Tic Toc - Film (2023)

Diversamente da quanto spesso capita quando si affronta al cinema il tema dei social media, qui si è voluto davvero affondare le mani in quel mondo, andando a chiamare per ruoli di una certa rilevanza tre reali “influencer” come Zio Command, Stirlo e Dimitri Tincano e affollando la scena di personaggi noti a chi frequenta Tik Tok e non solo. Al centro della vicenda stanno però i soliti quattro spiantati che sopravvivono rubacchiando al supermarket e tirando avanti non si sa bene come. Zagaia (Marini) è il boss, Paolo detto “Vintage” (Pasquali) l'esperto in tecnologia moderna, Artemio (Lo Cascio) l'ex pugile suonato e Tullio (Sabatini) lo “chef”.

Insieme...Leggi tutto passano le giornate sperando come sempre di “svoltare” e sognando magari Eva Henger (nella parte di se stessa), diventata con gli anni influencer di successo e spesso in tv. Anzi, ragionando su quanto la fascinosa diva possa valere in termini monetari, decidono di sequestrarla e di chiederne il riscatto. Comprano quattro maschere di Halloween (Krueger, Jason, Leatherface e Michael, tanto per non sbagliarsi) e si appostano per rapirla nel percorso che dovrà fare per raggiungere l'inaugurazione di una nuova discoteca. Non sanno che la poveretta ha appena scoperto di avere il Covid e ha dovuto disdire mettendo a soqquadro l'agenda del suo manager Vinicio Pallotta (Mattioli). Costretti a cambiare obiettivo dopo aver fermato un'auto che nulla c'entrava, preleveranno alla festa i tre influencer Stirlo, Zio Command e Tincano (nelle parti di loro stessi) portandoli nel loro covo ovvero a Papigno, i celebri studi cinematografici di Terni che ospitarono le riprese della VITA E' BELLA di Benigni e ora sono in stato di abbandono. L'obiettivo è quello di farli pregare via social i followers e gli sponsor perché paghino il riscatto. Inutile dire che il caso diventerà nazionale.

A seguire le sfortunate traversie dei rapiti ci penserà “Condominio Glam”, la trasmissione di Emanuela Tittocchia specializzata in tema social, mentre ad occuparsi ufficialmente del caso sarà il commissario Lo Foco (Vastano). Se quindi il troncone principale del film riguarda i quattro bonari sequestratori (non si pensi a tipacci del filone Roma criminale, siamo pur sempre in una commedia), si può dire che la coralità dell'insieme sia sancita dall'ingresso in scena di un gran numero di personaggi che lavorano nel mondo dei social o che vi partecipano marginalmente in virtù di una popolarità pregressa (è il caso di Oppini, Boldi o Interrante, tutti presenti con un breve messaggio video in cui richiedono la liberazione dei tre influencer, mentre Smaila si presenta in qualità di ospite dalla Tittocchia nel finale).

Eva Henger ha un ruolo piuttosto autonomo rispetto alla linea principale e pare piazzata a intervalli come semplice ed elegante specchietto per le allodole, mentre a Mattioli soprattutto (che sa sempre come cavar sangue dalle rape e qualche simpatica battuta riesce comunque a piazzarla) e a Vastano tocca di rappresentare la categoria “attori di lungo corso” (molto in parte comunque anche la Pompadour come moglie metallara di Zagaia). Un'operazione piuttosto singolare nel suo complesso, che cerca di fondere uno degli spunti più abusati dalla commedia italiana classica (dai SOLITI IGNOTI ai mille esempi recenti) con il macrocosmo virtuale di Tik Tok et similia ottenendo uno strampalato, caotico ibrido non così disdicevole ma – purtroppo – nemmeno molto godibile. Perché la recitazione in generale, per quanto spontanea, lascia per forza di cose a desiderare dando l'impressione di un'operazione piuttosto improvvisata, perché le gag che vanno a segno sono pochissime e perché tutto è talmente prevedibile nei suoi sviluppi da non poter proprio convincere.

Le parti “neorealiste” si trascinano a fatica, mentre se non altro vivaci sono quelle legate al rutilante universo “online”, che tuttavia non vanno molto al di là dei soliti messaggini delle influencer ai propri followers. Più tridimensionale la figura di Jennifer, figlia di Eva Henger anche nella realtà (sua sorella Mercedesz compare tra un Boldi e un Oppini nei brevi videomessaggi), ma per merito suo più che della sceneggiatura. Ringo introduce il film mostrando non particolare simpatia per la categoria degli influencer, Fausto Leali chiude cantando sui titoli di coda.

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