Ho letto parecchio sulle burrascose liti tra il produttore italo greco e il futuro regista di
Aliens(non ultimo l'interessante dossier di Nocturno
Beyond the screen, il cinema di Ovidio G.Assonitis), e sinceramente non tutto mi convince.
Secondo Assonitis , Cameron era una specie di inetto(mica male per un imbranato , girare solo 3 anni dopo,
Terminator! E poi
Aliens, vabbè...) e si prende meriti molto dubbi. Non voglio addentrarmi in questo cul de sac inutile e sterile, ma analizzare il film, che ha momenti cameroniani , in embrione, davvero notevoli.
Le notevoli scene sott'acqua(dove Cameron è assoluto maestro), il piranhione(ridicolo sì, ma dannatamente efficace) che esce dal ventre del cadavere alla morgue(citazione cameroniana all'amato
Alien, che per Cameron è il miglior film di SF-insieme a
Guerre stellari- mai girato), il finale con Henriksen in elicottero, i sub che scappano ai piranha nei cuniculi/tunnel della nave affondata, il finale. Si sente odor di Cameron , ancora abbozzato, forse ingenuo(aveva solo 27 anni all'epoca del film), ma si avverte la sua mano e il suo stile.
Notevoli gli sfx splatter di sua maestà Giannetto De Rossi(i corpi devastati dai piranha fanno il loro effetto), e discrete scene di attacco dei pesci volanti, il guardiacoste ridotto a una specie di zombi fulciano, l'attacco all'hotel, sui turisti che canticchiano "In padella, in padella...", con gustosi momenti gory, tra gole squarciate e copiosi schizza ematici.
Ma dove il filmazzo diverte di più, e nella sua dose di "sex", atipico recepirlo in Cameron(mi viene alla mente il laido inserviente della casa di cura, che lecca lascivamente la Linda Hamilton in
Terminator 2).
Dall'inizio con la scena d'amore dei due sub in immersione, al ragazzo che sveglia sua madre(caruccia la Tricia O'Neal, eroina che entra di diritto nella galleria cameroniana delle "donne risolute" , come la Hamilton, Sigourney Weaver, o la Mastrantonio di
The abyss), scherzando con lei nuda a letto, ottima scenetta che sfiora l'adorato incest di
Taboo. Alla magliarda supermilf in cerca di carne giovane, alle due ragazze in un topless mozzafiato , la mora Carole Davis, e la biondina Connie Lynn Hadden(due playmate da sturbo).
Nulla a che vedere con il capolavoro dantiano(anche se viene accennato nel film, e ne riprende il terrificante brulicare sonoro), ma godibile, con quel retrogusto da drive-in movie che resta nella pelle.
Da menzionare il bellissimo score del maestro Stelvio Cipriani.
Primo vagito cameroniano, nemmeno tanto trash, a dire il vero, e notevole la frase di lancio-farlocca- che lo zio Zender ha messo sul manifesto di
Avatar. Dal regista di
Piranha paura, ça va sans dire.