Stardust memories - Film (1980)

Stardust memories

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Woody Allen, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il cinema europeo (e che ribadisce anche qui mostrando lui e un'amica al cinema a vedere LADRI DI BICICLETTE), prende spunto dal capolavoro di Fellini 8 e mezzo per esorcizzare la sua evidente crisi creativa. Mette così in scena (con continui interscambi tra realtà “virtuale” e finzione cinematografica) la storia, palesemente autobiografica (e oltretutto interpretata non da una sorta di alter ego come lo fu Mastroianni per Fellini ma da lui stesso), di un regista di film prevalentemente comici con frequenti incursioni...Leggi tutto nella psicanalisi. Consueta cornice di bellezze “espressive e intelligenti”, con una Charlotte Rampling (è Dorrie) davvero magnetica e affascinante, per un lavoro che in realtà ben poco si discosta dai precedenti, e superiori, IO e ANNIE e MANHATTAN: ancora una volta a farla da padrone sono le schizofrenie, le paranoie congenite di personaggi ormai inflazionati nel cinema di Allen, e nulla cambia inserirli in contesti solo apparentemente diversi, perché i dialoghi e le situazioni sono sempre i medesimi. Non avendo poi Allen l’innegabile talento visionario di Fellini, la sua sembra una pallida imitazione, una versione povera e puerile di un classico. Perennemente indeciso tra il voler affrontare un tema così serio e complesso come la sua esistenza in modo autoironico o distaccato e maturo, Allen ottiene un ibrido di scarso interesse, con alcune riuscite parentesi comiche che non riescono a controbilanciare l'impianto riflessivo, ambizioso ma pedante dell'opera. Verboso come sempre, fitto di dialoghi con rare pause di (malriusciti) richiami ai grandi affreschi di Fellini, è un film indubbiamente pesante, nonostante la breve durata. Comparsata per Sharon Stone, che saluta da un treno.

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Renato 26/06/07 21:26 - 1648 commenti

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Una sorta di Otto e mezzo però più divertente... No ok, a parte la boutade il modello felliniano resta inarrivabile, e il fatto di essere un "omaggio" al film di Fellini è insieme il punto di forza ed il limite maggiore di questo bel film di Woody Allen. Visivamente molto curato (notevole la fotografia di Gordon Willis), la storia non riserva sorprese particolari, ma ci sono lampi di Allen purissimo qua e là.

Il Gobbo 23/07/07 09:03 - 3015 commenti

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Nei celebri concerti degli anni '70 Fabrizio De Andrè presentava la sua canzone "Rimini" dicendo "ci aveva già pensato, fortunatamente meglio di me, Fellini nei suoi Vitelloni". La stessa cosa potrebbe dirsi per l'Otto e mezzo personale di Woody Allen, che vi vede un'altra tappa d'obbligo nel grand tour dell'aspirante Autore Europeo, intrapreso senza che gliel'avesse ordinato il medico. Per colmo di sfiga, Bob Fosse aveva appena compiuto analoga operazione, con esiti grandiosi. Allen minimo.

Galbo 24/12/08 10:57 - 12414 commenti

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Film decisamente felliniano per un Woody Allen con ambizioni d'autore. Il film piuttosto bistrattato dalla critica e snobbato dal pubblico, è decisamente un episodio minore nella filmografia del grande regista americano perchè fallisce nell'obiettivo principale, quello di fare ridere (o comunque sorridere) e insieme riflettere. La comicità del film non risulta adeguatamente calibrata e la sceneggiatura è piuttosto sterile.

Didda23 7/12/10 16:56 - 2431 commenti

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Dispiace davvero criticare un mostro sacro come Woody Allen, ma Stardust Memories è il suo prodotto meno riuscito. Parliamoci chiaro, anche se volesse non sarebbe in grado di fare un brutto film, ma questa pellicola l'ho trovata sterile ed evanescente. In qualche occasione Woody strappa un sorriso o uno spunto di riflessione, ma purtroppo meno del solito. Nonostante tutto da vedere, perché Woody merita sempre una visione.

Harrys 26/02/11 13:23 - 687 commenti

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Allen gioca a calarsi nei panni dei suoi pupilli Bergman e Fellini e firma, senza mezzi termini, il suo capolavoro. Se il ricalcare lo stile del Maestri può apparire inizialmente macchiettistico, con lo scorrere dei fotogrammi si dimostra pienamente confacente all'umorismo amaro tipico dell'autore. Una strada (complice anche le critiche) purtroppo mai più battuta con decisione. Lo spazio-tempo è un vortice indefinito che trova nel titolo deduzione massima; la chiave è costituita dalla definizione del comico come di un vero e proprio aggressore.

Ryo 5/03/12 14:42 - 2169 commenti

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Un film di Allen introspettivo e semi-autobiografico (anche se il regista nega questa definizione). Omaggi a Bergman e Fellini in una sceneggiatura saldamente fuorviante e con continui passaggi dalla realtà al surreale. Tutto il film è ripreso in bianco e nero, scelta che rimanda ancor più ai registi sopracitati. Numerose trovate che fanno sorridere e temi riciclati da precedenti pellicole completano l'opera.
MEMORABILE: Gli alieni.

Daniela 11/04/14 09:27 - 12699 commenti

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Regista/attore colto in un momento di crisi sentimentale e professionale, in quanto i produttori vogliono stravolgere il film che sta girando per farne una commedia... Male accolto dalla critica del tempo, soprattutto per la troppo palese filiazione felliniana, il film di Allen "nel mezzo del cammin" della sua vita spiazza anche lo spettatore per il suo andamento divagatorio, ma anticipa quell'intreccio inestricabile fra comico e dramma che si ritroverà poi nelle sue opere migliori. Imperfetto, perfino anche irritante nel suo accentuato narcisismo, ma visivamente prezioso e a tratti geniale.
MEMORABILE: "Per te io sono un ateo, ma per Dio sono un leale oppositore"

Minitina80 23/02/17 14:06 - 2990 commenti

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Non è un film autobiografico in quanto Allen ha sempre categoricamente rifiutato questa tesi malgrado più di qualche indizio lasci supporre il contrario. Al centro c’è Sandy Bates, un regista in crisi d’identità e sull’orlo di una crisi di nervi le cui vicissitudini vengono rappresentate all’interno di un universo smaccatamente felliniano. Non mancano sequenze di grande impatto e una consolidata qualità fotografica garantisce sempre e comunque un buon riscontro visivo, anche se non sempre tutto torna. Opera che omaggia il cinema europeo.
MEMORABILE: Le mongolfiere che si librano in aria.

Deepred89 22/03/17 19:23 - 3718 commenti

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Dopo Manhattan Allen riprova a miscelare la commedia brillante col cinema d'autore, con risultati non disdicevoli ma inferiori alle aspettative. Il problema del film nasce quando l'equilibrio tra le due componenti viene a mancare, come quando i fellinismi gratuiti prendono il sopravvento. Eppure, pur non risultando particolarmente oliato e scadendo talvolta nell'episodico, si tratta comunque di un film brillante, ben scritto, con qualche battuta da antologia. Regia e fotografia eccellenti, così come l'interpretazione di Charlotte Rampling.
MEMORABILE: "Il sesso vuoto è meglio che niente sesso".

X offender 16/05/18 13:04 - 39 commenti

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Allen gioca a fare Fellini e prova a girare il suo 8 e ½, con esiti però differenti, in questo pastiche che si ispira anche a Bergman. L'esperimento non si può definire riuscitissimo, ma non è tutto da buttare: la fotografia in b/n è splendida e alcune battute (anche autoironiche) lasciano il segno. Gustoso il breve cammeo, nella scena finale, di Candy Loving, all'epoca la playmate più desiderata d'America.

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Paulaster 25/02/20 09:54 - 4453 commenti

