Molière in bicicletta - Film (2013)

Molière in bicicletta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Alceste à bicyclette
Anno: 2013
Genere: commedia (colore)
Note: Proiettato in anteprima al 31° Torino film festival nella sezione "Festa mobile".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Due colleghi, attori di una certa qualità; sullo sfondo la splendida Isola del Re, costa occidentale della Francia: Serge (Luchini) ci abita, Gauthier (Wilson) lì lo raggiunge per proporgli, dall'alto di un successo soprattutto televisivo acquisito grazie a una serie di medici in cui interpreta il protagonista, di tornare non al cinema ma al teatro, per interpretare il "Misantropo" di Molière. Serge sulle prime rifiuta seccamente: ha lasciato da tempo la recitazione e non ha alcun desiderio di tornare sul palco. Tuttavia la tentazione, considerata la possibilità di calarsi in un testo da lui tanto amato, è forte, e Gauthier sa come lisciargli il pelo...Leggi tutto a dovere. Nell'idea di quest'ultimo, che per sé aveva pensato al ruolo del protagonista Alceste (da cui il titolo originale, semplificato da noi per rendere il riferimento più accessibile), la parte assegnata all'amico era quella marginale di Philinto, ma Serge pretende quella di Alceste. Alla fine i due si accordano sullo strambo e originale progetto di alternarsi, nelle diverse rappresentazioni, nel ruolo più importante. Per le prove si affidano di volta in volta al lancio della monetina: chi vince fa Alceste, l'altro Philinto e si comincia. E qui, dopo una parte iniziale scorrevole e gradevole, arrivano le prime perplessità: non che le prove in salotto andassero del tutto escluse, visto che rappresentano il momento di massima comunione tra i due, ma sintetizzare si poteva eccome. Il tempo occupato dalla (pur ottima) recitazione del copione teatrale è decisamente troppo, e dal momento che ciò nulla aggiunge alla storia né può favorire alcuna battuta o quasi, ogni scena dedicatavi si risolve regolarmente in una sterile lettura di Molière che rischia di portare a considerare tali parentesi come una tassa non richiesta. Fortunatamente nel film c'è comunque molto altro, a cominciare dai suggestivi scorci del paese francese e da scenari naturali ripresi spesso dall'alto con bella mano che restituiscono l'ariosità di paesaggi da percorrere in bicicletta, sulle rive dell'Atlantico, tra sentieri che si aprono tra le acque. E poi c'è una donna, immancabile: Francesca (Sansa), un'italiana che sta divorziando dal marito e che dopo un primo contatto brusco si affeziona ai due attori cominciando a frequentarli con assiduità. Un sottile gioco a tre che in realtà è a due, caratteri diversi che più volte battibeccano. Dietro a una maschera di grande cortesia e complicità Serge sente crescere l'invidia; che lui domina, certo, ma che non può mai del tutto sopprimere. Gauthier è più semplice, superficiale, ma anche più sinceramente felice di potersi allontanare dalla frenesia cittadina e trascorrere qualche giorno con un collega che devotamente ammira. Non succede molto, ed è deprecabile non sfruttare le potenzialità comiche di alcune trovate (la ragazza che recita in film porno e che chiede di poter essere ascoltata come attrice, il tassista infuriato...) per procedere su standard "alti" che evitano di proposito le banali, becere gag da pochade. Peccato, perché detto della superba recitazione di Luchini e Wilson (col primo a sfoggiare la consueta, straordinaria espressività), il film un po' fatica a trovare la varietà che gli permetta di renderlo davvero interessante. Corretto, gradevole, con un finale per una volta nient'affatto ipocrita, MOLIERE IN BICICLETTA conferma la buona qualità delle commedie francesi ma si spegne via via restando gradevole, a tratti arguto, maturo nella definizione dei caratteri ma un po' troppo compassato. La Sansa si doppia da sé e in auto ascolta “Il mondo” di Jimmy Fontana.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/11/13 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/03/22
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Cotola 25/11/13 00:59 - 9052 commenti

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Commedia francese garbata e divertente, come quasi sempre, che ha il suo punto di forza nelle interpretazioni dei due protagonisti: Wilson e Luchini danno vita a diversi duetti spassosi. Impagabile poi quando il secondo parla in italiano (se lo vedete in originale, ovvio). La sceneggiatura è scritta molto bene e sfocia in un finale inaspettato e coraggioso che difficilmente avremmo trovato in una commedia nostrana. Da vedere in originale poiché doppiare un film del genere è delittuoso: si recita Molière in alessandrini. Ideale per chi ama il cinema leggero d'Oltralpe.

