N.U. - Nettezza Urbana - Corto (1948)

N.U. - Nettezza Urbana
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Anno: 1948
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Cast: (n.d.)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/08/12 DAL BENEMERITO GIùAN
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Giùan 10/08/12 21:32 - 4539 commenti

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Antonioni gira, dopo Gente del Po, questo autentico capolavoro di poetico lirismo, ancor più ragguardevole se si pensa al tema apparentemente profano su cui è incentrato. Lo "scopatore" (come si diceva dalle mie parti) diventa, sotto l'occhio distante ma sensibile della mdp, una sorta di custode della città (Roma), tanto invisibile da fondersi armonicamente in essa. Il commento off lascia presto spazio alle sole immagini, susseguentisi con la coerente naturalezza e la malinconica libertà di una jam session. Plumbeo e piovoso, corto che stordisce e incanta.
MEMORABILE: La coppia borghese che litiga e lascia poi spazio nell'inquadratura ad un barbone: tutto sotti gli occhi pazienti di uno spazzino; Il pasto dei porci.

Pigro 20/09/12 08:46 - 9635 commenti

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Sembra essere un reportage sulla vita quotidiana degli spazzini romani, ma in realtà sono appunti per un film di poesia su scorci (ambientali e umani) di Roma: pure immagini (solo all’inizio c’è una breve introduzione parlata) accompagnate da una musica languida e struggente che infonde un’incommensurabile malinconia, complice anche una fotografia aspra. Alcune sequenze sono molto suggestive e anticipano potentemente le visioni della desolazione esistenziale di certe pellicole future di Antonioni. Una vera sorpresa.

Lucius 27/08/14 11:55 - 3015 commenti

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Gli spazzini, oggi operatori ecologici, considerati spesso a torto gli ultimi, sono omaggiati dal maestro Antonioni in un prezioso corto che esalta il loro operato in una città dormiente. Le immagini di Roma ripresa all'alba già di per sé fanno sognare. La loro attività è da sempre importante e necessaria al decoro e alla vita di ognuno di noi. Un giusto omaggio di un grande cineasta e uomo sensibile con una regia sobria ed essenziale che descrive con tatto il loro lavoro, evidenziandone la funzione sociale.
MEMORABILE: Uon spazzino che si sofferma a guardare un manifesto pubblicitario che riporta: "A ciascuno il proprio destino"; Roma ripresa all'alba.

B. Legnani 21/02/15 20:26 - 5523 commenti

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Cortometraggio (meno di dodici minuti) del Maestro, che non ha una trama ma che raccoglie una serie di scorci e di momenti (molti dei quali palesemente costruiti ad hoc) del lavoro umile dello spazzino. Interessanti alcune notazioni, sorprendente il pasto dei porci, un po' di retorica qua e là. Il limite principale è la citata creazione di momenti atti a rappresentare, pertanto non presi dal vero.

Pessoa 13/07/17 23:32 - 2476 commenti

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Esercizio di Neorealismo per Antonioni che descrive in questo cortometraggio la vita quotidiana degli spazzini romani. In realtà nel film c'è molto di più e lo si capisce dalle ripetute inquadrature dei barboni, dalla gente che rovista nell'immondizia, dalla stessa che viene data da mangiare ai maiali. C'è un Italia che tenta faticosamente di scrollarsi di dosso la guerra appena finita, di sollevare la testa, con gli spazzini che diventano simbolo di un'orgogliosa umiltà, di una pulizia necessaria che spazzi via i recenti fantasmi. Ottimo!

Fabbiu 3/08/17 10:51 - 2136 commenti

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Più che un tributo diretto (come da titolo) agli operatori ecologici del tempo, l'impressione è che il tema sia secondario vista anche l'assenza della voce narrante (salvo i primissimi minuti); la fa da padrona infatti la musica struggente e malinconica nell'accompagnare scorci di Roma, angoli reconditi ma suggestivi, di notevole impatto visivo nell'Italia oscura, popolata oltre che da spazzini anche da senzatetto girovaghi e contadini. Sembrerebbe quindi un collage di appunti e materiale vario sul sistema neoralistico del maestro.

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