L'ombra delle spie - Film (2020)

Un uomo d'affari inglese in affari con partner commerciali nei paesi dell'Est viene coaptato dai servizi segreti del suo paese perché diventi "corriere" delle informazioni raccolte da uno scienziato russo preoccupato da un possibile conflitto nucleare.... Ambientato in un periodo di alta tensione come quello della crisi cubana del 1962, uno spionistico vecchio stile ispirato a vicende reali ricostruite con scrupolo anche a costo di una certa tediosità nella prima parte. Più tesa e coinvolgente la seconda in cui Cumberbatch conferma la sua versatilità. Nel complesso, interessante.

Spy story dal taglio che più classico non si può: Cumberbatch e Ninidze hanno facce perfettamente anni '60, il taglio dei vestiti è inappuntabile, l'odore dei pannelli di formica e delle sigarette turche passa anche attraverso il televisiore e almeno la prima ora può essere annoverata come ottimo esempio di un genere glorioso e appassionante. Si perde poi un po' di quota, nel senso che fa un po' capolino la patologia del "tappetone musicale eroico": se tutte le scene finiscono per esser madri, si finisce poi per sentire la mancanza delle comuni scene prole. Comunque gustoso.

La crisi missilistica del 1962 continua a fornire spunti al cinema, ma a fronte di tanti moderni action fracassoni e di certe esagerazioni bondiane, ben vengano anche queste spy story di stampo classico, tratte da storie realmente accadute, ineccepibili nella ricostruzione d'epoca e in cui si riesce a creare tensione lavorando soltanto sulle psicologie dei personaggi. Ottime le prove di Cumberbatch e Ninidze, mentre la Brosnahan è la migliore delle seconde linee. L'ultima parte forse la butta troppo nel melodramma...

Atmosfere cinematografiche da guerra fredda, che ricordano molto quelle raccontate da John Le Carré, per un film di spionaggio di stampo ultra classico che, nonostante la continua sensazione di déjà vu, riesce a intrigare e intrattenere lo spettatore, per la "confezione" professionale e la prova convincente del cast. Ottima la performance (anche fisica, nella parte finale) di Benedict Cumberbatch, perfetto "uomo qualunque" coinvolto in un compito gravoso assolto per dovere civili, affiancato da un cast sempre convincente. Ottima l'ambientazione.

Film di spionaggio vecchio stile, con molti dialoghi e una percentuale quasi nulla di action o di scene girate in esterni. Impeccabile la ricostruzione ambientale e buono l'apporto degli attori, con una simbiosi Cumberbatch - Ninidze che funziona e stabilisce empatia con lo spettatore. D'altro canto quanto accade è in larga parte prevedibile e non si può parlare di un coinvolgimento costante durante lo svolgimento del film. Da notare la fotografia di pregevole livello e lo score musicale ossessivamente basato sul ritmo del valzer.