La rosa tatuata - Film (1955)

La rosa tatuata
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Rose Tattoo
Anno: 1955
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Da Tennesse Williams. Oscar ad Anna Magnani come miglior attrice.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da Tennessee Williams un film che il regista Daniel Mann trasforma in un veicolo promozionale per Anna Magnani, che ci vinse addirittura un Oscar come migliore attrice riuscendo a dimostrare al mondo ciò che l'Italia già sapeva: l'abbiamo sempre apprezzata, abbiamo sempre capito quanto le sue doti meritassero la ribalta internazionale. E certo questo LA ROSA TATUATA acquista un senso per la sua presenza, film altrimenti dimenticabile che nel secondo tempo porta in scena un Burt Lancaster versione scemo del villaggio non esattamente trascinante. Meglio allora quando il dramma della morte prematura del marito aveva cambiato Serafina delle Rose (la Magnani, per l’appunto) in...Leggi tutto una donna irritabile e imprevedibile, trasformando l'incontro col pretendente di sua figlia (un marinaio) in un grande momento di cinema. Quando invece dal dramma ci si sposta verso la commedia il film ci perde in profondità, mostrando un Lancaster (fa il camionista, con un debole per Serafina) eccessivamente sopra le righe e una Magnani che fatica a contenerlo. Evitabili i siparietti romantici della figlia, a dimostrazione di un film altalenante che non può non lasciare l'amaro in bocca, nonostante l’indubbia bravura della protagonista. Musiche modeste, buona invece la fotografia in bianco e nero. Un bel ritratto di donna, in definitiva, confuso in un contesto purtroppo modesto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/06/08 DAL DAVINOTTI
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Daniela 18/02/09 17:15 - 12625 commenti

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Con questo dramma di Tennessee Williams, scritto apposta per lei, Nannarella ci prese l'Oscar. E se si guarda solo la sua interpretazione ci poteva anche stare, considerato il ritratto sanguigno della vedova Serafina, dedita al culto del marito morto. Però è la coppia ad essere sbagliata: Burt Lancaster nei panni del camionista Alvaro è troppo bello, vitale, sicuro di sé (a teatro il suo ruolo era ricoperto da Eli Wallach, una bella differenza). Lo squilibrio inficia il realismo della storia, che avrebbe guadagnato da toni più sommessi.

Galbo 20/02/09 09:17 - 12380 commenti

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Tratto da un'opera teatrale del celebre drammaturgo Tennessee Williams, rappresenta il film della consacrazione americana di Anna Magnani (con quest'opera vincitrice dell'Oscar). Si tratta di un drammone sentimentale monopolizzato dall'attrice romana che ne è la mattatrice assoluta. Per il resto si tratta di un'opera piuttosto convenzionale, abbastanza prevedibile nello svolgimento e negli sviluppi. Lancaster è bravo ma poco adatto al ruolo.

Nando 23/04/10 03:13 - 3810 commenti

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Il film, tratto da un dramma di Williams, è ricordato per il premio Oscar a Nannarella. La sua è un'interpretazione sofferta e goliardica che trova un Lancaster gigionesco ed infantile e financo troppo teatrale in certi spunti. Tuttavia l'orgoglio della Magnani sviluppa trame ed atmosfere, lievemente nebbiose, che rendono dignitosamente realistica la trama.

Stefania 11/04/11 00:57 - 1599 commenti

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Mi ricorda Lo specchio della vita, narrato privilegiando però il punto di vista della madre rispetto a quello della figlia. Come molti melò, è incentrato sul conflitto tra due donne: la dinamica più complessa e dolorosa è quella tra Serafina e Rosa, non quella tra Serafina e Alvaro, che è una schermaglia amorosa abbastanza fiacca. E' anche una storia di auto-emarginazione, di orgoglio e di resa alla forza della vita e del desiderio, non ha la morbosità di altri drammi di Williams, ma è potente. Dialoghi ridondanti per una Magnani fiammeggiante.

Atticus85 5/06/11 12:16 - 107 commenti

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A dispetto della sua fama, non è un film memorabile; o meglio, è entrato nella storia per l'intensa interpretazione della Magnani che, su un copione scritto apposta per lei dal grande Tennessee Williams, portò in Italia il primo Oscar dato ad un nostro attore. Il melodramma in sé è piuttosto enfatico e sovraccarico e soffre anche l'eccessivo gigionismo degli interpreti (Nannarella ha sempre dato il meglio in patria), tuttavia è impossibile non restarne rapiti. Da non perdere, nel bene e nel male.
MEMORABILE: "Lasciatemi stare, andate via, che volete andate via...": una Magnani da brivido!

Addison 18/07/12 16:56 - 90 commenti

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Doppio omaggio - all'Italia e all'adorata Magnani - da parte di Tennessee Williams, qui però non al suo meglio, anche se in vena insolitamente ottimistica. Il film è una versione tutto sommato fedele del dramma teatrale, con tanto di metafore piuttosto ridondanti sulla rosa del titolo, diretta in maniera abbastanza anonima. Certo c'è Anna Magnani, che è oggi la ragione principale per cui il film non solo si può vedere ma va visto. Una Magnani non al livello delle sue migliori prove italiane, forse, ma potente, ferina, fortemente espressiva.

Smoker85 10/02/13 20:27 - 487 commenti

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Uno dei titoli americani della grande attrice romana, è in verità basato su una trama non entusiasmante ma ritagliata appositamente sul talento della protagonista. E senza di lei (come del resto anche altre pellicole, a mio avviso) troveremmo difficilmente dei motivi per guardare questa pellicola. Però spezzo una lancia anche a favore della per me ottima interpretazione di Burt Lancaster, degno contraltare che regge la scena forse meglio del Brando di Pelle di serpente. Simpatici i personaggi secondari.
MEMORABILE: Mangiacavallo che illustra i suoi natali; Il dialogo di presentazione tra Jack Hunter e Serafina, con questo che si dichiara "puro".

Lucius 22/07/14 15:28 - 3015 commenti

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Il tatuaggio è qualcosa d'indelebile, come l'amore. E chi meglio della Magnani avrebbe potuto incarnare la passione di una donna verso l'uomo amato? L'opera omnia di Nannarella a cui la stessa ha prestato anima e volto doveva servire, secondo gli intendimenti di Tennessee Wiliiams, a farla conoscere a Hollywood: sarà la pietra miliare di una carriera che ha fatto onore alla settima arte. Qualcuno disse che al confronto di questa performance le dive americane risultavano di cartapesta. Un capolavoro indelebile, stilisticamentei ineccepibile. Cult.

Rigoletto 12/09/14 17:47 - 1785 commenti

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Il film in sé è bello ma non straripante e la Magnani, fiera e indomabile, si prende la scena come solo lei sa fare, prima reggendo da sola il film per quasi un'ora e poi mantenendo lo scettro ex-aequo con Burt Lancaster, qui in un ruolo lontano da quelli che lo hanno reso celebre; forse non sarà il miglior Lancaster, ma è una prova interessante nel carnet dell'attore. Oscar meritatissimo per la Magnani.

Faggi 21/11/22 22:23 - 1549 commenti

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Anna Magnani vale da sola la visione. Certe forzature, più che altro concentrate sul personaggio del pur bravo Lancaster, saltano agli occhi. Tutto si svolge in un equilibrio melò e l'amore folle incarnato e restituito dalla protagonista da Oscar tiene alta la temperatura emotiva. Temperatura che determina lo scarto dalla norma ma corre anche il rischio dello sbilanciamento psichico su un solo personaggio.

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