Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 09

26 Ottobre 2009

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1982 (STAGIONE 9):


90. L'ORA DEL KILLER (Die Stunde der Mörder)
** Si apre con un processo che sancisce il fallimento di un caso precedente: Derrick non è riuscito a trovare le prove necessarie a incastrare un direttore di un ospizio che s'è incassato l'eredità di tre vecchietti da lui deceduti in circostanze poco chiare e questi viene liberato. Uno strano tizio (a sua volta non certo giovane) si presenta per avere all'ospizio una camera, sembra lì per indagare e qualche giorno dopo l'ambiguo direttore viene ucciso. In seguito la stessa fine fa un altro assolto per mancanza di prove, e sempre mentre lo strano tizio ronza nei paraggi (anche se al momento dell'omicidio è sempre ad assistere a qualche concerto con la nipote). Derrick non riesce a capire come l'uomo possa essere legato ai delitti e comincia a farlo seguire dal solito pedinator-specialist Berger. Forse qualche spiraglio sulla verità si apre. In fondo è tutto abbastanza chiaro fin da subito o quasi, nell'episodio, che basa la sua relativa riuscita più che altro sull'interpretazione del protagonista e sul suo sottile duello a distanza con Derrick. Piuttosto ripetitiva nei suoi sviluppi, la storia raggiunge senza spiegare quasi nulla il finale, sbrigativo e inevitabilmente deludente. Peccato perché la prima parte, in cui ancora non si capiva la direzione che l'episodio volesse prendere, sembrava costruita molto bene e risultava avvincente. (Zender)

*** Grande episodio sul tema della giustizia fai da te. Abbiamo come protagonista il compianto Hans Caninenberg, che è quasi un anticipazione del signor Borgelt dell'episodio omonimo (vedi il modo in cui si costruisce l'alibi durante ogni delitto). Egli infatti decide di fare giustizia (a modo suo) nei casi in cui i criminali siano stati assolti per mancanza di prove (almeno secondo la sua valutazione, sul fatto che siano davvero colpevoli il dubbio nello spettatore rimane, almeno nell'ultimo caso). Molto interessante. (Ciavazzaro)

**! Un arzillo pensionato passa tutti i giorni in tribunale a meditare vendette contro efferati criminali impuniti. Il tema è quello classico per la serie della giustizia fai da te, che offre così la possibilità a Derrick di fare il suo solito sermone moraleggiante nel colloquio finale con l'omicida e la sua banda. Le prove dei protagonisti sono comunque valide e il ritmo è vivace. Manca invece un qualsiasi abbozzo di indagine. (Gordon)


91. UNA TRAPPOLA PER DERRICK (Eine Falle für Derrick)
**! Qualcuno sta cercando di fregare Derrick! Una sera gli telefonano mentre è a casa ai fornelli, lo fanno andare a un appuntamento, non si presentano e il giorno dopo, al lavoro, l'ispettore scopre la sorpresa: è accusato di aver investito e ucciso un ubriacone in bici. Evidentemente qualcuno, la sera prima, gli ha rubato l'auto e con quella ha commesso l'omicidio addossando a lui la colpa (fanalini, vernice ecc. sono quelli dell'auto di Derrick). Poca riconoscenza al distretto: a parte Harry (ci mancava solo quello...) tutti lo spingono a confessare, lo danno per spacciato e lo spediscono forzatamente in vacanza. Lui non ci sta (ma va...) e indaga privatamente con Harry, chiedendo aiuto alla figlia della vittima. L'episodio comincia molto bene, e la prima parte intriga davvero. Un'indagine diversa dal solito, in cui Derrick combatte per la propria innocenza. Purtroppo però, dalla metà in avanti, le deficienze di una regia troppo ingessata affossano il tutto e conducono a un finale deludente. Belle musiche al pub, intanto, a cominciare da "Girls on film" dei Duran Duran. (Zender)

*** Dopo decenni di onorato servizio, il nostro ispettore si ritrova per la prima volta nella parte dell'indiziato, nello specifico per l'investimento di un ciclista ubriaco. Derrick e Harry dovranno quindi cimentarsi in un'indagine più complicata del solito, anche per l'impossibilità di condurla in modo ufficiale, dato l'indiziato. Nel complesso la puntata è abbastanza avvincente, mentre deludono un po' le prove dei perfidi antagonisti e la risoluzione finale. (Gordon) 


