Palance, antiquario londinese, è seguace del culto di Chuko, una divinità africana nel nome della quale inizia a commettere efferati omicidi. La polizia indaga. Discreto thrilleraccio firmato con solido mestiere da Freddie Francis e interpretato da un demoniaco Jack Palance. Come di consueto ottimo il resto del cast, da Diana Dors (ben in carne) allo sbirro pedinatore David Warbeck.
Tardo thriller girato da un Francis ormai sulla via del pensionamento. Abbandonata l'idea di realizzare l'ennesimo gotico, ormai surclassato dai tempi e dalle mode, sulla via della nuova ondata di horror scaturita dalla triade Romero-Craven-Hooper la pellicola narra delle vicende di un folle, animato a compier delitti per via di una non meglio definita divinità africana. Peccato che a farla da padrone sono lunghi e tediosi dialoghi, ai quali nemmeno Palance può porre rimedio. Delitti fuori schermo e scenografie piuttosto scarne contribuiscono alla prevalsa di una mediocrità che regna sovrana.
Mediocre e banale horror che nemmeno la bravura ed il mestiere di Francis, qui ad uno dei punti più bassi della sua carriera, riesce a salvare. Fiacco e deludente non tanto per colpa della mano del regista ma soprattutto a causa di una sceneggiatura abbastanza risibile e scombicchierata. Trascurabile.
Inutile. A mio avviso il buon Francis era molto bravo anche nei suoi film considerati dai più minori. Jack Palance è un buon psicopatico, supportato da un ottimo cast di caratteristi, il ritmo funziona; da citare l'omicidio della ragazza che ama viaggiare di fronte all'idolo. Non male, in definitiva.
D'accordo la statua del dio Chumu nello scantinato, nonchè il mobilio antico e i vasi Ming nel negozio di antiquario, ok l'indiscutibile talento di Palance, che sforna una prestazione all'altezza, ma è la storia che è di uno squallore non indifferente... Non c'è un briciolo di suspense, manca anche qualsiasi variazione di tema o di ambiente. La Kendall coi boccoli castano nerastro mi ha colpito molto negativamente, visto che è una delle attrici da me più adorate. Bravina Diana Dors.
Il controsenso di questa pellicola è legato alla fiacca sceneggiatura al servizio di un'opera di discreta fattura (fotografia e tecnica in primis). Pertanto la si apprezzerà sul versante tecnico e non su quello della trama e per certi versi è un peccato che il regista non abbia cercato di rendere maggiormente verosimile una storia del genere, anche in considerazione del cast che sfoggia.
Se Chumo sia una divinità sanguinaria dispensatrice di fortuna o un pretesto per scatenare la misoginia del protagonista, non è dato sapere. D'altronde, l'ambiguità è nei personaggi stessi, nel tema omosessuale alluso e taciuto, così come nella costruzione del film che oppone al sottofondo horror una narrazione da giallo hitchcockiano (la lunga e macchinosa costruzione dell'alibi). Il cinema di Francis eccelle sempre sotto il profilo tecnico e qui la fotografia spicca per la definizione dei contrasti cromatici. Buon ritmo, sostenuto da un concitato Jack Palance in gustosa overacting.
Per scorrere scorre... a tratti è quasi gradevole, per merito soprattutto di Jack Palance. La storia, però, è, per così dire, basica e la sceneggiatura vanta lo spessore di una sogliola finita in una pressa. Gli unici, autentici sussulti (extracinematografici) li regalano le signore: la Dors cicciobella, la Kendall bruna e Kathleen Byron, l'indimenticabile conversa di Narciso nero, ridotta a un ruolo di terza linea.
L'andamento del racconto, monocorde e con il grave difetto di non presentare alcun sviluppo thrilling - e sarebbe stato d'obbligo, visto il tema -, fa spostare l'attenzione dello spettatore al décor del negozio di Palance e alla sua sbrigliata interpretazione, mentre cade sempre più in balìa dell'idolo infernale. Warbeck avrà modo di rifarsi ampiamente nei film di Margheriti, ma qui come uomo d'azione fa davvero una pessima figura. Lercissimo more solito Griffith.
MEMORABILE: La polizia irrompe nel laboratorio dell'omicida, numerosa e armata, eppure si lascia sopraffare senza resgire!
Noioso e poco interessante horror britannico che si trascina stancamente per interminabili minuti quando ha di fatto ben poco da offrire. Le premesse pur semplici avevano qualche potenziale (l'idolo Chuku venerato da Palance è inquietante al punto giusto), ma una volta capito il meccanismo gli ingranaggi si inceppano e il motore non riesce a partire. Complice anche il bodycount scarsissimo e l'assenza quasi totale di sangue, il ritmo arranca e non bastano le atmosfere british per salvare la situazione, né qualche tocco di humour. Trascurabile.
MEMORABILE: La gola infilzata, unico momento gore in grado di sollevare un poco il morale.
Un antiquario si affida al dio Chumo, praticando messe nere e anche sacrifici umani per dare il turbo ai propri affari. Il navigato Freddie Francis si affida al genere demoniaco per poi, nella seconda parte, raccontare di una eredità prelibata intinta nel sangue. Praticamente, come spesso in lui, due film in uno che, grazie alla presenza andropausale di Jack Palance, terrà desta l'attenzione fino in fondo. Alcune scene horror decisamente riuscite. Piccola parte per David Warbeck, attore feticcio di tante produzione di genere italiane.
Antiquario dedito al culto del Dio Chuko (sic!) gli offre sacrifici umani sotto forma di donne di varia età e provenienza. Chuko pare apprezzare e ricambia con la prosperità economica ma la polizia indaga... Regista specializzato nell'horror, Francis tocca uno dei punti più bassi della sua carriera con questo film pasticciato a cominciare dalla sceneggiatura pedestre, in cui spiace vedere coinvolto Palance che, non possedendo quell'ironia congenita di altri colleghi adusi al genere come Price o Lorre, non è in grado di riscattare il personaggio dalla mediocrità generale.
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Oggi ho trovato il dvd digivision a 4 eurini... che dici Buio, il film vale l'acquisto? Francis ha fatto cose notevoli (Il terrore viene dalla piogggia è splendido), ma in giro leggo cose abbastanza sconfortanti...
Per me è uno dei miglior horror (ma sarebbe meglio dire "psycho-thriller") del caro zio Freddie.
Palance folle adoratore dell'idolo (bruttissimo) Ciuko e massacratore di donzelle (non male l'inizio con la negretta che balla stile Edwige alla Cinque bambole per la luna d'agosto, che si sacrifica per l'idolazzo) vale comunque l'acquisto!
E poi per 4 eurini...
Mai fidarsi di ciò che si legge in girondola, ma nemmeno di me però ;)