Alzi la mano chi si aspettava qualcosa da un seguito para-televisivo girato ben 23 anni dopo l'originale. E invece Katt Shea spiazza tutti. Intendiamoci, il paragone con la complessità psicologica e l'originalità della struttura presenti nel film di De Palma è improponibile, questo è un semplice teen-movie senza alcuna ambizione e l'approccio alla telecinesi sviluppata da Rachel (che si scoprirà essere la sorella di Carrie) è grossolano: la ragazza sfascia e sposta tutto senza problemi fin dall'inizio,...Leggi tutto le sue crisi vengono visualizzate da immotivate immagini in bianco e nero e dozzinali distorsioni del fotograma. Eppure gli interpreti sono ben scelti: Emily Bergl è una protagonista convincente, introversa ma decisa quanto basta (al contrario di Sissy Spacek), il gruppo di amici è cinico e bastardo oltre ogni limite, il partner maschile regge bene la parte e la presenza della rediviva Amy Irving nel ruolo dell'assistente scolastica (in CARRIE era una delle poche che capiva la povera protagonista) garantisce un ponte sufficientemente credibile col passato (che torna sottoforma di brevi flashback). inoltre la fotografia è di buona levatura e l'uso delle musiche è ponderato e ottimamente supervisionato. Se così per buona parte del film la vicenda scorre senza troppe lodi (ma nemmeno infamie, e non era facile), nel finale pirotecnico entrano in scena effetti speciali particolarmente sadici e sanguinari (occhi che esplodono, gente infilzata, testicoli fiocinati, cd perforanti e altre amenità), mentre la regia della Shea fa bella mostra di sè con riprese molto spettacolari. Attenzione al colpo di scena nell'epilogo perché lascia di stucco! C'è anche Mena Suvari (la lolita di AMERICAN BEAUTY) che precipita dall'alto.
Carrie è un capolavoro e cimentarsi con esso è impresa ardua per chiunque, figuriamoci che figura può fare Katt Shea proponendoci un film per teen-ager girato per la televisione. Prodotto anonimo che con l'originale ha poco in comune (la presenza della brava Amy Irwing e una parentela molto forzata della protagonista con la Carrie interpretata da Sissy Spaceck) e che si può dimenticare esattamente un secondo dopo averlo visionato. Decisamente evitabile.
Valido seguito-remake in versione teen del Carrie depalmiano, da cui si eredita la presenza di raccordo della Irving e si declinano tutti gli elementi portanti (la ragazza emarginata e ipersensibile, gli scherzi dei compagni, il sadico inganno della festa, l'apocalittica vendetta telecinetica, il doppio finale), arricchiti ed amplificati dai moderni effetti speciali. Molto brava la Bergl, più sensuale ed aggressiva della smunta e spaurita Spacek.
MEMORABILE: I flashbacks da Carrie; La sanguinosa vendetta finale.
Più che seguito, questo film appare come un rifacimento... di quelli non proprio riusciti. A causa di un'impostazione televisiva (destinazione finale del prodotto: la TV via cavo) e di un cast adolescenziale che tradisce la finalità (o meglio il target) d'uso. La storia non brilla per originalità e, dato l'inevitabile confronto con il capostipite, in conclusione questo Carrie 2... non si doveva fare!
Forzatamente legato al primo, per un cavillo narrativo e per la presenza di Amy Irving.
Questo è un TV Movie. Questo è un TV Movie. Questo è un TV Movie. Ripetetevelo fino alla fine, soprattutto quando vedrete schizzare sangue e cervella, cd conficcati nella carne e fiamme in un body party barkeriano. Soprattutto, non è un sequel ma un remake. Ricordatevelo, perché la Shea non se lo sogna nemmeno un confronto col monstrum depalmiano (gli inserti son pleonastici e pretestuosi) e segue la strada savia del filmetto per adolescenti ricalcando il prototipo. Vedibile e non del tutto insensato.
Inutile dire che il paragone con il Carrie di Brian De Palma è improponibile, ma questo sequel presenta comunque dei buoni momenti; è presente anche Amy Irving e vediamo un flashback ("Metti il tappo!") dal primo capitolo. Il film vede una ragazza non troppo bella ed emarginata avere la fortuna di essere ambita da un ragazzo bello e buono che frequenta però la classica compagnia di bulletti ricchi e strafottenti; i poteri paranormali di lei ereditati dal padre non tarderanno ad emergere... Buone le musiche, l'originalità comunque latita (l'incendio).
MEMORABILE: La scena degli occhiali e dell'arpione.
Sequel/remake del classico dell'orrore depalmiano del 1976. Poco da salvare, ovvero la discreta quantità di sangue presente, aspetto degno di nota vista la destinazione televisiva del prodotto. Per il resto siamo dalla parti di un teen-horror banalotto e risaputo, senza personalità, senza attori degni di nota, senza una storia coinvolgente. A parte il guizzo finale è da gettare nella spazzatura.
