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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Universalmente apprezzato ai tempi del suo classico nel genere, Woody Allen si convince che anche il giallo possa essere un terreno esplorabile proficuamente e dopo SOGNI E DELITTI vi torna, continuando comunque a curare soprattutto l'aspetto psicologico dei suoi personaggi, i cambiamenti d'umore, ricamando sui dialoghi e, in questo caso, lasciando che gli elementi più tradizionalmente legati all'indagine restino sullo sfondo; che diano cioè una direzione al film ma senza che necessariamente ne evidenzino l'originalità o la credibilità.
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Tutto in fondo comincia come la normale cronaca di un tradimento coniugale: a Parigi Fanny (una de Laâge deliziosa) è la "moglie trofeo" di un ricco uomo d'affari (Poupaud) che la ama alla follia, la vizia e con il quale conduce comunque una vita soddisfacente lavorando per una casa d'aste. Alain (Schneider), scrittore senza orari, perfetto esempio di artista bohémien (ma newyorchese come lei), la riconosce per strada: erano nella stessa scuola al liceo e lui se n'era perdutamente innamorato; rivederla gli ha riportato alla mente gradevolissimi ricordi e anche lei non sembra insensibile alla corte che lui non ha smesso di farle. Così, dopo fugaci pranzi consumati al parco e spensierate uscite per la città, Fanny finisce col trovarsi nel letto di lui. E adesso? Tenere il piede in due scarpe le riesce facilmente, almeno fino a quando il marito comincia ad avere qualche sospetto e ingaggia un'agenzia privata per cercare di capire se non si tratta solo di sensazioni.

Messo di fronte alla verità, l'uomo decide per la soluzione più drastica: eliminare l'elemento esterno, proprio come forse aveva fatto con il suo vecchio socio, scomparso di scena senza che se ne sia saputo più nulla. E qui, dopo una prima parte di attesa, in cui tutto sembrava costruito per portare avanti una semplice storia di tradimento (con l'inserimento importante della figura della madre di lei, elemento chiave per gli sviluppi del caso), si comincia a parlare di delitti. Allen tuttavia continua a divertirsi nel tratteggiare con splendida perizia soprattutto il personaggio del marito, appassionato di trenini e perfetta icona del borghese subdolo, irreprensibile negli incontri amichevoli e mondani nel contempo capace di una sincerità romantica disarmante, che finisce con lo spiazzare Fanny: lei forse nemmeno capisce quali siano i propri veri sentimenti, ed è questo che la porterà a reagire in modo tanto isterico e apparentemente irrazionale nella seconda parte.

L'impianto giallo è elementare, chiaramente secondario rispetto al quadro psicologico d'insieme che Allen imposta con la consueta bravura; sfrutta la forza della semplicità sommando collegamenti che comunque, inevitabilmente, intrigano. Salvo poi spiazzare con un epilogo improvviso ai confini del grottesco che chiude lasciando un po' l'amaro in bocca e che sembra quasi uno sberleffo agli amanti del genere. L'essenza del film sta altrove, suggerisce il regista (e sceneggiatore, non va dimenticato), soprattutto nel difficile rapporto tra la coppia protagonista molto più che in quello, tradizionalmente reso, tra Fanny e l'amante. Qualche traccia brillante si fa sentire nel tratteggio dei sicari rumeni, qualche accento ironico nella figura della madre, mentre la fotografia di Vittorio Storaro incornicia suggestivi angoli della capitale francese senza mai aprirsi al cartolinesco.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/09/23 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/12/23
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Xamini 15/09/23 23:21 - 1255 commenti

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Il caso, ancora una volta. Allen ci gira attorno, scegliendo la lingua francese e (forse anche per questo) evitando dialoghi o riflessioni complesse pur soffermandosi su un principio: essere bravi o forzare il destino non basta, è la fortuna - o l'imperscrutabile - ad avere il primato. Il contesto è quello d'una Parigi autunnale che vede scorrere dell'amore fresco sopra una relazione stantia in quello che sarebbe un dramma con elementi da giallo ma che le scelte jazz e in generale il tono del nostro restituiscono alla commedia leggera. In forma Melvil Poupaud, deliziosa Lou de Laâge.

