Il tredicesimo piano - Film (1999)

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Il tredicesimo piano
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The thirteenth floor
Anno: 1999
Genere: fantascienza (colore)
Note: Aka "Il 13o piano". "Seconda versione del romanzo di Daniel F. Galouye "Simulacron 3", già adattata per la televisione da Rainer Werner Fassbinder con "Il mondo sul filo" (1973).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nato chiaramente per inserirsi nel filone di MATRIX cercando di assorbirne il successo, THE 13TH FLOOR si rifà però nella concezione ai film di fantascienza più “giocosa” sullo stile del precursore IL TAGLIAERBE o, per guardare in casa nostra, NIRVANA. L’idea di base è insomma assai semplice, accessibile anche ai non appassionati del genere. Molto raffinato nella scelta delle scenografie e nella fotografia (patinata e splendente anche nella ricostruzione degli Anni Trenta), il film di Josef Rusnak...Leggi tutto pecca nello sviluppo dell'impianto narrativo, finendo per dare l'impressione di una fantascienza di serie B poco ispirata e più degna di un episodio di AI CONFINI DELLA REALTA’ che non di un intero lungometraggio. In effetti è ben chiaro che le idee sono poche e il regista fa di tutto per non farlo notare. Purtroppo per lui non è assistito dal cast, che eccetto il bravo Vincent D'Onofrio (è Jason Whitney) ci offre una serie di attori che paiono cloni "poveri" degli originali: il protagonista Douglas Hill sembra uno qualsiasi dei fratelli Baldwin, l’ispettore di colore è un Morgan Freeman più “economico” mentre la bella gioca a fare l’ammaliatrice con lo stile di una Sharon Stone. In ogni caso, pur se il modello era evidentemente MATRIX, qui c'è molta meno azione; anzi, non ce n'è quasi per nulla. Non ci sono riprese impossibili, musiche frastornanti ma solo atmosfere rarefatte, una certa ricerca dell'inquadratura elegante, un'attitudine molto soft. Al di là di alcuni pregi di forma, THE 13TH FLOOR resta in ogni caso un film piuttosto noioso e prevedibile. Da non confondere con l'omonimo THE 13TH FLOOR del 1988 né con 13° PIANO: FERMATA PER L’INFERNO di Grauman.

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Cinevision 14/09/07 20:43 - 72 commenti

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Realizzare dopo Matrix un film con alla base l'idea che il mondo sia tutto un gioco, una simulazione e che siamo tutti burattini in mano a chissà chi o a cosa, è sicuramente coraggioso... Purtroppo l'unica idea originale è che stavolta, invece di una città ipermoderna, è simulata la Los Angeles del 1937 (molto ben ricostruita, tra l'altro); ma il gioco viene scoperto troppo presto e si gira a vuoto per il resto del film, che non decolla nemmeno dopo una sorprendente svolta. Peccato, un'occasione mancata.

Ammiraglio 2/02/09 10:02 - 150 commenti

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Sebbene l'accostamento con Matrix sia quasi automatico, trovo che "The 13th floor" sia per molti aspetti un film diverso ed unico. Purtroppo pecca di una mancata analisi dei personaggi "virtuali" che, sicuramente, avrebbero potuto dare vita ad una sceneggiatura molto più interessante. Non eccellente anche la recitazione dei due attori principali. A mio parere resta comunque un film gradevole.

Cotola 7/03/10 17:54 - 9060 commenti

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Brutto film di fantascienza fondato su un'idea che poteva essere divertente ed intrigante non fosse stata trattata con troppa superficialità. Lo svolgimento del plot latita, infatti, dal punto di vista dell'interesse e delle emozioni e l'epilogo non soddisfa per niente. Buone le ricostruzioni degli ambienti che sono il meglio del film. Il resto è abbastanza anonimo e noioso.

Galbo 12/03/10 05:53 - 12402 commenti

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Pressochè contemporaneo a Matrix, non ha avuto lo stesso successo; si tratta tuttavia di un film piuttosto interessante che merita una visione sopratutto per un'affascinante aspetto visivo e per la riuscita ricostruzione ambientale. Buona anche la prova del regista che riesce a tenere le fila di una vicenda narrativamente complessa. Il film ha però il limite di essere piuttosto superficiale per quello che riguarda la caratterizzazione dei personaggi.

Luckyboy65 10/07/10 02:38 - 143 commenti

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Inizio eccellente e finale di una noia mortale, la media non raggiunge la sufficenza. Si parte bene con un buon impianto thriller-fantascientifico (chissà perché SKY lo ha definito horror?), scenografie ben curate e uso della CGA strumentale e non fine a se stessa. Poi, dopo un'ora, con i segreti già svelati, il resto è solo un arrampicarsi sugli specchi per trovare un finale decente, quasi come se i produttori avessero detto "finiamo in fretta e andiamocene tutti in vacanza". È vero, gli attori sembrano clonati da altri.

