Dopo il successo ottenuto con 300 Zack Snyder affronta un’altra graphic novel, questa volta ben più celebre e celebrata: da "Watchmen", uno dei più importanti fumetti degli ultimi trent’anni, trae un film ambizioso che ben mantiene le promesse di chi si aspettava, da quelle pagine magiche, qualcosa di diverso dal solito film di supereroi. Perché il film di Snyder qualcosa di più e di differente lo è senz’altro: più articolato, fantasioso, complesso, molto più sovrastrutturato rispetto a quanto passa oggi al cinema nel genere. Una storia intrigante, che prevede due diverse generazioni...Leggi tutto di supereroi “normali” (vigilantes col vezzo del costume, ma senza superpoteri tranne in un caso, seppur eclatante) alle prese con un misterioso omicida che pare volerli eliminare dalla faccia della terra. Non sarà tanto facile capir di chi si tratta, e nel frattempo il regista, grande ammiratore del fumetto originario, ha il tempo di mettere in scena il suo cinema spettacolare, fatto di infiniti ralenti e dominato da un gusto visivo assolutamente non comune. C’è meno azione rispetto ai film analoghi, ma c’è molta più attenzione alla storia (grazie ai molteplici spunti di partenza), e l’aver ambientato la vicenda ai tempi della Guerra Fredda (ma cambiando alcune verità storiche a proprio piacimento) permette un approccio originale e, almeno in apparenza, più maturo rispetto alla media. Gli effetti speciali sono dosati ma colpiscono, la descrizione dei personaggi è per forza di cose sintetizzata ma fa intuire come Gibbons e Moore avessero saputo demolire il manicheismo tipico dei fumetti. La prima parte, al di là di titoli di testa molto lunghi e virtuosi (sulle note di "The time they are a-changing" di Dylan) appare un po’ inconcludente e frenata, ma col passare dei minuti il quadro generale si fa più chiaro e si riesce ad apprezzare la complessità dell’opera. La scelta di non puntare sul divo di grido ha permesso di investire in altri campi. A partire da una colonna sonora ricca di brani immortali, che vanno da Simon & Garfunkel ("Sound of Silence") a Jimi Hendrix a cose più inusuali ma molto eighties come i 99 luftballons di Nena. Massima attenzione alla messa in scena e all’uso della computer graphic con risultati che forse non saranno il massimo dell’originalità ma hanno l’indubbio pregio di essere girati splendidamente, tra luci e colori di grande impatto. Non viene risparmiato qualche inatteso tocco splatter (non dimentichiamo che Snyder si fece conoscere col remake di Zombi) e il finale (pur cambiato) mantiene intatto lo spirito del fumetto. Un film che farà storcere il naso ad alcuni, ma che indubbiamente (salvo qualche parentesi poco azzeccata come l'amplesso sfrenato sulla navetta o l'interminabile monologo del dottor Manhattan su Marte) valorizza visivamente un’opera già entrata di diritto nel novero delle più grandi nel suo ambito.
Non sono prevenuto nei confronti di Snyder, che ha ben riadattato il mio film preferito (Zombi). Non ho disprezzato (più di tanto) le scazzotate adrenaliniche di 300. Eppure mentre tornavo a casa in macchina non potevo constatare quanto brutto sia questo Watchmen. Ero incuriosito dal trailer e dalle recensioni, che lo descrivevano come un film d'azione. Invece noia a go go, canzoni sparate a caso ("99 ballons" su tutte), sesso ridicolo, azione dopo un'ora e mezza, dialoghi vani, metafore poco chiare, monolghi devastanti, e infine la verità dalla mia ragazza, che reclamava i 7 euro del biglietto.
