Mi immagino la seduta dei distributori italiani che studiano le strategie di lancio per il film della Heckerling (in originale Loser). Se lui ha fatto American Pie e lei American Beauty, American ci deve essere nel titolo. Ma cosa ci si mette vicino. Sono in una scuola, no? Allora American School. Per il resto, il plot recupera la storia del nerd che conquista la bella (?) del college che, visto che è Mena Suvari e giusto per confermare il suo lolitismo, ha una relazione con il professore.
Entrambi protagonisti del film di successo American pie, poi lei protagonista di American beauty e American virgin e adesso questo "American school" (ma uscito anche con il nome "Il perdente" in Italia). Il nerd e la bonazza, storia poco avvincente e pellicola che si può tranquillamente perdere. Jason Biggs non viene sfruttato a dovere.
Non è un teen-movie sguaiato e sporcaccione, a dispetto del furbo titolo italiano. Siamo più dalle parti della commedia sentimental/romantica per ragazzi. La storia è di quelle già viste mille volte, ma il tutto ha una sua insospettabile dignità; c'è addirittura un fondo di amarezza per buona parte della pellicola. Biggs è di una tenerezza sbalorditiva nei panni di un Jim Levenstein ancor più sprovveduto e malleabile. Paterno e profondo Aykroyd nelle due uniche scene in cui è coinvolto. Positivo l'uso di molti hits di quei tempi.
MEMORABILE: Il dialogo tra Biggs ed il commesso del videostore (si cita tra gli altri Lezioni di piano).
Il successo di American Pie (e del suo protagonista Biggs) ha creato una miriade di spin-off giovanilistici di rara bruttezza e stupidità; nel calderone finì pure questa ennesima pellicola, guarda caso interpretata dal solito Biggs e dall'altrettanto gettonata Mena Suvari, impegnati in una storia semplice semplice che ricicla i soliti luoghi comuni della commedia americana. Rispetto ad altri epigoni perlomeno ci vengono risparmiati volgarità e nudi gratuiti, ma per il resto la pellicola si muove sui binari del già visto, con moralina finale.
Terrificante polpettone sentimentale per teenager, tirato su grazie al successo dei due protagonisti del momento. Preferivo di gran lunga la volgarità gratuita dei vari American Pie, piuttosto di questa storiella scontatissima con i classici cliché (professore-alunna con sfigato terzo incomodo, quest'ultimo interpretato da un Biggs decisamente sotto tono). Perdibile.
Amy Heckerling HA DIRETTO ANCHE...
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MusicheCangaceiro • 22/08/10 11:56 Call center Davinotti - 739 interventi
Ecco alcune delle canzoni che compongono la colonna sonora.
Blue degli italiani Eiffel 65.
Pretty fly dei The Offspring.
What's my age again dei Blink 182 (famosa per il videoclip in cui i membri della band corrono nudi all'aria aperta).
Scarborough fair di Simon & Garfunkel (reinterpretazione dell'antica ballata Parsley sage rosemery and tyme).
The bad touch dei Bloodhound gang.