Man at bath - Film (2010)

Un film sullo sguardo voyeurista: quello della videocamera usata da un personaggio durante un viaggio e quello di noi che osserviamo corpi nudi e rapporti in tutte le salse (Sagat è tra l'altro un attore porno). Eppure, se la storia della coppia gay sfaldata con i due uomini alla ricerca di surrogati sessuali poteva suggerire spunti importanti, la realizzazione cade sul più superficiale e insistente esibizionismo. Non parliamo poi della tecnica modaiola e stucchevole delle riprese pseudoamatoriali. Mastroianni inutile.

È Sagat col suo corpo bronzeo a dare vita alla pellicola, mentre la Mastroianni dimostra di essere un'attrice indipendente e coraggiosa accettando di interpretare un ruolo come questo, completamente a suo agio tra amplessi omosessuali ed erotismo fuori da ogni schema filmico. Una storia finisce, la terra sembra mancare sotto i piedi e allora non resta che incamminarsi in cerca di una nuova direzione, anche se con la mente e il corpo allo sbando. Voyeuristico quanto si vuole, ma con una "pornografia" vera, non fine a se stessa. LaBruce impara.