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Anno: 2000
Genere: giallo (colore)
Regia: Corrado Colombo
Note: Remake del film "Sul filo del rasoio" di Joe D'Amato.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/11/08 DAL BENEMERITO DAIDAE
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Mco, Herrkinski - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Daidae, Homesick, Corinne - Gravemente insufficiente!:
B. Legnani, Panza, Faggi
Giallo che è un inno alla banalità. Alcune scene sanno di già visto, altre sono tanto stupide da risultare irritanti, alcuni personaggi appaiono e scompaiono senza una logica. Alla fine questo giallo del poco prolifico Colombo lo ricorderemo solo per la graziosa protagonista e la discreta ambientazione.
MEMORABILE: La scena dell'investimento.
Prosaico. La sceneggiatura di Daniele Stroppa procede per accumulo di tutti i luoghi comuni e gli stereotipi del giallo italiano anni Settanta e Ottanta – omaggiato anche dalle bellissime presenze della Brochard e della Monreale - senza riuscire a replicarne la tensione emotiva. Si tratta però di un prodotto per la tv e bisogna quindi riconoscere che il regista Colombo si è assunto una certa responsabilità nell’esibire nudi, sesso e delitti piuttosto efferati. Peluso è un ambiguo playboy sulla falsariga (molto falsa, in quanto ad ombroso appeal) del George Hilton martiniano.
MEMORABILE: L’incubo di Giuliana Gemma; la bellezza di Cinzia Monreale.
Recitazione e doppiaggio, spesso terribili, sono un dazio che si paga subito. Per metà, nonostante i vistosi difetti, riesce ad essere un thrillerino assai modesto, ma guardabile. Purtroppo tutto crolla nella seconda parte, quando le carenze diventano insormontabili e il film appare pure interminabile. Peccato, poteva risultare per lo meno decoroso. Come segnala Giusti in Stracult, l'ispettore si chiama Freda e la prima vittima Chabrol...
Noiosissimo giallo che si perde in una sceneggiatura striminzita gonfiata a dismisura con vuoti dialoghi e altre amenità. Il cast si salva grazie al raffazzonato doppiaggio con labiali che a volte sono sfasati. Peccato che ci tocca sentire Flaherty credibile quanto Tomba nella sua unica esperienza cinematografica. Il regista sembra avere persino la mano, visto che inserisce qualche effetto Vertigo, ma poi rende le inutili scene di sesso come se fossimo in un softcore (o peggio). Insomma, un prodotto tirato via e nemmeno divertente. Tremendo.
Una ragazza giunge nella casa in cui tempo prima sua madre passò a miglior vita, ma cela a tutti la sua identità. E tutto intorno il panorama mostra subito scorci di morte inquietanti. La pellicola di Colombo è opus di genere italiano che spesso ha acceso le smanie collezionistiche, a causa di una (iniziale) scarsa visibilità. La trama ripete cliché risaputi nel contesto giallo e si bracamena tra agguati, sangue e una recitazione che va presa per quello che è (Peluso imbarazzante, la Gemma un pochino meglio). Camp addicted only o quasi.
MEMORABILE: La scena iniziale.
Un thrillerino noioso, prevedibile e recitato molto male, con una prima parte in cui non succede praticamente nulla e una seconda in cui ci si chiede quando finirà questo strazio. Cliché e richiami al giallo italiano di ben altra fattura si sprecano, riuscendo a tratti a creare un po' di atmosfera e qua e là fanno timidamente capolino un filino di tensione, qualche sequenza discreta... ma il risultato finale è di soporifera mediocrità.
Tentativo di rinverdire il giallo/thriller all'italiana, più degli '80 che dei '70 a dire il vero. Se la fotografia e le musiche un po' demodè, volute o meno sono apprezzabili ed evitano il senso di certa robaccia girata in digitale dei 2000, mentre sul versante di sceneggiatura e recitazione andiamo male; discreti Gemma e Flaherty, Peluso recita come un calciatore; si salva la Monreale grazie all'esperienza. Nel complesso avrebbe potuto essere un discreto lavoro alla Bava Jr., ma l'assenza di sangue e la banalità del movente omicida affossano tutto.
Insopportabile (se non si è in vena di sorbirsi una quantità esasperante di raffazzonati cliché del giallo all'italiana dei tempi d'oro, d'argento e di piombo). La fattura (televisiva) è insipidamente (falsamente) audace, ruffiana nei movimenti di macchina, banale nella drammatizzazione dei personaggi (interpretati tra il disastroso e l'insufficiente); vacua nella tensione psichica, confusa nell'andamento; fitta di lentezze, scene inutili e dialoghi anemici; dispensatrice (a vanvera) di pseudo-erotismo. Tripudio del luogo comune. Sbadigli.
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- Scrive Fansmovie:
Una donna, Martine Chabrol, viene aggredita e uccisa nella piccola spiaggia privata di una villa sul lago. La misteriosa morte viene archiviata come incidente, anche se la scomparsa dei gioielli della vittima lascia non pochi dubbi.…Un anno dopo, la villa viene affittata da Francesca Laurenti. La ragazza ha un passato oscuro, tiene nascosta una pistola e ha problemi d'alcolismo ma soprattutto è ossessionata dalla presenza della vittima annegata.
Dice Zender: Caro Fansmovie, grazie di aver inserito la trama, però come ben specificato nella scheda di commento a noi interessa prima di tutto il tuo commento, non la trama. Se la trama la si vuol scrivere la si deve far stare in una, due righe aggiungendoci sempre cosa si pensa del film. Per questo ho dovuto cancellare il tuo "commento" e trasferirlo qui, visto che è una semplice esposizione della trama. - E' un film che non ho visto ma ho letto un gran bene sulla rivista "Nocturno" e avendo visto e apprezzato "CON GLI OCCHI DELL'ASSASSINO" dello stesso regista (C.Colombo) e sceneggiatore (Daniele Stroppa)credo che sia un film più che meritevole.Ultima modifica: 26/11/08 01:27 da Zender
- Benissimo. Nel caso in cui il film non lo si sia visto bisogna accendere uno "standby" e non fare un commento. I commenti si fanno solo a film che si son visti. Per sapere come accendere uno stand-by leggi qui:
https://www.davinotti.com/index.php?option=com_content&task=view&id=11&Itemid=77
Ad ogni modo questa volta l'ho trasformato io in stand-by, no problem. - Sì, anche senza accenti i nomi si trovano lo stesso. Non serve correggere (anche se adsso lo ho fatto).
