Si sa come vanno a finire le crisi coniugali in un thriller a due-tre personaggi: la coppia si ritira in un luogo isolato per ristabilire l'intesa, poi però succede il patatatrac, qualcuno dà fuori di matto e tutto precipita a schifìo. Qui l'escalation maniacale esplode di punto in bianco in modo troppo poco motivato, sotto l'ala distruttrice di un attoraccio con le physique du rôle del tronista defilippico e di effettacci gore ostentati come un jeans Armani. Pavetto non ha molto da dire e il twistarello alla De France/Nahon fa inevitabilmente scattare il Totò che c'è in ognuno di noi.
MEMORABILE: La ridicolissima morte "prolungata" del protagonista...
Non male dopotutto questo mediometraggio di Pavetto, specialmente se considerato nell'ottica di un prodotto low-budget. Il regista dimostra una certa dimestichezza con i meccanismi del thriller/horror e i movimenti di mdp sono fluidi e professionali, così come curata è la fotografia; i protagonisti bellocci hanno forse un aspetto troppo artificioso, tuttavia se la cavano (anche grazie a un discreto doppiaggio). Spigliato il ritmo e più che efficaci gli SPFX, seppur abbastanza amatoriali; in generale direi che è un riuscito biglietto da visita.
Mediometraggio caratterizzato da uno scarso ritmo e da una narrazione per nulla originale, reso poco accattivante dalla messa in scena amatoriale. Finale con ribaltone, che nel 2011 non sorprende più nessuno ma anzi urta per il tradimento riservato allo spettatore. Però qualcosa di valido c'è, al punto che l'autore riuscirà tre anni più tardi a farne un lungometraggio girato a Catania e reso affascinante dall'ottimo reparto spfx (opera di Giuseppe Cordivani e Antonio Giordano) in grado di sorreggere una certa cattiveria visiva...
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Mediometraggio horror/thriller firmato Lucas Pavetto, con al centro la classica coppietta in crisi che pensa bene di risanare i rapporti incrinati rinchiudendosi in una bella casettina isolata, circondata da un fitto boscherello ove non ci passa mai nemmeno lo Spirito Santo.
Si cena, ci si guarda negli occhi per tornare d'amore e d'accordo ma poi qualcosina s'inceppa (nel cervello di lui, come da prassi) e tutto va a pùttane. Sangue, accettate, torture, sevizie e sul più brutto...spunta fuori un finale incredulo alla Alta tensione (2003).
Ah, quasi dimenticavo: non mi è piaciuto affatto.
DiscussioneRaremirko • 26/04/12 21:10 Call center Davinotti - 3863 interventi
Stavo leggendo alcune notizie sul regista Lucas Pavetto e allora ho voluto saggiare la consistenza qualitativa di questa sua ultima opera.
Speravo in un qualcosa di più originale e solido, stando a quanto avevo appreso in precedenza da altre fonti più lusinghiere.
DiscussioneRaremirko • 27/04/12 23:39 Call center Davinotti - 3863 interventi
Gestarsh99 ebbe a dire: Stavo leggendo alcune notizie sul regista Lucas Pavetto e allora ho voluto saggiare la consistenza qualitativa di questa sua ultima opera.
Speravo in un qualcosa di più originale e solido, stando a quanto avevo appreso in precedenza da altre fonti più lusinghiere.
Ti giuro, d'istinto appena ho visto il tuo richiamo ho pensato al corto Il cerchio dei morti, conosci?
ed in effetti, 'sto regista pare averci collaborato sai?
Disponibile nel DVD Cecchi Gori come extra del film The perfect husband.
Il cortometraggio è proposto nel formato 1.85:1 con traccia audio 2.0.
La durata della versione e pari a 38'27".