Da 5 bloods - Come fratelli - Film (2020)

Da 5 bloods - Come fratelli
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Da 5 Bloods
Anno: 2020
Genere: drammatico (colore)
Regia: Spike Lee
Note: Il film passa dal formato 2,39:1 per le scene nel presente al 4:3 quando l'azione si svolge nel passato.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Erano cinque fratelli uniti a combattere nella sporca guerra, in Vietnam. Sono rimasti in quattro. Norman (Boseman) non ce l'ha fatta e il suo corpo è ancora laggiù, dove adesso i superstiti, legati quanto lo erano allora, decidono di tornare, alla ricerca di una cassa contenente lingotti d'oro che avevano sotterrato al tempo nella giungla, vicino al loro aereo. Aereo in qualche modo riemerso parzialmente dalla terra, come hanno mostrato alcune immagini prese in zona da un satellite; e i quattro sono sicuri, a partire dalle coordinate ritrovate di quello, di poter raggiungere e dissotterrare il tesoro. Paul (Lindo), Otis (Peters), Eddie (Lewis) e David (Majors) ritrovano un Vietnam...Leggi tutto che non ha dimenticato i simboli di quella guerra e accoglie i turisti americani portandoli in visita nella giungla. D'accordo con un francese (Reno) che dovrà aiutarli a convertire l'oro in contante, e dopo che Otis è passato a salutare la prostituta con cui aveva al tempo "familiarizzato" e dalla quale scopre pure di aver avuto una figlia, i quattro s'incamminano assieme al figlio (Whitlock jr.) di Paul, che li ha raggiunti lì dopo aver spiato le mail di papà. L'avventura comincia ed era ora, perché fin qui Spike Lee ha perso fin troppo tempo in fasi interlocutorie solo di rado vivacizzate dall'ottima verve di Delroy Lindo, fin da subito inquadrato come elemento di gran lunga più carismatico del gruppo. Gli altri lo seguono in posizione subordinata, anche se va detto che i rapporti d'amicizia sono comunque resi con bella mano. Inframezzato da frequenti flashback di guerra (in formato 1:33.1 per accentuare lo stacco e in qualche modo "invecchiare" l'immagine) in cui vediamo i cinque "fratelli" combattere il nemico nel verde, il percorso di avvicinamento alla cassa coi lingotti ancora non riesce a rendersi sufficientemente coinvolgente: poco stimolanti i dialoghi (nel complesso non sembrano quasi mai all'altezza della fama del regista), inutilmente prolungata ogni scena senza che nulla di significativo accada. Dal ritrovamento in poi qualcosa cambia e l'azione finalmente movimenta il racconto. Restano ripetitivi e cinematograficamente modesti i ricordi di guerra, in cui i limiti di budget si notano, ma almeno l'incattivimento dei protagonisti, la morte che entra in scena improvvisa, la tensione sollevano il ritmo e nonostante perseveri l'assenza di veri momenti in grado di rendere memorabile il film, si apprezza un certo ispessimento nello scavo psicologico dei personaggi e qualche traccia d'ironia che in Spike Lee difficilmente manca (notevole l'immaginario dialogo tra Paul e Dio). A stupire davvero è però solo la freddezza con cui si documenta la morte, in qualsiasi modo avvenga, perché per il resto - sia nei rapporti tra padre e figlio che in quelli tra gli amici - tutto è già stato detto nella prima parte o si scopre essere piuttosto banale (come il personaggio di Jean Reno, davvero scialbo). Certo, si fa luce via flashback sulla fine di Norman che lascerà scaturire inevitabili complessi di colpa, ma ci si chiede cos'abbia di particolare il film al di là della professionalità che Lee mescola a uno stile personale (peraltro qui meno ravvisabile che altrove).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/06/20 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/06/20
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Didda23 14/06/20 01:16 - 2431 commenti

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Quattro reduci tornano in Vietnam per cercare una cassa di lingotti seppellita durante la guerra. Spike Lee confeziona un'opera formalmente sontuosa (si diverte a giocare con i vari formati) con una fotografia che valorizza i pazzeschi panorami naturali. Non sempre però si trova l'equilibrio fra il genere avventuroso e il cinema di denuncia (la questione razziale è sempre in primo piano, con tanto di accenno al movimento Black lives matter nel finale) con il rischio di avere spesso troppa carne sul fuoco. Cast diretto magnificamente con un Lindo di inusitata bravura. Da vedere.
MEMORABILE: Il ritrovamento della cassa; il campo minato; il "ti perdono" detto da Stormin' Norman ( Boseman)

Il ferrini 14/06/20 09:39 - 2364 commenti

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Veterani (di colore) del Vietnam tornano sul posto per recuperare il corpo del loro caposquadra e un tesoro in lingotti d'oro che nascosero all'epoca ma si ritroveranno a combattere un'altra guerra. Spike Lee, dopo Blackkklansman, va di nuovo a segno confezionando una pellicola magistrale che vede in Paul (Delroy Lindo) uno dei personaggi più potenti della sua filmografia. Dopo una prima parte descrittiva il film entra nel vivo con il ritrovamento dell'oro e da lì in avanti non dà tregua, regalando momenti di grande intensità, dal campo minato al conflitto finale. Notevole. 
MEMORABILE: La visione di Paul dopo il morso del serpente. 

