Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

"Il viaggio", a Dakar (Senegal), dove comincia l'avventura, ha un significato unico: indica la lunga traversata - via terra prima e via mare dopo - che ha come meta la vecchia Europa. A volerlo ardentemente compiere, tra gli altri, sono nel film due sedicenni stanchi di una vita trascorsa a lavorare senza un vero sogno in cui credere. Moussa (Fall), che per primo ci ha pensato, riesce a convincere il cugino Seydou (Sarr) a seguirlo. E’ quest’ultimo il vero protagonista, l'occhio deputato a incarnare l'ansia documentaristica di Garrone, deciso a dare dimensione profondamente umana e soggettiva all'avventura.

Quali sono le tappe che davvero scandiscono il viaggio?...Leggi tutto Quali i momenti chiave che definiscono l'impresa? E' partire dal Senegal, attraversare il deserto e il mare insieme ad altri come te, volti anonimi costretti il più delle volte a subire violenze di ogni sorta, guidati da uomini il cui unico interesse è il denaro e che ti trattano come semplice carne da macello da sfruttare e depredare perché già parti sapendo che quello è ciò che ti aspetta. Le illusioni riguardano quanto avverrà in seguito, la sognata integrazione in una civiltà che credi sia pronta ad accoglierti, non certo il come - se hai fortuna - la otterrai: quello è il prezzo da pagare; a costo anche della vita, si sa. Seydou e Moussa salgono sul bus che attraversa il deserto e si fermano per procurarsi i passaporti falsi che li dovranno presentare come maliani. Poi i primi incontri con esseri spregevoli, destinati a moltiplicarsi prima di giungere in Libia.

Matteo Garrone, servendosi della fotografia straordinaria di Paolo Carnera che nelle scene tra le dune del deserto illumina scenari favolosi (non a caso scelti per la locandina), ci restituisce le immagini dell'Africa che ti aspetti, lasciando che i due cugini in fuga animino con la loro spontaneità i dialoghi, con il loro entusiasmo i pensieri di chi non accetta di fermarsi di fronte a nulla, traghettandosi rassegnato da un bus a un pick-up mentre le prime vittime del cinismo scivolano indietro perdendosi per sempre. La ferocia con cui ogni aiuto è negato a chi non ha i mezzi per tenere il passo degli altri fa parte dei grandi messaggi consegnatici dal film: mette in luce quella sorta di cupo progresso darwiniano che elimina scientemente gli ultimi per premiare solo chi può davvero avere la speranza di salvarsi.

Piace del film la precisa volontà di non schierarsi aprioristicamente dalla parte di chi soffre calcando la mano sul loro dramma: Seydou e Mussa non scappano da una guerra, semplicemente puntano a migliorare la propria condizione di vita. Nello stesso tempo il film non manca di denunciare come tali i comportamenti disumani, intollerabili, dei biechi speculatori. A mancare semmai, in un'operazione tanto eticamente stimabile e onesta, è la capacità di evadere da una narrazione che procede senza particolari guizzi, raccontando in tutto e per tutto quanto ci si aspetterebbe di vedere, "miraggi" compresi.

Garrone il mestiere lo conosce e si vede, eppure a una confezione tanto scintillante era forse preferibile un approccio più ruvido e sincero, che mettesse più crudamente in luce le disumane vessazioni che affliggono chi intraprende il viaggio; ma forse questo avrebbe potuto comportare la perdita dell'autenticità di una straordinarietà non necessariamente costellata di sole disgrazie. Per quanto un po' laccato il film è ben recitato, azzeccato nella riproposizione corretta delle diverse fasi del viaggio e capace di sensibilizzare lo spettatore su temi di cui è impossibile (e ingiusto) non discutere. La forza del cinema, dopotutto, è anche questa.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/23 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/03/24
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Cotola 8/09/23 23:25 - 9068 commenti

I gusti di Cotola

Due giovani senegalesi vogliono lasciare il loro paese per andare in Europa: il viaggio sarà pieno di insidie e imprevisti. Il valore civile e morale del film è indubbio. Anche dal punto di vista emozionale è ovvio che certi momenti siano dei pugni nello stomaco dello spettatore che non possono non far riflettere. Forse però l'effetto shock delle scene più forti è "mitigato" dalla prevedibilità di vicende e sviluppi narrativi anticipati già mille e più volte dalla cronaca di cui il film sembra essere una riuscita sintesi illustrativa. Stile un po' anonimo, ma buon film.

