Le due facce del male - Film (1982)

Le due facce del male

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/10/10 DAL BENEMERITO R.F.E.
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R.f.e. 2/10/10 15:22 - 816 commenti

I gusti di R.f.e.

Piccolo cult-movie sulla relatività del Bene e del Male (dal male può nascere casualmente del bene; il "bene" è spesso soltanto sterile assistenzialismo). La sequenza in cui Sting finge di pregare con Joan Plowright al capezzale della figlia di lei è emblematica: il fanatismo religioso della madre e la compartecipazione religiosa simulata dall'uomo, a un osservatore esterno appaiono indistinguibili e perfettamente sovrapponibili, apparentemente "sinceri" entrambi.

Lucius 15/06/14 12:45 - 3015 commenti

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Le due facce del male come quelle di un demone bifronte: un angelo terrificante capace di accudire un'inferma con tanto amore e allo stesso tempo di abusarne senza remore o di uccidere senza pietà un uccellino scivolato giù dal nido. L'interpretazione memorabile di Sting, nei panni di un sadico deviato sessualmente, è storia del cinema. Come in Inferno (ma di altro genere) l'eccellente e magnetica colonna sonora (in particolare i 9 brani di Sting) si fonde con le immagini in un'alchimia perfetta, come di rado accade sul grande schermo. Diabolico.

Myvincent 29/08/14 07:45 - 3741 commenti

I gusti di Myvincent

Una bizzarra opera di difficile classificazione e che vede come protagonista uno Sting che riesce a cavarsela anche come attore. La morale sembra essere quella che spesso il bene si ammanta del male e viceversa e che a volte quest'ultimo può essere strumentale al primo. Per il resto il deserto: poca profondità e la sensazione che manchi qualcosa, anzi tanto. Controbilanciano le belle musiche dei Police. Tanto rumore per nulla...

Ira72 23/05/19 11:19 - 1313 commenti

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Metti dentro a quattro mura un padre di famiglia bigotto e depravato, la consorte fanatica religiosa, la figlia ridotta da un incidente in stato vegetativo e un giovane sconosciuto instabile e demoniaco. Bizzarro e strambo esperimento, a cavallo tra la tragedia intenzionale e la commedia involontaria, con risultati grotteschi. Non è un brutto film, anzi. Senz'altro originale e - a tratti - teatrale nello sviluppo, enfatizzato da una colonna sonora incisiva che sarà apprezzata dai nostalgici di Argento.

Anthonyvm 25/06/19 15:03 - 5689 commenti

I gusti di Anthonyvm

Bizzarro e angosciante dramma psicologico che sottilmente si tinge di horror, flirtando amabilmente con il surreale e l'onirico senza però unirsi mai del tutto con questi ultimi. Il risultato è un film sicuramente interessante, centrato sull'allegorico e ambiguo dualismo fra il bene e il male (efficace Sting nei panni di un demonio con la faccia d'angelo, così come un bigotto e represso Denholm Elliott), con ottime musiche (dei Police) e un'adeguatissima regia. Non gode di un ritmo perfetto e sul finale appare un po' inconcluso, ma da vedere.
MEMORABILE: Sting abusa della ragazza inferma; Il sogno intrippatissimo del padre; La devastante preghiera filo-satanica (mentre fuori cantano gli uccellini).

Buiomega71 12/01/21 00:42 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Bizzarro, oscuro (spesso sgradevole) e teatraleggiante trattato sulla concezione di Bene e Male. Una sottospecie di Teorema che si ammanta di riverberi horror e morbosi (Tom che copula con la segretaria zitella e i giochi erotici sul peccato con la gonna tirata su, le disturbanti attenzioni sessuali di Sting verso la ragazza inferma), con punte visionario/russelliane (Sting in camera ad annusar mutandine, la sexy donnina in reggicalze, le inquadrature sghembe incubotiche). Tanti dialoghi (alcuni deliziosi) e un'atmosfera sordida da kammerspiel insano e malato. A suo modo originale.
MEMORABILE: L'autostoppista; Sting palpeggia i seni di Patricia inferma; La pappetta riversata nella bocca dopo il bacio; I continui lamenti di Patricia.

