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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ricostruzione parziale della vicenda di Roberto Succo, il ragazzo di Mestre che, dopo aver ucciso a coltellate i genitori ed essere fuggito dal manicomio criminale, si rifugiò in Francia dove diede sfogo alla sua follia omicida. Il film, una coproduzione franco/svizzera (giacché il criminale raggiunse nelle sue peregrinazioni anche la Svizzera) affidata alla regia dell’apprezzato Cedric Kahn, cerca di allontanarsi da ogni tipo di giudizio morale lasciando parlare il suo protagonista (discretamente interpretato da Stefano Cassetti al quale però viene data la possibilità di doppiare - in bresciano! - Roberto Succo nella versione italiana). Se però questo fa mantenere...Leggi tutto al film un’imparzialità di fondo e la freddezza necessaria a raccontare una storia dalle tinte cupissime, dall'altra toglie personalità alla regia, che a volte sembra quasi uniformarsi alla docufiction vanificando l'impatto della colonna sonora Anni 80 (apertura con Boy George) e della ricostruzione di un periodo (gli 80, per l'appunto) che non si percepisce minimamente. Kahn esalta la drammaticità lasciando Cassetti libero di scaricare la sua follia tra un insulto e una fuga disperata, lo fa parlare e gridare con naturalezza e fa bene, ma il film è troppo frammentario (almeno nella prima parte, mentre la seconda, più lineare, funziona meglio) per coinvolgere. Anche perché i momenti con la polizia in scena che ritrova i cadaveri o che cerca di organizzare le indagini sono decisamente deboli. In definitiva un'occasione sprecata, un film che si vorrebbe originale ma che purtroppo zoppica assai.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Mascherato 15/06/08 09:18 - 583 commenti

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Campi lunghi e lunghissimi abbondano in Roberto Succo. Quasi che il regista voglia tenere le distanze. Poi, però, sulle foto degli scomparsi e delle probabili vittime, nonché su quelle dei raffronti autoptici sui cadaveri dei coniugi Succo, lo sguardo si fa terribilmente (ed insostenibilmente) vicino. Insomma, l'ambizione di obiettività, scevra da facili interpretazioni psicoanalitiche della follia del protagonista, si infrange contro gli unici dati concreti della vicenda: i morti. Passato nelle sale in agosto 2002. Bah!

Redeyes 17/06/08 12:02 - 2449 commenti

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Roberto Succo è un film riuscito a metà: da una parte se ne apprezzano la regia asciutta e scevra da commenti, uno Stefano Cassetti decisamente bravo nel suo ruolo; dall'altra una superficialità in certi frangenti. Credo sia, comunque, evidente l'intento di mostrare più lo squilibrio, l'alienazione del protagonista piuttosto che le vicende, così come altrettanto improponibili sono le varie comparse, così assurde da esser vere. Un film crudo, amorale (per fortuna), allucinato.

Enricottta 3/09/09 17:02 - 506 commenti

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Roberto Succo è un personaggio complesso al punto che "ad absurdum" non ha goduto di quell'appeal che avrebbe meritato. La morale ci impone di disassociarsi da certi pazzi scatenati come Succo, io immodestamente credo she un film su un serial killer andava approfondito in altra maniera, ecco perché il tutto non funziona. Regia asciutta quasi distaccata, finale non aderente alla verità dei fatti.

Ciavazzaro 5/09/09 12:35 - 4770 commenti

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Brutto, poco riuscito. Lo vidi con molte speranze e ne rimasi profondamente deluso. Cast anonimo, storia modificata in alcuni frangenti (purtroppo), regia così così. Il film si fa dimenticare senza troppi problemi. Bocciato.

Pigro 3/04/10 06:14 - 9671 commenti

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Storia vera del pazzo criminale che ha insanguinato Veneto e Francia. Con una sceneggiatura piatta come un verbale di polizia, e una regia che si adegua al tono notarlie della narrazione, non si va molto lontani, nonostante l'efficacia dello spiritato Cassetti nel restituire la lucida follia del killer. Non c'è nulla di intrigante o insidioso. Non mi aspettavo la poesia della notevole opera teatrale di Koltès ispirata alla stessa vicenda, ma perlomeno non una banale cronaca (per giunta con gusto necrofilo in alcuni momenti) senza passione.

Nando 26/08/10 16:30 - 3816 commenti

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Ricostruzione cronachistica della vita criminale di Succo che imperversò per un periodo in Veneto ed in Francia seminando morte e sangue. Abbastanza veritiero ma privo di pathos ed indagine psicologica. La narrazione scivola via senza sussulti positivi, anzi sembra tutto già scontato. Cast anonimo.

Galbo 2/09/10 07:06 - 12399 commenti

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Efferata personalità criminale che sparse sangue tra Italia e Francia negli anni '80, Roberto Succo è ritratto in questo film di Cedric Kahn con l'esordiente Stefano Cassetti. L'interpretazione di quest'ultimo è decisamente uno degli elementi migliori di un film che promettente sulla carta è risultato quantomai deludente nella realizzazione.Probabilmente voluto dal regista, il "distacco" dalle crude vicende narrate produce un film troppo freddo in cui non ci si sforza di delineare adeguatamente il personaggio ma solo di rappresentarne le gesta.