Rebis 9/09/23 13:32 - 2342 commenti

I gusti di Rebis

Se Pinocchio descriveva l'odissea per diventare umani, quella di Seydou racconta l'epica di chi conserva la propria umanità nonostante tutto: lo sradicamento, la fuga dalla realtà, il tradimento della fiducia, la mercificazione dei corpi, l'oltraggio alla dignità. L'importanza civile del tema rischia di farne un film intoccabile, un santino nell'agone politico più deteriore, ma il valore sta altrove. Elevando all'archetipo quanto la cronaca ci ha tramandato, Garrone disinnesca retorica e paternalismo; scommette invece sull'empatia, il grande assente ai tempi dell'apocalisse sociale.

Xamini 13/09/23 23:16 - 1255 commenti

I gusti di Xamini

Utilizzando il mestiere e la lente di ingrandimento dell'empatia, Garrone illustra i momenti noti alle cronache dell'odissea di due giovani senegalesi che provano a risalire l'Africa in direzione dell'Europa. Lo fa avvalendosi di una bella fotografia e dell'ottima prova di recitazione in lingua originale di Seydou Sarr e Moustapha Fall, interpreti anche dei bei pezzi di accompagnamento. Non mancano momenti duri e occasioni di commozione, anche se in generale si cerca di concedere il minimo alla retorica. Un prezioso punto di vista su un tema tragico del presente e del futuro.
MEMORABILE: Il momento che dà il titolo al film.

Kinodrop 18/09/23 20:08 - 2970 commenti

I gusti di Kinodrop

Il forte impegno etico che sta dietro la scelta di questa tematica così attuale e drammatica pervade tutta la narrazione e determina ad ogni passo un carico di indignazione e di empatia che giustifica il tono epico di questo viaggio verso un ignoto mitizzato, che è anche la terribile storia di formazione di Seydou e Moussa. Ne risulta un quadro agghiacciante che scuote per la forza delle immagini e per l'incredibile prevaricazione continua subita per opera degli uomini e dell'ambiente ostile, alleggerito tuttavia dallo slancio speranzoso e indomito del giovane e bravo protagonista.
MEMORABILE: La fuga da Dakar; Il deserto del Sahara; Le torture e i ricatti della mafia libica; Seydou ritrova Moussa; Nel Mediterraneo; La suggestiva OST.

Rambo90 26/09/23 23:22 - 7706 commenti

I gusti di Rambo90

Principalmente il racconto di una forza di carattere inesauribile, della volontà di arrivare a un obiettivo a tutti i costi, e poi di un'amicizia che Garrone sa mettere benissimo in scena senza indugiare in particolari troppo crudi ma senza nemmeno edulcorare il tutto. La regia ci fa sentire il viaggio, la speranza e man mano ci addentra come il bravissimo protagonista in qualcosa che sapevamo tosto ma non quanto lo sarà in effetti. C'è qualche buco di trama ma si perdona, perché la forza del racconto arriva ugualmente e ci sa anche spiazzare con piccoli momenti onirici. Notevole.

Thedude94 28/09/23 23:22 - 1097 commenti

I gusti di Thedude94

Viaggio tra le intemperie dell'Africa più difficile da percorrere per arrivare in Europa di due giovani ragazzi senegalesi, diretti egregiamente da Garrone e che sono capaci di emozionare e convincere fino in fondo. Sì, perché si tratta di un film dai tratti commoventi ma avvincente nelle scene più dure che ci vengono mostrate e che non si tira indietro di fronte a nulla, lanciando forte il suo messaggio. Ottima la fotografia e la colonna sonora, per un'opera notevole che lascia il segno nella filmografia di uno dei migliori autori italiani moderni.

Decimamusa 25/10/23 11:42 - 102 commenti

I gusti di Decimamusa

Il film è, anche, la storia di un cuore. Il cuore di Seydou, che affronta la sua esperienza di migrante non perdendo mai di vista le difficoltà e i drammi delle persone che incontra, alle quali lui presta ascolto e aiuto. Attraverso gli occhi del ragazzo, si è portati a guardare ai migranti non come a una massa indistinta ma come a un’umanità vibrante, in cui si intrecciano singoli sogni e singole disgrazie. Il film scuote i nostri sentimenti e i nostri schemi, attraverso una scenografia suggestiva e una sceneggiatura nitida e avvincente, in cui ogni forma di retorica è bandita.