Alex75 24/08/21 18:46 - 880 commenti

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Opera di difficile classificazione, tutta tesa a mostrare la labilità dei confini tra Bene e Male con un protagonista al tempo stesso angelico e luciferino (cui Sting conferisce la necessaria ambiguità) che irrompe nella vita di una coppia di coniugi che la sofferenza ha portato a visioni opposte e della figlia inferma. Passaggi enigmatici e sequenze oniriche in cui le immagini e le musiche di Sting si fondono in un’alchimia magnetica conferiscono un certo fascino disturbante al tutto. Di spessore le prove della Plowright, di Elliott e della Hamilton (nel ruolo forse più difficile).
MEMORABILE: “Se guardi fuori dalla finestra, nell’oscurità, in giardino, ti rendi conto che esiste qualcos’altro oltre queste mura”; Sting “accudisce” Patricia.

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  • Discussione Lucius • 3/09/14 00:29
    Scrivano - 9051 interventi
    Anche il dvd credo sia fuori catalogo.Film veramente intrigante. Locraine aveva già dato prova della sua bravura come regista.
    Dvd da tenersi stretto.
    Ultima modifica: 3/09/14 00:42 da Lucius
  • Discussione Buiomega71 • 3/09/14 17:16
    Consigliere - 25998 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Anche il dvd credo sia fuori catalogo.Film veramente intrigante. Locraine aveva già dato prova della sua bravura come regista.
    Dvd da tenersi stretto.


    Lo si trova a prezzo davvero misero:

    http://www.amazon.it/Brimstone-Treacle-Due-Facce-Male/dp/B002N1AFEA/ref=sr_1_1?s=dvd&ie=UTF8&qid=1409757368&sr=1-1&keywords=le+due+facce+del+male
  • Discussione Lucius • 4/09/14 00:47
    Scrivano - 9051 interventi
    Nei negozi non si trova da una vita.
    Buon per chi lo cerca.
  • Curiosità Buiomega71 • 24/02/15 17:04
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "7 giorni all'inferno", mercoledì 24 settembre 1986) di Le due facce del male:

  • Discussione Buiomega71 • 12/01/21 10:20
    Consigliere - 25998 interventi
    Fuori dalla Hammer quel che rimane è la paura 

    Curioso, bizzarro, oscuro e parecchio sgradevole kammerspiel sordido e morboso, che assume i tratti di un Teorema dai riverberi horror e metafisici, con uno Sting diabolico e scellerato, che pare una via di mezzo tra l'Alex di Arancia meccanica e il Martin/Georgie dei nervi a pezzi, che usa stratagemmi alquanto inusuali per abbordare le persone per strada (vieppiù uomini di mezza età), insinuandosi in case altrui con scopi non propriamente nobili.

    Loncraine riprende le atmosfere decadenti del suo Demonio dalla faccia d'angelo (come il ghigno di Sting) e realizza un'opera tra il grottesco, il teatraleggiante con tocchi disturbanti, quasi tutto girato in interni, fino a una chiusa surreale quasi "dickensiana".

    Sottolineato dalle sonorità quasi gobliniane dello stesso Sting, questa pellicola che odora di zolfo e melassa (come indica il titolo originale) prende ben presto derive abbiette e avvolge in un clima ossessivo e parecchio malsano, dove Loncraine giostra con abilità questo gruppo di famiglia precipitato in un inferno.

    Sting che non perde tempo (una volta rimasto solo in casa dopo essersi conquistato la fiducia assoluta della padrona di casa) a palpeggiare la ragazza inferma, tastandole i seni, ammirandole il corpo nudo e baciandola sulla bocca (con rigurgito, bocca a bocca, della pappetta), l'irreprensibile padre di famiglia che impreca sulle autostoppiste, ma poi fa i giochi erotici con la sua segretaria, un'attempata zitella ben poco attraente, Sting che si rimira narcisisticamente, indossando orecchini e guanti in pizzo, davanti allo specchio anticipando il Buffalo Bill del Silenzio degli innocenti, bruciando le foglie in giardino abbrustolendo un povero uccellino con gratuito sadismo, mentre i due genitori litigano in cucina, Sting và ad "occuparsi" lascivamente di Patricia, fino a onirici inserti incubotici pararusselliani, con Sting che annusa mutandine, camerette che diventano l'anticamera dell'inferno e donnine sexy in reggicalze e tacconi che "cavalcono" in preda al delirio sessuale.

