The comoedia - Film (1981)

The comoedia

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ciclicamente il capolavoro dantesco si riaffaccia al cinema (soprattutto italiano, naturalmente) per aggiornamenti e rielaborazioni. Ecco così che anche Pischiutta si abbevera alla fonte per sfruttarla in chiave “mondo” ma filtrata da un'ottica psichedelico allucinatoria che lascia abbastanza straniti. Il novello Alighieri è questa volta un drogato (Molaro) che si aggira per le strade di New York rimuginando tra sé e sé sulla propria condizione. E' una voce fuori campo che accompagna il suo vagabondare, sottolineato con gusto da un Claudio Simonetti in gran forma, la cui colonna sonora è sicuramente uno dei maggiori pregi del film. Costante in sottofondo, incisiva nel suo scroscio di synth...Leggi tutto immediatamente riconoscibili, rende comunque piacevole una visione che per il resto lascerà molti piuttosto interdetti. Dal momento in cui Dante decide di “viaggiare” con una probabile overdose, infatti, l'approccio già personale si fa ulteriormente straniante, con un Virgilio di colore che accompagna il protagonista alla scoperta dell'Inferno conducendolo per prima cosa nella “selva oscura” dove il reverendo Jones aveva da poco “suicidato” i suoi 909 adepti. Un esempio perfetto di dannato, come lo sono per Pischiutta Vasco de Gama e i conquistadores, i Krupp e i feroci business-man senza scrupoli che si arricchiscono sulla pelle dei poveri disgraziati, o ancora i giovani emuli dell'Arancia meccanica di Kubrick. Una visione vagamente sinistrorsa che esibirà in Paradiso Mao e Tito (però anche Nietsche, mah) e in purgatorio Caryl Chessman, che stuprò e forse uccise ma divenne il simbolo del movimento per l'abolizione della pena di morte; o Marilyn Monroe, Livingstone... Prima di accedere al Purgatorio, intanto, il passaggio della staffetta da Virgilio a Beatrice avviene con spiegazione: lei era la ex del protagonista, morta tragicamente (si suppone) e pronta ora a fargli da guida masticando il chewingum come ai bei tempi (e gettando via le rose donatele, come gesto anticonformista). Curioso che i personaggi celebri che intasano i gironi en plein air (siamo sulle rive di un fiume, tra l'erba) non solo rivivono in ricostruzioni tramite sosia ma vengono quasi sempre introdotti da un loro ritratto coloratissimo alla Warhol. Tutti espedienti bizzarri che però, riuniti, regalano al film un'atmosfera originale a tratti davvero sospesa in un mondo ultraterreno affascinante. Volendo sorvolare sull'ingenuità dell'operazione, sull'arbitrarietà assoluta del posizionamento dei diversi personaggi famosi all'interno dei tre regni dell'Oltretomba, sull'ovvietà di molte scelte, persino sull'eccessiva lungaggine della parte introduttiva in cui la voce off lancia invettive contro il consumismo e vede la droga (che, vien ricordato, porta comunque alla morte) come unica fuga possibile da una realtà deformata, ci si può insomma “divertire” riflettendo. Pistolotti interminabili sui quali è interessante ragionare passando dalla parte dell'estatico Dante, perennemente “in trance” e pronto a rinascere nel consolatorio finale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/09/14 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/05/15
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Fauno 19/09/14 00:39 - 2208 commenti

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Da mandare nello spazio con la prossima navicella Voyager! Musica eccellente per una Divina Commedia diretta, senza allegorie, gironi infernali, aree di beatitudine o altri fronzoli. Un visibilio totale: dal preambolo della storia e delle sensazioni di un tossico che non ha più niente e nessuno alla sua visione con la rassegna dei personaggi (su tutti quelli del Purgatorio) e a un'unica conclusione tanto eterna quanto elementare. Nessun dilungamento filosofico ma tanta, tanta logica immediatamente applicabile... quello che io ho sempre agognato.
MEMORABILE: Il connubio potere-autodistruzione e la brama di potere che se si estende a ognuno di noi porta alla distruzione totale; Soffro quindi spero ancora.

Panza 3/07/15 17:09 - 1834 commenti

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Ben usata l'idea di rinnovare i personaggi dell'Inferno e del Paradiso dantesco pescando dalla storia, arrivando addirittura a trasformare Dante in un tossicodipendente. Pischiutta ha molta fantasia e inserisce, ad esempio, in Paradiso personaggi come Marylin Monroe, la Callas, Chaplin, Mao (assieme a Gesù e Maometto?!) e Pasolini (condivisibili e purtroppo veritiere le parole su di lui). Regia molto sporca senza tanti fronzoli, tutta camera a mano soprattutto nella parte iniziale. Belle le musiche di Claudio Simonetti.

B. Legnani 18/07/19 00:21 - 5523 commenti

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Sbalorditiva modernizzazione del poema dantesco, affianca momenti interessanti (l'esordio cimiteriale) a crolli rovinosi (il folle momento finale in Paradiso, in cui s'affastellano Nietzsche e il Che, Mao e - incredibile! - Tito). In regia, rispetto a Compagne nude, Pischiutta migliora, perché rinuncia sia a dirigere attori (più che altro li segue nel loro camminare per New York e per l'Oltretomba), sia a creare montaggi intensi. Pallinaggio impossibile, per quanto già detto e per la micidiale usura del tempo: Il 2, qui, è per certi versi un'astensione.