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Regista comico vorrebbe cambiare genere. Allen punta in alto cercando di imitare la crisi del protagonista di Otto e mezzo innestandovi le sue venature comiche. A tratti bisogna riconoscere la sua attenzione al genio felliniano (dirigibili, suore, volti) ma alla fine diventa confusionario e si fa notare solo nelle sue battute a effetto. Narcisistico nel narrare vicende sentimentali che non interessano affatto, anche per la mancanza di una trama. Discreta prova della Harper.
MEMORABILE: Le battute sul palco col pubblico; I primi piani della Rampling; L'arresto dell'autista.
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  • Discussione Didda23 • 4/03/11 20:33
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Caro Harrys,ho visto il tuo voto (5 pallini) e mi ha lasciato perplesso.Sono un grande estimatore di Allen,credo abbia fatto dei film bellissimi.Visto che dal tuo commento non posso capire esaustivamente il tuo pensiero riguardo al film,sarebbe un piacere che mi spiegassi il perchè lo reputi un capolavoro.Assolutamente senza polemiche,ma io lo trovo frai più deboli e meno riusciti.
  • Discussione Harrys • 7/03/11 00:11
    Fotocopista - 649 interventi
    Ciao Didda. Anch'io sono un grandissimo estimatore di Woody Allen. Il pentapallinaggio credo derivi dalla mia personalissima propensione ad affibbiare tale votazione ad opere dal retrogusto spiccatamente drammatico e/o comunque particolarmente "profondo" ed esistenziale. Con Allen fino ad ora m'ero spinto al massimo sui quattro pallini e mezzo, proprio perchè nella stragrande maggioranza dei casi ha realizzato commedie (seppur col consueto risvolto graffiante e tagliente). In questo caso ho trovato eccezionale ed irripetbile l'equilibrio tra l'agro e il dolce, oltre ad una (per me) ispiratissima vivacità prettamente "tecnica" (come scritto nel commento: sensazionali gli echi bergmaniani e felliniani). Allen ha decisamente alzato il tiro. Per molti fallendo. Per me, e me ne rammarico (ma solo perchè non si è più ripetuto), firmando il suo capolavoro, trascendendo per una volta il clichè che ha contribuito a divulgare (del quale non mi lamento, anzi). Scandagliare ulteriormente, sai, non so quanto possa risultare edificante. Concedo il pallinaggio massimo esclusivamente a quelle pellicole che hanno in qualche modo toccato le mie corde giuste. E' una questione di percezioni, più che di attributi inconfutabili. Si può tranquillamente dibattere dei caratteri del film (ad esempio, ho trovato eccezionali gli inserti onirico-autobiografici, perlomeno più del solito, dato che Allen ne ha sempre fatto uso). Disquisire del mero pallinaggio, ahimè, è materia che trovo piuttosto difficoltosa.
  • Discussione Didda23 • 9/03/11 22:44
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Ti ringrazio della risposta.Ero solo curioso di vedere cosa del film ti attraeva così tanto.Purtroppo il film non ha toccato le mie corde,preferisco l'Allen di Io e Annie,Manhattan,che per me sono stupendi.Forse Allen con Stardust Memories ha cercato qualcosa di più sperimentale,più personale.Nel Film concordo ci sono molti echi Bergmaniani,fatto che ho notato in altre pellicole.
  • Discussione Buiomega71 • 23/10/14 21:29
    Consigliere - 26083 interventi
    Purtroppo nella mia "crescita" cinefaga ho dovuto sacrificare il buon Woody (di lui ho visto davvero poco, e non mi ha mai entusiasmato all'epoca)

    Stò cercando di rimediare (già averli in videoteca, poi , per vederli c'è tempo, forse...) e sono a quota tre (lo so, non e molto, ma con tutto quello che esce e ardua prendere "tutto")

    Ho cominciato con Il Dormiglione (che vidi da ragazzo e mi divertì, eppoi sà comunque dell'amata "fanta 70")

    Poi ho proseguito con Interiors , che a dire la verità mi ha sempre ispirato, sento a pelle reminiscenze altmaniane/bergmaniane

    Oggi mi è arrivato Stardust Memories (iniseme a altri film) che e quello che mi pare più visionario (non per nulla un omaggio al Fellini di 8 e Mezzo)

    Ho finito proprio ora di catalogarlo, e al di là che c'è la Rampling e la mia adorata Jessica "Jennifer" Harper, la trama mi pare bellissima (e quando ho letto di Woody che ha contatto con gli alieni nelle sue allucinazioni mi è venuto in mente Gregg Araki) e infino geniale...

    Farò sapere eventuali sviluppi e prossimi acquisti alleniani "buieschi"
    Ultima modifica: 23/10/14 21:31 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 24/10/14 10:04
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Io lo trovai bellissimo, entusiasmante, salvo poi leggere un'infilata di critiche negative. Altro film che urge una revisione...
  • Discussione Didda23 • 24/10/14 10:19
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Lo dovrei rivedere pure io. Mi deluse parecchio.