E io non pago - L'Italia dei furbetti - Film (2012)

E io non pago - L'Italia dei furbetti

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Storie di ordinaria evasione fiscale nella Sardegna benestante. Jerry Calà (autore unico del soggetto) fa da anfitrione ai personaggi che abitualmente bazzicano l'albergo al centro del film o le immediate vicinanze. Chi nel luogo arriva da intruso sono invece Maurizio Mattioli (nel film vecchio compagno di scuola dell'ignaro Calà, che però non vede da trent'anni) e Maurizio Casagrande, finanzieri in incognito spediti a pizzicare l'Italia dei furbetti seguendo un adagio tipico di tante commedie nostrane: il loro compito sarà introdursi nell'ambiente per carpire più informazioni possibili. Intorno a loro una fattucchiera da quattro soldi (Valeria Marini, felice di esprimersi talvolta in sardo stretto...Leggi tutto guadagnandoci in spontaneità), un commercialista straricco ed evasore (Enzo Salvi) che passa dalla discoteca al suo yacht riversando ogni dato contabile nella testa di un collaboratore scemo ma più preciso (e sicuro) d'un computer (Adolfo Margiotta), un pastore che sogna di portare i sui risparmi all'estero piazzandoli in un tricheco gonfiabile (il redivivo Benito Urgu, presentatore e cantante sardo rivitalizzato dai migliori anni di Carlo Conti), un chirurgo plastico che non rilascia fatture neanche a morire (Ninì Salerno, un paio di interventi). Le microstorie s'intrecciano in un'opera corale che però trova solo in Calà e Mattioli attori in grado - a tratti - di dargli una direzione. Si capisce che sono i loro rari duetti le uniche parti salvabili del film, l'ossatura portante intorno alla quale il resto si limita a fare da contorno senza saper bene dove sbattere la testa. E' osservando i momenti in cui i due si incontrano che si intuisce il filo narrativo principale dell'operazione, contenente buona parte del messaggio (non nuovo) che il film intende comunicare; e il franco faccia a faccia che apre l'ultima parte è quasi commovente, nei tratti autobiografici che si leggono tra le frasi di Calà. Il resto diventa un riempitivo difficile da digerire: Casagrande fa da spalla a Mattioli con mestiere, per fortuna, ma Salvi si rivela impacciato nel dover quasi improvvisare, la Marini si ritrova a dover animare le parti più insulse e Urgu, sulle tracce di un surrealismo semi-involontario che può insieme innervosire o incuriosire, lascia interdetti; ma a colpire tuttavia ancor di più è l'assenza di una regia in grado di organizzare decentemente il poco a disposizione: le scene sembrano malamente accozzate, montate alla meno peggio, spesso imbarazzanti per la totale assenza di tempi comici e l'ambientazione tra scenografie poverissime, che ci riportano quasi ai tempi del televisivo PROFESSIONE VACANZE. Regna una desolazione che connota immediatamente lo squallore generale, con attori abbandonati a se stessi e una regia che vaga alla ricerca di qualche buono spunto personale dei mattatori. Mattioli a tratti perfino emerge, Casagrande può poco mentre Calà si concentra in quei due o tre momenti - sentiti - che gli permettono di esibire la vera faccia nascosta del guitto. Troppo poco anche in confronto al non esaltante livello delle commedie italiane di oggi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/11/12 DAL DAVINOTTI
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Markus 2/11/12 14:18 - 3682 commenti

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Il soggetto di Calà ci riporta per l'ennesima volta nei "suoi" luoghi in Sardegna per una farsa che prende spunto dalle recenti incursioni delle fiamme gialle nelle località prestigiose del Belpaese. Risate (poche) e qualche cenno autobiografico (tutto sulle spalle della verve di Jerry e del sempre valido Mattioli) non bastano ad elevare la pellicola dalla mediocrità. Peccato aver tralasciato Ninì Salerno (maschera comica poco sfruttata dal nostro cinema).
MEMORABILE: Casagrande: "Marescià, che ce sta sotto" (riferendosi a un tranello), e Mattioli: (aprendo una valigia e capendo male) "Che ce sta sotto... er pigiama"!

Didda23 2/11/12 13:50 - 2426 commenti

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Senza dubbio l'opera val la pena di essere vista per la sentita e commovente interpretazione di Calà, che in un paio di occasioni regala momenti che hanno un sapore autobiografico molto marchiato. Per il resto la pellicola dà ciò che promette, ovvero un intrattenimento leggerissimo senza picchi di illuminante comicità. Sceneggiatura inesistente e regia da fiction televisiva. Le parti sentimentali sono decisamente trash.

Rambo90 6/11/12 03:22 - 7676 commenti

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Un film come si facevano una volta, debitore della gloriosa serie B italiana anni sessanta, quella dei film ad episodi con Walter Chiari e Raimondo Vianello, leggero e molto più aderente al periodo odierno dell'Italia di tante altre commedie di prima fascia. La regia è un po' fiacca ma il cast è al top: Mattioli è bravo come sempre, Casagrande molto simpatico e divertente, Salvi sorprendente in una parte lontana dalle sue solite e Calà ritrova finalmente la verve, facendo meno lo scemo con un personaggio più umano e riflessivo. Promosso!

