Gli innocenti dalle mani sporche - Film (1975)

Gli innocenti dalle mani sporche
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/10/10 DAL BENEMERITO COTOLA
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Myvincent 22/10/18 08:37 - 3741 commenti

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Davvero inguardabile, questo Chabrol che mischia vari generi assieme e filma una storia che pare improvvisare alla bell'e meglio volta per volta. Così la solita squallida vicenda di una avvenente moglie sposata a un ricco ubriacone di cui desidera la morte si trasforma solo in un'occasione per vedere all'opera due mostri sacri come Romy Schneider e Rod Steiger. Troppo poco comunque. Evitabile.

Cotola 17/10/10 20:56 - 9043 commenti

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Certamente a Chabrol non interessava raccontare una storia ad alto tasso di verosimiglianza o dalla sceneggiatura ferrea ma piuttosto indagare sulla morale borghese e la sua ipocrisia. Ci riesce confezionando un film teso e avvincente grazie ad una notevole serie di colpi di scena non tutti originali ed imprevedibili (l'ultimo è il migliore) ma che riescono però a tenere lo spettatore sulla corda per tutta la durata della pellicola. Buono il cast, tranne il "nostro" Paolo Giusti. Se vi piace il maestro francese fareste bene a recuperarlo

Il Gobbo 18/09/12 09:07 - 3015 commenti

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Fra i privilegi dello status di maestro c'è quello di potersi permettere impunemente forzature (quando non biechi trucchetti) di sceneggiatura che nessuno avrebbe perdonato al nostro valoroso Gastaldi (e quindi a Lenzi o a Martino). Buon per lui. Il film però convince poco, anche nelle frequenti deviazioni verso il grottesco. Certo, Romy Schneider nudissima fin dalla scena iniziale fa pallinaggio da sola...

Daniela 9/12/12 14:22 - 12662 commenti

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Un riangolo banale: il marito ricco, la moglie giovane ed insoddisfatta, l'amante aitante ed ambizioso. Gli ultimi due mettono a punto un piano per sbarazzarsi del primo ma... Chabrol sguazza nella solita ambientazione borghese e prova ad intrigare mescolando le carte con inattesi colpi di scena, perfidie ed ordinarie ipocrisie, soprassalti sentimentali, ammicchi erotici, ma, pur potendo avvalersi di un cast di pregio (a parte Giusti, espressivo quanto un ciocco), convince poco per la scarsa attendibilità di fatti e psicologie. Confezione un pò sciatta, come talvolta accade nei film di Chabrol
MEMORABILE: L'avvocato logorroico e filosofeggiante interpretato da Jean Rocheford, forse il personaggio più riuscito

Homesick 28/08/14 16:10 - 5737 commenti

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Con i suoi molteplici colpi di scena, il plot, derivato da un figlioccio letterario di James Cain, è improbabile sino al ridicolo e costituisce un grave impaccio per la regia di Chabrol, che pure cerca un diversivo lavorando sui personaggi di secondo piano; un diversivo che talora funziona, soprattutto quando sono di turno i commissari Maistre e Santini e l'avvocato Rochefort, autoironico ai limiti della parodia. Le sorti del film, comunque tutt'altro che appassionante o memorabile, sono lasciate al sempre maestoso Steiger e a una Schneider tra diabolicità e debolezza.
MEMORABILE: Gli interventi dell'avvocato difensore "Legal".

Nicola81 20/09/14 13:24 - 2857 commenti

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Chabrol ripropone temi a lui cari (la borghesia corrotta e viziosa, l'ipocrisia del matrimonio) attraverso una narrazione che ricorda molto certi gialli italiani di Lenzi e Martino. La verosimiglianza va un po' a farsi benedire, ma i colpi di scena non mancano e il divertimento neppure. Steiger funziona, la Schneider è fantastica con o senza vestiti, la coppia di commissari Maistre/Santini è decisamente affiatata, Rochefort disegna un avvocato istrionico e sarcastico, Paolo Giusti è la classica nota stonata. Ottimo il doppiaggio italiano.
MEMORABILE: La bellezza della Schneider; Rochefort che smonta le tesi del giudice; Il finale.

