L'ottavo giorno - Film (1996)

L'ottavo giorno

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/09 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 15/02/09 09:49 - 12380 commenti

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Harry stimato professionista separato dalla moglie conosce un ragazzo affetto da sindrome di Down, Georges, fuggito dall'istituto che lo ospita. Seconda opera del regista di Toto le héros, L'ottavo giorno è la storia del rapporto tra due esseri umani infelici per motivi diversi e della metamorfosi che subisce il solo apparentemente più realizzato dell'altro. Sebbene indugi un pò troppo nel sentimentalismo, si tratta di un film che affronta in maniera piuttosto efficace il tema della diversi

Cangaceiro 2/03/11 19:24 - 982 commenti

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Quasi un Rain man alla francese, in cui un manager allo sbando si riconcilia con la vita grazie alla vicinanza con qualcuno che sta peggio di lui: un funambolico e vivace ragazzo down. Troppa melassa e anche tanta furbizia con uno sfruttamento a tutto campo dell'innata simpatia di Duquenne, attore diversamente abile più gigione di molte star hollywoodiane. Auteil riesce a tenergli testa condividendo con lui la Palma d'oro del Cannes 1996. Van Dormael esagera coi tocchi onirico/surreali e azzecca pochi momenti davvero divertenti. Ruffiane le musiche.

Lythops 8/04/11 18:36 - 1019 commenti

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Film quasi documentario, sotto certi aspetti, sulla assoluta falsità del mondo del marketing e di ciò che accade nel momento in cui un forzato dell'ottimismo scopre che il mondo pubblicitario che ha sposato è diverso dalla realtà. Van Dormael assesta un bel colpo dopo Toto l'Heros: gran prova di Pascal Duquenne (attore down) e di un cast ottimamente diretto nonostante la presenza, a volte, di un eccessivo sentimentalismo.
MEMORABILE: "Potete guardarvi con maggior fiducia?" "Fiducia in cosa?" "Nel futuro" "Ah".

Saintgifts 18/09/14 17:08 - 4098 commenti

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Stile riconoscibilissimo quello di Van Dormael, anche se solo al suo secondo lungometraggio. L'impressione è che il regista giochi furbescamente sulla simpatia di Pascal Duquenne e sul mondo delle persone down, messo a paragone con quello quotidiano delle persone "normali" mostrandone il lato meno bello, e questo diminuisce il valore della pellicola, che comunque ha il merito di sollevare riflessioni sull'argomento. Evidenti spunti presi da Rain man e da Qualcuno volò sul nido del cuculo.
MEMORABILE: Georges spia le compagne che fanno danza classica.

Pinhead80 30/08/19 19:12 - 4719 commenti

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Questa raccontata da Jaco Van Dormael è la storia molto bella e fantasiosa (in certi momenti forse si esagera anche un po' in questo) di un'amicizia particolare che cresce nel tempo tra un uomo dalla vita monotona e in piena crisi familiare e un ragazzo affetto da sindrome di Down. I due col tempo riescono a "incontrarsi" e a volersi bene nonostante le diffidenze iniziali e le situazioni al limite del grottesco in cui si vanno a cacciare. Di fondo un velo di tristezza accompagna tutta l'opera. Unico difetto l'eccessiva durata.
MEMORABILE: Gli incontri con il camionista.

Siska80 26/10/20 16:10 - 3737 commenti

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Come in Rain man di Levinson una persona sana e una affetta da problemi di sviluppo si trovano ad affrontare svariate avventure davanti a uno spettatore che non ci mette molto a capire come quella più intelligente e sensibile sia proprio la seconda. Bellissimo film che acutamente mescola commedia e dramma in egual misura senza tralasciare di descrivere la realtà nei suoi vari aspetti (una realtà figlia di un'epoca in cui i down erano sottovalutati e non di rado emarginati). Bravissimo Auteuil ma soprattutto Duquenne (entrambi giustamente premiati); finale intriso di lirismo.
MEMORABILE: Harry abbandona Georges in strada.

Magerehein 7/01/23 12:16 - 985 commenti

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Manager e padre fallito si imbatte in un ragazzo down fuggito dall'istituto in cui dimorava; le vite di entrambi cambieranno. Sebbene il film duri quasi due ore e sia discretamente ruffiano (ma del resto questo è l'espediente più facile per far presa sullo spettatore), riesce comunque a dare momenti sinceramente emozionanti e a far trasparire chiaramente tutte le difficoltà che un "diverso" può avere nel rapportarsi con la società (individui che magari saranno anche "normali", ma spesso e volentieri non migliori). La valida prova dei due protagonisti aiuta. Merita una visione.
MEMORABILE: Il monologo di Georges sulla creazione ("se tocchi un albero, diventi un albero").

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