Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

È il primo vero flop di Carlo Verdone, che si è forse addossato anche troppe colpe per un film che invece, pur non brillando, resta coerentemente nella scia di altri prodotti del bravo comico romano. Più precisamente, C’ERA UN CINESE IN COMA fa riferimento al sottovalutato SONO PAZZO DI IRIS BLOND: l'idea del socio/manager che scopre e lancia un talento giovane (lì Claudia Gerini, qui Beppe Fiorello) per poi venirne inevitabilmente schiacciato, fa parte dei topoi più comuni del cinema di Verdone, che ancora una volta sceglie di inserire il protagonista in una vicenda che critica, descrivendolo...Leggi tutto in modo personale e divertente, il sottomondo dello spettacolo. In questo BROADWAY DANNY ROSE all'italiana ritroviamo anche l'idea del cabarettista che cerca serate e gira i locali stralunato come l'abbiamo vista nei primi film di Nuti, in KAMIKAZEN di Salvatores, nei LAUREATI di Pieraccioni o, più recentemente, in MAN ON THE MOON con Jim Carrey. Non è una novità, insomma, però il taglio di Verdone è interessante, la sua abilità nel dirigere se stesso e gli altri attori indiscutibile (perfino Beppe Fiorello, detto “Fiorellino”, fratello del più noto conduttore tv, pare davvero bravo) e il modo di condurre la vicenda denota una professionalità non comune. Purtroppo però Verdone comincia a copiare un po' troppo dai suoi vecchi classici, ricicla espressioni e modi di dire senza più avere lo smalto dei tempi migliori e le risate (benché, anche qui, non manchino) sono sempre meno. Vediamo un Verdone stanco, solo in parte per necessità di copione, e le trovate geniali scarseggiano. La barzelletta che dà il titolo al film, raccontata per intero solo prima dei titoli di coda, non è male. Passabile.

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Fabbiu 1/03/07 13:19 - 2136 commenti

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Un prodotto particolare: Verdone non smentisce la sua inclinazione per la commedia sentimentale e la comicità in situazioni drammatiche, nemmeno dopo tanti anni di esperienza. Il fatto è che questo film comunque esce un po' dai canoni della commedia italiana dei tempi di Acqua e Sapone, e forse le pause riflessive superano di molto i momenti comici (che seppur pochi sono tuttavia efficaci). La critica di Verdone è qui più indirizzata verso lo spettacolo e i pericoli del successo.

Deepred89 27/09/07 15:27 - 3704 commenti

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Buon film di Verdone, tra i più sottovalutati della sua carriera. Un'interessante critica al mondo dello spettacolo caratterizzata da una trama semplice (improvvisa ascesa nel mondo dello spettacolo e successivo declino dell'autista di un impresario televisivo) ma credibile e interessante. Si ride parecchio ma il tono generale è più serio del solito. Bravissimo come al solito Verdone e una rivelazione Beppe Fiorello. Peccato solo per la brutta colonna sonora. Da vedere.

Galbo 29/09/07 06:03 - 12380 commenti

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Film tra i meno riusciti di Verdone. Nonostante si parli proprio del suo mondo, la sceneggiatura lascia a desiderare, con troppe pause ed indecisioni tra i toni della commedia e del dramma. Gli attori principali poi non trovano il giusto affiatamento. Da appezzare solo per la sincerità e l'amarezza di fondo. Quasi un prodotto televisivo. Brutte le musiche. Deludente.

Capannelle 8/02/08 09:22 - 4399 commenti

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Tra i film di Verdone è uno dei più discontinui, dove momenti di stanca (e di banalità) si alternano a novità interessanti come l'entrata in scena di Beppe Fiorello, una piacevole sorpresa che Verdone ha saputo plasmare con bravura. La seconda parte, dove il Fiorello diventa ripetitivo e i due personaggi principali si trovano contrapposti è meno godibile e abbastanza malinconica. Come quando Verdone, per sentirsi giovane, fa le gare in go-kart o si dedica al bungee jumping: gag portate troppo all'eccesso.

