La bellezza di Ippolita - Film (1962)

Si potrebbe dire molto liberamente tratto da "Il postino suona sempre due volte", o meglio ancora da Ossessione, con la grande differenza che qui siamo lontanissimi dal dramma. Naturalmente tutto si basa sull'avvenenza di una bionda Lollo (contrapposta ad una giovane Milva che non sfigura), avvenenza mostrata con grande avarizia. La sceneggiatura ha solo il merito di essere veramente fantasiosa e raggiunge l'apice con l'arrivo di un Franz (Bloch) in versione centauro. Non mancano momenti divertenti, ma più per la genuinità dei personaggi.

Un film divertentissimo, imprevedibile, con una Lollo da fuochi d'artificio e una Milva già carismatica e prorompente, anche se ancora grezzuccia fisicamente. Ippolita sa di avere così tanta beltà al suo attivo da far fondere chiunque come neve al sole e fa il bello e il cattivo tempo, senza però umiliare e sapendosi fermare un attimo prima che una piaga diventi insanabile; al momento giusto. Questa era la media comportamentale delle belle di 50 anni fa; oggi ce lo possiamo sognare, visto che si arriva a vendere online la propria verginità.

Lento e con poco mordente anche a causa di una trama che ha avuto sicuramente miglior sorte nella penna di Bartolini. Si procede stancamente sul filo delle (dis)avventure della Lollobrigida, qui al top della sua immortale bellezza. Se si dovesse valutare solo lei il film sarebbe un capolavoro, ma purtroppo è tutto il resto a non carburare come dovrebbe, con una serie di situazioni fiacche affossate da una regia blanda. Bruttino e francamente perdibile senza alcun rimpianto.

Da Crommelynch a Adulterio all'italiana - di quest'ultimo il cosceneggiatore Pasquale Festa Campanile sarà regista - passando per il romanzo di Bartolini, la storia di gelosie e tradimenti veri o presunti è risaputa e pone limiti ai propri sviluppi narrativi. In tale spazio circoscritto emergono comunque con forza i talenti degli interpreti, con un Salerno che subisce e tenta maldestre vendette in mezzo alla romanità procace e solare della Lollobrigida e alla coinvolgente spigliatezza di Milva. Paesaggi e colorate figure locali costituiscono un vivace sfondo. **/**!