Caesars 26/10/23 08:51 - 3799 commenti

I gusti di Caesars

Davvero notevole questa ultima opera di Matteo Garrone, che ci racconta l'odissea di due ragazzi senegalesi fermamente intenzionati a raggiungere l'Europa, da loro vista come una specie di Eden. Oltre che per l'orrore che sta dietro a storie d'immigrazione di questo tipo, la pellicola si fa notare per la grande amicizia che unisce i due giovani protagonisti e per una certa delicatezza di fondo, per cui lo spettatore riesce a reggere anche le scene più forti. Ottime le interpretazioni dei due ragazzi. Andrebbe mostrato nelle scuole, per far conoscere certe realtà.

Myvincent 2/12/23 10:07 - 3751 commenti

I gusti di Myvincent

L’odissea di due ragazzi senegalesi che sognano un mondo migliore e attraversano insidie indicibili per realizzarlo, termina e riparte nuovamente quando si raggiunge l’agognata meta. Garrone ci mostra con fare quasi documentaristico ciò che succede a chi arriva in Italia da paesi in cui la povertà è un marchio indelebile e affronta di tutto, soprattutto lo spettro della morte. Film dal significato senza dubbio didattico, privo di momenti melodrammatici fini a se stessi.

Pigro 24/01/24 11:17 - 9684 commenti

I gusti di Pigro

Il racconto dell’immigrazione non sa di mito, come in Costa-Gavras, ma mantiene l’idea di un’affabulazione con i toni della fiaba primitiva in cui la cruda realtà incrocia tratti onirici. E così, l’epopea del ragazzo senegalese attraverso il deserto fino al Mediterraneo sposa la cronaca più amara con il romanzo di crescita, procedendo per tappe esemplari dove l’indignazione per le condizioni dell’immigrazione si stempera con la fascinazione per un’avventura adolescenziale fino al finale eroico. Suggestivo, magnetico, importante.

Matteo Garrone HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Primo amoreSpazio vuotoLocandina L'imbalsamatoreSpazio vuotoLocandina GomorraSpazio vuotoLocandina Ospiti

Nando 2/02/24 12:31 - 3817 commenti

I gusti di Nando

Il periglioso viaggio di due cugini senegalesi per raggiungere l'agognata Europa; sfiancanti camminate desertiche, soldi chiesti in ogni loco e poi torture indicibili. Garrone presenta una pellicola di grande impatto visivo che offre forti momenti di commozione e probabilmente genera pensieri in tutti gli spettatori, anche se il finale sembra già scritto. Bravo il giovane protagonista e ottima l'ambientazione.

Pinhead80 6/02/24 16:12 - 4783 commenti

I gusti di Pinhead80

Due ragazzini senegalesi scappano dal proprio villaggio per cercare fortuna in Europa. Il loro viaggio sarà però un'odissea fatta di dolore, sofferenza, tortura e morte. Impossibile non rimanere colpiti da quest'opera magistralmente diretta da Matteo Garrone che dimostra di essere una garanzia, in regia. I protagonisti principali sono bravissimi e è immediato riuscire a empatizzare con loro. La storia è un pugno nello stomaco capace di destare anche le coscienze più sopite rispetto a tematiche così scottanti. La parte girata nel deserto è quella che lascia più il segno.
MEMORABILE: Le torture nel "carcere libico".

Il ferrini 10/02/24 23:27 - 2365 commenti

I gusti di Il ferrini

Parlando di migranti qualcuno ancora dice "vedo solo giovani maschi in forma fisica". Garrone, senza indulgere in nessun facile accoramento, senza fermarsi un secondo più del necessario sull'afflizione, spiega loro perché siano gli unici a farcela. Nessun pietismo, nessun pistolotto morale, piuttosto il coraggio, la determinazione d'un protagonista inossidabile, un ragazzino che viene spogliato di tutto tranne che della sua insopprimibile voglia di vivere. Fotografia straordinaria, bellissimo score e alcuni lirismi onirici incantevoli e struggenti. Cinema di cui essere orgogliosi.
MEMORABILE: La "madame" nel deserto.

Paulaster 13/02/24 18:04 - 4439 commenti

I gusti di Paulaster

Due ragazzi senegalesi partono alla volta dell'Europa in cerca di fortuna. Soggetto dei viaggi della speranza (simile a Cose di questo mondo) in cui Garrone non insiste sulla drammaticità di alcune vicende, tanto da sembrare un percorso di formazione. Regia che evita l'effetto documentaristico e inserisce piccoli accenni onirici che non dispiacciono. Molto curata l'ambientazione africana che restituisce l'attaccamento alla terra. Poche ma efficaci alcune riprese che sottolineano la piccolezza dell'uomo rispetto alla natura circostante, sia nel deserto che in mare.
MEMORABILE: In fila nel deserto; Le parole in italiano; Davanti alla stazione petrolifera.

Enzus79 13/02/24 21:59 - 2910 commenti

I gusti di Enzus79

Sorta di favola contemporanea che racconta del viaggio "avventuroso" di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano il Senegal per raggiungere l'Europa: non mancheranno insidie e soprattutto pericoli. Film ben realizzato; anche se non si comprende appieno la scelta del protagonista non lo si biasima. Crudo e reale nel rappresentare il dramma. Da far vedere nelle scuole.

Capannelle 2/04/24 09:46 - 4415 commenti

I gusti di Capannelle

La dura e meticolosa cronaca del viaggio verso l'Europa di due migranti che non fuggono da un'esistenza infernale ma che vengono abbagliati da una prospettiva di vita a loro dire migliore. Nelle valide mani di Garrone il sedicenne Seydou compie un viaggio di formazione costellato da esperienze terribili ma anche poetiche, un viaggio in cui ha modo di scoprire il proprio io. Lo stile di racconto è quasi documentarista, sacrifica una parte di passione ma almeno tiene a bada la retorica e si rivela sufficientemente genuino.

Victorvega 9/04/24 18:25 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Il maggior merito del film di Garrone è l'essere riuscito a giungere a un corretto compromesso tra denuncia sociale e resa spettacolare. Il film è duro e crudo nel presentare la situazione dei migranti, ben delinea i sogni dei protagonisti e le condizioni in cui sono sottoposti nel corso del loro viaggio ma al tempo stesso lo presenta con una fotografia lussuosa e con inserti onirici. Bravi i protagonisti. Unica pecca, il finale senza sussulti, anche se estremamente realistico.

Giùan 25/04/24 10:30 - 4576 commenti

I gusti di Giùan

La riuscita scelta "identitaria" del film sta tutta nella anticonvenzionale decisione di fare dei due protagonisti migranti, non dei "clandestini" del mondo (senza patria né famiglia) ma dei giovani sognatori che con l'avventatezza e il desiderio sconfinati, tipici dell'età, partono per una generica quanto voluta terra promessa. Non convince invece appieno (per quanto congruente all'operazione) certo registro favolistico (vien a mente Pinocchio) o da realismo magico del racconto, sentiero narrativo su cui Garrone da anni insiste.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Cotola • 9/09/23 00:09
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    Dopo Pinocchio, Massimo Ceccherini, per quanto possa sembrare strano visto il tipo di storia, torna a collaborare, come sceneggiatore, con Garrone.
  • Discussione Rebis • 9/09/23 13:36
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Beh sono due film quasi gemelli, due romanzi di formazione che trasfigurano seguendo parabole opposte destinate a incrociarsi: l'uno dal fantastico al reale (Pinocchio) l'altro dal reale al fantastico (Io Capitano). 
  • Curiosità Zender • 10/09/23 09:15
    Capo scrivano - 47836 interventi
    Leone d'argento per la migliore regia a Matteo Garrone per questo film alla Mostra di Venezia 2023 e premio Mastroianni al giovane attore emergente (Seydou Sarr
  • Homevideo Caesars • 16/12/23 16:47
    Scrivano - 16812 interventi
    Uscirà, sia in bluray che dvd, l'11 Gennaio
    https://www.dvd-store.it/Video/Blu-Ray/ID-81490/Io-capitano
  • Discussione B. Legnani • 10/01/24 19:23
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Se, come credo, per lingua originale (in note), si intende la lingua Uolof (o Wolof), lo aggiungerei.
    Ultima modifica: 10/01/24 19:28 da B. Legnani