L'ultimo apache - Film (1954)

L'ultimo apache

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/10 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 22/02/10 22:31 - 4098 commenti

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Burt Lancaster è Massai, un apache che non vuole arrendersi quando Geronimo è sconfitto. Si muove come un vero indiano e sfrutta le sue doti atletiche. Uno dei primi film dalla parte degli indiani ed ha diverse trovate molto originali come la scoperta di Massai del mondo dei bianchi e della possibilità di lavorare la terra suggeritagli da un indiano Cherokee già integrato. Il finale non è quello che Aldrich avrebbe voluto, ma quello imposto dalla produzione. Brava anche la compagna di Massai (Jean Peters), anche lei bianca.
MEMORABILE: Massai si aggira incuriosito e meravigliato nella città dei bianchi.

Lupoprezzo 3/10/10 18:41 - 635 commenti

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Il titolo italiano è esplicito: Massai è l'ultimo apache che si ribella ai bianchi, mentre Geronimo ormai è una macchietta, ridotto a subire umiliazioni su umiliazioni. Un western che riabilita la figura dell'indiano, dandogli dignità onore e intelligenza, avvicinandolo alla possibilità di una convivenza. Il piano sequenza che mostra a Massai la vita in una città è splendido. Lancaster in gran forma. Ma per molti il film resta innanzitutto un grido insopprimibile di ribellione e libertà (punto di vista più che legittimo).

Galbo 19/02/11 10:18 - 12380 commenti

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Tra i primi western realizzati da Robert Aldrich, è anche uno dei migliori film della sua carriera nonchè una della pellicole che sposano più apertamente la causa indiana. Il protagonista si erge infatti a figura dalla dignità e dal valore assoluti sia nei confronti dei bianchi che dei suoi stessi simili. Fotografia di grande respiro e magnifica interpretazione di Burt Lancaster.

Pinhead80 24/03/12 02:24 - 4720 commenti

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La storia di Massai, l'ultimo vero guerriero Apache, è di quelle che fanno capire molto su quella che è stata la sventurata storia degli indiani d'america. Uno straordinario Burt Lancaster incarna alla perfezione lo spirito guerriero dell'apache che non riesce a domare i suoi istinti. Notevole la parte che vede Massai a contatto con la "civiltà bianca", nonchè tutta la parte finale. Il film vola via in un attimo.
MEMORABILE: "Io sono qui per il piccolo Massai.. il grande è finito".

Pigro 9/04/12 09:53 - 9635 commenti

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Dopo la sconfitta degli apache, un irriducibile combatte una guerriglia solitaria contro i bianchi (meravigliosa la “scoperta” della città) e a dispetto degli indiani pacifici. Una determinazione cieca e totale per un personaggio che giganteggia nella sua purezza e nella sua utopia in cui mescola odio assoluto e sogno di un nuovo paradiso terrestre con la sua donna e un pugno di semi di grano. Ma il pessimo finale buonista (voluto da Lancaster, peraltro protagonista strepitoso, e dal produttore) manda a quel paese il senso, rovinando il film.

Rigoletto 20/09/14 10:35 - 1785 commenti

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Burt Lancaster in guisa di apache lascia un po' interdetti, ma si cala nel ruolo con un'irruenza tale da farti dimenticare la diversità di lineamenti. Un ruolo assolto con bravura, che gli dà modo di confermare le straordinarie doti atletiche. Il suo Massai è molto più che un semplice indiano, è un highlander mortale nel corpo ma immortale nello spirito e, rispetto a Geronimo, non depone l'ascia di guerra. Aldrich firma un western "da viale del tramonto", bravo a mettere in luce come i valori vengano messi al bando per un po' di acquavite.
MEMORABILE: La semina del grano.

Rocchiola 13/10/16 08:59 - 953 commenti

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Uno dei primi film dalla parte degli indiani? No, piuttosto un film sulla ribellione all'imposizione di un sistema sociale estraneo, tema tipico della storia americana basata sul colonialismo conseguente alla conquista del west. Lancaster e la Peters sono piuttosto improbabili nei panni dei nativi americani, ma il contorno è credibile e realistico, con vere comparse indiane e ottimi costumi. Interessante anche il confronto tra culture che si sublima nella scena in cui Massai arriva in città. Aldrich si mostra da subito regista dinamico e moderno.
MEMORABILE: L'arrivo in città di Massai; La figura dell'indiano integrato; La caccia e il conseguente scontro nel campo di grano.

