Ingiustamente massacrato dalla critica statunitense è invece una buona commedia con qualcosa di Allen e accenti da favola metropolitana. Sandler offre una prova convincente e attorno a lui ruotano diversi comprimari e, in apparizioni brevi ma ben caratterizzate, Hoffman e la Birkin. Sceneggiatura attenta, talvolta sconfina a livelli da favoletta ma nell'insieme diverte e la regia sa assecondarne i tempi con pazienza.
Commedia con una spruzzata di sovrannaturale affatto disprezzabile; anzi, l'idea di base è molto originale e dà spesso vita a gag simpatiche e divertenti. La prima parte, con la scoperta della magia che avvolge la vecchia cucitrice, è la migliore, mentre la seconda si perde un po' con gli scambi di persona pur rimanendo molto gradevole. Sandler è in uno dei suoi ruoli migliori, secondo me, Hoffman ha una breve ma incisiva parte e il resto del cast sta al gioco. Buono.
Benché parta con un inizio non eccezionalmente intrigante, mano a mano che la trama si snoda s'intravedono le potenzialità del film e la sua originalità (che personalmente mi sorprende, dopo gli ultimi film di Sandler, non certo eccezionali). Semplicemente geniale l'idea della favola urbana con uno svolgimento forse un tantino prevedibile (come l'entrata in scena di Hoffman, di cui si sente l'odore già da un poco). Nel complesso sicuramente un'ottima prova.
L'espressione "mettersi nelle scarpe di altri" equivale al nostro "mettersi nei panni altrui": è quel che sperimenta con i propri clienti un ciabattino newyorkese grazie ad una vecchia macchina cucitrice appartenuta alla sua famiglia da generazioni... Gentile favola metropolitana i cui punti di forza sono la grazia dello spunto e la prova di Sandler, più convincente nell'interpretazione di personaggi timidi, spaesati, sull'orlo della depressione, rispetto ai ruoli a lui abituali, spesso di sbracata comicità. Punto debole una sceneggiatura sfilacciata che non sfrutta al meglio il soggetto.
Graziosa commedia fantasy che nasce da un'idea tanto piccola quanto efficace: una vecchia macchina rende magiche le scarpe che cuce, trasformando chi le indossa nel rispettivo proprietario. Senza nessun effetto speciale il film riesce comunque a trasmettere la "magia", e la trama - pur semplice - è spigliata e divertente. Buscemi e Hoffman sono comprimari di lusso per un Sandler particolarmente a suo agio; i buoni sentimenti abbondano ma si fermano prima dello stucchevole.
Il ciabattino (significato del titolo cialtronamente tradotto in italiano in un cognome) si trasforma in persone diverse a seconda delle scarpe dei clienti. Se all’inizio l’idea si sposava felicemente con il racconto di una malinconica solitudine, la svolta buffo-noir che arriva a metà film disperde questa preziosità buttandola in pasticciata caciara, sicuramente bizzarra e divertente, ma un po’ superficiale, arrivando addirittura a scivolare in un finale buonista, sdilinquito e sciocco, che affossa l’opera.
Tom McCarthy HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 29/07/16 19:00 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Negli USA il film di Tom McCarthy è stato un flop commerciale ed anche l'interpretazione di Sandler è stata generalmente poco apprezzata, tanto da guadagnare ben due candidature ai Razzie Awards:
- candidatura per il peggior attore protagonista ad Adam Sandler
- candidatura alla peggior coppia ad Adam Sandler ed ogni paio di scarpe
Il regista si è poi rifatto ampiamente l'anno successivo, grazie ai tanti riconoscimenti ottenuti con Il caso Spotlight.