John trent 26/12/10 23:43 - 326 commenti

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E se tutti noi non fossimo reali ma semplici circuiti elettrici programmati e piazzati al centro di simulazioni della realtà virtuale? Probabilmente la storia non è il massimo dell'originalità ma è filmata magnificamente e riesce a tenere desta l'attenzione dello spettatore senza cali di tensione in un crescendo di colpi di scena e di sovrapposizioni temporali a volte anche difficili da seguire. Buone le prove degli attori e ottima la fotografia. Gli effetti speciali sono pochini ed è un bene: si punta tutto sull'intreccio narrativo. Da vedere.
MEMORABILE: La prima volta in cui il protagonista si ritrova catapultato nel 1937.

Harrys 15/01/12 01:46 - 687 commenti

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Tacciato d'essere un epigono del film dei Wachowski in cerca di facili fortune da alcuni, additato come sottaciuto ispiratore del folgorante successo dei fratelli da altri. Nel mezzo, c'è la verità e scontenta ambo le fazioni: dopo Philip Dick c'è la noia. In barba alla nobile letteratura, dove Matrix alimenta le sue radici Il tredicesimo piano inaridisce; una marea di fascino alieno sembra pronta a travolgerci, ma una schiera di attori abulici ed una direzione pedestre neutralizzano quella che presto potrebbe divenire manifestazione religiosa. **1/2

Kinodrop 19/01/14 23:04 - 2962 commenti

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Film di fantascienza sulla possibile sovrapposizione tra mondo reale e realtà virtuale, con un inizio avvincente ma che via via si accartoccia diventando quasi incomprensibile; non si sa più chi impersona chi. Visivamente è sontuoso nella descrizione dei vari strati temporali in cui si articola, anche se i protagonisti piuttosto scialbi sembrano in difficoltà per il ruolo perennemente equivoco che rivestono. Finale abbastanza deludente in stile happy end "Mulino bianco". Qualche colpo di scena azzeccato evita l'assuefazione.
MEMORABILE: Il salto temporale negli anni 30 scenicamente accattivante.

Almicione 20/12/15 01:41 - 764 commenti

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Quant'è piacevole scoprire queste inaspettate pellicole poco celebrate che meriterebbero ben altro riconoscimento! Una sorta di viaggio nel tempo – ovvero il tema centrale e probabilmente più affascinante della fantascienza – in un'altra dimensione; una stazione virtuale e l'omicidio, simbolo primo del noir, si intrecciano per generare una trama sempre avvincente e ricca di spunti interessantissimi. Numerosi i passaggi sensazionali che non risucchiano però il resto del film, all'interno del quale lo spettatore si perde insieme ai personaggi.
MEMORABILE: Il primo viaggio di Douglas nel mondo "virtuale"; La fine del mondo.

Taxius 28/11/16 18:44 - 1656 commenti

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Interessante film di fantascienza che, per quanto mi riguarda, può sembrare un mix di Matrix e Inception in cui, attraverso un programma, si può entrare in un altro mondo controllando un altro corpo. Ma quale mondo è reale e quale è solo un'illusione? La trama è molto intrigante ma è gestita non benissimo, tanto da rallentare troppo, in certi punti. Molto interessante il colpo di scena (quasi) conclusivo, rovinato da un finale pessimo e buonista. Alla fine non male, ma poteva essere un gran bel film. Peccato.

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Noncha17 9/12/18 18:00 - 87 commenti

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Più che quello fantascientico, è il lato mystery à la Un bacio e una pistola a far sì che la storia intrighi. Ed è proprio quando si entra in questo mood che la trama s'infittisce! Il pur finto color seppia del '37 (criticato dagli stessi programmatori) ci addentra - assieme al lato ironico tipico del genere noir - in un sistema da cui si dipana un mondo di doppiogiochisti del tempo. La dimensione crea scatole cinesi in cui sarà lo spettatore ad avere non poche difficoltà nel destreggiarsi. Ecco: questo può essere sia il pregio che il difetto del film.
MEMORABILE: L'abitazione di "Blade Runner"; Il trasferimento in bagno; La lotta in piscina; Oltre le barriere; Alla cassa; Lo scambio nell'incidente; Il finale.

Acid burn 30/12/18 01:28 - 45 commenti

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Una storia di realtà virtuale intersecata con la realtà fisica. Il ritmo è a volte lento nel passato ma il mistero aumenta, la trama si infittisce, le risposte sono colpi allo stomaco. Certo, si devono ascoltare attentamente i passaggi chiave ma la coerenza è quasi perfetta, a parte una storia d'amore forse troppo calcata. I colpi di scena non mancano e i personaggi si alternano sapientemente nei ruoli. Il finale è prevedibile e buonista, banalizza in parte i grandi spunti precedenti.
MEMORABILE: Gli incontri tra i personaggi reali e virtuali; La lettera male interpretata; La fine del mondo; La sparizione della figlia, vero colpo di genio!