Pstarvaggi 17/03/08 16:19 - 80 commenti

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Uno dei film meno visti di Verdone, ma anche uno di quelli che mi sono piaciuti di più: una storia sui pericoli del successo, raccontata bene, che concede pochi momenti di divertimento "puro", ma che non annoia quasi mai lo spettatore (a parte nella sequenza, troppo lunga, del go-kart). Beppe Fiorello fa già intuire le sue potenzialità d’attore, che mostrerà appieno negli anni successivi con le fiction. Tentativo (riuscito) di un Verdone "serio".

Cangaceiro 1/07/08 21:37 - 982 commenti

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Film un po' troppo sottovalutato in cui Verdone "grattugia" con coraggio il cinismo imperante nel mondo dello spettacolo. In tal senso la metamorfosi del bravo Beppe Fiorello è resa alla perfezione così come l'escalation delle sconfitte professionali e personali subite da Carlo, adattissimo come impresario fallito, che sfociano nell' insolita sfuriata/pestaggio quasi da film drammatico. Simpatica la barzelletta finale che da cui deriva il titolo.

Ciavazzaro 15/04/09 11:49 - 4768 commenti

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Poco divertente. Carlo Verdone non si impegna al massimo e il cast secondario non aiuta di certo. Si comincia male con la scena del concorso di bellezza e si prosegue stancamente fino a un finale davvero poco gratificante. A mio avviso merita una sonora bocciatura.

Tarabas 15/04/09 10:44 - 1878 commenti

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Fasti e miserie del cabaret romano, ascesa di un autista dalle feste rionali alla prima serata tv. Verdone si ritaglia il ruolo del mentore cialtrone ma onesto di un autista/arrivista che si scopre star comica (con surplus di volgarità). Concordo con chi considera sottovalutato questo film, che fa una critica meno scontata di quel che sembra al mondo dello spettacolo e in cui Verdone forse non è al massimo, ma è sempre bravo a dirigere gli attori. Fiorello jr dimostrerà altrove di essere bravo, qui era una sorpresa.

Markus 14/04/09 15:02 - 3682 commenti

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Il film è stato girato nel periodo artisticamente più sventurato di Verdone, quando ormai aveva già detto tutto o quasi, ed infatti stroppia e si ripete (malamente). Il film, malgrado io l’abbia parzialmente rivalutato col tempo, ha di suo una messa in scena troppo fine a se stessa. L’idea non è male, sono i personaggi che sono mal gestiti. Se “Fiorellino” doveva interpretare un personaggio antipatico e strafottente c’è riuscito alla grande! Al cinema fu un flop clamoroso: la freschezza del Verdone di Compagni di scuola è ormai distante...

Brainiac 15/04/09 11:32 - 1083 commenti

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Uno dei motivi per cui Verdone ha subito un'involuzione è, secondo me, l'essersi allontanato da una realtà che sapeva fotografare perfettamente: la gente del quartiere, l'amico imbranato, la nonna. Questo film, pur girato nella fase calante della sua carriera, è forse l'unico in cui descrive unicamente l'ambiente che conosce alla perfezione, quello dello spettacolo. E si sente! A parte un momento epico della sua cinematografia (quello della bottigliata, in cui cita Brega), c'è una carrellata di personaggi ben delineati: artisti in crisi, agenti. Notevole!
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Stefania 14/06/09 18:36 - 1599 commenti

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Mettiamola così: se vedessi questo film senza conoscere affatto Verdone, lo apprezzerei come satira, moralistica come ogni satira, ma divertente. Ben reso, anche se un po' didascalico, il conflitto tra i due protagonisti, due generazioni diverse, due modi di vivere il successo e di intendere lo "show business". Entrambi, alla fine, perdenti. Conoscendo però ciò che è stato il cinema di Verdone fino, diciamo, a metà anni novanta, non posso che rimpiangerne la vitalità, la freschezza e l'arguzia.

