Aridaje: industriali cattivissimi che disboscano l'Amazzonia per fare strade, un oppositore ci lascia le penne, ma era amico di Marvin Hagler, e allora per i disboscatori sono cavoli amari. Sequel-fotocopia di Indio, col solo Hagler. Al posto di Dennehy i cattivoni sono due, Charles Napier e Dirk Galuba, caratterista finito a recitare ('nsomma..) nell'agghiacciante soap crucca Tempesta d'amore trasmessa su Mediaset!
Se già il primo non era un granché, figuriamoci il seguito. A questo aggiungiamo che la trama sembra una fotocopia dell'altro e il gioco è fatto. Inutile
e noioso. Nemmeno l'effetto paesaggio-cartolina salva dall'abbiocco. Un Margheriti ultra alimentare.
Molto simile al precedente, ma molto più duro e violento in diverse scene, è alla fine un film di azione niente male. Diverse buone scene, cast non eccezionale ma neppure così tremendo (perlomeno i personaggi principali). Trama leggermente assurda, cosa che eredita dal capitolo precedente, ricco di frasi a effetto. Vedibile, soprattutto se avete apprezzato il numero uno.
Le ragioni del botteghino spingono Margheriti a questo sequel che, come spesso accade, risulta decisamente inferiore all'originale. Il film, oltre che della presenza scenica di Quinn, manca soprattutto di una cura nella confezione che questa volta lascia troppi particolari al caso. La storia ripete quella del film precedente ma Hagler, per quanto volenteroso, non è attore da reggere un film da protagonista. Le scene d'azione rimangono comunque di buon livello e sono forse la ragione principale per guardare il film. Per cultori del genere.
MEMORABILE: Le scritte in spagnolo invece che in portoghese (siamo in Brasile); Le scazzottate di Hagler, che quando tira pugni fa sempre il suo effetto.
L'assenza di Quinn viene giustificata con la truce eliminazione del personaggio - controfigurato di spalle - nell'incipit; si lascia così spazio a Hagler come protagonista assoluto, invero piuttosto legnoso ma con il fisico giusto e comunque amabile nel ruolo. Il film segue a grandi linee il canovaccio del predecente, puntando maggiormente su scene truculente e violente, nonché su pestaggi ed esplosioni; ci si avvicina agli action americani in stile Cannon e Margheriti dimostra ancora una volta grande mestiere e respiro internazionale. Sempre affascinanti le location amazzoniche.
Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti) HA DIRETTO ANCHE...
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