"Vikings" stagione per stagione

8 Ottobre 2014

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di questa serie. Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.


STAGIONE  1 (2013)

 ***! 
Il bollino History Channel è un sigillo di garanzia, almeno nei tratti documentaristici davvero ben realizzati che fanno di questa prima stagione un prodotto originale nel modo in cui permette allo spettatore di calarsi nelle atmosfere nordiche, in un connubio di fotografia fredda, ambientazioni di forte impatto e un grande ruolo per il sound potentissimo dei Wardruna. Le sceneggiature degli episodi sono "pulite" e allo stesso istante tranquille, gli episodi si sviluppano in modo lento e affascinante, specie nell'episodio Sacrifice,  completamente dedicato ai riti pagani. Quello che non rende giustizia al tutto è qualche cliché di troppo nelle interpretazioni: i personaggi risultano a tratti forzati o improbabili. (Fabbiu)

**** Ragnar col suo fascino tenebroso fatto di dignità, lealtà e coraggio cattura subito fin dai primi schizzi di sangue andando a mostrarci squarci di storia che poco conosciamo. L'ambientazione non può che deliziarci, quasi contraltare di un uomo forgiato nella violenza, abbrutito dalle razzie ma anche "innalzato" nei suoi riti pagani. Questi vichinghi ci catturano e ci ricordano Spartaco ed i suoi traci. A contorno del bel Ragnar un Byrne molto in parte e comunque un cast che funziona molto bene. Finale con Rollo e l'epidemia al villaggio che la fanno da padroni. (Redeyes)


STAGIONE 2 (2014)

 ****
La seconda stagione, con tutto il suo clima epico, non solo perfeziona ogni singolo elemento della prima (che a confronto sembra essere un maxi pilota) ma ha anche modo di rimediare a tutte le perplessità che l'altra poteva far nutrire. I caratteri dei personaggi vengono finalmente approfonditi, le sceneggiature hanno modo di soffermarsi sulla riflessione di alcuni punti particolari (la religione, su tutti) e la trama si fa sempre più interessante. Nuovi personaggi molto credibili e una selezione sonora di forte impatto. Impressionanti e tecnicamente impeccabili le battaglie, che come è giusto che sia non risparmiano affatto in truculenza. (Fabbiu)

**** Allenze, tradimenti, aquile alte nel cielo e serpenti nell’occhio. Questa seconda stagione muove più le pulsioni umane che le comunque molteplici scorribande dei nostri. Al solito le immagini spesso riescono a rubare la scena e soprattutto nascondono le imperfezioni storiche. Il quadro completo evidenzia, con un’ottima costruzione, la sfida fra strateghi, con un Ragnar che sfida gli dei (e non solo) e re Ecbert “esegeta” del Caesar kaiser par excellance. Acquisisce importanza il personaggio di Floki, eccellente nella sua recitazione molto fisica (ricorda quasi Ryuk di Death note), mentre pare in rampa di lancio Bjorn la corazza. Il finale ci dà quello che volevamo e adrenalinici aspettiamo gli sviluppi. Lunga vita al Re. (Redeyes)


STAGIONE 3 (2015)

***! La terza stagione parte decisamente più lenta e sottotono rispetto alle altre nel momento in cui vengono accostati Ragnar ed altri personaggi primari senza compensare la mancanza con risvolti significativi nelle scelte di Lagherta; assistiamo pure ad alcuni elementi convenzionali propri delle serie ambientate nella modernità; Fortunatamente, da metà serie in poi, con la marcia dei vichinghi su Parigi, le cose iniziano nettamente a cambiare e il livello ritorna quello abituale. in particolare gli ultimi episodi di guerra sono adorabili. Il finale (non definitivo) fa dubitare molto sull'annunciata quarta stagione. (Fabbiu)

*** Parigi val bene una messa e persino un funerale! I nostri Vichinghi, dopo le scorribande dalle parti di re Ecbert, puntano i loro desideri verso la fortificata Parigi ispirati dal “prete” grande amico di Ragnar. La serie paga lo scotto di un ritmo un po’ troppo blando nelle prima parte, come plasmato più nei giochi di potere di Re Ecbert che nell’action che ci aveva catturato nelle prime due stagioni. Il finale, al solito, regala violenza, intrighi e sotterfugi, mentre par spegnersi una luce: fra vecchi e nuovi tradimenti sembra che l’evoluzione finale della serie sia iniziata, vedremo con quali risultati. (Redeyes)


STAGIONE 4 (2016)
 
**!
Parallelamente alla progressiva “fuga” di re Ragnarr anche l’interesse per la serie par perdere forza, come se assente il mitologico sovrano il resto della combriccola fosse alla deriva fra mere razzie e barbare uccisioni, scevra da quell’empatia per i Vichinghi che nutrivamo. La “new wave” trova il suo leader naturale nell’unico personaggio con un certo spessore vale a dire Ivarr il senza ossa. In questa stagione esce “vincitore” l’intelletto di Ecbert, contraltare decisamente intrigante, ad oggi, del guerriero vichingo. Fra Mediterraneo, Parigi e York restiamo un po’ smarriti e un po’ stanchi.  (Redeyes)

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