92. DI NOTTE IN UNA CASA SCONOSCIUTA (Nachts in einem fremden Haus)
**** Una coppia in auto fora davanti a una casa, di notte. Entra per chiedere aiuto (la porta è aperta) ma non vi trova nessuno. Solo un cadavere nella biblioteca! Spaventati, i due corrono da Derrick per raccontare la loro storia, ma quando tornano sul posto con la polizia un'ora dopo, del cadavere non c'è più traccia e la governante dice che si devono essere sbagliati. Lunghe ispezioni nella casa e nella biblioteca non portano a nulla, mentre intanto rincasano il proprietario e il suo socio. Forse c'è qualcosa di strano in loro, ma è tutto da stabilire... Episodio tra i migliori di sempre, pervaso da un clima di profondo mistero che aleggia fin dalle prime scene, confortato da musiche arabeggianti che hanno talvolta qualcosa di mistico. La soluzione è complessa e l'indagine è condotta una volta tanto con criterio. S'impegnano tutti, la sceneggiatura è valida e se non fosse per una regia un po' troppo compassata si rasenterebbe la perfezione. Molto diverso dagli episodi classici, convince persino nel finale, tradizionale punto debole. C'è persino qualche esterno a Zurigo, a conferma della singolarità dell'operazione. Più che un episodio di Derrick ricorda altri telefilm del mistero, anche se poi la presenza dell'ispettore e di Harry è ovviamente centrale. Divertente Stephan quando ammette, dopo aver sorseggiato con competenza, di non capire assolutamente nulla di vini: lo fa con naturalezza e sincerità spiazzanti! Da ricordare. (Zender)

**! Non è la prima volta, né sarà l'ultima, che un ottimo spunto di partenza viene penalizzato da uno sviluppo incapace di mantenerne in pieno le promesse. In effetti, quel cadavere volatilizzato crea un bel clima di mistero, ma già intorno alla metà si comincia a intuire tutto, e il finale appare piuttosto sbrigativo. Comunque un episodio dignitoso, perché stavolta Derrick e Harry indagano sul serio, e c'è spazio persino per la solitamente superflua scientifica. (Nicola81)

*** Un gran mistero, quello di un cadavere scomparso da uno studiolo, in piena notte, in una grande casa apparentemente vuota. L'indagine compiuta da Derrick & Co. è da manuale, con tanto di arrivo della scientifica, ispezione accurata dei luoghi, analisi psicologica dei personaggi. Per quasi un'ora si resta incollati allo schermo per riuscire a capire chi sia il colpevole: benché la cerchia sia ristretta, tutti possono avere un movente. Il finale, invece, pur non deplorevole, resta un po' tra lo sbrigativo e l'allusivo, soprendendo lo spettatore ancora intento a riflettere sull'intera vicenda. (Eresiarca)


93. VIAGGIO A LINDAU (Die Fahrt nach Lindau)
** Lindau, sul lago di Costanza, al confine Svizzero. Naturalmente, come in "Viaggio a Roma", il viaggio s'interrompe già a Monaco (evidentemente mancano i soldi in produzione per "evadere" dal capoluogo bavarese): l'imprenditore che ci doveva andare viene trovato carbonizzato nella sua auto, e qualcuno gli ha pure sparato. La famiglia (moglie, figlio e figlia, che si concede un bagno con tanto di nudo integrale in piscina) è in lutto, ma intanto in azienda quanlcosa non va: il contabile non ci capisce più niente. Mancano dei soldi, tanti soldi... Che dietro ci sia il papocchio? Episodio che poteva puntare meglio sull'idea di base e il colpo di scena, discreti, e che si lascia invece trascinare nel vortice della sonnolenza causa prove poco convincenti dei protagonisti e sceneggiatura fiacca. Derrick mediamente in forma, ma stavolta si fa soffiare l'intuizione vincente dal collega, una volta tanto attivo e in smagliante giacca di velluto con cravatta. Fuori nevica: è il rigido inverno germanico dal quale l'ispettore si protegge col suo cappottone delle migliori occasioni. Finale deludente... (Zender) 


