L'ultimo gladiatore - Film (1964)

Agli inizi della carriera, Lenzi (allora csc) dichiara amore per la storia - nomi e fatti relativi alla congiura contro Caligola e alla nomina di Claudio, cui seguono episodi più romanzati sulle nefande gesta di Messalina - e per l'azione, che con continui corpo a corpo occupa buona parte della sceneggiatura, conferendole scioltezza e celerità. Accanto a Harrison, sempre adatto alle prove fisiche, una dolce Tolo bionda e una perfida Gastoni; Borromel è il folle Caligola, Hersent il savio e mansueto Claudio. Tra i britanni compare, imparruccato, Jimmy Il Fenomeno.

Le scellerate gesta di Caligola prima e di Messalina dopo si confrontano con quelle eroiche di Glauco, principe dei Britanni e schiavo. Le inquadrature strette denunciano gli scarsi mezzi del film, dove manca un approfondimento serio in ogni campo. Gli attori sono di B-movie (se si esclude Lisa Gastoni), ma i bei costumi e lo scorrimento "avventuroso" ne fanno un prodotto piacevole e facilmente digeribile.

Non è proprio il terreno preferito da Umberto Lenzi, ma questo tardo mitologico nel quale l'eroe non ha i supermuscoli ma deve piuttosto agire d'astuzia è comunque gradevole e ben ritmato. Lisa Gastoni, che a Lenzi deve molto, è come al solito bellissima nel ruolo di Messalina (la vera protagonista del film), i caratteristi minori (molti non accreditati) fanno il loro dovere e Richard Harrison mena la spada come gli è richiesto.