La trasposizione che tutti gli amanti del capolavoro di Alan Moore si aspettavano alla fine si materializza. Sì, Zack Snyder, seppur commettendo alcuni peccati veniali (la scena di sesso e alcuni ralenty potevano essere evitati) consegna ai fan dello Smile un'opera complessa e quasi mai stucchevole. Forse di più non si poteva chiedere. Alcuni aspetti del fumetto (come l'approfondimento dei personaggi secondari) è impossibile riportarli in un lungometraggio. Anche il finale alternativo ci sta. Who watch the watchmen?
La filosofia di fondo è riconducibile alla graphic novel. Il non trascurabile contorno, considerando l'arduo compito traspositivo, non è affatto male. Seppur Snyder si contenga con i ralenty (a differenza di 300), seguita a non convincermi, nonostante dimostri una lodevole fedeltà formale con le vignette di Moore, rendendo parecchio (visivamente parlando). Taluni brani della (montata male) colonna sonora stonano: la "Cavalcata" e "Sound of Silence", ad esempio. Folgoranti i titoli di testa, sulle note di "The Times They Are a-Changin'". ***1/2
Ecco qualcosa di interessante nel mondo dei super eroi (la linea che divide il bene e il male è sottile e la si può superare senza rendersene conto). Se poi aggiungiamo la mano di un regista di sicuro talento, pur sfiorando l'esercizio di stile, ecco che la pellicola assume la giusta consistenza. E nonostante una sceneggiatura non priva di inutilità appesantenti (il rapporto tra Gufo Notturno e Spettro di Seta alla lunga scassa e il finale è troppo tirato), alla fine si esce piuttosto soddisfatti, sia per i personaggi (su tutti, Rorschach e il Comico), che per i dialoghi, quasi mai banali.
MEMORABILE: Rorschach ai detenuti, dopo averne ustionato uno: "Non sono io a essere rinchiuso con voi! Siete voi a essere rinchiusi con me!".
In un mondo storicamente "revisionato" si narrano le imprese, spesso poco encomiabili, di un gruppo di mezzi super-eroi, ma umanissimi nelle loro debolezze, ad eccezione del divino DrManhattan. È comunque impossibile sintetizzare una trama densissima: infarcita di svariate citazioni (Kubrick, Nietzche, ecc.), personaggi complessi e sfaccettati e rivelazioni che costringono a rileggere ciò che accade di continuo. Gli estetismi di Snyder, indigeribili in 300, sono calmierati e meno gratuiti. Eticamente molto ambiguo e forse per questo avvincente ed insolito.
Di una cosa sono sicuro: che questo fosse l'unico modo per poter permettere a chiunque non avesse mai letto il fumetto originale, di percepire la grandezza dell'opera di Moore e Gibbons. Zack Snyder si conferma regista di grandissimo talento e di una rara intelligenza. La resa in immagini delle tavole colorate è maniacale, quasi al livello della rappresentazione di Rodriguez del milleriano Sin City. A parte qualche variazione sul tema, la versione del grande schermo incanta sotto tutti i punti di vista: un grande esempio di cinema.
C'erano una volta i supereroi, questi campioni della giustizia che combattevano il crimine, rispettandosi a vicenda. Finchè nel 1985, Alan Moore non scrisse la maxi-serie "Watchmen", in 12 capitoli! Allora, tutto cambiò, anche i supereroi! Zack Snyder porta sul grande schermo ciò che, per anni, altri registi più quotati come Terry Gilliam, non riuscirono a fare. Roarshack, Gufo Notturno, Silk Spectre, Ozymaundis, il Comico e dr. Manhattan, finalmente, hanno un volto, ma non basta. 2 e 1/2.
MEMORABILE: Il gangster nano scaricato nel WC da Roarshack, durante la sua evasione.
Un plot più articolato e profondo rispetto al classico film dei supereroi. Snyder lo sviluppa con maggior coerenza rispetto al farsesco stile di 300. Certo farebbe più presa diminuendo la portata degli antefatti e la durata complessiva che, insieme a continui salti temporali, non facilita chi segue. Indovinate le rivisitazioni della storia americana, bene i personaggi, impianto scenografico ed effetti speciali che si combinano con classe. Buon prodotto di genere.