94. UN CASO PER HARRY
(Ein Fall für Harry)
*! Harry saluta Derrick in stazione, in partenza per la montagna dove trascorrerà le vacanze. Un arrivederci da veri fidanzatini... Il tempo di uscire dalla stazione e zac, ecco la chiamata in auto per Harry: han fatto fuori il domestico di una villa durante una rapina. Arrivato sul posto, Harry conoscerà l'eccentrico e ciarliero proprietario, testimone del delitto, e la nuova governante, una bella giovinetta semicatatonica che non spiaccica una parola. Tra i due c'è un rapporto strano, e quando Derrick chiama dalla montagna è quasi invidioso: l'avrebbe voluto risolvere lui il caso! Ma Harry taglia corto e si arrangia. Salterà in breve fuori la numerosa famigliola della giovinetta, dal fare altrettanto enigmatico. Cosa si nasconde sotto? Esaurita nei primi venti minuti la curiosità di vedere Derrick in montagna e Harry costretto ad abbozzare da solo un'ipotesi investigativa, ci si accorge della povertà del soggetto, che si trascina senza guizzi verso un finale raffazzonato e nemmeno troppo chiaro. Ripetitivo, stanco, un episodio da dimenticare in fretta. Harry ci mostra quanto senza Derrick la serie funzioni poco. (Zender)

*! Episodio non particolarmente riuscito; infatti la mancanza dell’ispettore Derrick (in vacanza in montagna) pesa come un macigno. La sceneggiatura (seppur non da buttare) non regge molto, poiché è la regia che non c’è. Harry da solo non funziona, questo si sa, ma in quest’occasione sarebbe stato necessario aiutarlo con elementi addizionanti. Sornione. (Markus)


95. L'ALIBI (Das Alibi)
*! Una notte Harry soccorre per strada una bella giovane che pare a pezzi. La riporta a casa (vive in una pensioncina) e assicuratosi che stia bene se ne va. Il giorno dopo racconta la cosa a Derrick e quello lo prende allegramente in giro: "Dai che ti piaceva... dove l'hai portata..." e via di sorrisini. Tutto cambia quando si scopre che la sera stessa la ragazza s'è suicidata in stanza. Così ecco che s'indaga su che aveva fatto prima, perché era sconvolta... Si verrà in contatto con la classe di disegno che frequentava (modelli nudi sempre in scena...) e col suo boyfriend, il quale non la conta giusta.  No, niente droga per fortuna, solo accenni a violenza sessuale, giochini erotici tra giovani... Poi però morirà pure qualcun altro, e questa volta inatteso. Se la prima parte poteva essere gustosa e ben architettata, la seconda prende strade già viste affossandosi ben presto tra torme di sospetti buttati lì e false piste da seguire. Con un finale risibile e che prevede pure mascherature (in tutti i sensi) patetiche, ogni buon intento affoga nel solito ritmo catatonico che istiga alla pennichella. Harry voleva fare del bene, comunque, non aiutare la ragazza solo perché era "simpatica" (come dice Derrick) e incidentalmente pure una gran gnocca... (Zender)

***! Di alibi ce ne saranno più di uno, in questo piacevole episodio che inizia con il suicidio di una ragazza che, poche ore prima, Harry aveva incontrato fuori di sé lungo una scura strada. Diversi sono i temi, tuttora attuali, che vengono affrontati: la violenza sessuale e le sue conseguenze sulla vittima; la responsabilità individuale e collettiva; il difficile confine tra giustizia e vendetta; le relazioni di forza e rispetto tra giovani uomini e donne. Sullo sfondo, un istituto d'arte con le sue lezioni di disegno, un avvocato che rappresenta il peggio delle sua categoria - e finirà per pagarne le conseguenze - e una insegnante fin troppo umana. Derrick e Berger accompagnano una indagine che è, soprattutto, di Harry. (Eresiarca)
 