    Pervaso da attimi di furore (la delirante preghiera paraesorcistica di Sting), e da pochi esterni plumbei, grigi e minacciosi, questa sitcom infernale può contare su un'ottima regia, un trio di attori in stato di grazia (ma anche Suzanna Hamilton è da menzionare, giovane e bella ragazza bloccata a letto in stato vegetativo che si lamenta continuamente, fino all'imprevedibile colpo di scena finale) e alcuni dialoghi davvero deliziosi (soprattutto quelli di Denholm Elliott, padre sospettoso-a ragione-e poco incline ad accettare i favori oscuri dello sconosciuto).

    Meravigliosi i titoli di testa con il cast scritto su dei biglietti d'inviti che fuoriescono da un ruscello tra le foglie (che quando Loncraine allarga l'immagine si scoprirà cos'è) con sottofondo un coretto "natalizo" gradevolissimo che già proietta lo spettatore in quello che non sarà un film come tanti altri.

    Non per tutti i gusti, ma decisamente ben poco convezionale e a suo modo originale.

    Un regista che andrebbe rivalutato (almeno per questo e per quella "follia" che è  Riccardo III), in uno dei suoi opus più coraggiosi e antispettacolari, che, comprensibilmente, non ha riscontrato, all'epoca, i favori del pubblico.

    Prima che Sting prendesse la parte luciferina di Martin, furono opzionati David Bowie e Malcom McDowell.

    Sotto sotto  Il sacrifico del cervo sacro viene un pò anche da qui.

    Ultima modifica: 12/01/21 13:28 da Buiomega71
  • Curiosità Lucius • 7/05/21 08:05
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo Lucius, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni del film (ciclo Ultimo Spettacolo) (Giovedì 19 marzo 1987):

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/duefacce.jpg[/img]
  • Discussione Alex75 • 5/01/22 14:22
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Non avevo mai sentito parlare di questo film, che ho scoperto grazie a un commento in homepage che mi ha incuriosito, spingendomi a cercarlo su Youtube. L'ho trovato magnetico, soprattutto per quell'inquietante ambiguità che lo pervade dall'inizio alla fine, che fa sembrare possibile e plausibile qualsiasi sviluppo e qualsiasi epilogo. Davvero felice la scelta di Sting come protagonista, anche se credo che nella parte di Martin sia Bowie che McDowell avrebbero potuto far vedere cose egrege. Ringrazio Buiomega71 per la sua disamina, che denota passione e competenza. 
  • Musiche Alex75 • 5/01/22 14:27
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La canzone Spread a Little Happiness è tratta dal musical del 1929 Mr. Cinders, di Clifford Grey e Vivian Ellis. La versione di Sting entrò nelle classifiche britanniche, raggiungendo la sedicesima posizione.
    (fonte: Wikipedia)

    https://www.youtube.com/watch?v=qJ8ahL8LsEQ

  • Discussione Lucius • 5/01/22 14:45
    Scrivano - 9051 interventi
    Lo è infatti!
  • Discussione Buiomega71 • 5/01/22 14:49
    Consigliere - 25998 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Non avevo mai sentito parlare di questo film, che ho scoperto grazie a un commento in homepage che mi ha incuriosito, spingendomi a cercarlo su Youtube. L'ho trovato magnetico, soprattutto per quell'inquietante ambiguità che lo pervade dall'inizio alla fine, che fa sembrare possibile e plausibile qualsiasi sviluppo e qualsiasi epilogo. Davvero felice la scelta di Sting come protagonista, anche se credo che nella parte di Martin sia Bowie che McDowell avrebbero potuto far vedere cose egrege. Ringrazio Buiomega71 per la sua disamina, che denota passione e competenza. 
    Mi fa davvero piacere che hai scoperto questo piccolo cult strambo, originale e disturbante. E grazie per i ringraziamente, davvero gentile.