Herrkinski 12/11/09 23:23 - 8072 commenti

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Siamo alle solite con il Verdone "recente": si ride poco e ci si deprime un po' troppo. Tuttavia questo film non è del tutto da buttare, infatti il comico romano riesce ancora a piazzare qualche gag e battuta riuscita. A dire il vero, nemmeno la parte più propriamente drammatica del film (che è quella preponderante) è malvagia, tutt'altro; magari la morale sul mondo dello spettacolo è un po' scontata, ma è ben raccontata. Beppe Fiorello stupisce e si rivela attore di un certo talento, come confermerà in seguito. Non male, dopotutto.

Rambo90 2/12/10 01:26 - 7679 commenti

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Uno dei Verdone più sottovalutati ma anche uno di quelli che mi è piaciuto di più: amaro e cinico, senza rinunciare alle gag tipiche dei suoi film. Una storia profondamente reale, dove il protagonista riesce a mettere in risalto il cambiamento comportamentale di un comico posto di fronte a un improvviso successo. A fianco di Verdone c'è Beppe Fiorello, molto bravo e misurato, capace di passare dall'ingenuità alla strafottenza in modo altamente realistico. Forse il pubblico non era pronto per un Verdone così cattivo e pessimista. Ottimo.
MEMORABILE: "Ma dove le hai comprate ste lattine? A Cartagine?"

Nando 2/06/10 18:24 - 3810 commenti

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Un film, forse, lievemente minore di Verdone che comunque ha avuto il pregio di evidenziare le qualità cabarettistiche del Fiorello piccolo. Tuttavia la trama non è risibile, analizza quel sottobosco teatrale fatto di manager arruffoni e di personaggi che fanno di tutto pur di ottenere un effimero successo. Discreta l'analisi familiare associata ad alcuni siparietti del regista romano che suscitano la risata spontanea.

Mdmaster 14/12/10 11:56 - 802 commenti

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Passo falso di Verdone che realizza una pellicola senza voglia e chiara scarsità di idee. Oltretutto appesantirsi di un Fiorello che come attore vale pochissimo, penalizza ulteriormente una vicenda già amara e poco brillante. Qualche risata viene giusto dagli attori di contorno, qualcuno ritorna addirittura da Viaggi di nozze. Anche come dramma però vale poco, non convincendo molto la psicologia dei personaggi e non riuscendo a superare una certa ripetitività. Certo a confronto di titoli simili odierni... dovremmo rivalutarlo?

Daniela 16/12/10 16:39 - 12625 commenti

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Agente teatrale porta sul palco il proprio autista, che inaspettatamente riscuote un grande successo come show-man fra il malizioso ed il pecoreccio. Ma il successo, si sa, dà alla testa ed il ragazzo si dimostrerà un "core ingrato" nei confronti del suo pigmalione. Film dall'inizio piuttosto promettente, anche grazie alla presenza di Beppe Fiorello (non un mostro di simpatia, ma adatto al ruolo), che però affonda ben presto nella banalità e in moralismo fastidioso. Anche Verdone - sorta di Danny Rose all'amatriciana - convince poco.

124c 17/12/10 12:12 - 2914 commenti

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Film, erroneamente creduto minore, di Carlo Verdone. Beppe Fiorello, la co-star, se la cava bene, interpretando un personaggio che ricorda il fratello Rosario (anche se più cinico e più antipatico), mentre Verdone, nei panni del manager perdente, è convincente fin quasi alla fine. La vendetta che si prende nei confronti di Beppe, infatti, mi sembra più una reazione che dovremmo avere noi, che siamo spettatori, non lui che è regista. Insomma, Carlo Verdone non riesce a fare del suo Ercole un secondo "Patata" di Compagni di scuola. Tre.
MEMORABILE: Carlo Verdone esce dal suo personaggio, ridiventando l'attore, e racconta la barzelletta del cinese in coma, dando un lieto (?) fine al film.

Stubby 23/12/10 23:49 - 1147 commenti

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A parer mio era dal 1988 che Verdone non azzeccava più un film (Compagni di scuola). Non che questa pellicola sia un capolavoro ma, a parte un paio di sbavature più o meno evidenti, a mio modo di vedere risulta abbastanza godibile. Bravo Verdone (anche se in certi passaggi "esagera" un po') e bravo Beppe Fiorello.
MEMORABILE: La moglie e la figlia di Verdone.