Il ferrini 16/09/23 01:11 - 2367 commenti

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Il cinquantesimo lavoro di Allen sarebbe un perfetto noir, se non fosse per gli splendidi pastelli autunnali di Storaro. Il protagonista, da subito ambiguo e  narcisista, è piuttosto hitchcockiano ma mentre la trama si dipana la mente torna soprattutto a Match point. Le musiche, parola di Woody, son quelle usate da Truffaut, Chabrol, Godard, e il film è interamente recitato in francese. Bellissima la protagonista e anche brava nel rendere l'evoluzione del suo personaggio. Gran finale che giustifica il titolo e spiazza lo spettatore. Grazie Woody per quest' ultimo regalo.

Deepred89 18/11/23 13:26 - 3718 commenti

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Occasione sprecata: Allen, in formissima, per buona parte del film (fino alla svolta noir) vola ancora altissimo, ma in seguito crolla a causa di una sceneggiatura che baratta momenti di tensione alla Hitchcock con grossolanità psicologiche e comportamenti improbabili, dalla protagonista la cui materia grigia funziona a intermittenza alle azioni a rischio della madre. La morale conclusiva non rende meno improbabile un brusco finale il cui effetto Match point fallisce miseramente. Notevole Poupaud, troppo sopra le righe la De Laâge, bella fotografia, ottimo ritmo, musiche di maniera.

Rambo90 6/12/23 20:22 - 7706 commenti

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Un Woody Allen in forma in trasferta francese, che torna alle atmosfere di Match point (con influenze da Irrational Man) pur se ammantandole di commedia e di romanticismo, soprattutto nella prima parte. All'inizio si fa fatica a capire dove si andrà a parare, poi la seconda parte si dischiude con il suo cinismo e con un umorismo black non disprezzabili, fino al teso finale. Molto bene il cast, tutti ben scelti e in parte, con menzione particolare per il sinistro Poupad.

Gabrius79 10/12/23 21:51 - 1429 commenti

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Il film inizia in modo leggero, semplice in stile commedia, quasi a far emergere qualche momento di noia. Dopo una ventina di minuti inizia a ingranare e la storia si fa gustosa e per certi versi appassionante. Gli attori sono tutti piuttosto bravi e hanno modo di regalarci anche momenti di sano humour (talvolta nero nella seconda parte che sfocia nel giallo). La regia di Allen si sente e continua a graffiare (seppur meno di una volta). Bella la fotografia.

Reeves 18/12/23 09:02 - 2252 commenti

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Film completamente francese per Woody Allen, che ha ormai abbandonato l'America dove non sempre è ben visto. Il film ha una prima parte da commedia e una seconda che punta al thriller, propone atmosfere e luoghi che sarebbero stati perfetti per un film di Chabrol, ha una sua coerenza e una sua tensione ed è ben supportato dagli interpreti. I due rumeni sono da antologia.

Orson 1/04/24 22:03 - 122 commenti

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Il cinquantesimo film di Allen riprende i temi e le atmosfere del ben più riuscito Match point e ne realizza quasi una versione parodistica in cui i temi del tradimento, del caso e del delitto sono virati verso i toni leggeri della commedia più che su quelli della tragedia. La storia è fin troppo esile e semplice, senza grandi colpi di scena e nella seconda parte (da quando la madre inizia a indagare) diventa improbabile e poco verosimile, con dettagli non credibili. Rimane comunque un film leggero, divertente, per passare un'ora e mezza senza troppi pensieri. Sopravvalutato.

