Un film che tutti credevano scomparso, un viaggio all'interno del mondo dei ragazzi mulatti che vivevano nella Napoli anni Sessanta e che erano figli di soldati americani di colore. Giovanni Vento cerca di raccontarli con un occhio verso Godard, ma la narrazione è troppo flemmatica e le lungaggini (soprattutto nella visita di leva alla fine del film) vorrebbero essere artistiche ma sono soltanto noiose. Un peccato, perché il film ha del mitico e il restauro è stato curato bene. Bella la colonna sonora tutta jazz.
La pellicola prova a raccontare, con stile alla Nouvelle Vague, le storie di due "figli della Madonna". Lo fa attraverso la finzione, mentre la parte "d'inchiesta" ha più che altro un ruolo provocatorio. Il limite del film, proiettato alla Berlinale del '66 e poi mai distribuito e sparito nel nulla, è forse proprio quello di non riuscire a far capire appieno il dramma di questa sorta di figli di un Dio minore. Le lungaggini abbondano e non giovano al ritmo ed alla fruizione della pellicola. Non male la colonna sonora del film firmata da Umiliani ed eseguita dal sax di Gato Barbieri.
MEMORABILE: La bellezza, già folgorante, di Orchidea De Santis.
Il film affronta con originalità il tema dei cosiddetti “figli della guerra” o “della Madonna” in Italia e lo fa con uno stile anticonvenzionale, raccontando per spezzoni la vita di alcuni giovani, non diversa (almeno in apparenza) a quella di coetanei non di colore. Restaurato da qualche anno, nato male e mai distribuito all’epoca, si fregia di una fotografia non da poco e di una sferzante colonna sonora jazz. Non giova il doppiaggio che toglie immediatezza ai personaggi, ma è comunque un interessante progetto sui generis e da non sottostimare.
MEMORABILE: La visita di leva finale che in qualche modo restituisce “la guerra” ai figli di quella stessa guerra che li ha generati.
Orchidea De Santis HA RECITATO ANCHE IN...
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Ruolo importante per Orchidea De Santis, che nel film si chiama proprio Orchidea e che propone un servizio fotografico veramente osè. Andrea Checchi invece ha un ruolo davvero ridotto. Il film è stato ritrovato dalla figlia di Vento, che era un critico di Cinema nuovo e di Ombre rosse.
Complimenti! Questo lo vedrò presto anche io. Mi interessa molto lo spunto di partenza. E poi è girato nella mia città e ciò lo rende, ai miei occhi, ancor più interessante.
Complimenti! Questo lo vedrò presto anche io. Mi interessa molto lo spunto di partenza. E poi è girato nella mia città e ciò lo rende, ai miei occhi, ancor più interessante.