B. Legnani 25/12/10 22:43 - 5523 commenti

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Insuccesso di Verdone, motivato principalmente da due cose. Il livello mediocre del cast di contorno (senza eccezioni) e l'ampia percentuale di episodi della vicenda che non funzionano, salvandosi solo - e non sempre - con qualche buona battuta (i commenti sulle lattine dell'autodromo e sul tatuaggio della figlia) qua e là. Anche Verdone ogni tanto calca troppo sul grottesco, come nell'incipit piovoso. Il protagonista richiama non poco Broadway Danny Rose, di Allen. Non riuscito: **.

Boia93 4/01/11 16:56 - 9 commenti

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Film un po' sottotono rispetto agli altri, con una trama che si rifà a Sono pazzo di Iris Blond. Il film non mi piace particolarmente, se non per la scena finale, in cui secondo me Verdone dà una prova di attore fenomenale, con uno stile nei movimenti a dir poco eccezionale. Complessivamente, però, il film non si salva.

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Nancy 19/08/12 19:54 - 774 commenti

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Mediocre anche se nel complesso piacevole. Tutto si gioca sul personaggio di Beppe Fiorello (molto bravo, tra l'altro) e sulla sua metamorfosi da autista dell'impresario interpretato da Verdone a personaggio di punta dei suoi spettacoli. Ma le situazioni sanno sempre un po' di già visto e i personaggi sono un po' troppo stereotipati. Non si ride neanche un granché. La confezione, neanche quella è degna di nota: insomma, un film abbastanza qualunque anche se riesce a intrattenere come Verdone sa intrattenerci.

Piero68 20/08/12 10:04 - 2955 commenti

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Film scadente dal finale scontatissimo, paga scotto per una sceneggiatura scialba e per niente incisiva. Unica nota apprezzabile la performance di Fiorellino, che saprà conquistarsi ampie platee in futuro. Eppure l'idea poteva essere vincente, visto che l'ambiente in cui gira la storia è congeniale a Verdone. Ne esce invece fuori un mezzo disastro che alla fine risulterà prevedibilissimo nelle gag e nella prosecuzione della storia.

Pumpkh75 29/08/12 21:17 - 1740 commenti

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Uno dei Verdone più sottovalutati. Molti i momenti divertenti, con l’attore romano che offre una prova briosa e soprattutto non eccede con quelle espressioni forzate e macchiettistiche che diverranno purtroppo una sorta di marchio delle pellicole successive. Cast di contorno troppo televisivo e impersonale, mentre non male Beppe Fiorello, che solitamente non mi fa stracciare le vesti. Un film che va rivalutato.

Samuel1979 4/10/12 22:57 - 546 commenti

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Una delle peculiarità di Verdone è quella di realizzare film che, al di là dei loro lati divertenti, celano al loro interno amare verità che inducono soprattutto a far riflettere; in "C'era un cinese in coma, il regista punta il dito contro quegli artisti che rovinano il loro talento a causa della loro incapacità nel saper gestire certe situazioni di apparente successo. Il film nel complesso merita un 7, ma forse Fiorello risulta (a quei tempi), ancora un po' acerbo per certi ruoli.

Dengus 17/12/12 21:41 - 361 commenti

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Per la seconda volta Verdone fa la parte del talent scout che viene poi tradito e bistrattato dalla sua scoperta; all'inizio è lui ad essere scarrozzato dal convincente Beppe Fiorello, dopodichè sarà il contrario e si arriva al punto che il divismo della nuova stella diventa pure fastidioso; così Ercole inizia quasi a fare tenerezza... Non si ride troppo, anzi, è uno dei Verdone dal retrogusto più amaro, ma è la trasposizione cinematografica del famoso detto "come ti ho fatto ti disfo", e insegna a non scordarsi mai da dove si è venuti. Non male.
MEMORABILE: Ad Aulla andai e lì mi innamorai; Tiepolo (Nanni Tamma) e i suoi giochetti superati.