Tomastich 7/08/13 21:12 - 1255 commenti

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La "Vita Smeralda" tanto cara a Calà qui non viene più glorificata ma scarnificata e quasi rinnegata. Mattioli e Calà sono ben inseriti nei personaggi cuciti sulla loro pelle, mentre Casagrande non lo ritengo una faccia adatta al nostro cinema. Marini da dimenticare, Urgu idem.

Gabrius79 15/08/13 01:36 - 1420 commenti

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Sciatta e noiosa commedia che a dispetto del buon cast non riesce mai a decollare lasciandoci così il dispiacere di vedere sprecati diversi attori che tante risate ci hanno regalato in altri momenti. C'è spazio per un paio di momenti "tristi". Valeria Marini in un ruolo banale.

Disorder 20/08/13 17:55 - 1416 commenti

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I temi caldi dell'evasione fiscale e delle "escort" sono il pretesto per incollare una commedia a episodi incrociati di stampo classico. Nonostante la generale povertà di mezzi e la presenza di attori a me indigesti (Casagrande e Salvi in testa) devo ammettere che il film funziona, grazie al buon lavoro di Mattioli ma soprattutto di Calà, che qui torna finalmente a farsi dirigere dopo anni di fallimentari sperimentazioni. Certo chi cerca grande cinema stia alla larga, ma nel desolante panorama odierno penso ci sia in giro di molto peggio.

Redeyes 12/01/14 17:24 - 2443 commenti

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Decadente e decaduto. Nel trionfo dell'ovvio, del luogo comune e della morte dei tempi comici, galleggiano il "fu" Jerry e l'habituè Mattioli. L'assenza delle gag a sfondo sessuale sembra quasi un atto di pigrizia più che una scelta. Nel cast spicca, al solito in negativo, Salvi, che non solo risulta antipatico ma anche fuori luogo. Dialoghi e sceneggiatura ai minimi storici e vien quasi da rimpiangere un Boldi (e il segnale allora diventa cinematograficamente nefasto).

Nando 3/07/14 13:35 - 3810 commenti

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Commediola attuale negli argomenti ma carente nei contenuti, che rasenta tipiche fiction in voga nei nostri tempi. Lo sviluppo narrativo appare abbastanza scontato con il confronto finale più serio e il finale buonista. Mattioli e Calá, lievemente autobiografico, reggono il film con mestiere mentre Salvi è poco credibile e la Marini pessima nel suo sardo patinato.

Vitgar 22/07/14 09:30 - 586 commenti

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Filmetto sull'attività preferita dagli italiani: l'evasione fiscale. La trama è fatta di carta velina e il tutto si basa sulle interpretazioni di vecchi marpioni come Calà e Mattioli (il migliore del cast). La Marini giunonica sembra esplodere da un momento all'altro. Si rivede Benito Urgu sardo come non mai. Ninì Salerno caratterizza bene il suo personaggio. Si può vedere.

Ultimo 4/09/16 12:29 - 1653 commenti

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Modesta commedia incentrata sulla tematica dei "furbetti" (coloro che non pagano le tasse...), si aggrappa ai due protagonisti Calà e Mattioli ma con risultato insufficiente. Aver cercato di rendere più riflessivi i due abbandonando (in parte) la loro verve comica non ha giovato alla pellicola, che si guarda fino in fondo con fatica. Fuori ruolo Enzo Salvi. Si salva qualche momento qua e là, ma resta un filmaccio.

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Piero68 19/10/16 09:59 - 2955 commenti

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In un periodo in cui i blitz della Finanza in luoghi di villeggiatura per benestanti fecero scalpore, l'accoppiata Capone-Vanzina prova a dare un'aria da denuncia sociale al film. Ovviamente il genere non è assolutamente nelle loro corde e ciò che ne viene fuori è una delle classiche commedie italiane dei giorni nostri farcite di luoghi comuni e personaggi squallidi. Come al solito la grande assente è la risata, visto che tolte le poche gag degli unici validi, Mattioli e Casagrande, il resto rasenta il nulla.
MEMORABILE: La Marini che parla in dialetto sardo: terribilmente imbarazzante per squallore; Urgu e il salvagente.

Dengus 20/10/16 17:48 - 361 commenti

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Il soggetto poteva essere interessante; il problema è una sceneggiatura debole che, unita alla "recitazione" di certi personaggi (ma perché la Marini e Salvi sono come il prezzemolo?), ne sminuisce il valore. Jerry non gigioneggia troppo (del resto l'anagrafica non lo aiuta) e se la cava comunque bene, così come Mattioli che il suo lo fa sempre. Casagrande è inadatto al contesto, mentre Urgu è un sardo troppo stereotipato per la Costa Smeralda. Con più professionisti nel cast si poteva fare decisamente di meglio, dal momento che l'idea era buona.
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  • Homevideo Mco • 21/03/13 23:03
    Risorse umane - 9970 interventi
    In DVD per Eagle Pictures dal 27 Marzo 2013.
  • Homevideo Didda23 • 21/03/13 23:08
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Ah ah ah. Pensavo che non uscisse nemmeno in DVD, visto i modesti risultati al botteghino.
  • Homevideo Zender • 22/03/13 07:39
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Un pensierino invece ci va fatto...
  • Curiosità Samuel1979 • 2/11/16 08:44
    Addetto riparazione hardware - 4162 interventi
    Oltre ai vari attori presenti nel film, questo tricheco di gonfiabile si ritaglia un proprio spazio diventando protagonista di svariate scene. Ebbene, questo simpatico giocattolo è veramente presente sul mercato: