Tre uomini e un fantasma - Film (2022)

I Ditelo Voi, trio comico napoletano, tornano al cinema dopo GOMORROIDE con una nuova parodia che, seppur non dichiarata come nel film precedente, scherza sui luoghi comuni classici dell'horror gotico d'altri tempi recuperando come location principale la tipica villa d'epoca abitata dai fantasmi. I tre ci hanno vinto una vacanza grazie a un concorso trovato nelle patatine e, arrivatici nella solita notte buia e tempestosa, vi si stabiliscono anche perché l'auto si è fermata.

Fin dal primo momento si accorgono che qualcosa lì non va come deve: qualcuno sta suonando un pianoforte, qualcun altro accende...Leggi tutto e spegne le luci, trasforma l'acqua della vasca in sangue, finché tac... compare dal nulla l'immancabile bimba coi capelli lunghi tipica presenza nei moderni horror orientali. Sarebbe quella a cui i tre hanno sottratto con la forza al parco giochi il sacchetto di patatine col coupon vincente e che aveva mostrato già lì occhi rossi da indemoniata e ghigno malefico. E' lei in fondo l'unico vero nemico da combattere (al punto che quando telefoneranno alla polizia denunceranno di essere loro - tre adulti - in ostaggio di una bambina, con immaginabile risultato alla risposta) e la cosa è abbastanza sintomatica della povertà del soggetto, raffazzonato e sistemato giusto per fornire la base sulla quale i tre protagonisti dovrebbero simpaticamente interagire sfruttando l'affiatamento di chi recita insieme da anni. Purtroppo, se in sceneggiatura mancano spunti comici decenti ai quali aggrapparsi, non è facile per nessuno ricavarne battute felici. E infatti, al di là di qualche gag estemporanea che funziona - pur a livello elementare - la gran parte del tempo si vive in attesa che accada qualcosa in grado di farci uscire dalla ristagnante mediocrità in cui il film versa.

E dire che a livello fotografico e scenografico i mezzi sembrano esserci: l'ambiente non comunica affatto la stessa sciatteria ravvisabile nei dialoghi (fin dai titoli di testa "burtoniani" pareva di stare in una parodia con qualche mezzo) e nella maggior parte degli sviluppi previsti dal copione, né si può dire che i tre siano attori terribili cui imputare la scarsa riuscita complessiva. Anzi, in qualche occasione dimostrano di saper cavare il sangue dalle rape, come si suol dire, recuperando parzialmente, in alcuni frangenti. Purtroppo le idee buone si contano sulle dita di una mano (divertente la versione riveduta e corretta della trappola alla SAW, con le chiavi per aprire la maschera di ferro di uno di loro che sono state nascoste nel corpo di un altro, dove non è molto facile recuperarle...).

Piccolo intermezzo sexy gratuito con l'entrata in scena di una escort in intimo nero, per il resto si tira avanti con nulla in mano e con Domenico Manfredi (dei tre il più apparentemente versato al comico) ad azzeccare di tanto in tanto il tono giusto (come quando si dichiara gay o alcolizzato perché in vacanza bisogna provare tutto). Si salva insomma la recitazione spontanea del gruppo, con i tre che, alle prese con una confezione buona per il genere, avrebbe avuto il dovere di assemblare un copione (da loro stessi scritto con Francesco Prisco) molto più vivace e ricco di gag, qui stiracchiate esageratamente per lasciare spazio poi a lunghe, tediose fasi di raccordo.

Chiudi