Credo che sia il film più bello in assoluto che riguarda il mondo dei supereroi. Non ho letto il libro ma il film è molto esaustivo, ben sceneggiato e soprattutto molto coinvolgente. Ottime idee di fondo, qualche tempo morto ma in due ore e quaranta minuti ci sta. Bellissimi i personaggi, bella l'ambientazione anni ottanta, stupende le musiche. Insomma, un film straordinario!
MEMORABILE: Arrivati in Antartide Nite Owl II a Roarshack: "Non sei un po leggero?"
Tentare di elevare il comic-movie sui supereroi è un'impresa persa in partenza: è un genere troppo popolare e incline al divertimento. Ci vorrebbe un genio e Snider non lo è. Il risultato è un film pretenzioso di noia mortale. Gli effetti speciali tentano di ravvivare il tutto ma ci vuole una gran predisposizione d'animo arrivare indenni sino alla fine. La confezione è più che buona, ma il vero difetto del film è che non diverte mai. Va bene, anche i superoi scopano, ma a noi che ce ne frega?
Nella difficile prova della trasposizione cinematografica del fumetto omonimo, il regista Zack Snyder riesce sostanzialmente nell'impresa. Al di là di qualche lungaggine di troppo, Watchmen rispetta lo spirito del fumetto e si rivela opera affascinante, con una riuscita caratterizzazione dei personaggi e in grado di distaccarsi dallo spirito dei comic movie dell'ultimo periodo. Buona l'idea di rinunciare ad attori di grande richiamo per i personaggi principali. Ottima la colonna sonora d'epoca.
Film su cui mi è difficile esprimere un giudizio. Il ritmo della narrazione, con inserti di diversi piani temporali, lo rende diverso da altri film del genere, alcuni passaggi sono suggestivi e almeno un personaggio affascinante (il solitario Rorschach), ma d'altra parte non mancano facilonerie, cadute di gusto (la scena di sesso è di bruttezza imbarazzante), banali combattimenti alla matrixiana, personaggi ridicoli (il fiacco Ozymandias, Silk Spectre II abbigliata come una battona fetish), colonna solonna spesso incongrua. Buono solo a sprazzi
MEMORABILE: La dichiarazione "Dio esiste e per fortuna è americano" (sic!) - La maschera cangiante di Rorschach
Trasporre su schermo il capolavoro di Moore e Gibbons (opera di svolta nel sottogenere supereroi del fumetto americano) non era certo impresa facile; il modo in cui questo lavoro di Snyder, nella prima parte, aderisce alle tavole originali e/o risolve con stile alcune necessarie contrazioni mi ha lasciato stupito. Amore per l'immagine, amore per l'opera riprodotta. Nella parte finale, le divergenze si moltiplicano; alcune le ho condivise, alcune le ho apprezzate (Rorschach è trattato un filo meglio) altre (come i dettagli del monologo di Jon su Marte o la debolezza del personaggio di Ozymandias) mi hanno indispettito. Nel complesso, comunque, un omaggio davvero buono.
MEMORABILE: L'apertura. I due monologhi su Marte (anche se monchi). E - contro tendenza - il grottesco della scena di sesso (la musica!).
Il film punta a distanziarsi dai soliti comic-movies, questo è chiaro, ma ciò non toglie che presenti una serie di problemi formali. Il ritmo non aiuta ad evidenziare gli eventi, ci sono delle perdite di tempo evitabili e un paio di cadute di gusto gratuite. Non ho letto il fumetto da cui è tratto, ma il film ne dà un'immagine che sa di pretenzioso, prolissa e manieristica. I personaggi valgono più della storia, il cui più grande difetto è il non riuscire ad appassionare. **
MEMORABILE: La maschera cangiante di Rorschach; il gigantesco meccanismo ad orologeria del Dr. Manhattan.