Galbo 16/06/20 20:21 - 12404 commenti

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Spike Lee dirige una vicenda che riporta quattro ex commilitoni in Vietnam decenni dopo la guerra. La storia viene utilizzata dal regista come un pretesto per una sorta di resa dei conti tra i personaggi e le loro coscienze e nel contempo come un riscatto del popolo afroamericano, come dimostra la carrellata di immagini iniziale. La seconda parte del film più improntata all'azione funziona più della prima che mostra qualche cedimento del ritmo. Buona la prova degli attori tra i quali si segnala l'ottimo Delroy Lindo. 

Thedude94 17/06/20 01:19 - 1097 commenti

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Emozionante storia raccontata da Spike Lee, tremedamente attuale, che ci presenta un gruppo di personaggi ben affiatati che nel nome di un'amicizia (e non solo) ritorna nel tempio della guerra che ha condizionato le loro vite, ossia nel Vitenam. Oltre alla questione puramente razziale, il regista tocca diverse tematiche quali il rapporto padre/figlio, le morti di bambini del posto per via delle mine inesplose (e in generale dell'indifferenza di un certo potere governativo al quale non interessa niente dei più deboli). Fotografia di ottimo livello, così come i cambi di formato dello schermo.

Capannelle 18/06/20 00:16 - 4415 commenti

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Sono due ore e mezza non banali e con personaggi ben assortiti in cui però, nella prima parte, si potevano benissimo tagliare certi sfoghi o battute da allegra brigata spesso ripetitive. Quando inizia l'operazione recupero si erge la figura di Lindo, il nero con simpatie trumpiane, e Lee dà sfogo alla sua creatività che passa senza remore da sequenze drammatiche a sberleffi e situazioni paradossali. Qualche artificio fine a se stesso (il formato di ripresa) e qualche eccesso di grottesco non penalizzano l'insieme.

Paulaster 31/08/20 09:00 - 4437 commenti

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Reduci tornano in Vietnam alla ricerca di una cassa d'oro. A Spike Lee interessa parlare dei neri spediti in guerra, della mancata ricompensa e di come la loro attuale condizione in USA resti d'inferiorità (condanna esplicita nei confronti di Trump). Anche il finale approfitta per rimarcare questi temi e per fare un tributo a Martin Luther King. Nel mezzo c'è tutta la storia nella foresta, che a tratti serve per mostrare le differenze col passato, ma i fatti son troppo pompati e la questione che "la guerra non finisce mai" lascia il tempo che trova.
MEMORABILE: Il piede sulla mina; Il mercato galleggiante; La figlia del reduce conosciuta solo ora.

Daniela 10/09/20 00:01 - 12678 commenti

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Quattro reduci dal Vietnam vi fanno ritorno dopo molti anni per recuperare una cassa piena d'oro. E' l'occasione per confrontarsi con il ricordo di un quinto compagno che dalla giungla non fece ritorno... Inframmezzata da vari flashback piuttosto goffi girati in stile vintage, la storia di questa caccia al tesoro risulta all'inizio noiosa per acquistare più mordente quando le cose si mettono al peggio ma accumulando forzature ed incongruenze prima di ripiombare nella banalità con il retorico epilogo, lasciando più perplessi che convinti. Nel cast Lindo una spanna sopra tutti.
MEMORABILE: In negativo: la colonna sonora che procede per conto proprio (chiudendo gli occhi, immaginavo cowboys guidare mandrie attraverso sterminate praterie)

Enzus79 13/09/20 22:12 - 2909 commenti

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Quattro reduci del Vietnam vi fanno ritorno per due ragioni: trovare un tesoro e riportare indietro la salma del loro caposquadra. Film che pur avendo una durata un po' eccessiva (due ore e mezza) non stanca, anzi. Spike Lee è bravo nel non forzare la storia da un solo punto di vista: ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio. Ben diretto e interpretato. Colonna sonora così così.

Rambo90 6/10/20 03:36 - 7706 commenti

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Uno Spike Lee particolarmente potente, che miscela action e dramma per tornare sui temi preponderanti del suo cinema (razzismo, violenza) senza perdere efficacia né sul lato commerciale né su quello autoriale. Il film si fa seguire benissimo e la lunga durata non pesa mai, con ottime interpretazioni da parte del cast (Lindo è fantastico) e un senso del ritmo ravvivato dai giochi di formato e i flashback (dove i protagonisti non ringiovaniscono, tranne che nel finale). Ambientazione palpabile sui volti sudati degli attori, violenza a tratti estrema ma commovente.