Homesick 4/01/13 18:06 - 5737 commenti

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La storia è vecchia, essendo derivata da classici come Pigmalione o È nata una stella. Il nuovo riguarda invece il dileggio di quella comicità “del cazzo” (in tutti i sensi) in abito scuro che da anni infesta i nostri teleschermi in primissima serata: di questa Verdone incarica un Beppe Fiorello antipatico e disgustante, riservando invece a sé un personaggio - simile a quello di Perdiamoci di vista e Sono pazzo di Iris Blond - con cui esprimere i segmenti più amari e quelli più in sintonia con la commedia italiana più tradizionale e “pulita”. Un film mediocre, ma meritevole di una visione.
MEMORABILE: Il temporale che rovina la premiazione di “Miss Regina di Cuori”; i provini nell’ufficio; la barzelletta del cinese in coma.

Paulaster 9/01/13 09:25 - 4391 commenti

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Il girato si dimostra spaccato in due: la prima parte delinea i personaggi e l'ambiente dello spettacolo e in qualche momento è briosa con qualche trovata divertente. Nella seconda si affossa il ritmo e il senso di denuncia evapora, come l'ultima scena. Verdone ha mestiere e lo usa, Beppe Fiorello resiste fin quando gira scene sul palco, ma nelle altre appare evidente come sia ancora acerbo, nel recitare. Il soggetto poteva essere sfruttato meglio e la scelta della sexy comicità è fiacca e col freno tirato.

Jurgen77 10/01/13 11:35 - 629 commenti

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Pellicola discreta diretta da un Carlo Verdone in leggera crisi d'identità. L'idea è buona, ma i partner, a mio avviso, non sono all'altezza. A volte la comicità scade nel volgare. La trama è comunque gradevole, con azzeccati colpi di scena. Beppe Fiorello veramente cinico e insopportabile. Sufficente.

Motorship 2/04/13 17:51 - 585 commenti

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L'idea di base era ottima: un'amara e disincantata satira sul mondo dello spettacolo. Peccato che la sceneggiatura non proprio "spumeggiante" faccia perdere dei punti a un film che altrimenti sarebbe uno dei migliori di Verdone. Ma tutto sommato l'obbiettivo è centrato (seppur parzialmente) e il film è comunque gradevole, anche perchè ci sono situazioni simpatiche e qualche sorpresa. Verdone se la cava sempre egregiamente, specie nella scena finale; bene anche Beppe Fiorello, acerbo ma funzionale al contesto. Non un capolavoro ma dignitoso.
MEMORABILE: La barzelletta finale; Le lattine del chiosco della pista dei go-kart scadute nel 78.

Gabrius79 18/06/13 23:43 - 1420 commenti

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Il film è a tratti un po' spento, l'accoppiata Verdone/Fiorello ci regala qua e là qualche piacevole scenetta, ma tirando le somme si assiste a una commedia amara e dai due interpreti ci saremmo aspettati qualcosa di più. Curioso e particolare il finale.

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Ramino 24/11/13 14:56 - 127 commenti

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L'amara critica verso il mondo dello spettacolo di Verdone, la messa in scena un po' approssimativa e forse qualche indecisione di troppo, non riescono a far decollare una buona idea idea di fondo poco sfruttata. Si sarebbe dovuto osare di più e da un genio come Verdone se lo saranno aspettati un po' tutti. Beppe Fiorello mi è sembrato acerbo.

Stelio 23/04/14 21:00 - 384 commenti

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La sceneggiatura è la cosa che maggiormente penalizza una pellicola altalenante, con parecchi momenti stanchi, poco ispirati e mal recitati. Beppe Fiorello si comporta dignitosamente; sono le scene più cruente a non rendere, esclusa quella della "vendetta" del protagonista, citazionista quanto si vuole ma sicuramente ben realizzata. È un film che rappresenta la crisi di Verdone in quel periodo, testimoniata dallo stop di due anni prima dell'uscita del lavoro, di ben altro spessore, fatto con Ma che colpa abbiamo noi.