È vero, è l'ennesima trasposizione dal fumetto, però c'è uno sforzo di tradurre in cinema tutta l'eredità di immagini, fascinazione, fantasia delle tavole del fumetto. Grandissime inquadrature, effetti visivi bellissimi e, una volta tanto, non solo affidati ad esplosioni o mosse di karate ma a smorfie, tratti caratteriali e comportamentali, tic ecc. Praticamente un noir molto lungo, a tratti lento ma questo non disturba. Ovviamente il finale è fumettoso, ma come poteva essere diversamente? Decisamente stiloso, forse il migliore nel genere.
Ha una precisa e forte personalità questo lavoro di Snyder, dove la figura del supereroe è sottoposta a una ricognizione non banale, merito anche della graphic-novel ispiratrice. Magica e matura riflessione sul potere e sulle sue contraddizioni, in un gioco in cui è vano voler distinguere colpevoli e innocenti. Film adulto insomma, che si ammira anche per la misura mai invadente degli effetti visuali e per una raffinata e cinefila reinterpretazione di effetti b-movie o da pulp-magazine.
Mi avvicino al film con circospezione. Da una parte ho grandi aspettative, vuoi per un buon regista, vuoi per eccelenti recensioni, dall'altra temo sia l'ennesimo film sui superEroi piatto e telefonato. Invece noto una ricercatezza ed un approfondimento decisamente discreto che culmina in un finale gradevolissimo. La fotografia è cupa e la voce fuoricampo presente al punto giusto per non risultare tediosa. Merita bene una visione!
Non avendo letto il fumetto bisogna giudicare il film per quello che è. Una confezione molto accurata, una storia non banale che esula dai clichè del fumetto di supereroi in genere, un ottimo cast, personaggi ben descritti ed un buon uso degli effetti speciali. Questo fa di "Watchmen" un film gradevole, forse un po' lungo e dilatato, con qualche rilassamento di troppo, ma interessante.
Dal regista di 300 mi sarei aspettato molto peggio ma invece mi ha stupito: un film ottimo che non solo riprende fedelmente (eccetto nel finale e qualche particolare inevitabilmente eliminato) il fumetto di Alan Moore, ma che cammina pure con le sue gambe. Praticamente identici gli attori ai personaggi disegnati; è stata riposta molta cura anche nei dettagli di cui è ricco l'universo di Watchmen. La storia procede fluida e appassionante, arrivando pure a punti di riflessione non da poco.
MEMORABILE: Roshak, l'ambientazione anni '80 e la storia americana riscritta, l'intro stupfacente con la canzone di Bob Dylan.
Difficile giudicare un film tratto da un fumetto che non si conosce per nulla: dove finiscono i meriti del regista & Co, insomma? Detto questo, da profano del fumetto appunto, Watchmen mi è piaciuto parecchio. Ben caratterizzati i personaggi, tranne Spettro di Seta bella ma inconsistente, attacchi musicali molto coinvolgenti e una storia diversa dal solito (con sfondo fanta-politico) dal finale intrigante. Segnalazione per Haley perfetto per Rorschach e per la sua cagiante maschera, molto ben fatta. Le atmosfere del film rendono inutili le scene splatter e altri colpi ad effetto evitabili.
La prova provata che si può fare un film decente e diverso seppur prendendo spunto da una serie di fumetti. Snyder ci riprova dopo 300 e da una buona prova. In primo piano non il super eroe ma l'uomo che c'è dietro la maschera. Oltre quindi i soliti banali clichè Marvel il film scorre gradevole nmonostante le sue quasi tre ore. Effetti e sonoro ad ottimi livelli e sceneggiatura che regge bene. Divertente poi la schiera dei personaggi famosi citati: da Bowie a Jagger passando per Warhol. Mi ripeto: c'è di più oltre i soliti banali filmetti Marvel.
