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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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Gugly 15/01/08 21:32 - 1187 commenti

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Senza trucco e senza finzione, Eduardo nel suo ultimo lavoro attraversa una vita tra successi, amori, accorgendosi pian piano che non puoi liberarti dal giogo delle apparenze, delle finzioni, pena il mancato superamento del "cosa dirà la gente" e chissà nell'altro mondo... Rappresentazione di vaga eco pirandelliana all'apparenza complessa ma in verità agibile e che tocca le corde di ognuno di noi rappresentando la vita che vivono in molti, senza tanti giri di parole.
MEMORABILE: Il funerale.

Rigoletto 20/08/14 11:40 - 1786 commenti

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Un grandioso De Filippo firma una commedia amara, nella quale il pover'uomo deve difendersi dalle malelingue, dai falsi amici, dalle beghe familiari in un turbinio di emozioni e sentimenti. L'ascesa di un solido professionista ridotto, nella sua vecchiaia, "a vivere come un albero", facendo i conti con il fallimento dei rapporti familiari e la delusione di vedersi negata anche quella gratifica umana e affettiva per gli sforzi di una vita. Cast perfetto e, soprattutto, un meraviglioso Luca de Filippo, capace di tenere testa al grande Eduardo.
MEMORABILE: Il discorso di Guglielmo ai figli su Bonaria "la profumiera"; Il malato curato dal veterinario; Il rapporto Speranza-La Spina.

Rambo90 11/01/15 18:36 - 7697 commenti

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Ultimo gioiello scritto da Eduardo, un'apologia di tutta la sua cantata dei giorni dispari, con il protagonista completamente alienato e inviso a ogni altro personaggio, con una famiglia disgregata e fasulla e l'ipocrisia che alberga in ogni animo (tranne che in quello di Guglielmo Speranza, ultimo baluardo del sentimentalismo). Bravissimo ovviamente Eduardo, ma anche Luca in uno dei suoi personaggi più riusciti (e sgradevoli), ottimi anche gli altri. Non mancano momenti ironici e caricaturali, in perfetta linea con il contesto.

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  • Curiosità Gugly • 29/03/08 16:51
    Portaborse - 4710 interventi
    Durante una replica dello spettacolo nel 1975, nel corso del terzo atto, Eduardo raccontò che ad un certo punto qualcuno spense la luce e fu buio pesto per qualche secondo....era un infarto.
  • Discussione Gugly • 29/03/08 17:30
    Portaborse - 4710 interventi
    Mai come in questa ultima commedia ci sono così tanti richiami a Pirandello,che conobbe il giovane Eduardo e collaborò con lui: Guglielmo Speranza non è solo un rimando a Shakespeare, come sostengono molti studiosi, ma è anche il nome del personaggio di " Ma non è una cosa seria"; il discorso iniziale del dialogo tra il personaggio e l'autore richiama i Sei personaggi; le vessazioni di moglie, suocera e nuora richiamano il Fu Mattia Pascal. Infine, le ultime volontà del vecchio protagonista si ispirano alle vere ultime volontà di Pirandello,che chiese che il suo corpo fosse lasciato nudo nelle esequie.
    Chissà, Eduardo, sentendosi quasi al compimento del cammino su questa terra ( e complici forse anche i problemi cardiaci che esploderanno proprio durante una replica di questo spetaccolo) riguarda a quello che ha considerato un suo padre artistico dopo il padre naturale Eduardo Scarpetta.
    Da parte di chi scrive onore al merito di aver di mescolato i dubbi e le angosce esistenziali di Pirandello con le umanità dolorose ma forti di personaggi come Bonaria...
    Ultima modifica: 30/03/08 01:38 da Gugly
  • Discussione Gugly • 13/11/09 21:48
    Portaborse - 4710 interventi
    Ogni volta che rivedo questa rappresentazione (a proposito, proprio in questi giorni è rieditata in dvd con Repubblica/L'Espresso) mi incanto e mi commuovo, anche se non dovrei.

    Io non vedo l'impianto a quadri ripreso da Brecht o dalla tradizione napoletana, come dicono gli esperti...no, io vedo la storia di un individuo come tanti, una vita normale che fa incontri normali, ma che non riesce a compiere fino in fondo la propria volontà, in quanto si mette paura ora della moglie, ora della gente, ora degli "amici" che si impicciano, si infilano tra le sue gambe elargendo pareri non graditi che il protagonista non ha il coraggio di ignorare per seguire la propria volontà più autentica.
  • Discussione Gugly • 1/11/14 10:00
    Portaborse - 4710 interventi
    Riflessioni in occasione del trentennale della morte di Eduardo De Filippo opportunamente celebrato anche dalle istituzioni (ieri grande celebrazione in Senato con recita di poesie di Luca De Filippo, Toni Servillo, Lina Sastri, Silvio Orlando e altri): naturalmente dopo la morte sono tutti santi, De Filippo padre nobile, ecc.ecc.
    Ovviamente Dagospia come al solito controcorrente non esita a pubblicare un articolo in cui emerge il drammaturgo ma soprattutto l'uomo con il suo evitabile carico di difetti, il link è questo:
    http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/30-anni-senza-eduardo-de-filippo-scena-so-esattamente-come-muovermi-87649.htm
    Ebbene, da appassionata studiosa dilettante di Eduardo vi confido una cosa: l'articolo non dice nulla di strano e soprattutto e niente che non fosse già noto!Il grande drammaturgo napoletano era un attore, quindi aveva voglia della ribalta ed era geloso se qualcuno raccoglieva più consensi di lui, era un capocompagnia, quindi doveva tenere a bada un sacco di gente; soprattutto aveva un carattere difficile magari derivante dalla sua storia personale di figlio illegittimo del grande Scarpetta...d'altronde la sua famosa rottura col fratello Peppino del 1944 è lì a testimoniarlo.
    Infine, è lo stesso Eduardo a parlare in una cerimonia pubblica a cui intervenne pochi mesi prima di morire del "gelo delle sue abitudini teatrali...la mia vita è stata una vita di gelo!"
    Era un uomo con pregi e difetti, ed è anche un grande autore del XX secolo.