Enzus79 24/07/14 17:27 - 2874 commenti

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Siamo ai livelli di Sono pazzo di Iris Blond, dove più o meno si ripercorre la stessa storia, con un finale abbastanza malinconico. Carlo Verdone come attore è sempre il migliore, anche grazie al fatto che non ha una spalla altrettanto brava (Beppe Fiorello, che risulta proprio deludente).

Vitgar 31/05/15 10:45 - 586 commenti

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Non certo il miglior Verdone, anzi. Il film vive di piccoli episodi simpatici slegati tra di loro. L'idea del successo di Niki Renda dovuto allo sproloquio erotico è interessante per giustificare un calo di qualità dello spettacolo in generale e una sempre più esigua platea agli show. Bene Verdone e anche Fiorello non è male. Si può vedere senza aspettarsi troppo.

Manfrin 12/06/15 11:50 - 391 commenti

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Forse il film di Verdone dove la componente sesso è più evidenziatai. Il quasi esordiente Beppe Fiorello (allora ancora chiamato Fiorellino) già dimostra le sue capacità e si prende buona parte della scena, il tutto grazie a un personaggio teatrale nato per caso ma certamente azzeccato, nella sua meschinità e grettezza. Verdone, al solito alle prese con problemi familiari, in alcuni casi è rivedibile (perché il go-kart?).

Jep21 27/11/15 17:59 - 31 commenti

I gusti di Jep21

Con rammarico devo confermare ciò che si dice, da anni, di questo film; avevo evitato di vederlo fino a ora per la grande stima che ho nei confronti di Verdone, volevo evitare di sentirmi in imbarazzo come è capitato vedendo Gallo cedrone, a mio avviso un'altra opera da dimenticare del grande attore romano. Una storia fiacca, prevedibile, con pochi spunti originali; sembra quasi un film fatto controvoglia, in cui manca sempre qualcosa; si trascina stancamente verso un finale a dir poco scontato. Beppe Fiorello fa capire di saperci fare...

Maxx g 29/03/16 13:19 - 632 commenti

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L'idea non era propriamente malvagia: mostrare l'altra faccia del mondo dello spettacolo. Ancora una volta Verdone mette in scena una realtà familiare, oltre a parlare del debutto comico dell'autista di un sedicente manager e il suo progressivo cambiamento del modo di essere. Bisogna anche dire, però, che si ride poco: è più un film amaro che altro. Si poteva fare molto, ma molto meglio. Efficaci le musiche.

Il Dandi 28/06/16 04:22 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Nel bel mezzo della fase meno felice della sua carriera Verdone realizza uno dei suoi film più amari e pessimisti, che punta l'indice (come già in Perdiamoci di vista) sul mondo stesso dello spettacolo prendendolo a paradigma di mutazioni culturali e di umane debolezze. Il regista-attore è saggio nel disporsi a fare da spalla a un Fiorello ancora sconosciuto che esordisce da protagonista in quella che a tutt'oggi resta la sua interpretazione più credibile: il sottobosco dello spettacolo è popolato più di Niki Renda che di Oscar Pettinari.
MEMORABILE: L'incipit felliniano sotto la pioggia.

Il ferrini 17/07/16 01:47 - 2345 commenti

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Broadway Danny Rose alla romana, con un Verdone sempre all'altezza come attore ma stavolta penalizzato da una sceneggiatura poco convincente, che ricalca più o meno le dinamiche di Sono pazzo di Iris Blond. Fiorellino se la cava, a destare perplessità è invece il cast di contorno, tipo la Bongianni (ultimo film per lei). Tremenda anche la colonna sonora e questo da Verdone uno non se l'aspetta. Prevedibile, non molto ispirato, qualche gag funziona (simpatico il siparietto sui succhi di frutta scaduti) ma nel complesso è un film mediocre.