L'idea di fondo poteva essere interessante ma alla fine ne è venuto fuori un film mal
riuscito. Colpa intanto di un'eccessiva durata (150 minuti sono davvero troppi), di un plot confusionario pieno di andirivieni temporali che appesantiscono la snellezza
del racconto ed il coinvolgimento dello spettatore, di diverse goffaggini e poi del solito stile leccato, videoclipparo, tonitruante e pieno di ralenti di cui davvero non si sente il bisogno. Suscita un pò di interesse a sprazzi mentre il finale è sicuramente la cosa migliore.
Veramente notevole ed ulteriore prova stilistica di Snyder che si fa apprezzare ancora più con questo film, una rivisitazione in chiave vintage di supereroi senza mirabolanti imprese fantascientifiche, ma piuttosto umane (come loro). Sceneggiatura e regia minuziosa; di grande pregio le ambientazioni e le riprese. Personaggi degnamente caratterizzati e particolare menzione al al Comico e a Rorschach, elemento sociopatico che porta una maschera con i test proiettivi in costante mutazione.
Operazione tutt'altro che semplice, quella imbastita dal buon Snyder. Il materiale di partenza scotta e tradurre in film uno dei fumetti più osannati di tutti i tempi non deve essere stata cosa da poco. Da fan della graphic novel ritengo l'operazione riuscita, sia a livello di rispetto narrativo (bene il finale alternativo), sia a livello di stile direttivo. Snyder limita il suo "parco giochi" e si mette a disposizione della storia, elargendo qualche tamarrata dove necessario. Chi cerca la canonica storia supereroistica ne stia alla larga.
Poderosa trasposizione di una ancor più poderosa graphic-novel, Watchmen ha l'importante merito di elevare ad un livello più alto il genere supereroistico, spesso deliberatamente "abbassato" per risultare più fruibile. Snyder dirige con indubbio stile, apprezzabile o meno, e, anche grazie alla notevole colonna sonora, appassiona per tutti i 150 minuti di durata. A momenti davvero straordinari se ne affiancano inevitabilmente altri meno notabili, ma poco importa. Probabilmente è soprattutto merito di Moore, ma si tratta in ogni caso di un capolavoro.
MEMORABILE: I titoli di testa, le psicologie di Rorschach e del dr. Manhattan.
La bella e complessa storia di Moore e Gibbons sui fragili supereroi alle prese con i loro fallimenti in un mondo ucronico riceve una trascrizione tronfia e devota alla pura esibizione spettacolare, sia pure infarcita di frasi ad effetto, più declamate che sentite. Insomma, un film videoclipparo e playstationaro che porta ben presto alla noia e al fastidio per troppo chiasso ed esibizione virtuosistica (peraltro tecnicamente ben fatta). E pensare che se fosse finito subito dopo i magnifici titoli di testa sarebbe stato un capolavoro...
Fascinoso gruppo di supereroi anni '40 inseriti in un contesto semi-verosimile. Bellissima la ricostruzione dei costumi e dei trucchi e stili delle varie epoche che rappresenta il punto forte della pellicola insieme alla strepitosa e azzeccata colonna sonora. Non avendo mai letto il fumetto ignoro se tale film rispecchi l'albo, ma contestualizzandolo come un prodotto a se stante, offre un intrattenimento che scorre fluidamente e pur durando 150 min non ci si annoia mai. Importante messaggio sociale innalzato da una sceneggiatura cruda e cinica.
Un film che ho profondamente odiato, non so neanche bene il perché. Snyder col suo solito stile tonitruante crea un gran guazzabuglio di storia/fumetti/nostalgismo da cui si esce stremati, complice la durata eterna. Non c'è un solo personaggio che desti non dico simpatia ma qualche interesse (a parte Nixon). La storia è ingarbugliata al limite del contorcimento mentale. Regista di troppa spocchia e "inaccettabile vaccata"!