Caesars 8/02/24 08:47 - 3802 commenti

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Pellicola che non può non richiamare alla mente un precedente film dello stesso Allen, finendo per risultarne quasi una copia sbiadita. Non che si tratti di un brutto lavoro, ma questa volta il regista non riesce a essere molto incisivo e non viene aiutato da attori che, pur gestendo bene le loro parti, si rivelano abbastanza anonimi. Rimane impressa la bella fotografia, di Storaro, con i suoi colori molto accesi. La "trovata" finale richiede molta sospensione dell'incredulità per risultare accettabile. Discreto ma nulla più.

Paulaster 16/02/24 18:17 - 4443 commenti

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Donna sposata ritrova un compagno di liceo e se ne innamora. Prima parte classica nel sottolineare il caso che scombina una vita agiata, prosieguo con uno snodo cruciale che vira verso il noir. Allen ribadisce il suo pessimismo: all’interno di una coppia non ci si conosce mai abbastanza, anche se qui non ricade nel tragico. Un cinema alla Chabrol (con meno tensione) e senza battute memorabili. Più che discreto Poupaud in un ruolo ambiguo e pieno di ego. Fotografia e ambientazioni parigine di gran cura dei dettagli.
MEMORABILE: Il trenino in casa; La casa vuota; Il manoscritto nel cassetto.

Kinodrop 17/03/24 19:10 - 2975 commenti

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Allen con questa commedia ambientata in una Parigi autunnale splendidamente fotograta da Storaro, ritorna al tema della preponderanza della casualità e dell'imponderabile nell'intreccio delle relazioni - anche in quelle più preordinate. La classica storia di tradimento e di "vendetta" in un ambiente altoborghese, elegante e mondano, che prende una svolta intrigante anche per le variazioni psicologiche che si manifestano nei protagonisti, diretti con una rinnovata verve dal regista americano. Un po' didascalico all'inizio, trova nel finale la giustificazione del titolo. Buon cast.
MEMORABILE: L'ottima scelta delle musiche (come sempre); La suocera "detective"; La "sparizione" di Alain; La battuta di caccia al cervo.

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Didda23 20/03/24 14:36 - 2431 commenti

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Allen gioca un altro campionato, rispetto a tutti gli altri... Pur basandosi su un soggetto alquanto esile, ha la capacità di comporre una sceneggiatura che tratteggia ottimi personaggi (interpretati magistralmente dal cast poco noto) con dialoghi sempre brillanti e un finale di rarissima efficacia. Nel mentre, coadiuvato dalla grandiosa fotografia di Storaro, si respira il tipico cinema del cineasta con una Parigi fuori dai soliti stereotipi. Bilanciato egregiamente sia nei toni da commedia (nella prima parte) sia in quelli più neri e tesi (nella seconda). Un gioiellino.
MEMORABILE: La moglie trofeo; Gli incontri con i rumeni; La suocera investigatrice.

Pinhead80 29/03/24 11:36 - 4791 commenti

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Al suo cinquantesimo film da regista Woody Allen ci regala una storia intrisa di mistero, che parte al solito come una commedia romantica per poi trasformarsi in una sorta di thriller in stile hitchcockiano. A fare da cornice c'è una splendida Parigi, esaltata da una fotografia eccellente. Se la prima parte fa un po' di fatica a ingranare, la seconda è molto più scorrevole e avvincente e il carattere dei protagonisti va via via delineandosi sino al sorprendente finale. Un Allen in gran spolvero che dà il meglio di sé quando le storie virano sul torbido.

Ira72 1/04/24 19:42 - 1315 commenti

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Allen torna alla grande, in stile assolutamente personale, con una pellicola inizialmente e solo apparentemente banale. In realtà, dopo la prima mezz'ora, la sceneggiatura prende quota tra la commedia e il noir, fino al thriller che ricorda il bel Match point. Interessanti gli interpreti, degni di nota i dialoghi (vengono in mente, inevitabilmente, il cinismo e l'umorismo sarcastico di Oscar Wilde), raffinati i costumi, ricercate le ambientazioni. E se la pellicola scorre che è un piacere, la ciliegina sulla torta sta nell'epilogo. Inatteso e tranché.

