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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Che stiamo parlando del “Che”, ovvero di una delle più importanti figure rivoluzionarie dell'ultimo secolo, lo si capisce molto tardi. Nel senso che nella prima parte del film Ernesto Guevara potrebbe essere un giovane qualunque, che insieme a un amico sale su una moto (chiamata “La Poderosa”) e parte per un viaggio senza fine nell'America Latina. Un road-movie molto convenzionale e senza gran coinvolgimento, che si compiace dei paesaggi argentini, cileni, peruviani e ai due protagonisti fa accadere poco o nulla: incontri non particolarmente significativi, almeno fino a quello decisivo con la comunità di lebbrosi grazie ai quali Ernesto prenderà finalmente...Leggi tutto coscienza della propria indole. Ma siamo già nell'ultima parte di un film per il quale due ore sono decisamente troppe. Una regia spenta, ravvivata qua e là dai toni di una fotografia che sa cogliere quando può la bellezza incontaminata dei panorami sudamericani, un'operazione furba (rimandata per anni per questioni di diritti) che sfrutta il carisma di un eroe amato da tanti (e assassinato nel 1967 col beneplacito della CIA) per confezionare un’opera tediosissima e contenutisticamente modesta, che guarda a Hollywood senza però possedere la carica necessaria. Non si chiamasse Ernesto “Che” Guevara a chi importerebbe dell'odissea formativa di questi due amici per le strade dell'America Latina? E invece, vista l'importanza storica del testo originale la serietà apparente con cui s’è affrontata l'opera, la bella recitazione e il fascino dei set naturali, si tende non solo a non riconoscere l'inconsistenza del risultato ma a ipervalutarne il dubbio valore artistico.

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Fabbiu 26/02/07 18:42 - 2144 commenti

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Da un film su Che Guevara chiunque avrebbe voluto vedere e quindi sapere di più. Praticamente viene narrata una fase della sua vita quasi inutile, con tempi e ritmi decisamente lenti che causano noia. Nessun momento di piccola azione cinematografica, una monotonia incredibile che fa diventare difficile l'arrivare fino in fondo.

Redeyes 22/01/08 18:31 - 2449 commenti

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Io ho decisamente apprezzato la scelta-non scelta del regista, che evidenzia (già dal titolo sarebbe difficile immaginare il contrario) un aspetto del Che. Chi si aspetta azione, violenza e ribellione rimarrà deluso, qui si mette in luce l'altro aspetto, quello umanitario del nostro. MiAl molto ben interpretato, idem per il Che. Fotografia decisamente suggestiva e colonna sonora deliziosa. Sicuramente un film che merita guardare, senza preconcetti politici od altro e che si lascia scorrere e rivedere più e più volte.

Galbo 12/04/08 05:40 - 12392 commenti

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Buon film che comincia come un viaggio scanzonato di due amici e si trasforma in una presa di coscienza (talvolta dolorosa) dei mali e problemi del continente latino-americano che saranno alla base di scele umane e politiche importanti dei personaggi coinvolti. Tutto ciò in maniera semplice e lineare, senza falsi moralismi ma attraverso un film gradevole, dalla bella ed efficace fotografia, ben diretto ed interpretato.

Caesars 14/04/08 09:42 - 3790 commenti

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Siamo di fronte a un discreto film che ci racconta la vita di Ernesto Che Guevara prima che diventasse l'uomo politico che tutti conoscono. La scelta di riproporre questa fase dell'esistenza di Guevara, apparentemente non molto interessante, è al contempo un pregio e un limite della pellicola. Un pregio perché aiuta a capire come un ragazzo come tanti altri si sia trasformato in quello che diverrà un vero e proprio simbolo, un limite perché cinematograficamente parlando appesantisce parecchio lo svolgimento del film. Diciamo 2 pallini e mezzo.

Hackett 25/04/08 14:03 - 1867 commenti

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Il film risulta gradevole e moderatamente interessante. Purtroppo si ferma solo in superficie e lascia trasparire poco della personalità di Guevara, dipinto sempre in maniera troppo idealizzata. Restano i buoni paesaggi e le emozioni di un on the road di ambientazione insolita.

Pigro 25/07/08 09:18 - 9666 commenti

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Guevara, quando ancora non era “Che”, in moto su e giù per l’America Latina. Un film ben girato, ben ambientato e ben interpretato (ottimo Garcia Bernal), che fa scoprire un momento inedito della vita di un’icona del secolo scorso senza retorica. La cosa notevole di questo film, infatti, è che si tratta del racconto dell’esperienza di due ragazzi borghesi normali come tanti, curiosi di conoscere la vita e di conoscere davvero gli altri. Un bellissimo film sull’aspetto più vero e importante dell’età che porta dall'adolescenza alla maturità.

Soga 3/02/09 23:19 - 125 commenti

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L’origine della leggenda, o meglio la storia di come il ragazzo diventò l’uomo che diverrà mito. Il viaggio del giovane Ernesto Guevara attraverso l’America Latina, con le sue meraviglie e le sue miserie, in compagnia dell’amico Alberto Granado e della celebre Poderosa. Questo film racconta la presa di coscienza del futuro Che, con efficacia e abilità narrativa, ma è innanzitutto il racconto di un viaggio e di una grande, profonda amicizia. Un vero manifesto per chi crede che la passione politica nasce dal confronto diretto con la realtà.

Nando 27/05/10 15:08 - 3814 commenti

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Un "Che" prerivoluzionario che intraprende un viaggio tra le meraviglie naturalistiche del Sudamerica, incontrando popolazioni di varia estrazione sociale e imbattendosi in serie problematiche sociali. Ne esce un film narrativamente piacevole, tuttavia personalmente gradisco la prima parte del viaggio in cui è presente la motocicletta del titolo.

Giacomovie 25/05/10 19:20 - 1398 commenti

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Ci si diverte senza troppe pretese con una trama a sfondo avventuroso, una prima parte divertente e piena di ritmo ed una seconda un po' più monotona. Gradevole anche il lato "turistico" del film, con i bei posti sudamericani che il viaggio dei due protagonisti lascia ammirare. Interessante anche perché mostra il contesto in cui sono maturati gli ideali politici e rivoluzionari di Che Guevara. **!

Rebis 24/11/10 19:33 - 2337 commenti

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A piedi, abbandonata la motocicletta, inizia per Ernesto Guevara quel viaggio addentro all'America latina che prelude alla formazione di una coscienza sociale rinnovata. La struttura del road movie, per tappe esperienziali fondanti, rischiava di conferire ulteriore astrazione a un personaggio già vittimizzato da troppa mitologia: Salles tiene a bada epica e toni apologetici imprimendo un ritmo dimesso, cadenzato e osservando i personaggi con sereno distacco. Meglio De La Serna di Gael Garcia Bernal, più volenteroso che adeguato. La dirompente bellezza dei paesaggi stempera il didascalicismo.

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Harrys 13/09/11 02:17 - 687 commenti

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Fuga di cervelli in una regressione rivelatoria. Che si tratti del Che lo si capisce a film inoltrato, perlomeno per lo spettatore ignaro... un evenienza invero improbabile. Salles sciorina panorami evocativi che ben si confanno alla mesta voice-over del protagonista; è l'azione, semmai, a destare perplessità. Pur nella consistente durata filmica, l'improvvisa (o quasi) scintilla che scatta in Guevara appare sin troppo meccanica, richiedendo uno "sforzo" che lo spettatore, almeno in questo caso, non dovrebbe compiere. Comunque molto affascinante. ***

Grifun 19/04/14 00:30 - 24 commenti

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Più che un vero e proprio biopic, il film di Salles è un film sulle motivazioni che hanno portato questo ragazzo argentino a diventare famoso in tutto il mondo come il "Che". Vengono raccontati i fatti meno noti, il viaggio di Ernesto e del suo amico Alberto per tutta l'America latina, dove si confronteranno con realtà scosse da problemi e si troveranno a fare scelte decisive per il loro futuro. Da segnalare le musiche e la fotografia.