Il confronto col Carrie di Brian De Palma è impietoso. Mancano le atmosfere asfissianti e bigotte del primo capitolo, per non parlare della banalità della sceneggiatura. Definirlo un seguito poi pare azzardato, perché di seguito ha veramente poco. Pare piuttosto un rifacimento fatto alla bene e meglio (e senza tante idee). Inutile.
Non regge, inevitabilmente, il confronto con il capolavoro di De Palma e più che un sequel è una sorta di remake, collegato al primo in maniera pretestuosa. Nel complesso però non è neanche male e la carneficina finale ha il suo perché. La Bergl interpreta una "Carrie" che ha poco da spartire con l'originale ma è a suo modo convincente.
Sorprendente. Con l’intenso dramma di De Palma ha poco a che spartire. Questa piuttosto potrebbe essere la versione dark di Bella in rosa: non sembra davvero un horror degli anni 90, le atmosfere sono piuttosto simili a quelle del filone adolescenziale “brat-pack” tanto in voga nel decennio precedente. Essendo un estimatore del genere ho perciò trovato il film particolarmente bello e interessante. Bravissima la protagonista. Notevole!
Carrie non c'è più e al suo posto, vent'anni dopo, c'è una sensibile ragazza con i suoi stessi dirompenti poteri di telecinesi. I tempi sono cambiati, i ragazzi sono diversi, le dinamiche scolastiche di soprusi no. Questo seguito ideale di un cult-horror ne è una degna propaggine, aggiornato ai tempi moderni, con risvolti psicologici e con interpreti di tutto rispetto. Da non perdere.
Mi sarei aspettato di peggio; invece non mi è dispiaciuto, questo horror tratto da King. Pregio principale è l’impianto logico, privo di quelle assurdità che spesso permeano pellicole del genere; inoltre l’armageddon finale, con varie scene splatter forti (begli effetti) non offusca il vero orrore presentato nella parte precedente, quella di una società meschina, sessista, ipocrita e malsana. In tale senso, la scena presso l’ufficio della polizia locale è emblematica. Una volta si può vedere.
MEMORABILE: Il contrappasso applicato ai vari ragazzi "bene", in primis lo stupratore.
Dignitoso sequel/remake che ricalca bene o male l'originale. La storia è la stessa e la protagonista risulta essere la sorellastra di Carrie, quindi con gli stessi poteri. Produzione di stampo televisivo e classica pellicola horror in stile anni 90; la qualità complessiva è di buona qualità, perché è girato e recitato bene e pure gli effetti speciali non sono male. Buono il cast, pieno di volti noti nell'ambito horror e commedia di quegli anni.
Sequelino che tende a scomparire di fronte all'imponenza del predecessore e la cosa è ancora più evidente quando vengono proposti flashback in confronto ai quali le riprese di questo "quasi tv movie" sfigurano. Il punto di contatto è la Irving sopravvissuta, ora psicologa della scuola, e una linea di parentela tra la vecchia e la nuova Carrie. Tutto sommato il soggetto non è male, ma se il film di De Palma era un thriller dalle varie profondità tematiche con ambiente teenage, questo è un teen-movie a tutti gli effetti. Parte finale con più cattiveria e splatter al passo coi tempi.
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Zender, credo proprio che il Davinotti abbia sbagliato: Amy Irving, nel primo film, non era la più perfida con Carrie, quella era Nancy Allen! La Irving, anzi, era l'unica che provava amicizia per Carrie.
DiscussioneZender • 26/11/10 19:47 Capo scrivano - 47840 interventi
Ma sai che è strano? Marcel sa benissimo chi è Nancy Allen (aveva anche un debole per lei, me lo ripeteva sempre, e qualcuno dice che l'abbia pure incontrata, a Hollywood) e anche chi è Amy Irving. Credo che stavolta si sia trattato proprio di una svista. Ad ogni modo l'ho punito come sempre bruciandogli il papiro nel caminetto di casa. Grazie della segnalazione, Funesto!
Prego, ma che bisogno c'è di esser così burberi verso le opere di quello che è considerato un vero maestro e guida spirituale? Ed è anche un anziano, poverino, ma che modi?
Ihihihihih...
DiscussioneZender • 27/11/10 09:45 Capo scrivano - 47840 interventi
Poi dicono a noi giovani :-)
Comunque mi sono sempre chiesto: non basterebbe bianchettare la parte di foglio con l'errore e riscrivere piuttosto che riscrivere tutto alla tastiera?
DiscussioneZender • 27/11/10 14:57 Capo scrivano - 47840 interventi
Sì, ma una perizia calligrafica farebbe capire che non è la stessa mano a scrivere e potrei venire denunciato da Marcel per aver corretto scritti di suo pugno senza il suo permesso.
Il film ricevette il poco edificabile "titolo" di "box office bomb" che indica un fiasco colossale, costo circa 21 milioni di dollari e ne guadagnò solo 17.