Ira72 24/09/16 20:07 - 1313 commenti

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Siamo a Saint Tropez, in una meravigliosa villa anni 70, tripudio di oggetti e architetture di design. Romy Schneider, stanca del marito ricco ma annoiato e ubriacone, si lascia sedurre dallo scrittore squattrinato e ne complotteranno insieme l'omicidio. Ma non tutto andrà come previsto e anzi è da qui, essenzialmente, che iniziano i colpi di scena e il senso effettivo del film. A me è piaciuto, anche se farò presto a dimenticarlo. Un film leggero, senza troppe pretese. Nessuna scena cruenta né un serial killer da individuare.

Noodles 7/09/19 23:44 - 2228 commenti

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Sicuramente questo thriller non fa della verosimiglianza la sua arma vincente. Per tutto il film si rincorrono continui colpi di scena, che si sa, sono un'arma a doppio taglio e se sono troppo abbondanti rischiano di diventare scontati. Ma Chabrol ci mette comunque il suo tocco, col suo consueto sguardo sulla borghesia, aiutato da due protagonisti di grande pregio, il grande Rod Steiger e la bella e ambigua Romy Schneider. Ottime sia le atmosfere che la fotografia. Alla fine è un buon film.

Rufus68 16/04/20 22:34 - 3842 commenti

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La serie stordente dei colpi di scena non inganni. Qui siamo in presenza di uno studio antropologico e le incredibili vicissitudini della trama cessano di esser tali per divenire occasione d'esame d'alcuni tipi umani. Chabrol opera con freddezza entomologica, come testimonia la penultima inquadratura della Schneider a colloquio con l'avvocato, stagliata com'è su un monotono e atonale sfondo verde. Steiger e Romy adeguati, ma è il contorno (ottimo Rochefort) a risultare decisivo per mettere in risalto i vari caratteri sotto la nostra lente.

Giùan 28/11/20 07:27 - 4559 commenti

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Intanto l'overture del fondoschiena della Schneider su cui plana l'aquilone vale buona parte del prezzo della visione e in effetti pregi e difetti del film derivano dalla sua polarizzazione verso il corpo e il volto della ex Sissi. Chabrol gioca, come talora gli capita, fin troppo disinvoltamente con la trama vieppiù pretestuosa mentre si dipana ed il torbido ("il virile voyeurismo" di Steiger) non gli si addice granché. Film comunque seducente, illuminato dalla sensualità della protagonista e dal consueto controcanto ironico assicurato dai due poliziotti e da un magnifico Rochefort.
MEMORABILE: La perorazione dell'avvocato di Rochefort davanti al giudice istruttore.

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Cerveza 12/02/23 09:36 - 368 commenti

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Disinibita sposina dalle carni fumanti irretisce il primo aquilonista di passaggio per liberarsi del vecchio marito. A posto così? Manco per sogno! Morti che son vivi, e vivi che son morti …anzi no. Impotenti che diventano stalloni, infartuati senza infarto, gente che si odia poi si ama e poi si odia e poi si ama; un altro che fa outing senza che nessuno gli abbia chiesto nulla; spiegoni poi ripresi e ritrattati. Un serraglio di pazzi bipolari da far scappare uno psichiatra. Troppo! Veramente troppo! Peccato, perché Schneider e Steiger il loro lavoro lo sanno fare molto bene.
MEMORABILE: L'aquilone che plana sulle terga ignude della Schneider, così, "en passant", tanto per cominciare.
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  • Curiosità Buiomega71 • 9/04/19 19:00
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Una certa idea della Francia", mercoledì 4 gennaio 1989) di Gli innocenti dalle mani sporche: