Spiaggia libera - Film (1965)

Multiple avventure sotto il solleone, modellate su Domenica d’agosto di Emmer, ma con un tono decisamente più rilassato e senza annotazioni di costume (ehm, a parte i bikini mozzafiato della truffaldina Boschero e della romantica Pacini, sui/sulle quali si potrebbe scrivere un volume illustrato di estetica…!). La partenza è blanda e ordinaria – i soliti qui pro quo e maldestri tentativi di rimorchio - ma poi si migliora con i due segmenti di Giuffrè e di Lupo.

Allo spettatore in cerca di facili svaghi viene offerto, con questo film scacciapensieri, il consueto campionario di umanità balneari. Storielle intrecciate: dai classicissimi mariti in cerca di distrazioni sentimentali a qualche personaggio sui generis (Vianello nei panni di un capitano di boy-scout). Tra i tanti ruoli spiccano, per maggior "spessore", quello di Giuffrè (un carabiniere alle prese con una prigioniera tutto-curve al posto giusto) e di Lupo (un ingegnere quarantenne bramato da un’amica adolescente di suo figlio).

Sciapo filmetto balneare alla Girolami. Le trame sanno di già visto e, per di più, sono intrecciate male, dividendo il film in due nette parti. La migliore è la seconda con le storie di Giuffrè e Lupo (entrambi bravi), mentre la prima si perde tra corna e scenette stupide con protagonisti Vianello, Garrone e Tieri, tutti piuttosto annoiati e fuori forma comica. Qua e là si sorride, ma nel complesso è tutto scialbo, malamente girato e ancor peggio montato. Trascurabile.