Buiomega71 12/05/11 01:14 - 2912 commenti

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Ritratto molto particolare, crudo e quasi documentaristico di un serial killer italiano in Francia. Kahn, dopo La noia, si dimostra regista attento al realismo (quasi alla Dumont) e alla narrazione, non concede brutalità (se non fuori campo) e lascia spazio a Cassetti, che con mostruosità quasi naturale tratteggia una figura disturbante e repellente, già con la sua voce stridula. Impressionante la spogliazione di madre e figlio "costretta" da Cassetti, o i suoi isterismi in una discoteca. Un buon "crime movie", atipico e spaventosamente reale.
MEMORABILE: Cassetti che dà di matto tra le mura del carcere, inveendo in torpiloquio e delirio; il ritrovamento dei cadaveri delle vittime.

Fabbiu 21/06/11 19:11 - 2146 commenti

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Da un film su un famoso serial killer si spera di ottenere un certo coinvolgimento (in particolare vista la pazzia del protagonista), qualche profilo psicologico messo in scena con le apposite tecniche, ma qui non si va oltre la mediocre narrazione, piuttosto piatta. Davvero valida l'interpretazione del protagonista, ma inascoltabile il doppiaggio che ha un qualcosa di robotico e poco espressivo. Peccato perché alcune scene sono azzeccate; ma serviva piu stile, specie per le indagini della polizia, qui molto deboli.

Lythops 23/07/12 20:26 - 1019 commenti

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Se si cerca qualcosa di buono in questo film lo si trova nell'interprete principale e nell'intento narrativo dell'imparzialità. Suscita nello spettatore la voglia di approfondire i fatti di cronaca lì narrati, visto che trattasi di storia vera. Il resto è solo un susseguirsi di sequenze che si guardano subendo e senza partecipazione. Insomma, un film che può essere tranquillamente sostituito dalla lettura degli articoli dei quotidiani dell'epoca o da un'approfondita ricerca in internet.

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Belfagor 12/08/12 12:10 - 2690 commenti

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La storia dell'omonimo serial killer che terrorizzò il Nord Italia e la Francia negli anni '90. La regia di Kahn è impersonale e cronachistica, ma l'intento dell'obiettività non si apprezza pienamente, in quanto la ricostruzione non va oltre il semplice lavoro di ricerca privo di elaborazione. Da segnalare comunque la prova aggressiva di Cassetti, davvero convincente nel rendere la lucida follia del giovane psicopatico.

Il Dandi 16/09/14 06:11 - 1917 commenti

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Biografia on the road di un dimenticato killer nostrano, tutta incentrata sulla sua mattanza/latitanza nell'anno della fuga oltralpe. Il ritratto dell'uomo (a tratti imprevedibile ma sempre sul filo del patetismo) non è ambiguo, ma sostanzialmente irrisolto, dominato dallo sguardo schizzato e dalla parlata veloce di Cassetti, la cui interpretazione è il principale punto di forza di una pellicola piatta, che prende inspiegabilmente le distanze da fatti (quelli veri) ben più interessanti.
MEMORABILE: L'omicidio dei poliziotti nella pensione, una delle poche impennate.

Daniela 21/02/24 00:32 - 12670 commenti

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Ispirato alla vera storia di un criminale italiano che, internato in manicomio per aver trucidato i genitori, evase durante un permesso per riparare in Francia e in Svizzera, commettendo altri omicidi... Il film ne racconta le gesta in modo neutro, quasi da ricostruzione cronachistica e forse questo approccio è più realistico rispetto a quello delle tante opere che ritraggono i serial killer come geni del male o anime tormentate; però è anche molto meno interessante, se non sorretto da una messa in scena e da interpretazioni adeguate, mentre qui la prima è piatta e le seconde goffe.

Paulaster 14/03/24 18:00 - 4425 commenti

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Storia vera che documenta la fuga e gli eccidi del malvivente esistito negli anni Ottanta. La mancanza dei moventi non aiuta lo svolgimento della storia, che si protrae come una sequela di crimini senza logica. Quindi, uno scavo più profondo sui suoi problemi psichici avrebbe aiutato. Di livello l’interpretazione dell’esordiente Cassetti, sia per presenza scenica che negli sguardi; le giovani attrici fanno quello che possono. Regia che sul versante della polizia mostra i suoi limiti (l’inseguimento col furgone e la figura di chi investiga).
MEMORABILE: Il modo di ballare in discoteca; Le immagini dei genitori, piuttosto crude.
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  • Discussione Didda23 • 9/12/11 12:41
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Annuncio che a breve farò un'intervista al protagonista del film Stefano Cassetti.
  • Discussione Zender • 9/12/11 17:05
    Capo scrivano - 47801 interventi
    Bravo. Mi raccomando riguardati il film prima ;-)