Daniela 15/12/13 10:18 - 12671 commenti

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Attore di successo ma professionalmente frustrato cerca di convincere un collega, da tempo ritiratosi in provincia, a tornare sulle scene per interpretare il Misantropo di Molière: entrambi vorrebbero però riservarsi il ruolo del protagonista... I francesi sono maestri in queste commedie leggere venate di amarezza - vedi il bel finale, del tutto anticonvenzionale nella sua inconciliabilità. Il finissimo Luchini riverbera il proprio talento su Wilson, che d'altra parte invecchiando migliora. Ne risultano duetti deliziosamente ironici e sottilmente autoironici. Divertimento di gran classe.
MEMORABILE: Inaudito, spaventevole o spaventoso? I due attori ammutoliti dopo aver ascoltato la lettura dei versi di Molière da parte della giovane porno-attrice.

Sonsteak 27/12/13 16:09 - 17 commenti

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Appartatosi all'Ile de Ré dopo aver abbandonato le scene, l'attore Serge (Luchini) si fa lentamente convincere da una vecchia conoscenza e astro della televisione ad addolcire la sua scontrosità per rappresentare insieme il Misantropo di Moliére. Le parti si alternano e così realtà e finzione, autenticità e ipocrisia. Si ride ma l'epilogo è amaro, in qualche modo, sebbene le vicende siano molto diverse, il primo piano di un solitario Luchini ricorda il finale di Nella casa di Ozon.

Erreesse 30/12/13 22:58 - 63 commenti

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Fra due attori, l'uno di successo commerciale, l'altro, per scelta o per necessità, in apparenza più "puro", il rapporto fa scintille, specie quando entrambi ambiscono alla parte da protagonista. Una bella italiana complica ulteriormente le cose e si creano situazioni che richiamano vagamente Jules e Jim. Il testo di Molière gioca e interagisce con il vissuto dei protagonisti, cui il coraggio e la sincerità mancano nei momenti decisivi. Finale con sorriso amaro. Bella sceneggiatura, grande Luchini. Irrinunciabile per chi ama il teatro.
MEMORABILE: La corsa sulla spiaggia; Il finale.

Xamini 3/01/14 16:35 - 1253 commenti

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Sulla falsariga di un certamente più convincente Venere in pelliccia, Le Guay pesca Il misantropo di Molière e lo mette in scena su grande schermo, giocando a mescolare realtà narrativa e testo originale. La presenza di qualche momento rilassante (su un ritmo comunque non vertiginoso) viene attutita da un'ironia leggera, dipinta in particolare sul volto di Luchini, bravo nel cambiare sfumatura a un'espressione ed estrarne il lato comico. La conclusione resta incisiva, ma nella versione nostrana è da segnalare l'insopportabile voce dell'italiana.
MEMORABILE: Luchini mentre dipinge e accenna Il mondo di Jimmy Fontana. L'epilogo

Nancy 8/01/14 00:52 - 774 commenti

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La Francia gioca in casa e chiama in causa Molière in una storia che ha senso solo in funzione del suo finale: sembra che la sceneggiatura sia costruita intorno all'idea di esso. Stenta a ingranare e pure a stabilire un contatto empatico con lo spettatore. Dopo aver visto Venere in pelliccia certo questo scivola addosso e sembra quasi banale. A vederlo in lingua originale forse il pallinaggio aumenterebbe (ma per merito degli alessandrini di Molière, più che altro). La Sansa tanto irrinunciabile nel cinema indie si doppia da sola e fa male, malissimo.

Galbo 21/04/14 12:06 - 12399 commenti

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Commedia francese ambientata nella assai cinematografica Isola del Re. I due personaggi principali sono descritti in modo approfondito, e i loro dialoghi (tra testi scritti molieriani e conversazioni private) costituiscono il cuore di un film che porta avanti due diverse filosofie di vita, una pubblica, l'altra decisamente privata e intimistica. Condotta sul filo di una sottile ironia e di un'amarezza di fondo, stemperata nel finale, la commedia di Le Guay si avvale dell'eccellente interpretazione di Fabrice Luchini e Lambert Wilson. Delizioso.

