Great balls of fire! Vampate di fuoco - Film (1989)

Great balls of fire! Vampate di fuoco

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/03/08 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 18/03/08 18:38 - 12422 commenti

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Alcuni anni della vita del cantante rock americano Jerry Lee Lewis, personaggio eccentrico ed eccessivo sul palco (i suoi concerti erano degli happening infuocati in tutti i sensi) e fuori (scandalizzò l'America sposando una cugina tredicenne). Il film si avvale di una buona ricostruzione del contesto ambientale (l'America puritana degli anni '50) e di un'ottima performance del protagonista Dennis Quaid che intepreta un Lewis parecchio credibile anche sulla scena nei suoi scatenati concerti. Molto curata ovviamente la colonna sonora.

Matalo! 4/10/08 18:55 - 1378 commenti

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Una carriera dissipata per Dennis Quaid che qui mimeticamente e abilissimamente reinterpreta le vicende scandalose del grande Jerry lee e cuginetta (un'adorabile Wynona Ryder). Il regista è dalla parte del suo eroe e l'amore tra due cugini con lei minorenne è la parte per il tutto della trasmutazione dei valori che il rock'n'roll compì negli anni 50. Se ben ricordo qui l'attore suona e canta davvero. Coloratissimi anni 50 che neanche John Waters.

Herrkinski 7/10/08 15:41 - 8162 commenti

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Ottima biografia del celebre musicista rock & roll degli anni '50. Quaid regala forse l'unica interpretazione memorabile della sua carriera, risultando estremamente convinto e credibile nei panni di Lee Lewis. Strepitose le esibizioni "live" e molto buona la ricostruzione d'epoca, sia a livello puramente scenografico che sociale. Il film scorre via che è un piacere e non scade mai eccessivamente nel romanzato. Buona anche la prova della Rider. In definitiva, un film consigliato anche a chi non conosce bene il personaggio.

Stubby 5/07/09 18:24 - 1147 commenti

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Ottimo film biografico sulla vita del grandissimo Jerry Lee Lewis. Molto azzeccata la scelta di affidare il ruolo di protagonista a Dennis Quaid, probabilmente in una delle sue performance migliori (se non la migliore), ottimale naturalmente il comparto musicale e soprattutto ricreata alla perfezione l'atmosfera anni 50.

Cotola 13/10/09 19:29 - 9093 commenti

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Ritratto della star musicale Jerry Lee Lewis che segue gli schemi tipici del genere: buona musica, un po’ di maledettismo e poco altro e per giunta usuale. Come la maggior parte dei biopic manca di personalità: non ci sono guizzi particolari. Corretto ma abbastanza impalpabile.

Ziovania 10/12/10 11:02 - 337 commenti

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Biopic energico, esuberante ed insolente come il suo protagonista: il cliché che vede gli eroi del rock primi candidati della parabola "ascesa, successo e declino", nel caso di Jerry Lee Lewis si concretizza quando sposa la cugina tredicenne Myra. Può essere che tali comportamenti siano diretta conseguenza della "musica del diavolo" (vedi Footloose), ma uno strafottente Lewis risponde da par suo: "Se devo andare all'inferno voglio andarci suonando il pianoforte". Ben detto fratello!
MEMORABILE: "Crazy Arms" (un classico).

Luchi78 13/05/11 17:08 - 1521 commenti

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Ritratto di un'artista eccentrico, ma anche di un'America anni '50 puritana e integralista che esalta i propri idoli e il giorno dopo li affossa se infrangono la morale comune. Bravo Quaid a caricare il suo personaggio senza strafare, semplice e genuina Winona Ryder nel ruolo della moglie-ragazzina. La fotografia è dai colori forti come si confà all'America del boom, la regia è senza gloria e senza infamia. Piacevole.

Pigro 21/07/12 09:51 - 9715 commenti

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Basato sulle memorie dell’ex moglie bambina di Jerry Lee Lewis il film è inevitabilmente monco sul lato biografico, così come non ha il coraggio di approfondire davvero il rapporto fra amore sregolato e convenzioni sociali. Nonostante le pecche strutturali il film è raccomandabile, non solo perché ben diretto, ma in particolare per la notevole e istrionica performance di Quaid ad alto tasso sudoriparo e soprattutto perché la straordinaria colonna sonora è eseguita e cantata da “The Killer Himself”: tanto di cappello e di scatenato godimento!

Nando 15/12/12 13:11 - 3826 commenti

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Un periodo della vita del dannato rocker libertino e sessualmente audace interpretato da un credibile Quaid. Buona ricostruzione dell'epoca e ben evidenziato il perbenismo bigotto tipico anglosassone. Il ritmo è ben cadenzato con una valida colonna sonora.

Piero68 18/12/12 09:23 - 2961 commenti

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Nonostante rimanga abbastanza fedele alla biografia di Jerry Lee e nonostate la buona prova di Quaid, il film tende ad avere troppo spesso i contorni di un musical e troppo spesso caratterizza il personaggio abbondantemente sopra le righe, tanto da farlo sembrare, in alcuni contesti, quasi un povero deficiente. Solito vizio cinematogafico quando si trattano grandi artisti della musica. E' successo col Morrison di Stone, col Sid Vicious di Cox e tanti altri. Per il resto buone la confezione e la ricostruzione del periodo.

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Paulaster 29/05/15 17:51 - 4460 commenti

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Lee Lewis dipinto come l’eterno secondo, come chi è arrivato dopo The King Elvis e sapendo già di non esser candidato all’immortalità. Così più che un documentario si traccia la sua eccentrica vita nelle vesti patinate degli anni '50. Certamente anche lui ci ha messo del suo per rovinare il personaggio che avrebbe potuto essere, ma alla fine la sua musica (buona) resta e nel film ne viene distribuita in quantità. Quaid credibile e una Ryder acerba ma funzionale alla trama. Regìa con sprazzi stile musical aiutata da ambientazioni fedeli.

Daniela 7/08/19 21:51 - 12704 commenti

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Dalle esibizioni dei musicisti neri spiati di nascosto da ragazzino fino alla rivendicazione orgogliosa del proprio anticonformismo nonostante lo scandalo che aveva distrutto la sua carriera, passando attraverso gli alti e bassi del successo: la vita di Jerry Lee Lewis, rockettaro geniale e performer scatenato, in un bel biopic che ne rispecchia l'andamento ad otto volante, con i picchi delle esibizioni sul palcoscenico alternati alle più deboli parti sentimentali. Una delle interpretazioni più brillanti di Quaid che prescinde dalla somiglianza ma restituisce una fisicità elettrizzante.
MEMORABILE: L'esibizione del brano del titolo col piano fiammeggiante; "Se devo andare all'inferno, ci andrò suonando il mio piano"
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