Lattepiù 20/10/16 14:40 - 208 commenti

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Famoso per essere uno dei primi western "dalla parte degli indiani", in realtà non è niente di che. Aldrich è ancora acerbo e dopo una buona prima parte si sconfina in un simil-melò sentimentale tra Massai e la piacente squaw che vuole convincerlo ad abbandonare il sentiero di guerra per metter su famiglia. Probabilmente è colpa di imposizioni della produzione, sta di fatto che la deriva è concettualmente ultra-borghese e in tutta la parte finale si sbadiglia non poco. Lancaster e Jean Peters pitturati di rosso, come Apache convincono poco.
MEMORABILE: Massai spaesato a vagare nella cittadina, l’unico momento davvero notevole.

Giacomovie 2/09/19 09:46 - 1397 commenti

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L'apache Massai non si arrende all'esercito degli Stati Uniti e riesce a fuggire dopo la cattura. Pellicola stringata nella quale la durata contenuta rende lo sviluppo più incisivo, grazie anche ai caratteri avventurosi di una vicenda di rivolta sociale. C'è equilibrio tra i momenti d'azione e quelli riflessivi, così come tra i due protagonisti si equilibra il vigore di Burt Lancaster con la grazia rassicurante di Jean Peters.

Giùan 10/04/22 09:44 - 4540 commenti

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Il primo western di Aldrich si caratterizza per una sontuosa prima parte, in cui l'energico anticonformismo del regista del Rhode Island si contempera col magnetico atletismo di Lancaster e uno script (di James Webb da un romanzo di Wellman) che "introduce" nella dimensione talora pesantemente realistica del film la indimenticabile scena della scoperta della città che da sola varrebbe il prezzo del biglietto. Nella seconda metà tuttavia gli equilibri non tengono più e una piatta edulcorazione prepara la strada al posticcio finale irrimediabilmente stridente. Solido sempre McIntire.

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Daniela 15/09/22 22:16 - 12626 commenti

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Dopo la resa di Geronimo, uno dei suoi guerrieri rifiuta di sottomettersi ai bianchi e farsi confinare in una riserva... Pochi anni prima, Daves aveva mostrato gli indiani sotto una luce diversa rispetto a quella tradizionale hollywoodiana e con il suo primo western Aldrich compie un passo ulteriore, facendo proprio di un indiano ribelle il protagonista di una storia di resistenza all'oppressione. Vigorose la prova di Lancaster, ben supportato dal resto del cast, e splendida la fotografia di Ernest Laszlo. Peccato per l'epilogo imposto dai produttori contro il parere del regista.
MEMORABILE: Massai scopre la città.
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  • Discussione Pigro • 9/04/12 10:00
    Consigliere - 1659 interventi
    Zender, nell’elenco degli attori nella scheda c’è un’inesattezza (piuttosto clamorosa): Charles Buchinsky va sostituito con... Charles Bronson! Buchinsky è il suo cognome vero, ma non ha senso metterlo qui.
  • Discussione Zender • 9/04/12 10:56
    Capo scrivano - 47730 interventi
    Ovviamente. Grazie Pigro.
  • Homevideo Rocchiola • 13/10/16 09:02
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Il DVD MGM purtroppo presenta un formato in 4:3 non anamorfico. Ciò significa che per vederlo correttamente bisogna zoomare l'immagine, operazione che soprattutto su schermi di grande dimensione fà perdere molta definizione alle immagini. Poi è un DVD vecchiotto e le immagini non sono proprio linde presentando spuntinature e macchiette varie. Insomma in attesa di qualcosa di meglio ci si deve accontentare. In Francia la Sidonis Calysta ha immesso sul mercato un combo DVD+BD col titolo di Bronco Apache. Le immagini sono qui presentate i formato 1.85 anamorfico contro l'1.33 in 4;3 del DVD MGM. Dalle recensioni il master del BD non appare all'altezza di un prodotto in HD ma è sicuramente più pulito del DVD, oltre a risolvere il problema dello zoom. Però ovviamente il prodotto francese è sprovvisto dell'audio italiano.
    Ultima modifica: 9/12/20 11:10 da Rocchiola