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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Frankenstein
Anno: 2004
Genere: horror (colore)
Regia: Marcus Nispel
Note: Rielaborazione fantascientifica del mito di Frankenstein.
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Da Marcus Nispel, regista dell’azzeccatissimo remake di NON APRITE QUELLA PORTA, un horror thriller di rara inconsistenza, che pur confermando lo straordinario talento visivo di Nispel (fotografia, scenografie e riprese sofisticate si integrano magnificamente) sfiora spesso l'umorismo involontario per le scempiaggini che infila in sequenza con toni magniloquenti decisamente fuori luogo. La sceneggiatura è pressoché impresentabile, per la quantità di spunti irrisolti che s'intrecciano maldestramente. Qui si arriva a presentare la coppia Victor Frankenstein/mostro in versione highlander. La Shelley non...Leggi tutto ha inventato niente e il barone s'è fatto mutante per conservarsi negli anni. Il suo mostro, per ottenere la medesima longevità, ha avuto prevedibilmente meno problemi e se ne va in giro sparando sentenze come il peggior Stallone. Al tutto si unisce la storia di un serial killer (che forzatamente si fa rientrare nel già poco plausibile intreccio) sul quale indaga una coppia lui/lei di poliziotti antipaticí e insipidi come pochi. Un autentico maelstrom di suggestioni al quale il povero Nispel prova a dare spessore salvando almeno le apparenze ma ottenendo suo malgrado di rendere ancora più stridente il tutto. Trovare coinvolti in un film simile due mostri sacri come Michael Madsen tra gli attori e addirittura Martin Scorsese tra i produttori esecutivi lascia allibiti. Forse ci sarebbero voluti davvero Christopher Lambert e i Queen, per dare un senso a THE LAB. E la fotografia dai toni verdastri, pur ricercata e d’effetto, dopo un po' stanca gli occhi.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL BENEMERITO MCO
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- Non male, dopotutto:
Anthonyvm - Mediocre, ma con un suo perché:
Mco, Rufus68 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Jena
Il dottor Helios ha creato in laboratorio una schiera di mutanti in gradodi sconfiggere la forza del tempo che passa. Non fatevi ingannare dalla trama, il prodotto è televisvo e molto piatto, prevedibile e sorretto solamente dal mestiere e dalla fisicità del bravo Madsen nonché dalla bellezza della moglie del mad doctor. Inizialmente pensato come pilot di una serie, mai trasmessa.
Da un lato c'è l'eccezionale bravura di Nispel, vera rivelazione di questi ultimi anni (si veda il clamoroso remake di Non Aprite Quella Porta, il miglior horror degli ultimi vent'anni), dall'altra tutto il resto: attori cani (su tutti Parker Posey che sembra in stato di trance), una sceneggiatura pietosa senza capo né coda che produce un pessimo incrocio tra Seven e Frankenstein, dialoghi infami che lasciano a dir poco allibiti. Dopo i primi venti minuti si incomincia a dormire. Peccato per Nispel, qui veramente sprecato...
MEMORABILE: "Gran figlio di puttana... faceva delle lasagne fantastiche..."
Dopo Seven e CSI tutti i thriller, anche quelli fantastici, si assomigliano: immagini leccate, psicopatici, detective irregolari, coroner cinici, controluce, luci saettanti nel buio... The lab non fa eccezione, sin al manierismo spinto, anche se tenta di rinnovare lodevolmente la saga frankensteiniana. Ben assortito il cast con un Madsen ovviamente fuori di capoccia. Il suo limite, pesante, è quello d'essere solo il primo capitolo d'una serie mai nata.
Rielaborazione del mito di Frankenstein che unisce i soliti elementi sci-fi al thriller urbano à la Seven, fra cacce al serial killer e misteriosi esperimenti evolutivi. Ottime le squallide ambientazioni metropolitane, con autentici e fatiscenti edifici di New Orleans, in cui la mano del regista del Non aprite quella porta del 2003 si fa sentire. Il plot sarebbe curioso, ma la natura di pilot televisivo è altamente limitante (il finale praticamente non c'è). Ripensato come film a sé stante potrebbe dare origine a un buon prodotto. SFX notevoli.
MEMORABILE: Il dottore rivela un'apertura sulla schiena con spina dorsale esposta; La resurrezione della nuova "moglie" del dottore; Il parto maschile à la Alien.
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