Rocchiola 26/08/21 09:46 - 970 commenti

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Spike Lee rende omaggio agli uomini di colore che hanno combattuto nel sud-est asiatico. La vicenda dei quattro reduci che tornano in Vietnam alla ricerca di un carico d’oro seppellito con il corpo di un quinto commilitone che era il loro leader è abbastanza inverosimile ma intrigante. Peccato per la lunghezza: togliendo infaftti i numerosi inserti d’epoca e riducendo i flashback di guerra girati in uno sgranato 4:3 a dispetto del presente in formato panoramico, il film avrebbe avuto un ritmo più serrato ed efficace. Malgrado ciò è comunque il miglior Lee dai tempi di Inside man.
MEMORABILE: Il ritrovamento dei lingotti d'oro; Il campo minato; Lo scontro finale al tempio; Lindo uomo di colore pro-Trump.

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Piero68 21/09/21 12:17 - 2958 commenti

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Mezzo passo falso di Spike Lee che confeziona un film troppo grottesco e semplicistico per essere davvero interessante. Flashback continui che mostrano, inaccettabilmente, gli interpreti durante la guera in Vietnam già vecchi come l'epoca più moderna in cui si svolge il film. Dialoghi pessimi e sfoghi di disagio psicologico dei personaggi ripetuti fino allo sfinimento. Da salvare solo la prestazione di Lindo e gli inserti di immagini e foto reali dell'epoca. Resto del cast e colonna sonora da dimenticare.

Giùan 11/03/23 10:01 - 4576 commenti

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Dopo il ritorno in (grande) stile di Blackkklansman, l'aspettativa per le amate "joint" di Spike è lecitamente tornata ad esser alta. Purtroppo però, come per altri versi accaduto a Sant'Anna, le rivendicazioni del contributo black alla "causa" americana (qui il Vietnam anche filmico) si sfrangiano in (consueti) eccessi moraleggianti ma anche in un muscolarismo cinematografico destabilizzante e sterilmente sovraccarico. Le buone intuizioni si perdono così nella logorroica durata della troppa carne (da macello) al fuoco. Brava la Thierry e da prendere o lasciare Mastro Delroy Lindo.
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  • Discussione Zender • 14/06/20 09:26
    Capo scrivano - 47833 interventi
    Questo era già stato inserito da Didda, Il Ferrini. Ti copio qui il commento (voto treemezzo) che va inserito su questa scheda.

    Veterani (di colore) del Vietnam tornano sul posto per recuperare il corpo del loro caposquadra e un tesoro in lingotti d'oro che nascosero all'epoca ma si ritroveranno a combattere un'altra guerra. Spike Lee, dopo Blackkklansman, va di nuovo a segno confezionando una pellicola magistrale che vede in Paul (Delroy Lindo) uno dei personaggi più potenti della sua filmografia. Dopo una prima parte descrittiva il film entra nel vivo con il ritrovamento dell'oro e da lì in avanti non dà tregua, regalando momenti di grande intensità, dal campo minato al conflitto finale. Notevole. 
    MEMORABILE: La visione di Paul dopo il morso del serpente. 
     
  • Discussione Il ferrini • 14/06/20 09:41
    Segretario - 101 interventi
    Fatto. Scusa ma ieri sera proprio non l'ho trovato. 
    Ultima modifica: 14/06/20 16:57 da Il ferrini
  • Discussione Zender • 14/06/20 09:48
    Capo scrivano - 47833 interventi
    Sono problemi in corso di sistemazione, non è certo colpa tua. Occhio invece a mettere le virgole tra i nomi del cast e copiarli interi fino al punto (cioè jr. e non jr). Non è grave, ma se non me ne accorgo e non li correggo poi i nomi non saltan fuori nelle ricerche.
    Ultima modifica: 14/06/20 09:49 da Zender
  • Discussione 124c • 29/08/20 11:05
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    Brutta notizia davvero, anche perché la Marvel perde il suo Black Panther e dovrà fare recasting per continuare il franchise, ma questo il minimo visto che se ne va un attore troppo giovane che aveva grandi prospettive per il futuro.
  • Discussione Daniela • 29/08/20 19:24
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Aveva solo 43 anni ed ha lavorato fino all'ultimo nonostante le condizioni di salute gli imponessero ii ricorso alla chemioterapia -supereroe nella vita privata oltre che sullo schermo.
  • Homevideo Rocchiola • 26/08/21 09:46
    Call center Davinotti - 1258 interventi
    Ma questi film di Netflix usciranno mai in home-video? 
  • Homevideo Didda23 • 27/08/21 10:47
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Ciao, in alcuni casi sono usciti ma di norma no.