Kinodrop 18/06/14 14:05 - 2957 commenti

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Raffinata commedia che nel solco della grande tradizione francese segna il trionfo dell'intelligenza venata di orgoglio e di un certo snobismo. L'ombra del grande Molière offre la chiave degli eventi e della psicologia dei due protagonisti, due attori che attraverso un rapporto conflittuale cercano di allestire "il misantropo". Grande sceneggiatura, dialoghi stringenti tra intelletto e cuore, recitati al top da Luchini e Wilson. Nonostante il livello culturale, il film scorre piacevolmente grazie anche alla varietà delle situazioni.
MEMORABILE: Luchini/Alceste in bicicletta; Il paesaggio di Ile de Re.

Vitgar 11/08/15 09:21 - 586 commenti

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Classica commedia europea in generale e francese nello specifico. Ben ambientata, con un'ottima fotografia e arricchita dalla brillante interpretazione di Luchini e Wilson, miscela con eleganza, ironia e malinconia chiamando in causa uno dei maestri (Molière) della descrizione di questi due sentimenti. Film da pubblico europeo, probabilmente indigesto oltre-oceano.

Lou 18/10/15 01:40 - 1121 commenti

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Pretenziosa commedia teatrale dedicata alla possibile messa in scena del "Misantropo" di Moliere da parte di due attori francesi (di cui quello interpretato da Luchini misantropo lo è davvero). In un clima di vita sospesa, nella suggestiva ambientazione dell'Île de Re, i due provano ripetutamente i versi alternandosi nelle parti di Alceste e Filinte, ma si fatica a capire dove si vuole andare a parare. L'incontro con l'italiana Francesca (la Sansa) muovimenta un minimo l'intreccio, ma non basta. Ripetitivo e deludente.

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Ryo 30/11/16 13:10 - 2169 commenti

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Commedia simpatica, racconta la vita di un attore ritiratosi dalle scene che vive in solitudine; si sentirà nuovamente giovane grazie al ritorno alla recitazione e all'infatuazione di una ragazza. I temi principali affrontati sono sicuramente l'invidia e la superbia - molto diffusi nel mondo dello spettacolo in generale - raccontati in una sequela di situazioni normali, quotidiane, che portano a un finale significativo in cui sembra si voglia bocciare questo tipo di atteggiamento.

Caesars 25/01/21 17:12 - 3794 commenti

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Discreta commedia francese che vede protagonisti due attori egocentrici (ovvio, visto il loro mestiere) alle prese con la preparazione di uno spettacolo teatrale. Alcune situazioni sono davvero ben studiate (entrambi pretenderebbero il ruolo principale), altre tirate un po' troppo per le lunghe. Ottimi sia Lucchini che Wilson, accanto a loro una già non eccelsa Sansa sparisce letteralmente. Regia corretta e buona fotografia degli splendidi esterni. Lo spettacolo assicura divertimento, ma con un retrogusto assai amaro.

Josephtura 7/06/21 15:42 - 188 commenti

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Uno strepitoso Luchini, ben assecondato da Wilson, rappresenta in modo diverso l'impossibilità di Alceste - il protagonista del misantropo di Molière - di poter essere qualcosa di più di un'aspirazione. Troppe ipocrisie, rivalità, invidie, pregiudizi. E l'incapacità di accettarli/accettarsi. Commedia divertente ma molto amara sulle relazioni umane. Molto snob ma molto ben fatta. Peccato che la parte di Maya Sansa sia amorfa e stoni: fa perdere un pallino, ma Luchini quasi ne aggiunge maestosamente un altro.
MEMORABILE: Il mercato immobiliare dell'Isola di Re; La prova della nipote della Locandiera; Gli Ape Piaggio a cui è consentito tutto, senza conseguenze.

Markus 12/03/22 18:56 - 3690 commenti

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Philippe Le Guay costruisce senza troppo impegno una banale storia d'amicizia avvalendosi di buoni attori e una suggestiva location nella Francia centrale, che affaccia sull’Atlantico. Un attore in carriera e uno in pensione volontaria, di fatto, costringono lo spettatore a una prova de "Il misantropo" con letture, attriti tra i due e una pseudo tiritera amorosa - non propriamente concretizzata - con una graziosa italiana (Maya Sansa). Nella prima parte, complice il "chissà come andrà a finire", si viene coinvolti; nella seconda la situazione crolla e non poco.
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  • Discussione Galbo • 17/12/13 05:48
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Il film è al cinema da 12 dicembre