Didda23 17/09/18 10:29 - 2426 commenti

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Qualche sferzata comica qua e là, attutisce un tessuto narrativo profondamente drammatico che mette alla berlina il mondo senza scrupoli dello showbiz. Verdone è un'ottima spalla e l'affiatamento con Fiorello (una sorpresa) è ottimo, nonostante quest'ultimo gli rubi spesso e volentieri la scena. Il cast di contorno è perlopiù anonimo e non aggiunge niente né drammaticamente né comicamente. Peccato per qualche caduta di tono, dovuta soprattutto all'utilizzo di qualche cliché super abusato (successo = cocaina). Non disprezzabile, dopotutto.
MEMORABILE: Il primo show; La barzelletta del cinese; La "gara" di go-kart.

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Jandileida 26/03/19 14:02 - 1560 commenti

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Probabilmente il film più sottovalutato di Verdone: se la vena malinconica è la cifra essenziale di quasi tutti i lavori del regista romano e la si ritrova anche qui, stavolta a essa si accompagna anche un acre sguardo sui rapporti umani in generale, fatti più di miserie che di nobiltà. Sarebbe esagerato dire che faccia rivivere i fasti del cinismo italiano anni '60 ma l'ambientazione truce nel sottobosco dello spettacolo di provincia e le figure dei due protagonisti non avrebbero forse sfigurato in una carrellata di"mostri". Un po' debole il finale

Ultimo 1/07/19 20:39 - 1653 commenti

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Un Verdone sottovalutato, ma comunque un buon film, tipicamente "verdoniano", con una vicenda a tratti divertente ma un chiaro messaggio amaro e pessimista. Oltre al citato Verdone da segnalare il bravo Beppe Fiorello, autista che diventa quasi per caso una star con tutte le conseguenze del caso. Il ritmo è sempre buono, grazie a una regia attenta. Consigliato.
MEMORABILE: Il primo spettacolo di Fiorello; Il finale.

Minitina80 30/03/20 16:44 - 2980 commenti

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A non funzionare è il personaggio costruito attorno a Fiorello, sgradevole non tanto per la parte che deve interpretare, ma per la bruttezza del repertorio che gli viene affibbiato, greve e nient’affatto brillante. Non si tarda, poi, a capire dove andrà a parare la sceneggiatura, riproponendo un soggetto ampiamente sfruttato. Non mancano gli elementi ricorrenti della poetica di Verdone, ma non servono a cambiare le cose. La famosa barzelletta del cinese in coma, recitata alla fine del film, è a dir poco stucchevole e improponibile.
MEMORABILE: “C’hai ‘na mano che è un kashmir” “Ma ando' le compri ste lattine?! A Cartagine?”.

Mickes2 10/04/20 14:46 - 1670 commenti

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Per certi versi uno spartiacque nella filmografia del regista. Racconto agrodolce di un mondo ambiguo come quello dello spettacolo. Ad una prima parte leggera e piuttosto spensierata ne subentra un’altra filodrammatica che mette in risalto i lati oscuri e negativi (senza eccedere, ci mancherebbe) dello show-biz. Verdone sempre brillante, Beppe Fiorello ci mette del suo meglio e riesce nell’intento.

Zoltan 12/09/20 12:50 - 201 commenti

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Un Verdone evidentemente poco ispirato torna a trattare temi da mondo dello spettacolo, rientrando quindi in una sua comfort zone, ma soprattutto si affida a una storia piuttosto risaputa e spenta, per un film che ha un percorso un po' troppo lineare e prevedibile. Il mestiere dell'autore romano impedisce al film di crollare, ma è evidente che da qui inizia una fase segnata da film meno brillanti, per lui.

Reeves 22/11/20 08:25 - 2174 commenti

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Un film decisamente sottovalutato, capace invece di raccontare con intelligenza il sottomondo dello spettacolo minore, stretto tra generosità, ingenuità, cattiveria, espedienti. Ci sono trovate comiche davvero divertenti, ma soprattutto c'è una scansione del rapporto tra i due personaggi che funziona e che rende credibile uno svolgimento surreale. Verdone si è caricato interamente sulle spalle il mezzo fallimento commerciale, forse dandosi piu responsabilità di quante ne aveva davvero.
MEMORABILE: "Albergo! Albergo!": Verdone chiama aiuto.