Thedude94 15/04/24 23:33 - 1098 commenti

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L'instancabile e amabile Woddy Allen torna con un film prettamente europeo, in lingua francese e ambientato a Parigi, mantenendo i temi classici del suo cinema tra amori complessi, triangoli e libri gialli. Se infatti la prima parte è tutta incentrata sulla riscoperta della passione e dell'amore, la seconda vira quasi totalmente sul giallo e questo cambio di prospettiva accende un po' la trama che sembrava andare su qualcosa di già visto. Il tutto è una metafora per spiegare quanto Allen ci tenga al concetto di fortuna e alla sua importanza nella vita. Fotografia eccelsa.

Capannelle 13/04/24 00:11 - 4419 commenti

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Una prima parte non proprio sconvolgente in cui la reunion tra la moglie alla ricerca delle proprie sicurezze e l'amico artistoide si risolve in un qualcosa di poco incisivo e attraversato da troppi dialoghi. Entrano in scena parecchi personaggi, Allen pompa a dismisura la musica jazz ma è solo con la virata verso il giallo che ritorna l'interesse, destinato però a confrontarsi con un finale tanto spiazzante quanto con i piedi d'argilla. Lo stile di ripresa è sufficientemente elegante ma per molti tratti sembra un film dalle poche pretese.
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  • Discussione Rambo90 • 6/12/23 20:23
    Pianificazione e progetti - 437 interventi
    Mi sono appena accorto di aver aggiunto questo film (con relativo commento) quando già esisteva (ma l'errore non è mio, ha un titolo anche in italiano qui non menzionato, quindi non risultava). Come si rimedia ?
  • Discussione Zender • 7/12/23 08:06
    Capo scrivano - 47855 interventi
    Ho già rimediato, ma l'errore è cercare i film con il titolo italiano e basta. Non fidatevi MAI del titolo italiano. Prima di inserire un film controllate prima di tutto il titolo originale (quello italiano può essere cambiato, succede mille volte, può non essere ancora stato inserito, in questo caso il film era uscito tempo fa anche in Italia al cinema col titolo francese) e poi magari il regista o l'attore principale. Ci metterete sempre meno che a inserire una scheda nuova inutilmente.
  • Discussione Rambo90 • 7/12/23 13:30
    Pianificazione e progetti - 437 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ho già rimediato, ma l'errore è cercare i film con il titolo italiano e basta. Non fidatevi MAI del titolo italiano. Prima di inserire un film controllate prima di tutto il titolo originale (quello italiano può essere cambiato, succede mille volte, può non essere ancora stato inserito, in questo caso il film era uscito tempo fa anche in Italia al cinema col titolo francese) e poi magari il regista o l'attore principale. Ci metterete sempre meno che a inserire una scheda nuova inutilmente.

    In realtà di solito controllo su cinema  se è al cinema, mancava anche lì. Poi sono andato a cliccare sull'attrice per vedere la filmografia e ho scoperto l'errore. Comunque grazie.
  • Discussione Zender • 7/12/23 15:03
    Capo scrivano - 47855 interventi
    Perché purtroppo non sono azioni automatiche ma sono sempre io che cambio i titoli quando scopro che son cambiati o qualcuno lo segnala, sempre io che metto i film al cinema e di solito lo faccio il giovedì: è per quello che dico di non fidarvi, perché non sono un robot (come specifico sempre quando mi registro su qualche sito con un nuovo account) e molte cose sfuggono al controllo :)
  • Homevideo Caesars • 19/02/24 17:17
    Scrivano - 16817 interventi
    Il 18 Marzo uscirà sia in dvd che in bluray
    https://www.dvd-store.it/Video/4K--ULTRA--HD/ID-81862/Un-colpo-di-fortuna-Coup-de-Chance-4K-Ultra-HD-Blu-Ray-Disc