Itsy bitsy - Film (2019)

Ragnone assassino terrorizza una madre e i suoi due figli. Sul tema sono stati realizzati ormai molti lavori ma in questo caso perlomeno gli SPFX, campo da cui proviene l'esordiente regista, sono piuttosto ben fatti e sicuramente sortiranno l'effetto dovuto sugli aracnofobici. La famigliola disfunzionale garantisce il contorno drammatico ma risulta un po' stucchevole, specialmente i due bambini che avvicinano il tutto all'horror per ragazzi; tuttavia il ritmo è discreto e seppur le idee latitino il film si fa seguire senza particolari intoppi.

Fra la nursery rhyme del titolo, l'incipit à la Splatters e le premesse reminiscenti di Aracnofobia, si accoglie come una sgradita sorpresa la rinuncia di Micah Gallo, qui al suo esordio nel lungometraggio, a un po' di sana ironia macabra. Al contrario, insistendo su subplot quali gravi lutti familiari, affanni materni e tossicodipendenza, il regista privilegia i toni drammatici, fino alla poco appagante mielosità della chiusa. Peccato anche per il mix di antipatia e irritazione che suscitano i protagonisti (fratello maggiore escluso). Buoni, comunque, gli SFX e le scene di suspense.

Sufficienti gli effetti speciali e ben realizzato l’aracnide. Tutta la parte orrorifica si mimetizza però dentro un versante drammatico abitato da lutti, abbandoni e dipendenze e quindi può la giovane mamma, a cui tra l’altro non mancano neanche le beghe lavorative, preoccuparsi di un semplice ragno? La risposta affermativa occupa solo gli ultimi minuti, ma depressione e compassione hanno ormai preso il sopravvento. Sulla carta sia il culto indigeno che il background di Davison erano fondamentali, nella pratica vengono malauguratamente cestinati senza un perché. Disorientato.