Camibella 4/03/21 23:41 - 277 commenti

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Un impresario da strapazzo, per un imprevisto si vede costretto a portare sul palco il proprio autista che, dopo il successo, si dimostrerà irriconoscente. Un Verdone stanco e con poche idee mette in scena uno dei film più fiacchi della sua carriera, pecoreccio fino al fastidio e con una morale finale che più ridicola non si può. Alcune scene simpatiche non bastano a salvare la baracca.

Pessoa 19/01/22 18:26 - 2476 commenti

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Un Verdone piuttosto defilato lascia il piatto forte del film a Beppe Fiorello che, pur impegnandosi, non riesce a reggere un ruolo più complesso di quanto possa sembrare e il film finisce per essere un mezzo flop. Spento il cast di contorno, all'attore romano manca una vera spalla che sappia valorizzare la sua indiscussa vis comica. La storia, tutt'altro che originale, segna il passo in più di un'occasione e il risultato finale è così così, complice anche una regia non molto attenta alle sfumature. Guardabile sicuramente, ma non certo fra le migliori produzioni di Verdone.

Androv 22/02/22 20:16 - 195 commenti

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Film minore di Verdone, affiancato da un Fiorello antipaticissimo ma discreto nella recitazione. La storia è semplice (il tradimento del pupillo), le gag sono spesso di grana grossa e il finale è poco credibile. Alcuni passaggi sono gradevoli. In generale il film soffre di una forte pochezza di mezzi, anche se alcune scene sono riuscite, come ad esempio l'equivoco della fidanzata e del provino e la carrellata di artistucoli. La satira sul declino del mondo dello spettacolo è piuttosto scolastica. Con mezzi superiori e più impegno da parte di Verdone sarebbe venuto fuori meglio.

Gugly 22/02/22 23:45 - 1185 commenti

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Se la descrizione del sottobosco di artisti non ancora "esplosi" funziona e Beppe Fiorello è credibile in una parte sorprendentemente "cattiva", chi funziona di meno è proprio Verdone, che qui riprende stancamente il solito personaggio del falso cinico sfruttato da tutti; la messa in scena poveristica e le musiche quasi anonime contribuiscono ad affossare una pellicola che poteva dare un graffio, invece il frettoloso finale con riscatto del prima "bullizzato" agente e barzelletta dà il colpo di grazia.

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Hearty76 26/07/22 13:23 - 258 commenti

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Gradevole ma scandito qua e là da un pungente senso di malinconia, quasi disfattismo. Verdone è maturo e ben centrato nel ruolo tra il serio e il faceto, ma al contempo s'avverte un certo distacco epocale coi suoi più celebri e istrionici personaggi del passato. L'amicizia e il contrasto con quello interpretato dall'aitante Beppe Fiorello scenicamente funzionano, anche se qualche piccola lacuna nei tempi e nella trama ne rallentano il ritmo. Azzeccata la conclusione "metacinematografica" giocata sul senso del titolo stesso. Non imperdibile, ma per Verdone uno sforzo si fa volentieri.
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  • Musiche Samuel1979 • 19/07/12 22:38
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    Bellissimo il noto brano di Moby "Porcelain", che fa da colonna sonora ai titoli di coda.
    Ultima modifica: 19/07/12 22:39 da Samuel1979
  • Discussione Samuel1979 • 27/08/12 22:34
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    Nei panni di un giornalista che pone delle domande ad Ercole Preziosi(Verdone)c'è l'attore Ermanno De Biagi
    Ultima modifica: 27/08/12 22:35 da Samuel1979
  • Musiche Samuel1979 • 10/12/16 21:48
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    Durante il concorso delle Miss il presentatore accenna il Sonetto N°24 di William Shakespeare
  • Curiosità Didda23 • 16/09/18 20:03
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    Una delle ragazze partecipanti al concorso di bellezza è Elisabetta Gregoraci (non accreditata). Nel fotogramma è la seconda da sinistra: