Colombo in trasferta messicana, in vacanza fuori dalla giurisdizione proprio com’era avvenuto in ASSASSINIO A BORDO, il caso risolto in crociera che viene citato in apertura dal tenente Sanchez (Pedro Amendariz jr.) l’ospitale e simpatico poliziotto locale cui spetta d’indagare sulla morte del braccio destro (Robert Carricant) d’un celebre torero in pensione (Ricardo Montalban). Un caso al solito archiviato subito come incidente: l’uomo ha affrontato nell’arena d’allenamento il toro che il giorno prima aveva quasi ucciso suo figlio, aspirante torero. Ci ha rimesso la pelle. Niente di strano,...Leggi tutto a prima vista, ma Colombo – che trascina al centro dell’attenzione della stampa il suo collega puntando i suoi sospetti sul grande Luis Montoya, torero di fama nazionale – non crede sia andata così. “Il toro è stato usato come arma del delitto” afferma con sicurezza. Ma il movente? Quello sta tutto nel titolo della puntata (A MATTER OF HONOR anche in originale) e per scoprirlo sarà necessario un finale altamente deludente, che purtroppo vanifica in pochi minuti quanto di buono visto fin lì. Perché Ted Post (regista di un paio di Eastwood importanti e del precedente UN CASO D’IMMUNITA’) aveva saputo trovare il clima giusto, a metà tra l’indagine ufficiale e la “vacanza con omicidio”, dirigendo con perizia e lasciando a Montalban un ruolo che questi ha saputo interpretare al meglio. Peter Falk, sornione e insinuante come sempre, offre ottimi duetti col suo antagonista che contribuiscono a produrre un episodio breve (1h10’) ma piacevole.
Uomo incornato e Colombo incidentato in terra straniera. L’inizio è piuttosto movimentato. Purtroppo l’assassino ha poco mordente (è ingessato, esageratamente supponente). In questo modo appesantisce la narrazione lasciando tutto sulle spalle del tenente, che se la cava bene (anche se non è una delle sue migliori performance). Gli dà comunque una mano il suo equivalente indigeno. Colombo finisce quasi incornato da un vitello e semi avvelenato da un liquore in pochi secondi. Nel complesso, buono.
MEMORABILE: Quando il protagonista ex torero è faccia a faccia col toro, la colonna sonora è simile a quella de Lo squalo
Discreto episodio da 70 minuti che conta un assassino d'eccezione: Ricardo Montalban. Il metodo col quale questi elimina la vittima è molto ingegnoso e le scenografie messicane funzionano (anche se la città di Los Angeles manca). Peccato però per la sceneggiatura nel finale. Infatti non convincono né il movente dell'omicida (molto abbozzato) che la soluzione dell'enigma. Raggiunge la sufficienza.
Colombo in salsa mex per un'altra trasferta in terra straniera. Al di là del plot in sè, è interessante invece rilevare come da questo episodio si cominci ad attuare un'apertura della serie: benchè gli episodi siano sempre conclusi vi sono però espliciti rimandi metatestuali ad episodi precedenti (qui si fa riferimento alla crociera in cui il tenente risolse un caso di omicidio). Ted Post, regista di genere, dà quel sapore in più. Da antologia la battuta: "Deformazione professionale... quando si lavora anche in vacanza" - "Ah, da noi si dice loco!".
Uno dei pochi episodi che risultano francamente insoddisfacenti. Non per l'ambientazione inusuale (in analoghe occasioni Colombo ha dato il meglio di sè e anche qui il confronto con le usanze locali dà luogo a scenette gustose), né per la statura dell'interprete dell'antagonista, in quanto Ricardo Montalban sarebbe anche adatto al ruolo. Però il suo personaggio è scarsamente caratterizzato, per cui il movente del delitto appare davvero troppo debole. Anche il finale è piuttosto deludente. Voto 2 pallini e mezzo, il che per un Colombo è poco.
Vista l'ennesima replica ieri, uno degli episodi meno apprezzabili. Montalban è bravo e credibile, perfetto antagonista di Colombo (il doppiatore non vi sembra Foà?) la location è inusuale ma piacevole ma, al contempo, ne diventa il tallone d'Achille; un Messico da teatrino, personaggi di contorno assolutamente inconsistenti, caratterizzazione dell'assassino pressochè nulla, movente interessante ma fiacco. Falk non è ai suoi massimi recitativi e si vede. Sotto la sufficienza.
Qualcosa non ha funzionato. Se il movente è salvabile, per originalità o per difficoltà d'immedesimazione, quasi tutto il resto convince poco o per nulla. Il processo risolutivo è piuttosto claudicante e scarsamente coinvolgente. L'assassino passa d'improvviso dalla totale accondiscendenza all'insofferenza, il poliziotto autoctono è ridicolo, i personaggi secondari inutili e il finale mal gestito. Falk non brilla ma regge. A parte qualche sprazzo (ottima la scena dell'incidente) si sbadiglia.
Non molto soddisfacente questa puntata, a partire dall’ambientazione messicana che snatura i luoghi abituali di Los Angeles/Beverly Hills, in cui il nostro amato tenente si muove in modo goffo creando una sorta di ilarità (che è anche la caratteristica della serie). La vicenda parte bene, ma poi è mal gestita e si perde in inutili passaggi al limite del sornione; peccato, ma una puntata di Colombo malriuscita può capitare e in definitiva si contano sulle dita di una mano.
Uno dei tentativi più riusciti di innovare la serie, nel rispetto del modello tradizionale. L'episodio si caratterizza, infatti, per l'originalità dell'ambientazione, del movente e dell'arma del delitto, ma si è pur sempre di fronte alla solita indagine colombica con tanti piccoli particolari a cui prestare attenzione. Certo il duello Colombo-colpevole non è ai livelli di quelli con Cassidy o Milland o Culp, ma non certo per colpa del pur bravo Montalban. Non mancano scene comiche.
MEMORABILE: Il tamponamento iniziale e Colombo con il vitello.
Un episodio buono ma non eccezionale. Ricardo Montalban non ha la stoffa dei grandi assassini, è ingessato e troppo supponente; in più la caratterizzazione del personaggio è inesistente. Il piano delittuoso e l'alibi sono abbastanza buoni e ricercati, ma l'indagine risulta poco interessante. L'ambientazione insolita non convince del tutto (un Messico molto stereotipato), ma la regia di Ted Post è di qualità. Colombo è in forma, per quanto non al top, e si riscontra qualche gag. Un po' surreale il finale.
MEMORABILE: Colombo che tampona e viene accerchiato; Colombo: "Faccio il mio lavoro anche in vacanza" e l'indigeno "Da noi si dice loco!"
Un Colombo nuovamente in trasferta, questa volta in Messico. L'ex torero interpretato da Ricardo Montalban è talmente pieno di sé da far salire il nervoso e nonostante manchino duetti memorabili con Falk l'episodio risulta gradevole. Il tenente è in difficoltà per via dello spagnolo, ma svolge le indagini con la consueta maestria e l'episodio, pur non memorabile, cede solo nel finale, non troppo convincente. Buono.
Episodio ambientato in Messico e nel mondo dei toreadores, risulta tutto sommato gradevole dopo un inizio eccessivamente chiassoso e prolungato. Colombo trova in Montalban un avversario signorile e molto meno altezzoso dei precedenti, ma la sceneggiatura appare piuttosto debole soprattutto nell'argomentare il movente del delitto rendendolo probabile, ma non convincente. Finora si può dire che sia la puntata meno interessante.
Puntata in genere sottostimata a causa del movente (vero oggetto dell'intera indagine) che, alla fine, si rivela ai nostri occhi (estranei a quel mondo) poco convincente. Ma il punto di non eccellenza della puntata sta semmai nell'assenza di duelli efficaci tra tenente e assassino, quest'ultimo talmente supponente e riottoso a qualsiasi richiesta di rendere conto di alcunché che risulta un po' troppo distaccato ed evasivo. Nel complesso l'episodio è però simpatico e dotato di una sceneggiatura molto ben costruita (salvo, appunto, nel finale).
Niente da eccepire sull'ambientazione, con un'entrata in scena di Colombo molto piacevole (leggero tamponamento in auto e bagarre da parte di un gruppo di messicani che cercano di truffare il nostro) e un antagonista piuttosto affascinante. Così come lo sarebbe anche il movente che, tuttavia, rivelato solo in chiusura, finisce per risultare debolissimo e davvero al limite del credibile. Peccato, perché tutta la puntata è assai piacevole.
Buon episodio in trasferta messicana reso memorabile, oltre che dalla presenza del Montalban di Fantasilandia nelle vesti del cattivo, soprattutto dall'arma del delitto: nientemeno che un grosso toro da corrida. Colombo, come nel precedente Assassinio a bordo (anche citato nella puntata), viene coinvolto casualmente nell'indagine, lasciando lo svelamento del movente agli ultimi minuti (altra piccola particolarità che riesce a tenere sulle spine lo spettatore, sebbene lo stratagemma "psicologico" usato da Falk nel finale sia un po' lasciato al caso). Piccola e piacevole variazione.
MEMORABILE: Il sogno del giovane torero; Il tenente e il tamponamento "drammatico"; Colombo spaventato dal torello; Il confronto conclusivo col toro assassino.
Puntata gradevolmente atipica che vede Colombo in trasferta messicana alle prese con un omicidio commesso per mezzo di un toro (e infatti siamo nel mondo delle corride). Il vero mistero stavolta riguarda il movente, che verrà svelato soltanto nelle battute conclusive e per comprenderlo appieno bisogna entrare nella mentalità di un ambiente a noi completamente estraneo. Buono lo sviluppo dell'indagine, ottimo l'antagonista di Montalban, simpatico ma forse fin troppo malleabile il poliziotto locale di Amendariz.
Trasferta messicana per Colombo, lì in vacanza con la moglie. Resterà qualche giorno in più del previsto, giusto il tempo di risolvere un caso legato a un noto torero in pensione. Ciò che più piace è la costruzione del rapporto con l'ispettore locale (Amendariz jr.), all'insegna dell'ironia ma anche della tensione (si passa da un supposto incidente a un'accusa di omicidio). Falk appare stanco ma è invece in gran forma, Montalban rigido è ideale nel ruolo del torero e almeno fino all'ultima parte tutto gira alla perfezione. La conclusione delude un po' ma svela bene il colpo di scena.
MEMORABILE: Il caos per il tamponamento iniziale di Colombo; La citazione del caso di Assassinio a bordo (girato non a caso su una nave di linea per il Messico).
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CuriositàZender • 19/02/08 14:55 Capo scrivano - 47786 interventi
In apertura di episodio il tenente Sanchez (Pedro Amendariz jr.) cita alcuni particolari riferiti ad Assassinio a bordo).
Rispondo anche se dopo parecchio,il doppiatore di Montalban è ROBERTO VILLA assiduo frequentatore della serie, (la sua voce si sente in parecchi episodi).
*Roberto Villa: Ricardo Montalban *Marcello Tusco: Pedro Armendáriz Jr. *Aldo Barberito: Emilio Fernández *Roberto Bertea: Robert Carricart *Vittorio Congia: Enrique Lucero *Sergio Di Giulio: A Martinez *Alida Cappellini: Maria Grimm