Tutti pazzi a Tel Aviv - Film (2018)

Tutti pazzi a Tel Aviv
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Tel Aviv Al Ha'Esh
Anno: 2018
Genere: commedia (colore)
Note: Aka “Tel Aviv on fire”.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

“Tel Aviv brucia” è il titolo di una soap che si gira a Ramallah nella quale la protagonista, Tala (Azabal), è una spia palestinese che ha un flirt con un importante generale israeliano e che progetta qualcosa di non ancora ben definito. Perché si sa, le soap sono un mondo in divenire e gli autori devono esser pronti a modificare le storie secondo le esigenze del momento. Il nuovo segretario di produzione, Salam (Nashif), costretto a passare ogni giorno per il checkpoint di Ramallah, viene casualmente fermato dall'ufficiale israeliano di stanza lì, il capitano Assi (Biton); quando questi scopre che lavora per la stessa soap di cui sua moglie è fanatica,...Leggi tutto pretende di leggere il copione e suggerisce in amicizia piccole modifiche di stampo sionista; che tuttavia piacciono, tanto che Salam viene promosso ad autore e comincerà in gran segreto una collaborazione con Assi pagandolo in... humus arabo di prima qualità! Le cose vanno per il meglio fino a quando la produzione (palestinese) non comincia a storcere la bocca per l'eccesso di positività nel personaggio del generale israeliano... Una simpatica idea che ci lascia osservare in filigrana la difficile convivenza tra due popoli da sempre in lotta; mostrandoci comunque come non tutto debba necessariamente ricondursi a odio e vendetta. Assi, l'ufficiale del checkpoint, è il personaggio meglio caratterizzato; più del protagonista, fin troppo arrendevole e passivo, che sembra sempre agire in relazione a pressioni di ogni tipo e da ogni parte. Non è infatti solo Assi a pretendere di indirizzare il corso della soap ma anche la produzione, cui la svolta sionista non piace, e la star francese, improvvisamente irritata quando le si rifila un tumore per catturare l'attenzione de pubblico. Difficile far contenti tutti e Salam fatica infatti non poco, oltretutto deciso a riconquistare la fidanzata d'un tempo (Elhadi). La sceneggiatura è scritta con bel gusto per l'ironia e riesce a infilare più di una scena spassosa senza mai dover alzare i toni. Si sente che manca un po' di brillantezza, che musiche e montaggio non hanno i tempi delle commedie americane, che nell'ultima parte si tendono a diluire troppo le situazioni, ma nel complesso si apprezza il gusto con cui la storia viene articolata nei rapporti tra le persone, in primis tra Assi e Salam. E per la capacità di non fermarsi in superficie offrendo una sceneggiatura ragionata, con qualche dialogo azzeccato che lascia il segno e una sottile tensione sempre percepibile. Qualche esagerazione nel comportamento di Assi, ma si sopporta.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/06/19 DAL BENEMERITO LOU POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/12/19
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Kinodrop 26/09/19 20:01 - 2990 commenti

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Il giovane Salam si ritrova dall'oggi al domani a dover scrivere i dialoghi per una popolare soap che sfiora i rapporti arabo-israeliani, cercando di raccattare dialoghi e battute da amici, nemici e conoscenti. Simpatico il sovrapporsi della romantica telenovela alla non facile reltà vissuta, stante il conflitto perenne tra i due popoli che però resta in superficie, anche se non è difficile tra una battuta e l'altra scorgerne i problemi. Alla fine sembra quasi più telenovelistica la storia in primo piano, che la telenovela in produzione. Legnoso.

Lou 11/06/19 18:17 - 1123 commenti

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Per una volta le insopprimibili tensioni tra israeliani e palestinesi vengono proposte al cinema sotto forma di commedia satirica e leggera. Il regista palestinese riesce a stemperare le contrapposizioni e ridicolizzare il potere militare raccontando, tra farsa e allegoria, le disavventure dello sceneggiatore di una soap-opera trash prodotta in Cisgiordania ma molto seguita anche in Israele. Il risultato è godibile, anche se talvolta il tono farsesco risulta eccessivo.

Cotola 13/06/19 19:09 - 9099 commenti

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Commedia che affronta il serissimo tema del rapporto conflittuale tra israeliani e palestinesi e lo fa col sorriso sulle labbra. La sceneggiatura affronta anche il tema della creazione artisitco-cinematografica e più precisamente quello della scrittura. Ma i pochi spunti interessanti si perdono in cose che lo sono meno. E nonostante una certa piacevolezza d'insieme non si ride tanto, ma al massimo si sorride qualche volta. E la leggerezza del tutto appare persino troppa, tanto da non incidere più di tanto ed è un peccato, visti i temi trattati.

Myvincent 22/07/19 16:39 - 3763 commenti

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"L'amore fra due persone si riconosce dal modo con cui si ascoltano l'un l'altro": uno dei pensieri-feticcio di questa commedia dolceamara dal titolo improponibile che traccia un altro solco nella narrazione del conflitto arabo/israeliano. I toni sono soft, il racconto meta-cinematografico (una soap-opera raccontata da un film), l'umorismo strisciante che certo non fa scoppiare di risate. Kais Nashif è il protagonista spesso inespressivo, non si sa se volutamente o meno.

Galbo 3/10/19 05:36 - 12422 commenti

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Il set di una soap opera è uno spunto originale per parlare dei rapporti conflittuali israelo palestinesi. Ne deriva una commedia che preferisce una narrazione piana più che brillante, con predilezione per i dialoghi piuttosto che per le situazioni. Si sorride e la sensazione è quella di un’occasione in parte perduta anche a causa di una recitazione che sembra poco spontanea da parte dell’attore protagonista.

Magi94 28/01/21 19:55 - 956 commenti

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Divertente commedia spensierata sull'annoso (e molto cinematografico) conflitto tra israeliani e palestinesi. I toni, per fortuna, sono scanzonati, senza alcuna velleità di mandare messaggi sociali o prendersi sul serio ma con la pura intenzione di far ridere genuinamente. Grazie a questo si perdonano le varie ingenuità di una trama assai semplice ma efficace, da un lato nel ridicolizzare i militari, dall'altro nel raccontare la vita tragicomica di un giovane palestinese poco toccato dal conflitto, che tutto sommato vorrebbe solo condurre un'esistenza tranquilla.
MEMORABILE: Le varie proposte per il finale del vecchio zio.

Pigro 30/04/22 10:14 - 9719 commenti

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Il brutto titolo italiano non rende la chiave di una commedia ben più sottile e complessa, che parla di un’improbabile collaborazione tra uno sceneggiatore palestinese e un militare israeliano nello sviluppo di una telenovela partigiana. Non solo paradossi dell’occupazione, dipinti con ironia, e paradossi delle strategie mediatiche, ma anche raffinata riflessione sul gioco delle parti che piega l’individuo ad adattarsi alla proiezione delle aspettative degli altri: esistenziali, lavorative, politiche. Gustoso, anche se non sempre coinvolgente.

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