Vitgar 12/06/14 12:17 - 586 commenti

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Nei primi anni '50 due giovani studenti argentini, in sella alla "Poderosa", decidono di girare l'America del Sud. Uno di questi è Ernesto Guevara De La Serna che probabilmente neanche immagina che un giorno sarebbe diventato il "Che". La bravura di Salles è di evitare qualunque aggancio con i futuri sviluppi storici evidenziando una sincera e appassionata presa di coscienza della realtà Sudamericana dell'epoca da parte dei due ragazzi. Scenografia bellissima e ottima la colonna sonora di Santaolalla.

Deepred89 29/01/15 15:02 - 3706 commenti

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Difficile prescindere da ciò che il personaggio diventerà in seguito e infatti gran parte della curiosità suscitata del viaggio iniziatico del giovane nasce da ciò, ma va riconosciuto che le trappole del biopic sono evitate e il film scorre piacevole tra bei paesaggi, due protagonisti efficaci e figuranti ben scelti (ma il doppiaggio non è all'altezza) e un senso di solidarietà, di ottimismo e di candore collettivo che sembra uscire dalla Hollywood rooseveltiana. Politica a parte, un road movie qua e là monotono ma intrigante ed efficace.

Nancy 9/02/15 14:07 - 774 commenti

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Un bel racconto iniziatico a prescindere dal fatto di chi ne sia il protagonista; un viaggio attraverso l'America del sud e attraverso un diario che con la riflessione arriva a comporre le fila di una grande figura storica. Prima parte incalzante in sella alla moto, seconda che soffre moltissimo del rallentamento fino alla staticità nell'ospedale dei lebbrosi. Ottima comunque l'interpretazione di Bernal, che ci rende un Che Guevara fragile e sognatore come i migliori personaggi di Hollywood. Bella la soundtrack.

Lou 14/01/16 23:50 - 1121 commenti

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Il viaggio di formazione del futuro "Che", che a ventiquattro anni attraversa l'America Latina con il suo amico prendendo coscienza delle enormi ingiustizie presenti nella società sudamericana nei primi Anni Cinquanta. Tale viaggio lo cambierà per sempre ("Io non sono più io", dirà alla fine). Un road movie molto tradizionale nell'impostazione, che pone enfasi eccessiva sui comportamenti virtuosi dei due protagonisti ma che ha il merito di mettere al centro proprio la povera gente e la magnifica terra sudamericana.

Paulaster 6/09/17 10:34 - 4417 commenti

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Cronistoria del viaggio attraverso il continente sudamericano da parte del giovane Guevara e dell’amico Granado. Muovendosi su un doppio livello (paesaggistico e umano) rende bene l’idea del periodo nella sua rappresentazione. Ammirevole la parte ambientale (forse la fotografia è troppo satura), ma perde di sincerità quando infila il verbo del futuro Che con discorsetti qua e là a farne il simbolo un po’ ruffiano di ciò che diverrà da adulto.
MEMORABILE: Le cadute fuori strada della motocicletta “Poderosa”.

Magi94 1/01/18 23:05 - 952 commenti

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La perfezione assoluta del film biografico, perché riesce a dire quel che Che Guevara voleva dire nel suo diario Latinoamericana meglio dell'autore stesso. Può risultare incomprensibile a chi non conosca la figura di Guevara, ma la presa di coscienza della "maiuscola America" è narrata con una forza straordinaria, incarnata nei suoi paesaggi e nei suoi abitanti, mentre i dubbi del futuro rivoluzionario si dipanano con poesia lanciando un inno al "vagabondaggio, all'avventura, all'utopia e al romanticismo".
MEMORABILE: L'incontro con i minatori; Il finale con la voce narrante, fino alle fotografie delle facce incontrate lungo la maiuscola America.
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  • Discussione Raremirko • 16/01/16 00:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il film mi è piaciuto, ma non è che si impegni poi molto a rendere simpatico il Che, qui a volte brusco e quasi scortese.

    Mi ha abbastaza colpito questo aspetto.