cena di famiglia; I primissimi piani sugli occhi di Sally.

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Sonoalcine 21/07/23 16:12 - 184 commenti

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L'indimenticabile famiglia di freaks con all'apice l'enorme ritardato rognoso Leatherface (Gunnar Hansen), dedito all'uso della motosega, si è inserita nell'immaginario horror come uno dei preamboli più inquietanti di sempre. Ma la forza del film non sta solo nei personaggi, per quanto perturbanti: non sono poche le sue particolarità innovative, a cominciare dal bassissimo budget di realizzazione a disposizione di Hooper, evidente nell'uso di tecniche grezze e semplici ma allo stesso tempo maledettamente efficaci nel plasmare la tensione.
MEMORABILE: La martellata in testa; Appesa ad un gancio; L'inquietante cena; La danza finale della motosega.
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  • Homevideo Rocchiola • 25/12/19 17:37
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Si parla tanto di questo cofanetto ma nessuno ha scritto nulla sulla qualità del prodotto. Finalmente sono riuscito ad acquistarlo su Amazon a meno di 20 euro e devo dire che ne è valsa la pena. Premesso che non possiedo lettori ultra-HD 4K, ho visionato il BD normale confrontandolo con il doppio DVD Ultimate edition della Dall'Angelo. Credo si possa sostenere tranquillamente che questa è la miglior versione home-video di questo classico horror. Le immagini presentano ancora una discreta patina di grana, imputabile al girato originale che come noto era volutamente grezzo, ma per il resto non vi è alcun difetto. Il quadro presentato nel corretto formato 1.78 è pulito e presenta una colorazione decisamente più intensa ed equilibrata rispetto alle precedenti edizioni. Interessante la presenza dell'audio originale anche se alcune parti risultano così sottotitolate perché all'epoca rimosse dall'edizione italiana. In ogni caso c'è anche l'audio completamente ridoppiato (già presente nel DVD Dell'Angelo) addirittura in versione DTS 7.1. Più una marea di extra e libretto con testo in italiano ed inglese ed alcune belle foto. Credo abbiano utilizzato il master dell'edizione americana della MPI pubblicata nel 2014 in occasione del 40° anniversario del film.
  • Homevideo Kraftwerk • 25/12/19 23:28
    Galoppino - 18 interventi
    Però la didascalia iniziale è sempre ridoppiata, o no? Non c'è la voce di Pino Locchi all'inizio neanche sul blu-ray a quanto dicono. https://www.youtube.com/watch?v=WjANiigQWTQ
  • Homevideo Deepred89 • 26/12/19 13:06
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Il bluray non contiene la traccia d'epoca completa, bensì la traccia prelevata dal dvd Quinto piano, che presenta il film in una copia d'epoca tagliata con prologo aggiunto a posteriori (per il quale viene riciclato il doppiaggio della vhs). Non aprite quella porta uscì nelle sale italiane in versione integrale, come testimoniano le emissioni sulle tv regionali.

    Riporto, per chi è interessato, un'analisi dettagliata che scrissi ben prima dell'uscita del bluray italiano.

    https://visioniproibite.wordpress.com/2017/09/13/non-aprite-quella-porta-1974-tobe-hooper/
  • Homevideo Kraftwerk • 26/12/19 15:55
    Galoppino - 18 interventi
    Lo lessi tempo fa, complimenti per il tuo lavoro.
  • Homevideo Zender • 24/01/20 17:31
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Curioso che nella versione originale (e nel ridoppiaggio) il proprietario della casa alla quel puntano i ragazzi sia il padre di Franklin, mentre nel doppiaggio italiano originale diventi nelle stesse frasi il nonno...
  • Homevideo Herrkinski • 24/01/20 22:17
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Curioso che nella versione originale (e nel ridoppiaggio) il proprietario della casa alla quel puntano i ragazzi sia il padre di Franklin, mentre nel doppiaggio italiano originale diventi nelle stesse frasi il nonno...
    Uno dei due doppiaggi italiani (credo il ridoppiaggio) mi pare fosse il più aderente alla versione originale nella traduzione dei dialoghi, l'altro si prendeva diverse licenze poetiche...
  • Homevideo Zender • 25/01/20 07:56
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Curioso che nella versione originale (e nel ridoppiaggio) il proprietario della casa alla quel puntano i ragazzi sia il padre di Franklin, mentre nel doppiaggio italiano originale diventi nelle stesse frasi il nonno...
    Uno dei due doppiaggi italiani (credo il ridoppiaggio) mi pare fosse il più aderente alla versione originale nella traduzione dei dialoghi, l'altro si prendeva diverse licenze poetiche...

    Sì, come quasi sempre capita è il doppiaggio originale a prendersi più licenze e il ridoppiaggio che cerca di riparare.
    Ultima modifica: 25/01/20 07:57 da Zender
  • Homevideo Rebis • 25/01/20 09:38
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Probabilmente volevano far passare Franklin come nipote di nonno Sawyer...
  • Discussione Schramm • 13/05/21 16:11
    Scrivano - 7694 interventi
    ed ecco il sequel dal titolo omonimo che sovrascrive tutti quelli fatti finora, compreso il n.2 dello stesso hooper. non se ne vedeva l'ora, no? produce il fede alvarez che già rivisitò (scempiò) evil dead e dirige david blue garcia (alzi la mano chi l'ha mai sentito nominare)detto tutto. uscita prevista per l'autunninverno 2021.
  • Discussione Herrkinski • 13/05/21 20:42
    Consigliere avanzato - 2630 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ed ecco il sequel dal titolo omonimo che sovrascrive tutti quelli fatti finora, compreso il n.2 dello stesso hooper. non se ne vedeva l'ora, no? produce il fede alvarez che già rivisitò (scempiò) evil dead e dirige david blue garcia (alzi la mano chi l'ha mai sentito nominare)detto tutto. uscita prevista per l'autunninverno 2021.
    Si dice che il test-screening sia andato malissimo. Potrebbero quindi apportare delle modifiche al prodotto finale ma spesso e volentieri i film ne escono peggiorati... Il pubblico non ha sempre ragione. Comunque aspettative sotto zero, specialmente dopo quella porcheria di Leatherface...