Markus 16/05/21 21:31 - 3682 commenti

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La Divina Commedia... dei drogati. Bruno Pischiutta rivisita il poema di Dante attraverso le deliranti visioni di un tossico newyorkese, che in seguito a una dose di eroina trasporta lo spettatore nel suo "viaggio". Il ritmo talvolta soporifero - anche per via della logorrea del commento fuori onda - viene in parte supplito dall'originalità di certe dinamiche, tuttavia non scevre d'involontaria comicità. Opera sicuramente non facile e non per tutti, ma dotata di qualche guizzo registico. Film ben musicato da Claudio Simonetti.

Marcolino1 23/01/22 22:21 - 553 commenti

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Densità tematica, cornice filmica essenziale, semplici movimenti di macchina che risaltano al meglio il lato onirico che oscilla dall'angoscia alla poesia, cullato dalla bellezza delle partiture sonore, e una citazione nella parte centrale tra Kubrick e Wes Craven. Il massimo lo esprime nel perenne tormento della (quasi) impossibilità di essere se stessi, "seppelliti da vivi" dai detriti del potere, delle costrizioni, dei bisogni inutili. Ma è il cinema che qui rinasce, anche nella forma, senza le pretese delle verità assolute, insieme alla Vita, dono unico, puro e irripetibile.
MEMORABILE: "Devi! Devi!"; Fratello e sorella aggrediti in casa; Mr Jones e il suicidio di massa; L'encomio a Pasolini; Il manicomio lager; Arte e Vita elogiati.

Max dembo 21/10/23 08:32 - 427 commenti

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Letale trash in gran parte (in)volontario, figlio diretto di una ideologia dominante al tempo ma nel 1981 completamente inconsapevole della fine oramai imminente di tutto quel mondo di riferimento; ha certo interesse solo per la N.Y. del tempo e la colonna sonora riconoscibile di Claudio Simonetti. Scontatissimo nei suoi parterre di personaggi (povero Pasolini oramai messo e utilizzato come un pupazzo da chi aborirrebbe), con una continua voce off logorroica; ha qualche intuizione, ma è un caso.
MEMORABILE: L'inevitabile passaggio del Ponte di Verrazzano; Gli sproloqui sotto la pioggia a Flatbush; I "buchi" in quantità, da "copyright" Andrea Pazienza.

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  • Discussione Fauno • 19/09/14 01:14
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Un ringraziamento a Legnani, che mi ha segnalato prontamente l'uscita del dvd. Come in altri film, anche per questo non ho voluto rovinare la visione, e ho preferito non anticipare chi sono i personaggi in rassegna. Di uno in particolare mi son molto stupito, mentre per il Paradiso ce ne sono almeno un paio che sono stati molto malinterpretati.
    Posso solo anticipare che anche se non vengono nominati, c'è un rifermento un po'contraffatto alla setta di Charlie Manson, e molto probabilmente la ragazza primitiva che nel film si merita un posto fra le anime positive non è altro che Eva.
    La musica di Simonetti accompagna ottimamente il film...Fra le tante cose che mi sono piaciute all'infinito ce n'è una che ho trovato presente anche in Compagne nude e che ho sottolineato nel commento, ed è la consapevolezza della sconfitta, ma anche il desiderio sempre presente pur se fiaccato e vacillante,di uno stato delle cose migliore; in Compagne nude questo concetto viene espresso con immagini così forti da non aver neanche bisogno delle parole, nella Comoedia addirittura descrivendo la sofferenza come l'ultimo baluardo della speranza.E sarà proprio dalla sofferenza più nera e dal disagio più totale, che, attraverso questo lungo excursus, si creeranno i presupposti per rinascere con nuovi, elementari,universali valori.
    Comunque di Pischiutta è già il secondo film fenomenale che vedo. Se qualcuno abita nei pressi di Gemona, alla Cineteca del Friuli ci sono tutte le sue opere cinematografiche, una delle quali è inedita nelle sale.

    Per me a questo punto L'ultima notte a Venezia è un must. Se non uscirà in dvd prima o poi farò la pazzia di andar là a vederlo. FAUNO.
    Ultima modifica: 19/09/14 01:18 da Fauno
  • Discussione Fauno • 30/06/16 11:19
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Correggo il post precedente: a Gemona ci sono Compagne nude e The comoedia in pellicola.

    Il primo è di una qualità inferiore alla Pellicola dell'Archivio di Bologna. C'è però l'introvabile L'isola meccanica, girato a Grado con Femi Benussi fra le interpreti. Certo che per un solo film non so fino a che punto il gioco valga la candela, anche perché se fra Canada e Stati Uniti hanno rieditato questo film e anche qualche altro documentario girato da lui, non è detto che prima o poi facciano il bis, magari con Ultimo incontro a Venezia o con Il suicidio di Elsa, che anche quello deve essere una perla...Su Imdb ci sono le trame in british (ormai brexitish :)