Rambo90 28/05/20 23:07 - 7704 commenti

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Un Matrix più posato, meno tamarro e tendente al thriller. Ha un suo fascino che prende subito lo spettatore, con un inizio svelto e che catapulta direttamente nella realtà virtuale della storia. I ritmi si fanno più blandi procedendo ed è innegabile che tutta la parte finale sia prevedibilissima, ma regia e atmosfere sono buone e contribuiscono a far restare agganciati alla storia. Bierko non è granché ma D'Onofrio varrebbe da solo lo spettacolo. Buono.

Anthonyvm 19/01/21 15:44 - 5712 commenti

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Connubio di giallo-noir e sci-fi a sfondo realtà virtuale (curiosamente contemporaneo al primo Matrix), le cui interessanti premesse sfumano progressivamente in soluzioni visive di scarso impatto (meglio le ambientazioni anni '30 rispetto a quelle futuristiche) e svolte narrative sempre meno efficaci, fra plot twist non così sorprendenti e frecciatine moralistiche fuori luogo. I protagonisti sono scritti in maniera piatta e D'Onofrio è l'unico capace di conferire al proprio personaggio (o meglio ai propri) un po' di vitalità. Buono però l'accenno metafilmico prima dei titoli di coda.
MEMORABILE: D'Onofrio (con un uomo imbavagliato nel bagagliaio dell'auto) fermato da un poliziotto; La "fine del mondo"; D'Onofrio impazzito con pistola in mano.

Rufus68 24/07/22 22:03 - 3845 commenti

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Film dalle ambizioni minori che si fa apprezzare per la pulizia dello svolgimento e una riflessione dickiana molto più spiccata che in altri film ispirati dallo scrittore: la confusione dell’identità tra idea e semplice copia (realtà versus simulacro) qui, infatti, coinvolge anche gli esseri che si credono i veri portatori della realtà. Non male anche la miscela tra giallo, sci-fi e melodramma alla Blade runner. Peccato che il finale aggiusti un po’ troppo le cose aprendosi a una soluzione edenica che non convince. Buono il cast con un bravo D’Onofrio double face.

Buiomega71 20/02/23 00:53 - 2916 commenti

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Noiosissima fantabaracconata inutilmente cervellotica che si fregia di scenografie glamour e locali scinitllanti overlookiani (gli anni 30) con demenziali e imbarazzanti trovate narrative (il vecchio crea il macchinario per proiettarsi nel passato e portarsi a letto le ragazze giovani). Crichton a spizzichi e bocconi (la ribellione degli "ologrammi umani"), un mix fantapoliziesco che non sta in piedi nemmeno per mezzo secondo e una regia piatta da telefilm. In mezzo a viaggi spazio temporali zemeckisiani e città banalmente futuristiche si salva solo la fotografia di Schultzendorff.
MEMORABILE: "Erase/Rewind" sui titoli di coda; Gli occhi fluorescenti nel trapasso nel tempo stile Villaggio dei dannati; D'onofrio sulla strada verso il nulla.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 11/12/11 00:52
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Sony Pictures:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese Spagnolo
    * Sottotitoli Danese Finlandese Hindi Inglese Inglese NU Italiano Norvegese Portoghese Spagnolo Svedese
    * Extra Commento del co-sceneggiatore/regista Josef Rusnak e dello scenografo Kirk M. Petruccelli
    Video musicale: ''Erase/Rewind'' by The Cardingans
  • Discussione Buiomega71 • 20/02/23 10:34
    Consigliere - 26032 interventi
    Inizio che pareva promettere assai bene (Armin Mueller-Stahl in pieni anni 30 che si porta a letto giovani fanciulle a pagamento in barba alla moglie. E già qui il livello di imbarazzo era altissimo) poi si sprofonda nella fantaboiata più tonitruante e asfittica in pieno stile fine anni 90 (la realtà virtuale, il glamour farlocco delle overlookiane scenografie dei locali a ritmo di Charleston e feste con barman luciferini, il tutto condito da una banalità sconcertante).

    Tra città convenzionalmente futuristiche, viaggi nello spazio psuedozemeckisiani, una trama fantapolizesca che non sta in piedi nemmeno per un secondo, fasci di luce verdi, attori da soap opera (D'onofrio escluso), regia totalmente anonima, piatta e televisiva, storielle d'amore da quattro soldi (il finale è la ciliegina sulla torta di questa fantanullità) e innesti cervellotici tanto inutili quanto confusionari, ecco uno dei peggiori film di fantascienza mai girati e mai prodotti (solo un trombone come Emmerich poteva stare dietro a questa fiacca e noiosissima pellicola da discount) che procurano solo tedio e fastidio.

    Giustamente dimenticato e , per una volta, l'oblio è quello che si merita.

    A confronto Il taglierbe sembra un film di Stanley Kubrick

    In mezzo a tutto questo ciarpame indigesto da sotto pataccata matrixiana  si salvano solamente la fotografia di Wedigo von Schultzendorff e "Eraser/Rewind" sugli agognati e liberatori titoli di coda.

    Col senno di poi, il segnale del televisore che si spegne in chiusura, sarebbe stato utile utilizzarlo molto prima.

    Ineccepibile vaccata sotto tutti i punti di vista.
    Ultima modifica: 20/02/23 11:12 da Buiomega71