Dalla migliore graphic novel mai scritta esce il miglior film mai girato sul mondo dei supereroi. Attori perfetti, regia e montaggio ispiratissimi, musiche che si fondono con le splendide immagini e trasformano ogni inquadratura in una gioia per i sensi. La storia è matura, le ambientazioni cupe, i sentimenti veri e palpabili. Filosofico, moralista, spettacolare. Un capolavoro.
Buon risultato per una difficile trasposizione. Forse il maggior difetto di Watchmen sta proprio nel voler essere estremamente fedele alla graphic novel (con la sola notevole eccezione del finale, riscritto e reso di sicuro più adattabile cinematograficamente) pur non avendone lo "spazio". Un'opera complessa come quella di Moore è difficilmente riassumibile in un film di due ore e mezza. Forse chi non ha mai letto l'opera potrà non cogliere certi passaggi e certe sfumature dei personaggi.
Zack Snyder è un regista talentuoso e qui lo dimostra. Il bello (o il brutto) di Watchmen è che si può vedere da più punti di vista, infatti non è una semplice storia di supereroi andati in pensione. Non raggiunge certo i livelli di V per Vendetta, ma è sicuramente uno dei migliori film tratti da una graphic novel.
Disconosciuto da Alan Moore, è - non di meno - un film devoto all'opera originale tanto da riprodurne pregi e limiti (riconducibili al motto: "personaggi più grandi della storia che abitano"). Se il finale ha ricevuto maggior proporzione e verosimiglianza, i 160 minuti potranno comunque apparire una cavalcata estenuate. Ma fuori dall'ardua operazione di adattamento, il film di Snyder rimane il miglior supereroico di nuova generazione: politico e filosofico, esorbitante e scorretto, stiloso e materico. Magnifica l'evocazione pseudostorica; ineccepibili le sequenze action. Soundtrack da brividi.
Grande film, è sicuramente la trasposizione perfetta della graphic novel. Snyder dirige magistralmente attori che sembrano fatti apposta per i loro ruoli nel film, soprattutto Haley e Morgan nei panni dei migliori personaggi del film, Rorschach e Il Comico. Ottima colonna sonora come pure il doppiaggio italiano. Uno dei migliori film sui supereroi mai realizzato; anzi, insieme al Cavaliere oscuro è il migliore. Visione consigliatissima, preferibilmente nella versione director's cut, che permette di vedere scene importanti tagliate al cinema.
MEMORABILE: Tutti i momenti con Rorschach e il Comico e i titoli di testa "...e le puttane e i politici alzeranno lo sguardo gridando 'salvaci' e io sussurrerò NO!".
Le vicende di un gruppo di supereroi in disarmo in un andirivieni temporale dagli anni '50 in poi, tra guerre fredde e calde, intrighi internazionali e politica spregiudicata. Ne esce una trama inestricabile e farraginosa, anche se graficamente di alta qualità. Attori dai tratti ordinari che non corrispondono al carattere fantastico della graphic novel e la lunghezza eccessiva disintegra l'interesse di qualche situazione più riuscita. Si salva l'impianto scenografico, i costumi e qualche citazione musicale; per il resto tanta tanta sopportazione.
MEMORABILE: La maschera di Rorschach; La navicella di Gufo notturno.
Distante dall’archetipo più commerciale di trasposizione cinematografica di fumetto. Si distingue per essere privo del classico dualismo tra buoni e cattivi e per la bravura nel dosare le scene d’azione senza esasperarle. Non nasconde le sue ambizioni e qualche spunto di riflessione riesce a stagliarlo, soprattutto sul prezzo che può avere la pace tra gli uomini. La durata è oggettivamente spropositata e guardarlo tutto d’un fiato non è una passeggiata e qualche considerazione a riguardo poteva anche essere fatta.