96. MUSICA DA CAMERA (Hausmusik)
** Un belloccio viene investito di notte appena uscito di casa, e qualcuno dall'alto ne è certo: l'hanno tirato sotto apposta! Derrick entra quindi subito in scena, con le rituali visite dai parenti per dare la ferale notizia. Il padre della vittima, un musicista in pensione che vive coi due figli rimasti, pare sconvolto: pretende di seguire Derrick nelle indagini e non lo molla. Si lascia trascinare dall'ira, di tanto in tanto, ma si divide tra interrogatori e visite alla moglie malata in casa di cura. In breve si viene a sapere che il morto non era esattamente uno stinco di santo; il solito spacciatore insomma, tanto che presto in scena entrerà un "collega" di questi per movimentare le acque. Un episodio mediocre, che se non fosse per l'inatteso colpo di scena finale (una lunga coda molto interessante) sarebbe semplicemente noioso e diretto senza un minimo di grinta. Poco vivace anche la sceneggiatura, che segue i binari classici impennandosi come detto solo nel finale. Il quadretto familiare con genitori e figli della vittima (lui compreso, visto che son flashback) a suonare in cameretta coi loro strumenti (sono tutti musicisti) aggiunge un tocco di squallore all'insieme, ribadito dagli insert calcistici chiaramente posticci quando si mostra un appuntamento allo stadio. Dimenticabile. (Zender)


97. L'UOMO DI KIEL (Der Mann aus Kiel)
** L'immancabile ex galeotto, appena fuori di prigione va dalla moglie e scopre che la donna si è risposata. Orrore: bigamia! Lui ci resta proprio male, ma le chiede una sola cosa: di andare a vivere in incognito con lei e il nuovo marito. Mica poco! Lei accetta e lo fa assumere come giardinere/autista, ma subito il nuovo marito viene accoppato nella notte. Chi mai sarà stato? Derrick e Harry, all'oscuro di tutto, cominciano le indagini e s'incuriosiscono: la famiglia ha qualcosa di strano. Non solo la moglie, che dopo la morte dell'uomo si trasforma per lunghi tratti in un mezzo vegetale, ma anche il figlio. E quel giardiniere, che tutti sembrano apprezzare per l'infinita gentilezza... cosa nasconde? Ci sarà un secondo cadavere. Episodio dalla trama non particolarmente originale ma accettabile, poco vitalizzato da un cast deludente. Impacciati gli incontri matrigna/figlio, finale squallido. Nella norma insomma, ma senza assolutamente nulla di memorabile che lo possa far ricordare. Uno di quegli episodi che fa mucchio.... (Zender)


98. UN FIGLIO DIVERSO (Ein unheimliches Erlebnis)
*! Uno strano tipo abbronzatissimo invita la moglie del capo (una babbiona) in macchina mentre quest'ultimo folleggia con le segretarie a una festa. La riempie di complimenti e ferma l'auto in un vicolo per concludere, ma lei gli chiede di andare un po' più avanti e i due finiscono in mezzo a due malavitosi che ne stanno soccorrendo un terzo in fin di vita. Glielo caricano in auto a pistole spianate e ciao, ma l'improvvisata coppia non avverte la polizia e scarica l'uomo (morto, nel frattempo) su una panchina. Era un noto scassinatore, orgoglioso di rubare, e la moglie una scorbutica non certo così onesta che sa molto e non dice nulla al povero Derrick. I figli tre fessacchiotti che non sanno come reagire e tacciono. Una trama intricata ma mal sviluppata, partita bene con l'approccio alla babbiona ma che si arena presto seguendo tutt'altre strade e finendo con l'unirle malamente. Odiosa la mamma dall'occhio sbieco (anche se quando compare Derrick che le chiede se sa chi lui sia risponde imperturbabile: "me lo dica, prima di farmi morire di curiosità"), ma peggio ancora i figli dall'aria stracca e le loro personali indagini. Meglio allora Harry con occhiale da sole tutto il tempo o quasi, che si fa seminare in un inseguimento come un pivello. (Zender) 

**! Episodio interessante che da una certa premessa prende poi direzioni inaspettate, tra ambienti malavitosi, palestre di dubbia reputazione e figli che vestono i panni dei giustizieri fai da te. Come in molti episodi, una vera e propria indagine non c'è, e il lavoro del dinamico (ehm) duo è facilitato dagli altri personaggi che tra tampinamenti e indagini improvvisate sbrogliano la matassa. Uno dei tanti episodi dell'epoca in cui compare un altro dei prezzemoli della serie: Dirk Dautzenberg, con la sua faccia che ispira tristezza e mestizia, in quegli anni molto presente (memorabile il "sei uno sporco maiale" da "Una vincita al lotto"). Da segnalare la sigla di chiusura: è la stessa già sentita in "78 - Il conto non torna". (Robykeys82)
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