Il ballo delle pazze - Film (2021)

Di famiglia altoborghese, Eugénie ha uno spirito indipendente mal tollerato dal padre che la fa rinchiudere nel manicomio di Salpêtrière diretto dal Dr. Charcot... Un Nido del cuculo al femminile di ambientazione ottocentesca diretto con grande cura formale, convincente nella descrizione di metodi di cura dell'isteria che ad occhi moderni appaiono vere torture fisiche e psicologiche, meno negli aspetti da racconto gotico sovrannaturale anche se decisivi per l'esito finale. Esplicita la condanna del maschilismo imperante a cui solo la solidarietà tra donne può porre parziale rimedio. 

C’erano molte meno pazze di quello che si potrebbe immaginare, al ballo, data la facilità con cui ci si sbarazzava di figlie scomode due secoli fa, internandole nei manicomi. Quantomai crudo e realista, sebbene alleggerito dal solido legame che si crea tra le protagoniste e dalla complicità tra le pazienti, il film ha anche il merito di vantare una bella fotografia e una trama scorrevole. Seppur classica e consueta in pellicole del genere, è comunque una sceneggiatura garbata che non vuole strafare ma che risulta comunque godibile.

Film formalmente molto ben realizzato con una notevole fotografia (il regista probabilmente ama Ivory) in cui il problema della malattia mentale viene trattato senza compiacimento. La vicenda è ambientata nel 1885 e fa impressione che quei metodi assurdi, inefficaci e controproducenti (salassi, etere, bagni gelati, isolamento, contenzione) siano durati ancora quasi un secolo sino all'arrivo di Basaglia. Per troppo tempo il manicomio è stato usato come “discarica” per malati mentali. Qui diciamo che finisce quasi bene, ma la realtà era assai peggiore. Consigliabile.