Un film cupo, sorprendentemente violento e crudele. Il pessimismo regna sovrano in questa originale e coinvolgente variazione sul cinema dei supereroi. Un noir moderno, sopra le righe, ricco di azione e di effetti speciali, come del resto ci si aspetta da un cinecomic, ma anche tremendamente profondo. Non è esente da difetti (qualche subplot meno interessante di altri), ma dramma e action sono ben bilanciati, molte sequenze indimenticabili, la colonna sonora da urlo.
MEMORABILE: I titoli di testa; La storia del Dr. Manhattan commentata da un brano di Koyaanisqatsi; Il detenuto arso vivo nell'olio bollente; La tranche finale.
Il migliore, e ancora insuperato, cinecomic di sempre e, senza alcun dubbio, la miglior regia di Snyder. L'operazione era veramente complicata, vista la corposità del fumetto di Moore e Gibbons, ma Snyder riesce a creare una messa in scena assolutamente credibile e funzionale al racconto, che segue per filo e per segno la storia originale senza cadute di stile. L'incipit è semplicemente meraviglioso e varrebbe già il prezzo del biglietto, ma di grande livello è anche lo sviluppo narrativo, assolutamente coerente e ritmato. Da vedere.
MEMORABILE: Diario di Rorshach; La storia del Dr. Manhattan; I racconti del Vascello Nero.
Delusione totale questa trasposizione di Watchmen, che ha una resa molto scarsa e priva di coinvolgimento. La regia di Snyder è poco roba: immagini buttate a caso, slow motion pessime e inadatte, scene d'azione casuali; il montaggio e la fotografia sono pessimi e stonano con la matrice fumettistica dell'opera. Gli attori non sembrano molto in parte, la durata è effettivamente esagerata (troppe scene didascaliche e "spiegoni" finali inutili e pedanti). Da salvare ci soni i costumi e qualche buon effetto speciale.
Partendo evidentemente da Moore/Gibbons e dalla loro graphic novel ma non restando lontano da alcune suggestioni del Pixar movie (non si può non pensare agli Incredibili), Snyder riesce ad anticipare con intuito e il consistente se pur non certo raffinato talento visivo che gli si deve riconoscere, quell'universo "cacadubbioso" sul supereroismo che la Marvel avrebbe portato a compimento con Endgame. Peccato davvero che le interpretazioni siano perlopiù inferiori ai personaggi (con l'eccezione forse di Rorschach/Morgan) e che al regista la frizione narrativa scappi sovente di mano.
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DiscussioneFlazich • 20/07/08 23:09 Servizio caffè - 61 interventi
Trailer da brivido quello rilasciato recentemente del nuovo attesissimo film tratto dal fumetto di Alan Moore: Watchman.
Una domanda rivolta a chi ha letto il fumetto. In quale occasione il Dr. Manhattan pronuncia la frase (assente nel film) "Siamo tutti burattini. Io sono solo un burattino che riesce a vedere i fili."?
Belfagor ebbe a dire: Una domanda rivolta a chi ha letto il fumetto. In quale occasione il Dr. Manhattan pronuncia la frase (assente nel film) "Siamo tutti burattini. Io sono solo un burattino che riesce a vedere i fili."?
Non ricordo con precisione. Probabilmente durante il discorso su Marte tra lui e la Jupiter...
Harrys ebbe a dire: Belfagor ebbe a dire: Una domanda rivolta a chi ha letto il fumetto. In quale occasione il Dr. Manhattan pronuncia la frase (assente nel film) "Siamo tutti burattini. Io sono solo un burattino che riesce a vedere i fili."?
Non ricordo con precisione. Probabilmente durante il discorso su Marte tra lui e la Jupiter...
L'orologio dell'olocausto nucleare Al dott. Manhattan viene domandata l'importanza dell'orologio dell'olocausto, le cui lancette sono ormai a pochi minuti dalla mezzanotte. "L'orologio dell'olocausto è utile all'Uomo quanto può esserlo una foto dell'ossigeno a una persona che sta morendo soffocata".