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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una donna (Calamy) che lavora in una fabbrica di inscatolamento sardine riesce a contattare il padre (Weber) che non vede dai tempi in cui era bambina e a incontrarlo sull'isola di Porquerolles, in Costa Azzurra, nella lussuosa villa dove questi vive con la moglie Louise (Blanc), la figlia George (Tiller), la nipote Jeanne (Brunnquell) e la governante Agnés (Ruggia). L'uomo ricorda bene la madre della donna che gli si presenta come Stephane, e di sasso resta quando viene a sapere che è morta di cancro tempo addietro. Presenta Stephane alla famiglia, che però non sembra così cordiale con lei. A cominciare da Louise, che alterna una cortesia di facciata ad antipatiche...Leggi tutto stoccate. George sembra pure più scontrosa, e da subito Stephane si trova in una situazione altamente imbarazzante, dalla quale non sembra che nemmeno suo padre intenda aiutarla troppo ad uscire.

Una famiglia eccentrica, che con l'uomo di casa non è mai andata d'accordo: George non sopporta il padre in alcun modo, Louise pensa a come spendere ogni giorno almeno 1500 euro del patrimonio di un marito che ha alle spalle una carriera da imprenditore di enorme successo. E Stephane? Lei è in contatto solo con una detenuta (Clément), che scopriamo presto essere la sua gelosa amante. Pensa a come farsi benvolere, a scoprire lentamente il carattere del padre mentre la tensione in casa cresce.

Dopo una prima parte in cui ancora non tutto appare chiaro e tocca cercare di riunire le informazioni che ci vengono date a sprazzi per ricostruire almeno parte della vicenda, il film prosegue con una lunga fase centrale che appare più di attesa, in cui Stephane entra in contatto con i diversi membri della famiglia scoprendo lentamente il passato del padre. Il film decolla definitivamente solo nell'ultima fase, molto lunga (d'altra parte il film supera le due ore), in cui sono concentrati tutti i colpi di scena che trasformano il dramma in un autentico thriller a combustione lenta. Si capisce finalmente l'intero disegno e ogni tessera del puzzle andrà al suo posto mettendo in luce una certa ricercatezza, che si riflette anche in una messa in scena elegante, ricca di raffinatezze stilistiche (si veda l'uso, invero un po' pretestuoso, dello split-screen, che arriva a spezzare in cinque riquadri affiancati l'immagine durante il primo pranzo) fotografate con buon gusto.

Il cast non delude, a cominciare naturalmente dalla Calamy, sulla cui figura complessa l'intero film poggia. Si rilevano però anche numerosi passaggi a vuoto, in special modo in una fase centrale che si sarebbe potuta accorciare facilmente senza perdere nulla. La sceneggiatura di Burdino e Marnier - che pare bearsi dell'eccentricità spinta all'eccesso delle donne di casa affidando soprattutto alla Blanc il compito di infilare qualche spunto ironico o buffo che non guasta - manca insomma in più occasioni di incisività. L'atmosfera opprimente in villa si avverte, che qualcosa non quadri e covi sotto la cenere anche, e probabilmente una regia meno autocompiaciuta e più vivace avrebbe reso il film meno stancamente ripetitivo nella fase centrale. Ottimo l'uso del sonoro e delle musiche, a conferma di una confezione di pregio.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/01/23 DAL BENEMERITO HIPHOP POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/10/23
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Hiphop 9/01/23 11:23 - 63 commenti

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Stephane lavora come operaia in una fabbrica di conserve alimentari. Decide di andare a trovare il padre, ricchissimo, fino ad allora mai visto. Entrerà in un mondo di donne cospiratrici ed eccentriche che attorniano l'uomo. E Stephane? Parte in sordina per crescere con colpi di scena, alcuni dei quali annunciati, altri meno, fino all'esplosivo finale. Non male dopotutto, questo giallo francese: scorre veloce, non annoia e ha un cast in palla. Humor nero e lusso ostentato accompagnano lo spettatore verso un finale coerente.

Reeves 13/01/23 08:35 - 2310 commenti

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Bel giallo francese che ricorda i film di Chabrol (la famiglia borghese come nido di vipere, le false identità...): le sorprese non mancano, ma soprattutto è notevole la recitazione, in particolare quella della protagonista. Violenza mai gratuita e tanta tensione con uno sguardo leggero che però non nasconde nulla. Tutto girato nelle isole di fronte a Cannes in un paesaggio stupendo ma inquietante.

Daniela 5/09/23 07:20 - 12719 commenti

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Operaia poveraccia tira avanti a fatica fino a quando, contattato il padre naturale che non ha mai conosciuto, viene da questi invitata nella sua lussuosissima villa in Costa Azzurra, dove deve fare i conti con la famiglia di lui, molto poco amichevole nei suoi confronti... L'ambientazione alto-borghese e la descrizione della famiglia come nido di vipere rinvia a Chabrol in questo giallo francese ben congegnato che riserva una serie di colpi di scena, alcuni prevedibili altri meno. Ottimo il cast a cominciare da Calamy, formidabile nel rendere l'ambiguità del suo personaggio.

Kinodrop 14/09/23 18:35 - 3003 commenti

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Un'operaia frustrata da un passato che condiziona pesantemente la sua personalità decide di uscire dall'impasse contattando il padre naturale, un ricco signore che vive in una splendida villa insieme all'attuale famiglia. Un giallo francese che ruota intorno all'ambigua follia della protagonista e alle sue mire ambiziose e senza scrupoli, all'interno di un nucleo familiare altrettanto freddo e calcolatore. Attraverso una serie di colpi di scena non sempre imprevedibili si giunge a un finale crudele dal sapore chabroliano. Un cast all'altezza sovrastato dalla performance di Calamy.

Nicola81 16/09/23 16:15 - 2878 commenti

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Pregevole giallo francese, chiaramente debitore di Chabrol nel raffigurare la famiglia borghese come un vero e proprio nido di vipere, ma diretto da Marnier con un approccio molto più dinamico. Il colpo di scena che regge il gioco non sarà così imprevedibile per lo spettatore più smaliziato, ma la vicenda (in cui affiora un evidente substrato anti-patriarcale) è ben orchestrata, con una seconda tranche particolarmente coinvolgente, preludio a un epilogo immancabilmente beffardo. Cast degno di nota, con una Calamy strepitosa nell'evolvere dall'ambiguità alla follia.

Capannelle 12/11/23 23:06 - 4430 commenti

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Ci sono aspetti interessanti che, se incanalati bene, avrebbero potuto partorire una di quelle dark story parecchio corrosive. Però la lunghezza si fa sentire e il passaggio dalla fase preparatoria a quella dei colpi di scena tradisce più di una incertezza e lentezza di fondo. Regia e attori non deludono, ma il dipanarsi dei giochi è talvolta poco credibile o altrimenti anche troppo estremizzato.

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