Thriller direct-to-video ambientato tra boschi e fiumi con la classica situazione della famiglia braccata dallo psicotico di turno. Poche idee in questo filmetto che si dimentica non appena si giunge ai titoli di coda. La storia si dipana scontatamente senza che essa susciti il benché minimo pathos. Nel cast chi merita elogi è unicamente Purcell, abile nel ruolo del folle che, armato di fucile, non ci pensa un attimo a mandare al creatore coloro che ritiene ostili. Nel complesso trattasi di bruttura poco raccomandabile.
Dopo aver visto Sacrifice dello stesso Damian Lee mi aspettavo qualcosa di terribile, invece mi ha piacevolmente sorpreso, questo thriller. La storia segue i canoni classici della famiglia braccata da un folle, ma è ben ritmata e supportata da qualche buona idea. Il cast è ben scelto: Fraser è finalmente dimagrito e di nuovo attore credibile, Purcell è uno spietato villain. Buono.
Sciocchezzaio adventure pressurizzato di eventi e pretestucci da fiction-tv senza alcun vincolo "causeffettistico". Cronico stratega delle cause perse, Lee boormaneggia dilettantisticamente fra pendii rocciosi, rapide fluviali e fitta vegetazione silvicola, satollando la vicenda di sudisti fanatici, ecologisti fanatici, canoisti fanatici, mammoni fanatici, avvocatesse fanatiche: l'expo del fanatismo multitasking, insomma. E l'etereo Fraser, reuccio della giungla ambientalistica, si ritrova a perder smalto come un set di unghie antiaderenti, mollando la zappa fatale sui fragili piedi del film.
MEMORABILE: Le improponibili espressioni facciali di Brendan Fraser, a metà fra il crackhead e il filodrammatico più inespressivo...
Secondo quanto insegnano i film made USA, non c'è nulla di meglio di un bel pericolo, non importa se umano o naturale basta sia grave, per rinsaldare i legami famigliari afflosciati. Qui un babbo ecologista, finito in carcere per difendere la foresta, ha modo di riconquistare la stima degli figli grazie ad un bifolco armato di fucile impersonato da Purcell in modo più dignitoso di quanto faccia nel ruolo del protagonista Frazer, qui al suo minimo. Survival-movie banale nel plot, mal sceneggiato e girato senza idee, in cui la vera impresa è arrivare alla fine senza sbadigliare troppo.
MEMORABILE: Le espressioni da film muto che attraversano il volto di Frazer
Damian Lee HA DIRETTO ANCHE...
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